Questo saggio è alquanto inconsueto per chi mi conosce soprattutto come critico d’arte e di letteratura, ma mi può capire se visita pure il mio blog, www.renatobarilli.it, in cui dedico ogni domenica una nota di carattere anche politico, come del resto risulta pure dal mio "Autoritratto a stampa", del 2010. La mia fede nella socialdemocrazia non dovrebbe quindi essere una sorpresa per nessuno, e proprio in nome di questa mia opzione di fondo esamino i casi di quattro uomini politici, attivi in modi e tempi diversi, accomunati però da quello che per primo è stato definito da Giuseppe Saragat un destino “cinico e baro”. Una espressione di questo genere avrebbe potuto uscire pure dalla bocca di Bettino Craxi, di Romano Prodi e infine di Matteo Renzi, figure politiche a cui di volta in volta e in gradi diversi è andato il mio consenso, il che mi spinge ad accomunarli in questa sorta di commosso elogio, tardivo per i primi due, ma per fortuna ancora propizio e riparatore per Prodi e Renzi.
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Quattro casi di «destino cinico e baro». Saragat/Craxi/Prodi/Renzi
| Titolo | Quattro casi di «destino cinico e baro». Saragat/Craxi/Prodi/Renzi |
| Autore | Renato Barilli |
| Collana | Libri e-libri |
| Editore | Guaraldi |
| Formato |
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| Pagine | 62 |
| Pubblicazione | 05/2021 |
| ISBN | 9788869270581 |
€9,90
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