Lo scrittore rappresenta personaggi e momenti del quotidiano in una scuola media di periferia, durante gli anni Sessanta, di bambini di varie origini, provenienti da famiglie con grandi difficoltà e traumi profondi, esibiti da forme diversificate di blocco dialogico o da reazioni di violenza. La cifra specifica dello scrittore viene resa con il punto di vista scaturito dal vissuto dei protagonisti: il testo restituisce lo spessore intersemiotico della realtà , della sofferenza e della profondità dell'animo, con la trasposizione dell'espressione fra i codici diversi della narrazione, della descrizione e della rappresentazione spaziale. Come ha spiegato Charef stesso «le parole diventano immagini. Mi piace credere che il mio lettore pensi che parlo anche di lui o che rivelo una delle sue sfaccettature» e infatti la sua prosa "mostra" la realtà e l'invisibile dell'animo.
- Home
- Narrativa
- Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945)
- La casa di Alexina. Un bambino algerino nella Francia del 1960. Memoria, paesaggio urbano, discorso sociale
La casa di Alexina. Un bambino algerino nella Francia del 1960. Memoria, paesaggio urbano, discorso sociale
Titolo | La casa di Alexina. Un bambino algerino nella Francia del 1960. Memoria, paesaggio urbano, discorso sociale |
Autore | Mehdi Charef |
Traduttore | Paola Salerni |
Argomento | Narrativa Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945) |
Collana | Voci del Mediterraneo |
Editore | Edizioni Univ. Romane |
Formato |
![]() |
Pagine | 186 |
Pubblicazione | 06/2018 |
ISBN | 9788860223531 |
€18,00
0 copie in libreria