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Perché il mondo arabo non è libero. Politica della scrittura e terrorismo religioso

Perché il mondo arabo non è libero. Politica della scrittura e terrorismo religioso
Titolo Perché il mondo arabo non è libero. Politica della scrittura e terrorismo religioso
Autore
Argomento Società, scienze sociali e politica Società e cultura: argomenti d'interesse generale
Collana L'alingua, 296
Editore Spirali (Milano)
Formato
Formato Libro Libro: Libro rilegato
Pagine 199
Pubblicazione 09/2008
ISBN 9788877708434
 
30,00

 
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Un libro senza compromessi che abbozza un quadro sorprendente dello stato attuale della cultura nei paesi arabi. Come ha dimostrato in modo inconfutabile lo sceicco 'Ali 'Abdelrazek, né il Corano né i detti del Profeta contengono la minima indicazione sui princìpi di governo: si sono serviti dell'ambiguità dell'espressione "successore del Profeta" per rivendicare il potere assoluto e mettere la religione sotto la ferula dello Stato. Il risultato è un modo di governare che si regge sulla corruzione, sulla repressione e sulla censura incarnata nella politica della scrittura. Finché lo Stato riesce nell'espletamento dei suoi compiti, il regime teocratico pare conforme all'ordine delle cose. Il suo fallimento non da luogo a una rivoluzione ma a un terrorismo che contesta la sua legittimità. In effetti, i terroristi della nostra epoca fondano la loro contestazione su un dogma di assassinio con cui si autorizzano a ergersi giudici in materia di fede religiosa, arrogandosi un sapere che il Corano riserva espressamente a Dio.
 
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