Skira: Cataloghi arte contemporanea
Mario Bionda. Immagini, erosioni, spazi (1950-1964)
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2023
pagine: 76
L'opera di Mario Bionda (Torino 1913 - Penango 1985) Tra i protagonisti della stagione informale, Mario Bionda (Torino, 1913 - Penango, 1985) è autore di una pittura che esprime l'intimo dramma umano, tra contemplazione della natura e rarefazione dell'immagine. Le opere degli anni cinquanta e sessanta, alle quali è dedicato il volume, stratificano materiali naturali e pigmento, colori allusivi agli elementi della natura (fuoco, acqua, terra), nei toni dei bruni e dei verdi dei boschi e delle paludi, o nei bianchi, grigi e azzurri del cielo e del mare. I frottage su carta colgono le tracce vive delle forme naturali e della superficie della materia. I dipinti dell'artista raccolti attorno alle due opere della Collezione Boschi Di Stefano, Immagine bruna ed Elemento marino, entrambe del 1962, sono realizzati tra il 1950 e il 1964 e ben esemplificano l'intensità del suo periodo informale. Nato a Torino nel 1913, Mario Bionda dal 1927 al 1933 frequenta lo studio di Felice Casorati e partecipa alle mostre collettive organizzate dal Maestro in alcune città italiane. Nel 1930, a soli 17 anni, espone alla XVII Biennale di Venezia e, nel 1935, alla sua prima Quadriennale di Roma dove sarà presente altre due volte, nel 1959 e nel 1965. Lasciato lo studio di Casorati, si trasferisce prima nel Monferrato, poi a Milano, ma lo scoppio della seconda guerra mondiale lo costringe ad allontanarsi dalla pittura. Alla fine della guerra inizia a creare giocattoli e nel 1954 si dedica esclusivamente alla pittura. A partire dal 1950 condivide con Alfredo Chighine lo studio milanese; è proprio Chighine che, in occasione della personale alla Galleria Pater di Milano, lo presenta a Gino Ghiringhelli, della Galleria Il Milione, che decide di iniziare a lavorare con lui. Il sodalizio con Il Milione lo porta ad allestire molte esposizioni personali e collettive in Italia e all'estero. Nel 1958 partecipa per la seconda volta alla Biennale di Venezia e nel 1963 si trasferisce nel "Quartiere delle Botteghe" di Sesto San Giovanni, frequentato da molti altri artisti fra cui Agostino Bonalumi, Enrico Castellani, Claudio Papola, Arturo Vermi, Lino Marzulli. Nel 1983 torna a vivere nella campagna astigiana, a Penango, dove morirà pochi anni dopo, nel 1985.
Cross collection. Collezioni a confronto
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2023
pagine: 72
La Raccolta Lercaro, museo di arte antica, moderna e contemporanea di Bologna, nasce quale frutto di un preciso progetto culturale attuato dal cardinale Giacomo Lercaro (arcivescovo di Bologna dal 1952 al 1968) a partire dal 1971: donare a tutti un'occasione di elevazione del pensiero e dello spirito attraverso l'arte. La collezione, costituitasi nel tempo fino ad annoverare, oggi, opere di importanti protagonisti della scena artistica novecentesca (Giacomo Balla, Lucio Fontana, Giacomo Manzù, Marino Marini, Giorgio Morandi e molti altri) trova il fondamento del suo assetto espositivo nel concetto di Wunderkammer (camera delle meraviglie) e nella possibilità, offerta da questo principio collezionistico, di porre in una relazione di senso opere diverse tra loro. È nel rispetto di questi assunti originari che il museo, nell'ambito della propria proposta culturale, ha progettato e organizzato la mostra Cross Collection. Collezioni a confronto. Nata dall'incontro e dal confronto tra due diverse ma affini attività di collezionismo, l'esposizione desidera offrire una riflessione su alcune tematiche dell'esistenza nella convinzione che l'Arte, polisemica e sempre foriera di inediti approdi semantici a seconda dello sguardo di chi la interpreta, possa essere davvero un motore di crescita individuale e collettiva. Poteva esserlo ieri, come nella percezione del cardinale Giacomo Lercaro, e può esserlo soprattutto oggi, in una contemporaneità crocevia di diversità ma più che mai bisognosa di confronti. Artisti dalla collezione Franca Maria Volpin e Valeriano D'Urbano Adel Abdessemed / Mario Airò / Giorgio Andreotta Calò / Francesco Arena / Stefano Arienti / Micol Assaël / Rosa Barba / Vanessa Beecroft / Neïl Beloufa / Monica Bonvicini / Giuseppe Chiari / Mario Dellavedova / Flavio Favelli / Anna Franceschini / Giuseppe Gabellone / Francesco Gennari / Adam Gordon / Esko Männikkö / Eva Marisaldi / Margherita Moscardini / Francis Offman / Giulio Paolini / Sissi / Kiki Smith / Nico Vascellari / Vedovamazzei / Luca Vitone Artisti dalla collezione permanente della Raccolta Lercaro Arman / Filippo de Pisis / Jean-Michel Folon / Giorgio Morandi / Ilario Rossi / Giuseppe Santomaso / Ettore Spalletti / Vittorio Tavernari.
