C'è un lasso di tempo fra il momento in cui la malattia è sconfitta e quello della guarigione completa, in cui tutte le forze sono recuperate. Questo lasso di tempo è la convalescenza. È un tempo in cui non c'è molto da fare, se non riguardarsi e ritrovare la tranquillità dei ritmi della natura. È ciò che fa Giorgio, un ottantenne sopravvissuto a una terapia intensiva, sostenuto dal suo psicoterapeuta. Mentre la cura procede, il quadro clinico dell'uno va di pari passo con la realizzazione di un quadro da parte dell'altro. Il medico è un pittore che "uccide" una sua opera per sostituirla con una nuova: dopo la mutilazione, "Agonia" prenderà il posto di "Osso di seppia". La ricerca di una guarigione coinvolge entrambi gli attori lungo strade divergenti che miracolosamente si incrociano. Ogni caso clinico, per quanto rispettato possa essere, è sempre "manomesso" e qualche volta stravolto da chi lo racconta. C'è sempre una teoria alle spalle più o meno solida. É sempre un falso in funzione di una verità relativa. Tanto vale allora gettare la maschera e inventarlo di sana pianta sulla base di alcuni presupposti metapsicologici di cui non v'è certezza.
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Fenomenologia di un quadro
Titolo | Fenomenologia di un quadro |
Autore | Ugo Amati |
Collana | Nuove scritture, 174 |
Editore | Tabula Fati |
Formato |
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Pagine | 96 |
Pubblicazione | 04/2022 |
ISBN | 9791259880758 |
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