"Prosa poetica e poesia pensante o narrante, pensiero poetante, che mescola come deve gli scenari comuni alle memorie intime, in un incessante andirivieni. Venere anadiomene che tesse la sua elegia nel dondolamento dell’onda. L’onda dell’assenza e della presenza, assenza intima, quella del padre ma anche assenza di un legante più universale – natura comunità condivisione – che nella distrazione e distruzione autistica dominante, in quella che con una metafora davvero incisiva Saba Anglana definisce la “deportazione in campi di isolamento”, sembra venire sempre meno. (...) Nella poesia e prosa di Saba Anglana, dolorosa, angosciata ma anche incredibilmente intensa e ricca di una espressività eroticamente abbracciata al flusso d’anima del mondo, si fa strada continuamente la bellezza di una parola rammemorante, innamorata della presenza ma anche capace di sostare a lungo nell’incavo della lontananza. Da essa scaturisce un elisir per uscire dal nostro frastornamento, un sorvegliato suggerimento a coltivare gli smottamenti del tempo e per opporre alla morte letterale (...) il silenzio liturgico di un nome non rinchiuso nei limiti temporali (...)." (dall'introduzione di Paolo Mottana)
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Lettera al mio fantasma. Piccola epopea dell'assenza
Titolo | Lettera al mio fantasma. Piccola epopea dell'assenza |
Autore | Saba Anglana |
Introduzione | Paolo Mottana |
Argomento | Poesia e studi letterari Poesia |
Collana | Piccole gigantesche cose, 6 |
Editore | AnimaMundi Edizioni |
Formato |
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Pagine | 88 |
Pubblicazione | 08/2018 |
ISBN | 9788897132479 |
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