Libri di Vittorio Orsenigo
A Enea Finzi non sparano in fronte
Vittorio Orsenigo
Libro: Copertina morbida
editore: Imprimatur
anno edizione: 2015
Questa volta Orsenigo racconta in prima persona una storia che gli è stata raccontata da più narratori fedeli e infedeli in un luogo di Milano amato anche da chi ha il vizio dello scrivere: la Pasticceria Marchesi, in fondo a via Meravigli, di recente comperata da un couturier internazionale. Enea Finzi il superstite, lo scampato alle camere a gas, nato in famiglia ebraica da tempo "non osservante", dopo aver vissuto gli orrori di Treblinka, tornato nel suo paese, invece di uccidersi gettandosi a capofitto in un precipizio urbano o extraurbano per allontanare da sé troppe, insopportabili immagini, si lascia docilmente plasmare dal nuovo stato delle cose e corre la sua banale avventura di smorto e quasi eccellente integrato nella società del dopoguerra. Sopravvive nel sopravvissuto il prodigio di due forme d'estasi solo in apparenza opposte, quella affiorante nei diari di antiche monache tedesche scrutati da Martin Buber, e quella innervata nel comportamento di Klaus, aguzzino nel Campo di sterminio, e del suo feroce cane d'assalto che l'hanno inspiegabilmente, e come in coppia, graziato.
E... Venti racconti appena incominciati
Vittorio Orsenigo
Libro
editore: Greco e Greco
anno edizione: 1995
pagine: 224
Villa
Vittorio Orsenigo
Libro: Libro in brossura
editore: Fuoriasse Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 118
Ambientata attorno alla categoriale quanto inaccessibile Villa eponima del titolo – una di quelle magioni lombarde care a Gadda, un edificio dalle «dure ossa di mattone» dove non è difficile sospettare intrighi e delitti dietro le quinte - la trama, raccontata a due voci dal narratore e dal suo amico Mauro, si attorciglia come le spire dell’uroboro caro agli alchimisti attorno alla figura di Benito Savagner, il forestiero «venuto dall’Argentina con dieci paia di stivali, duecento chili di carne in scatola, una valigia di fibra piena d’erbe medicinali». Ingegnere con una carriera militare alle spalle, il singolare personaggio ha comperato quella villa fatiscente, da tutti rifiutata, circondandola di un’impenetrabile cortina di cedri del Libano, e lì se ne sta rinchiuso con la sola compagnia della misteriosa moglie Ada Comi, che non si fa praticamente mai vedere in giro. Facile immaginare che sulla coppia incomincino a circolare strane voci, che si sdoppiano e si rifrangono continuamente attraverso i resoconti dell’io-narrante.
Armonia degli zombie
Vittorio Orsenigo
Libro
editore: Tabula Fati
anno edizione: 2021
pagine: 160
Vittorio Orsenigo scrive da settant'anni. La sua tata, ex pastorella di pecore e anatre nel lodigiano, avrebbe borbottato "settant'anni consumadi", e cioè, consumati, buttati via da foresto, da signorile cittadino o - come osserva Daniela Marcheschi è in gioco un incessante lodevole saltare di palo in frasca. La fanno da padroni esotici la passione per il divagare viaggiando fra immagini, suoni, presenze animali e personaggi del meraviglioso teatro in cui recitiamo tutti, volenti o nolenti, dal primo vagito all'ultimo respiro. Tanto per dare una sia pur fievole idea: l'attore Klaus Kinski, padre della bella attrice Nastassja, abbandonato il brasiliano Teatro Amazonas e I puritani messi in scena a Manaus cedono il passo al Quartiere ebraico di Montreal dove uno scrittore, ancora in calzoni corti, osserva la pentola dove cuociono i fagioli. Di lì a poco si presentano il Valium e la Valeriana nel Circo delle posizioni erotiche meno accreditate anche perché la vita nega (mentendo) di essere associata alle fiere addomesticate, ai giocolieri e donne scimmia. Il danaro e la Finanza non sono certo trascurate: ha da dieci secondi voltato l'angolo della narrazione Elizabeth Arden ed ecco apparire il rabbino danzante che intona "Oh! Venisse da Sion la salvezza d'Israele" deluso dal suo scarso e quasi indifferente pubblico.
Giannettino
Carlo Collodi
Libro: Libro in brossura
editore: Greco
anno edizione: 2024
pagine: 332
Età di lettura: da 10 anni.
