Questo libro presenta un ritratto cronologico di Claudio Baglioni dalla prima canzone scritta nel 1967 alla sua designazione come direttore artistico e presentatore del Festival di Sanremo 2018. Non è però un ritratto biografico, ma un'analisi puntuale dei suoi dischi (tutti) e delle sue canzoni (moltissime ma non tutte). Il principio è quello della comprensione di ciò che vuole dire un testo e questo non per un esercizio fine a se stesso ma per designare la poetica, la strategia comunicativa propria di Baglioni. Possiamo così dire che, se è vero che Baglioni ha avuto due differenti momenti creativi e artistici, va anche detto che, dopo una trentina di album, qualche migliaia di concerti e qualche milione di dischi venduti, le due strade - quella delle canzoni d'amore e quella dei racconti più impegnati e a tratti persino sperimentali - sono diventate una sola. Non solo, ma crediamo che un suo merito complessivo sia quello di aver ridotto la presunta distanza tra cosiddetta "canzone d'autore" e cosiddetta "canzone pop". Distinzione che appare (e questo anche il senso del nostro libro) posticcia, mentre invece il punto vero è una non pregiudiziale valutazione estetica dell'intenzione artistica di una canzone.
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Claudio Baglioni. Un cantastorie dei giorni nostri (1967-2018)
Titolo | Claudio Baglioni. Un cantastorie dei giorni nostri (1967-2018) |
Autore | Paolo Jachia |
Collana | I tascabili |
Editore | Frilli |
Formato |
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Pagine | 176 |
Pubblicazione | 05/2018 |
ISBN | 9788869432446 |
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