Ambientata attorno alla categoriale quanto inaccessibile Villa eponima del titolo – una di quelle magioni lombarde care a Gadda, un edificio dalle «dure ossa di mattone» dove non è difficile sospettare intrighi e delitti dietro le quinte - la trama, raccontata a due voci dal narratore e dal suo amico Mauro, si attorciglia come le spire dell’uroboro caro agli alchimisti attorno alla figura di Benito Savagner, il forestiero «venuto dall’Argentina con dieci paia di stivali, duecento chili di carne in scatola, una valigia di fibra piena d’erbe medicinali». Ingegnere con una carriera militare alle spalle, il singolare personaggio ha comperato quella villa fatiscente, da tutti rifiutata, circondandola di un’impenetrabile cortina di cedri del Libano, e lì se ne sta rinchiuso con la sola compagnia della misteriosa moglie Ada Comi, che non si fa praticamente mai vedere in giro. Facile immaginare che sulla coppia incomincino a circolare strane voci, che si sdoppiano e si rifrangono continuamente attraverso i resoconti dell’io-narrante.
Villa
Titolo | Villa |
Autore | Vittorio Orsenigo |
Argomento | Narrativa Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945) |
Editore | Fuoriasse Edizioni |
Formato |
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Pagine | 118 |
Pubblicazione | 04/2025 |
Numero edizione | 3 |
ISBN | 9788894539295 |
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