Cosa resta di noi quando non ci siamo più? Una corda tesa, un sorriso, la malinconia per non aver detto tutto quello che volevamo, per quell'amore che avremmo potuto seguire, e invece. "La tigre e l'usignolo", fin dal titolo dedicato a Cristina Campo, narra la depressione e la speranza, il senso di vuoto delle esistenze e la certezza di un tempo che non va sprecato. Alberto si impicca in un parco ai primi giorni di primavera. E viene raccontato da diversi personaggi che lo incontrano nel suo ultimo cammino. La runner che lo trova appeso una mattina; il poliziotto che per aiutarla mette in discussione il suo mondo ordinato; il profugo a cui Alberto insegnava l'italiano; il ferramenta ignaro dell'uso della corda che ha venduto ad Alberto; gli amici anch'essi ancora ignari del dramma. E poi la sorella, i genitori, il pugile con cui Alberto si allenava, combattendo le ombre che pesano sul cuore. Perdendo, infine. Ma la tigre e l'usignolo non è una storia di perdita, piuttosto di recupero e riscatto, che Mauro Garofalo dedica alla memoria di un amico. Perché fino a quando il nostro nome verrà raccontato, di noi resterà traccia nella grande trama del mondo.
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La tigre e l'usignolo
Titolo | La tigre e l'usignolo |
Autore | Mauro Garofalo |
Argomento | Narrativa Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945) |
Collana | Narrativa |
Editore | Nottetempo |
Formato |
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Pagine | 156 |
Pubblicazione | 03/2025 |
ISBN | 9791254801741 |
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