Tenendo in stretta connessione le storie della mafia e la storia dell'Italia postunitaria, Nicola Tranfaglia analizza le ragioni storiche che dal 1861 a oggi spiegano la persistente centralità del fenomeno mafioso nel nostro paese e concentra l'attenzione sui comportamenti delle classi politiche e dirigenti. «Per una lotta efficace alla mafia, l'educazione e la cultura sono le basi sulle quali costruire il futuro di questa nazione» (Nicola Tranfaglia). «Dopo oltre centocinquanta anni che la mafia opera nella realtà nazionale, di fronte a tre epoche (e regimi) della nostra storia, non si può negare che abbia vinto di fronte a chi l'ha combattuta. Occorre prenderne atto se si vuol cambiare strategia per sconfiggerla. Scrivere un nuovo saggio sulle mafie, che affliggono il nostro paese da quasi due secoli e a quasi trent'anni dalle grandi stragi che scelsero come vittime Giovanni Falcone e Paolo Borsellino con le loro scorte e che segnarono l'ultimo, vano, tentativo di rivolta dei siciliani e degli italiani contro la coabitazione tra mafia e politica nel nostro paese, ha senso se c'è la speranza di comprendere le ragioni della sconfitta dello Stato nel tentativo di risolvere il problema, una volta per sempre». (Nicola Tranfaglia).
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Le mafie in Italia. Classi dirigenti e lotta alla mafia nell'Italia unita (1861-2008)
| Titolo | Le mafie in Italia. Classi dirigenti e lotta alla mafia nell'Italia unita (1861-2008) |
| Autori | Nicola Tranfaglia, Teresa De Palma |
| Collana | Nostro tempo, 147 |
| Editore | Claudiana |
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| Pagine | 186 |
| Pubblicazione | 07/2020 |
| ISBN | 9788868982065 |
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