Puglisi
Marco Meneguzzo
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2023
pagine: 184
La stretta relazione tra antico e contemporaneo, che caratterizza tutta l'opera di Lorenzo Puglisi (1971), costituisce un viatico importante per installazioni site specific in luoghi usualmente destinati alla sola fruizione museale, come le Gallerie degli Uffizi, la cappella Rucellai e Santo Spirito a Firenze, la sagrestia di Santa Maria delle Grazie a Milano, l'isola di San Servolo a Venezia, la cripta della chiesa di Saint Pancras a Londra. Elaborate, filtrate, scarnificate sino a raggiungerne l'essenza, le opere da cui trae spunto, immerse nel nero del tempo e della memoria, non sono tanto una colta citazione del passato o la testimonianza di una nostalgia per la grande tradizione dei maestri, quanto una riflessione sulla pittura stessa, sui suoi aspetti ineliminabili e sulla simultanea necessità di un rinnovamento del linguaggio. Questo volume di Marco Meneguzzo raccoglie gli ultimi vent'anni di attività dell'artista, completamente dedicati alla ricerca di questo difficile equilibrio tra memoria e futuro della pittura.
Alfredo Chighine. Le origini
Cristina Casero, Elisabetta Longari
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2023
pagine: 96
Il presente volume della serie "Visti da vicino" costituisce un approfondimento monografico sulle origini dell'opera di Alfredo Chighine, seguendo una serie di riflessioni che hanno per filo conduttore la selezione di opere della collezione Boschi Di Stefano, che per qualità e quantità documenta egregiamente le fasi giovanili dell'artista e le sue tappe di avvicinamento all'informale. A cura di Cristina Casero ed Elisabetta Longari, tanto la mostra quanto il libro puntano a mettere in evidenza gli elementi fondanti del suo fare maturo, già presenti nelle opere degli anni quaranta. Attraverso la ricca collezione che i coniugi Boschi Di Stefano hanno messo insieme negli anni, è possibile individuare la dinamica segno/ disegno/luce/colore che già innerva i primi lavori di Chighine, prestando attenzione a quella particolare accezione "scultorea" della forma che caratterizza la produzione informale e che, chiaramente, si manifesta nelle rare prove plastiche dell'artista, acutamente raccolte proprio dai Boschi. Alfredo Chighine (Milano, 1914 - Pisa, 1974) frequenta negli anni trenta i corsi d'incisione all'Umanitaria e le lezioni di Giacomo Manzù all'Accademia di Brera. Negli anni quaranta si dedica alla scultura e parallelamente dipinge figure, in gran parte acquistate da Antonio Boschi e Marieda Di Stefano, e negli anni cinquanta è tra i primi in Italia ad avvicinarsi all'informale. Autore complesso, Chighine ha saputo inserirsi a pieno titolo nel dibattito culturale italiano del secolo scorso, evidenziando una propria autonomia linguistica.
