Nel gelido inverno abruzzese del ’43, al mutare degli eventi dopo l’armistizio, un gruppetto di fascisti di paese abbandona le proprie case alla volta di un eremo di montagna, e nel fitto dei boschi cattura una partigiana ormai agli ultimi giorni di gravidanza. Il tribunale di guerra del campo ne decreta la fucilazione, ma non è così facile, perché la “Rossa”, che da donna ribelle e futura madre si fa beffe di quei figuranti inconsapevoli - ma a suo giudizio colpevoli - del virile teatrino sociale eretto nel Ventennio, diviene simbolo della parte mancante in ciascuno di loro, del femminile che occorrerebbe al mondo per risorgere. Completato a metà degli anni Ottanta ma pubblicato postumo soltanto nel 2003, La rappresaglia è l’ultimo romanzo di Laudomia Bonanni e la sua opera più cruda e tormentata; la scrittura, mai stata tanto violenta, nervosa e acuminata, è strumento possente che come un piccone abbatte le contrapposizioni di facciata - bene e male, giusto e sbagliato, “rosso” e “nero” -, sfonda il muro che separa il passato dal presente e mette prepotentemente ogni lettore, uomo o donna, di fronte alla sua intima potenza e fragilità.
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La rappresaglia
Titolo | La rappresaglia |
Autore | Laudomia Bonanni |
Prefazione | Laura Fortini |
Argomento | Narrativa Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945) |
Collana | Biblioteca, 22 |
Editore | Cliquot |
Formato |
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Pagine | 176 |
Pubblicazione | 03/2025 |
ISBN | 9788899729783 |
€18,00
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