Inaugurando il clima culturale in cui ancora oggi ci muoviamo quando parliamo di sentimenti, Jean-Jacques Rousseau ha scritto che l'immagine dell'amore spento spaventa più di quella dell'amore infelice, e che il disgusto di quanto si possiede è cento volte peggiore del rimpianto di quanto s'è perduto. Meglio dunque la sofferenza di un amore mai appagato - ma proprio per questo vivo e bruciante - che la pacata routine di un possesso soddisfatto. Insomma, come insegna l'eterna vicenda di Romeo e Giulietta, meglio morti che sposati. Ma è davvero così? Quale inganno si nasconde dietro l'idea che il matrimonio sia solo un inganno? E se il matrimonio, più che la tomba dell'amore, fosse la sua culla? Un elogio dell'amore per sempre, che non si nasconde i suoi drammi e le sue fatiche, misterioso contraltare delle sue più esaltanti gioie.
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Meglio morti che sposati? Piccolo elogio dell'amore (per sempre)
Titolo | Meglio morti che sposati? Piccolo elogio dell'amore (per sempre) |
Autore | Luciano Sesta |
Collana | Equilibri precari, 3 |
Editore | Il Pozzo di Giacobbe |
Formato |
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Pagine | 192 |
Pubblicazione | 10/2021 |
ISBN | 9788861248564 |
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