È un episodio quello che guida l’infanzia di Damiano Fortuna. Sente i suoi genitori urlare, sembrano riferirsi a lui, ma non comprende il significato delle parole. Quando la narrazione passa al tempo presente, Damiano si sta preparando per la maratona di New York, indossa i vestiti larghi e rattoppati del fratello, che un tempo si vergognava di portare ma ora non più. Tuttavia, il dolore di quei ricordi è ancora forte. La maratona si trasforma dunque in un’occasione per rivivere le tappe della sua esistenza: i piacevoli momenti trascorsi con zio Alceste a casa sui libri, a esercitarsi sulle parole sconosciute, o a teatro e nei musei; le tensioni con la sua famiglia, in particolare con il padre; la prima cotta adolescenziale e la vergogna delle sue origini; i successi lavorativi, facendo dell’ambizione l’unica ragione di vita per poter rapportarsi finalmente con chi un tempo lo rifiutava perché di diversa estrazione sociale. Ora la stessa ambizione lo guida in questa maratona. Deve soltanto seguire la linea azzurra tracciata sull’asfalto per il percorso ideale, come nella vita per dominare un destino a cui non accetta di abbandonarsi, un destino scritto nel suo nome, Damiano Fortuna: domatore della sorte. Durante il percorso, la fatica, gli inciampi, i dubbi, il caos del pubblico e i silenzi sui ponti si intrecciano con le facce, i ricordi, le suggestioni e le persone che lo hanno guidato, deluso, amato.
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In equilibrio sulla linea azzurra
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Titolo | In equilibrio sulla linea azzurra |
Autore | Valter Manunza |
Argomento | Narrativa Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945) |
Collana | Eclypse, 181 |
Editore | Arkadia |
Formato |
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Pagine | 172 |
Pubblicazione | 10/2025 |
ISBN | 9788868515867 |