La riflessione filosofica è nel Settecento la causa di cambiamenti radicali nell'arte tutta, capaci di stimolare la nascita di nuovi generi letterari e pittorici, di produrre quella riforma del teatro che porta al riconoscimento pieno del ruolo dell'attore e della sua artisticità. Lo scrittore, l'attore, il pittore sono artisti accorti e solleciti solo se capaci di cogliere le sfumature gestuali attraverso l'osservazione dell'uomo e dei suoi atteggiamenti. L'artista, come il filosofo, deve uscire dal suo studio e guardare la natura in tutte le sue sfaccettature, esaminare e memorizzare gli uomini e i loro volti, la loro fisionomia e più di tutto le loro azioni. Il Settecento rivendica la potenzialità del gesto, un linguaggio delle passioni che non è arbitrario, sebbene non possa essere del tutto codificato. L'espressione gestuale, nell'ambito della scrittura, dell'arte attoriale e di quella pittorica, è valore espressivo mai inferiore alla parola.
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La forma della passione. Linguaggi narrativi e gestuali del Settecento francese
| Titolo | La forma della passione. Linguaggi narrativi e gestuali del Settecento francese |
| Autore | Maddalena Mazzocut-Mis |
| Collana | Uni. Studi/Filosofia |
| Editore | Mondadori Education |
| Formato |
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| Pagine | 136 |
| Pubblicazione | 01/2014 |
| ISBN | 9788800744836 |
€11,50
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