Le trasformazioni globali del mondo ridisegnano i confini tra etica e sfera pubblica, mostrando una profonda differenza rispetto alla modernità: mentre infatti agli inizi del ventesimo secolo le rispettive sfere della morale e della politica risultavano ben differenziate, nell'era delle tecnologie informatiche e della costituzione biotecnica di spazio e tempo, etica e politica smarginano i loro confini in una terra vaga in cui vivono in una caratteristica indistinzione. D'altra parte la considerazione dell'essere umano come "animale razionale" sta anch'essa rapidamente mutando, sia a causa delle accelerazioni tecnologiche che investono la corporeità e il rapporto tra psiche e corpo, sia a causa di una nuova concettualizzazione della natura umana che proviene dalla scienza.Dunque lo spazio pubblico, dopo aver attraversato diverse epoche storiche, si ridisegna nel passaggio al "post-umanesimo", in un orizzonte inedito e imprevedibile, già intuito da Marx e da Nietzsche; poi da Bataille, Benjamin e Lacan, quindi da Deleuze e dai teorici della rete, che prefigurano un salto quantico dell'evoluzione in cui niente è più come prima.
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Dopo l'umanesimo. Sfera pubblica e natura umana nel ventunesimo secolo
Titolo | Dopo l'umanesimo. Sfera pubblica e natura umana nel ventunesimo secolo |
Autore | Paolo Vernaglione |
Argomento | Scienze umane Filosofia |
Collana | Quodlibet studio. Filosofia e politica |
Editore | Quodlibet |
Formato |
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Pagine | 280 |
Pubblicazione | 03/2009 |
ISBN | 9788874622689 |
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