Mulino da preghiera
Vittorio Orsenigo
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2023
pagine: 96
Vittorio Orsenigo, l’ultimo fantasista della scena letteraria. Capace di fondere con suprema leggerezza un ricordo, uno squarcio narrativo e un apoftegma fulminante o un sogno. La parola esercita su di lui un fascino invincibile, la insegue e si perde nei suoi labirinti come Alice che cade nel sottomondo, ci trascina con sé là dove tutto è possibile e niente è reale. Nessun lettore, se teme la bizzarria, lo sberleffo, la malinconia gioiosa di questo funambolo uscito dalle pagine di uno dei suoi libri, si attardi a sfogliare "Mulino da preghiera". È come rovistare nel vecchio baule in soffitta e trovare cose dimenticate, giocattoli, cartoline spedite da lontane riviere e ombrose valli alpine, dove non siamo stati e non andremo mai. La grafia chiara, quasi infantile, la firma è uno svolazzo impertinente e indecifrabile. Il paese delle meraviglie. Godiamoci questo paesaggio al crepuscolo, pieno di acque scintillanti, boschi irti di animali impagliati e qualche immedicato dolore.
I vecchi amorosi
Vittorio Orsenigo
Libro: Libro in brossura
editore: Tabula Fati
anno edizione: 2022
pagine: 144
Così, incivilmente, comincia quest'ultimo lavoro di Vittorio Orsenigo per mettere in guardia il lettore circa i necessari limiti posti dalla biografia del raccontatore senza tanti riguardi. Vita e romanzo, per fortuna, sono parenti alla lontana, una sorta di equivoca cuginanza di secondo grado. "Nessuno osi pensare che, una volta incatenata l'autobiografia, l'abbia poi uccisa tre giorni più tardi a bastonate". Ma sarebbe bene aggiungere subito un "Ma …" di urgente Soccorso. Alla Signora Anagrafe, il vecchissimo amoroso dà dell'infingarda spacciatrice di razionali empietà e si tratta di un'onesta resa dei conti, di un mugugno, di un rimbrotto che, ridendo e scherzando secondo il suo antico costume, non fa che mettere in ogni momento il dito nella duplice piaga della senilità di corpo e della bizzarria umorale di chi scrive da sempre, come è stato detto, saltando di palo in frasca, divagando nella divagazione non certo per calcolo ma per nascita ed educazione. I suoi educatori sono stati tanti e vari, fra cui spiccano la tata di Sant'Angelo lodigiano diciottenne pastorella di un gregge ovino e caprino, l'insegnante di francese che tornato nella sua Roma è diventato un assassino, sino alla bonne triestina che, di punto in bianco, gli parlava di Freud e di Zarathustra con deludenti risultati. L'Io narrante, più che frugare nella memoria è da lei con violento garbo posseduto. Tocca al lettore decidere se stare dalla sua parte o picchiarlo di santa ragione come, forse, merita.
L'oltraggiosa sopravvivenza
Vittorio Orsenigo
Libro: Copertina morbida
editore: Manni
anno edizione: 2021
pagine: 224
Un'ironia sottile è la cifra essenziale di un monologo che si confronta con il tempo di prima per cavare dal buio in cui erano sepolte le necessarie differenze. A interrogarsi in forme spietate è il protagonista, ma lo sono anche gli altri personaggi, e senza molti riguardi: cosa succede a un uomo di novantaquattro anni che vive con la moglie Tilda, ancora musa ispiratrice, e che senza propriamente desiderarlo è ancora vivo, scrive, racconta? Ripiegato sul particolare, analizza la quotidiana fatica del vivere aspettando una fine che sa dietro l'angolo, e imprime una perfida e temibile serietà ad ogni atto della giornata...
Nero di seppia
Vittorio Orsenigo
Libro: Libro in brossura
editore: Tabula Fati
anno edizione: 2020
pagine: 160
"Prima tocca al granello di sesamo decapitato dalla Gillette, poi al caimano indecente..." Ombre nere, nerissime sin dall'inizio in questo "Nero di seppia" che Vittorio Orsenigo produce più o meno per via organica - più fisiologia che tormentata riflessione - sulla nostra vita animale e spirituale. Si tratta con ogni evidenza di secrezioni letali d'acido formico e di ghiandole velenifere del vecchio serpentaccio brutto a vedersi, incontro pericoloso anche per il lettore munito del Siero Antiofidico Polivalente. Se in precedenza non mancavano certo voci che esplicitamente invitavano lo scrittore a esalare il manuale del supremo pessimista, in questo sua ultima prova Orsenigo fa il peggio del peggio: lascia intendere che più si vive e più la nube impenetrabile, viscida del nero di seppia in gastronomia molto apprezzato dal frequentatore di trattorie e ristoranti marinari, oscura la visione e lo stesso respiro del provocatorio vegliardo che lui si trova ad essere: novantatré anni sono ancora pochi o villanamente troppi? Corsieri e macabri padroni di scuderie, il canto di "minimi uccellini", i cani che fanno pipì sul ciglio della strada dove, ben irrorata, cresce l'insalata matta, la testa mozzata nel vassoio offerta a Salomè, una certa Andy e il vocabolario della sua mamma, trovano fugace conforto solo nelle gocce di acqua antisterica prodotta dall'Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella. Così pretende l'antica vulgata di nonni e zie e così Orsenigo pretende.