Armida Gandini
Gabriele Salvaterra
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2023
pagine: 144
Il secondo capitolo del progetto triennale "Una generazione di mezzo" dedicato a cinque personalità artistiche bresciane contemporanee. La ricerca di Armida Gandini è da sempre focalizzata sul tema dell'identità, declinato mediante linguaggi diversi ed eclettici come il disegno, la fotografia, l'installazione e il video, a loro volta ricondotti a inedite sintesi. Gandini, nata a Brescia nel 1968 (vive e lavora a Verolanuova, BS), si forma all'Accademia di Belle Arti di Brera, diplomandosi con una tesi sul cinema di Eric Rohmer, discussa con il professor Francesco Ballo. Per Gandini, l'approfondimento di un ambito attraverso le varie prospettive che può mettere in campo è il modo congeniale per sviluppare una riflessione che diventa ragionamento visivo nello spazio, con un approccio spesso installativo e coinvolgente. Sin dal progetto I luoghi della memoria (2001), l'elemento identitario è indagato attraverso le esperienze di vita delle persone nella loro relazione con l'altro, con il mondo e con la storia culturale dell'uomo, in uno scenario che si fa sempre più complesso sia dal punto di vista sociale che antropologico. Il rapporto con il cinema, la letteratura e i "testi" culturali esistenti è costante nella sua pratica, andando a rappresentare una suggestione importante e dialettica. Nel corso degli anni la sua produzione, organizzata secondo cicli tematici ed espressivi, affronta i diversi stadi grazie ai quali si gioca la formazione della personalità umana. I suoi territori di ricerca riguardano, infatti, il viaggio, il confine, la soglia, l'ostacolo, la crescita, l'eredità affettiva e culturale. Gandini ha partecipato a numerose mostre presso spazi pubblici e gallerie private, sia nazionali che internazionali; i suoi lavori sono presenti in molte collezioni sia in Italia che all'estero e i suoi video sono stati esposti in vari festival internazionali.
Rossella Gilli. Il potere degli elementi-The power of elements-Le pouvoir des éléments
Fortunato D'Amico
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2023
pagine: 176
Uno dei fini del processo alchemico è la trasmutazione del corpo fisico in un "corpo di gloria". Il corpo negli antichi manuali è consegnato agli studiosi nella molteplicità delle sue travagliate trasformazioni, azioni alle quali dovrà sottoporsi prima di accedere alla purificazione finale che, grazie alla Pietra filosofale, sostanza catalizzatrice, gli consentirà di risanare la corruzione della materia. Il corpo nudo o vestito è il protagonista iconografico dei rimandi metaforici e linguistici della scienza esoterica e si presenta all'adepto con molteplici livelli di lettura del lavoro all'interno dell'officina alchemica. I corpi nudi degli elementi maschile e femminile si congiungono immersi nelle acque calde dell'oscurità che li circonda, rappresentata dal vaso alchemico e dalla graticola in cui si sviluppa il calore di fermentazione. Le due sostanze giungono quindi alla fusione dei loro corpi materici e di quelli sottili. I nudi e i ritratti di Rossella Gilli, traggono ispirazione dai grandi maestri della storia dell'arte. La loro rappresentazione in linee sinuose e in volumi d'ombra svela le informazioni rilevate dal temperamento dei corpi e mette a nudo le facoltà della loro anima. Sono ritratti di amici, parenti, conoscenti, esaminati nella loro purezza e rielaborati nella loro possibilità di divenire soggetto di una trasformazione consapevole.
Gabriele Picco
Claudio Musso
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2023
pagine: 144
Una selezione articolata di opere inedite dell'artista visivo e scrittore bresciano che conducono in un viaggio immersivo nell'immaginario dell'autore. Realizzata in collaborazione con Fondazione Brescia Musei, la monografia costituisce il terzo capitolo della serie di monografie rivolte, nel corso del triennio, ai cinque artisti di "Una generazione di mezzo", un progetto che nasce dall'intento di confrontare le indagini di cinque personalità artistiche bresciane, la cui ricerca ha letteralmente attraversato i due secoli, continuando tutt'oggi a produrre opere di peculiare interesse. Le nuvole, di pasoliniana memoria, simbolo di leggerezza, di sospensione e di poesia, sono un tema ricorrente nel lavoro di Gabriele Picco (1974). Visibili e presenti sia nella storia dell'arte che nella vita di tutti giorni, al contempo così impalpabili ed evanescenti, rappresentano metaforicamente l'ambiguità e la contraddizione che regnano nell'immaginario dell'autore bresciano. Pubblicato a corredo della mostra personale dedicata all'artista, il volume presenta una serie di opere iconiche: dalle celeberrime nuvole sospese a mezz'aria o legate sul portapacchi di modelli in scala di auto storiche del secondo Novecento a The wall, la stanza le cui pareti sono state completamente ricoperte da 18mila biscotti savoiardi; da Eternal love, due mani in lattice che sbucano da una parete, con i palmi attraversati dai gambi di due rose rosse, a Fido, un cagnolino in terracotta che porta in bocca una copia del Corriere della sera del marzo 2020, con in evidenza il titolo in prima pagina Ora è chiusa tutta l'Italia. Gabriele Picco riesce ad affrontare con leggerezza temi delicati come la morte, il sesso, la solitudine dell'uomo contemporaneo, mettendo spesso in luce le contraddizioni della nostra società, e mostrando come la vita e il mondo siano un immenso teatro visionario.
