Il volume contiene il testo del corso tenuto da Martin Heidegger presso l'università di Friburgo nel semestre estivo del 1920. Queste lezioni costituiscono un passaggio fondamentale per comprendere la formazione del suo pensiero, e gettano luce su molti temi che riappariranno in "Essere e tempo". In esse viene distesamente presentato cosa intenda l'autore per "distruzione fenomenologica", concepita come il metodo stesso della filosofia. Per Heidegger infatti si tratta sempre di ricondurre i concetti filosofici al loro processo di formazione, alla loro fonte, e dunque alla vita che in essi si esprime. Delineando questo percorso Heidegger si misura con l'intero clima filosofico dell'epoca, da Spengler a Simmel, per soffermarsi in particolare sul trascendentalismo di Natorp e sulla filosofia della vita di Dilthey. Dal confronto critico con questi due orientamenti emerge con chiarezza perché, nell'impostazione fenomenologica di Heidegger, la storicità debba da ultimo assumere un valore fondamentale.
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Fenomenologia dell'intuizione e dell'espressione. Teoria della formazione del concetto filosofico
Titolo | Fenomenologia dell'intuizione e dell'espressione. Teoria della formazione del concetto filosofico |
Autore | Martin Heidegger |
Curatore | Vincenzo Costa |
Traduttore | Armando Canzonieri |
Argomento | Scienze umane Filosofia |
Collana | Le forme dell'anima, 13 |
Editore | Quodlibet |
Formato |
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Pagine | 184 |
Pubblicazione | 10/2011 |
ISBN | 9788874624188 |
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