Victoria Lomasko. The last soviet artist
Elettra Stamboulis
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2023
pagine: 144
Dopo Badiucao e Zehra Dogan, il terzo capitolo delle mostre bresciane dedicate agli artisti dissidenti Il progetto intende presentare una vasta personale dell'artista russa con un percorso ideato specificatamente per gli spazi di Brescia, dove Lomasko trascorrerà un periodo in residenza per la realizzazione di opere site-specific dedicato a quanto sta vivendo e osservando negli ultimi mesi. La ricerca artistica di Lomasko permette di ricostruire in modo minuzioso la storia sociale e politica della Russia dal 2011 a oggi: dalle manifestazioni anti Putin che l'artista ha disegnato dal vivo con un tratto originale e immediatamente riconoscibile, alle rappresentazioni della "profonda Russia", quella dei dimenticati e marginali, che da sempre costituiscono i suoi soggetti preferiti. Considerata dalla critica e dalla stampa anglosassone come la più importante artista sociale grafica russa, Victoria Lomasko (1978) è sostanzialmente ancora sconosciuta in Italia, nonostante i suoi libri siano stati da tempo tradotti in varie lingue. The other Russia ha vinto il Pushkin House Book Prize nel 2018, anche se il libro non è mai stato pubblicato in Russia. Su di lei è stato realizzato un documentario, The Last Soviet Artist diretto dal musicista e compositore Geraint Rhys. Le sue opere sono state esposte al museo Reina Sofía di Madrid, che ha acquisito parte dell'archivio, a Basilea, a Londra ed è attualmente ospite di Documenta a Kassel. Diplomatasi all'Università statale di Mosca in Arti Grafiche nel 2003, Victoria intraprende da subito una strada non confortevole che mette insieme osservazione e azione, disegno documentario e performance, attivismo e impegno personale inteso come corpo dell'artista che non sfugge all'essere parte di un gruppo. Da marzo 2022 vive in Europa.
Tenconi. Lo spazio sconosciuto dell'arte
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2022
pagine: 168
La lunga vicenda artistica della pittrice lombarda Sandra Tenconi è da tempo ormai una sensibile, delicata, profonda artista, interprete della grande pittura lombarda. Il fatto che Sandra Tenconi sia ancora una pittrice vivacemente attiva e impegnata conferisce a questo libro un valore speciale: non è in onore di un'artista, ma la sua conferma nella contemporaneità, di cui Sandra avverte con preoccupazione, ma anche con la solita indomita passione, le contraddizioni e i rischi, avvinta comunque dalla sensazione di partecipare sempre all'affascinante storia del farsi dell'arte. Il libro ripercorre, per temi (Roccoli e Ticino; Natura e paesaggi; Figure; Autoritratti; Moni Ovadia; Teddy Bears; Forme sospese), la lunga vicenda artistica di una donna minuta che pensa in grande, riuscendo a mantenere lo sguardo fisso sulle vicende del tempo, quello personale, ma anche quello storico. Uno sguardo a volte perplesso, ma anche ironico, credendo in se stessa, ma anche dubitandone, comunque tenacemente ancorata alla convinzione che l'esistenza sia un compito, un dovere a cui non ci si può sottrarre. Sandra Tenconi (1937) ha studiato a Brera con Aldo Carpi e Domenico Cantatore. Ha al suo attivo una settantina di mostre personali, dalla prima a Varese, presentata da Dante Isella nel 1960, all'ultima antologica alla Fondazione BPL di Lodi. Ama lavorare en plein air, o in studio sugli appunti presi sul posto. Il suo soggetto è in primo luogo la natura: le montagne, gli alberi, i tramonti, le cascate, i tronchi abbandonati, i fiori, le zucche. Ma anche la figura umana e il ritratto. La critica la colloca spesso nel filone del naturalismo lombardo; i suoi modelli di riferimento vanno più lontano, da Turner e Goya a Graham Sutherland. Le tecniche preferite sono l'acrilico, il pastello e l'acquerello. Ha tirato molte litografie con le Edizioni della Spirale, soprattutto per Olivetti.
Manuale per esercitare la propria stupidità
Andrea Bianconi
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2022
pagine: 29
Un simpatico (e utile) manuale per non prendersi troppo sul serio. Un allenamento composto da 50 bizzarre attività, in un vero e proprio libro d'artista Manuale per esercitare la propria stupidità di Andrea Bianconi è una raccolta di disegni che descrivono attività che a nessuna persona razionale verrebbe in mente di fare. "Abbaiare come un cane in presenza di un cane", "Prendere uno scatolone vuoto e metterselo in testa", "Guardare la punta del proprio naso insistentemente". Bianconi suggerisce di eseguire una di queste attività tutti i giorni per almeno 10 minuti, perché, spiega, l'allenamento alla stupidità si perde facilmente. Si tratta di un vero e proprio libro d'artista, concepito per entrare nella casa di chiunque. È realizzato in formato cartolina e rilegato a spirale con copertina autoportante (come i calendari da tavolo), in modo che possa essere esposto come un'opera d'arte. Il senso dell'operazione si inserisce in una tradizione artistica che parte da lontano. Parafrasando la frase di David Byrne "Gli artisti Dada facevano cose senza senso per trovare un senso in un mondo che non ha senso", Bianconi si riempie di entusiasmo e ottimismo, dichiarando "Fare cose senza senso è bellissimo perché dà un senso a ciò che non ha senso". Lo scopo delle azioni descritte dai disegni di Bianconi non è tanto diventare stupidi (quello, forse, lo siamo già abbastanza), ma diventarlo nel modo giusto. Il libro è curato dal critico e giornalista Luca Fiore. Andrea Bianconi è nato ad Arzignano (Vicenza) nel 1974. La sua opera spazia fra le diverse forme artistiche di performance, pittura e scultura con esibizioni in musei pubblici e spazi privati di tutto il mondo. Vive e lavora tra Arzignano e New York. Luca Fiore è nato a Milano nel 1978. È giornalista, critico e curatore. Lavora per il mensile Tracce, ha una rubrica su Il Foglio, di cui è il critico di fotografia, e scrive d'arte su Domani e Klat Magazine.
Artista + artista visioni contemporanee
Lorenzo Michelli
Libro: Copertina rigida
editore: Skira
anno edizione: 2022
pagine: 112
L'autoritratto e il ritratto d'artista nell'arte contemporanea Per quale ragione un artista indugia nel genere del ritratto? Qual è la motivazione del ritrarre e dell'autoritrarsi? Cosa significa rappresentare? Chi è l'artista nell'attualità? Sono gli interrogativi posti agli artisti invitati a realizzare un ampio lavoro partecipato cui hanno collaborato curatori e artisti, articolato in diverse sedi espositive e museali e del quale anche questa iniziativa fa parte, risultato tangibile della volontà di ERPAC di operare nel segno di una produzione condivisa. Alla Galleria Regionale d'Arte contemporanea Luigi Spazzapan il progetto si sviluppa in una mostra, nata a sua volta da un simposio, e si caratterizza per la sinergia con la ricerca artistica del territorio al fine di valorizzarne la produzione e disegnare una nuova mappa dell'arte contemporanea in Friuli Venezia Giulia. Artista+Artista riflette sul ruolo dell'artista e sulla sua trasformazione nel tempo e nelle diverse espressività, aprendo a un ampio ventaglio su cosa significhi essere artisti oggi, e ci informa sullo stile e sugli ampi orizzonti della ricerca in atto sempre più connotata dai tanti interrogativi di quest'epoca frammentata e globale, ricca di contraddizioni, che l'artista prontamente raccoglie e traduce nel suo operato.