Società Editrice Fiorentina: Studi
Avventure, itinerari e viaggi letterari. Studi per Roberto Fedi
Libro: Copertina morbida
editore: Società Editrice Fiorentina
anno edizione: 2018
pagine: 546
Questo volume raccoglie i contributi che quarantaquattro studiosi (italiani, americani, canadesi, francesi) hanno voluto dedicare a Roberto Fedi. Il carattere composito del libro, inevitabile caratteristica delle miscellanee "in onore di", non impedisce tuttavia la possibilità di attraversarne le pagine seguendo i secoli della letteratura (e non solo della letteratura), da Dante alla contemporaneità, con soste più insistite su alcuni autori e su determinati periodi, affrontati attraverso saggi dal carattere panoramico o mediante scavi dettagliati e mirati. L'unità del libro resta comunque - si potrebbe dire - una unità di affetti. Coloro che hanno aderito all'iniziativa desiderano infatti offrire un saluto ad un amico e collega. Gli autori appartengono a generazioni diverse, vivono in luoghi anche molto distanti, si sono occupati di argomenti difficilmente riconducibili ad una omogeneità tematica, hanno scelto di scrivere saggi più scientificamente "ortodossi" (con apparati di note e approfondimenti bibliografici) o dall'andamento maggiormente colloquiale. Ma tutti hanno scritto e consegnato le loro pagine con il desiderio di rendere omaggio a Roberto Fedi.
D'Annunzio lettore di psicologia sperimentale. Intrecci culturali: da Bayreuth alla Salpêtrière
Manuele Marinoni
Libro: Libro in brossura
editore: Società Editrice Fiorentina
anno edizione: 2018
pagine: 137
Il volume indaga gli aspetti culturali entro i quali si è mossa parte dell'universo-d'Annunzio. Tra estetica, antropologia, musicologia, critica d'arte e psicologia sperimentale si è tentato di tracciare le "forme" che, di volta in volta, ha assunto un orizzonte culturale plurimo e plurale. Dalla biblioteca del Vittoriale alle teorie narratologiche lo studio si è valso del principio, di natura raimondiana, della "filologia della suggestione" per seguire percorsi poco battuti, posizionati accanto ad altri ben più noti, ma ugualmente riletti e ridisegnati. Talvolta, nei singoli capitoli, d'Annunzio è la base attraverso cui si è osservato un canone culturale formato dalla perfetta sinergia di "visibile", "acustico" e, più globalmente, "percettivo".
Leggerezze sostenibili. Saggi d'affetto e di Medioevo per Anna Benvenuti
Simona Cresti, Isabella Gagliardi
Libro: Copertina morbida
editore: Società Editrice Fiorentina
anno edizione: 2018
pagine: 225
Il volume vuole essere un omaggio all'attività scientifica di Anna Benvenuti, nonché alla sua attività universitaria. Raccoglie pertanto i saggi di amici e di giovani allievi che hanno evidenziato il contributo di Anna Benvenuti alla medievistica nazionale e internazionale e che hanno autonomamente sviluppato alcuni temi toccati dalla sua saggistica.
Cantari della Guerra di Pisa
Antonio Pucci
Libro: Libro in brossura
editore: Società Editrice Fiorentina
anno edizione: 2017
pagine: 216
La battaglia di Cascina (28 luglio 1364) rimase a lungo nella coscienza storica dei Fiorentini come un'eclatante vittoria contro l'odiata, eterna rivale Pisa: ancora agli inizi del Cinquecento il gonfaloniere a vita Pier Soderini affidava a Michelangelo Buonarroti l'incarico di affrescare una parete della Sala del Maggior Consiglio, in Palazzo Vecchio, appunto con "La battaglia di Cascina", pur se l'opera non fu mai realizzata. Chi avesse voluto leggersi il resoconto in ottave di Antonio Pucci sulla guerra tra Pisa e Firenze del 1362-64 doveva finora ricorrere all'edizione settecentesca di Ildefonso di San Luigi, che pubblicò l'opera a partire da un manoscritto strozziano (Magl. VII 1126), certamente chiaro e gradevole, ma dal testo sicuramente ammodernato. Questa edizione prende invece a fondamento il ms Kirkup (oggi BNCF Nuovi Acquisti 333), un codice sempre più frequentemente riconosciuto dagli studiosi come fondamentale per l'edizione delle opere pucciane. I sette cantari della Guerra di Pisa vi inaugurano la serie delle poesie "storiche" del Pucci, estendendo però questa volta la misura dei sirventesi alle dimensioni di un poema. Composti nel 1367, i cantari della Guerra di Pisa sono probabilmente il primo esempio in cui la forma del poema epico è utilizzata per cantare eventi della storia contemporanea, nell'intento di conferire a questi ultimi la stessa fisionomia esaltante delle imprese eroiche tramandate dalle chansons de geste.
Donne del Mediterraneo. Saggi interdisciplinari
Libro: Libro in brossura
editore: Società Editrice Fiorentina
anno edizione: 2017
pagine: 140
Parlare delle donne, per un uomo, vuol dire parlare dell'Altro: in un'epoca dove il maschile prende coscienza di non saperle più rappresentare o volutamente le distorce e le camuffa, in un'epoca storica in cui la voce delle donne assume sempre più autorevolezza, è necessario chiedersi del femminile interrogandosi a tutto tondo. E se storicamente la voce delle donne è sempre voce “incarnata”, nel Mediterraneo, che è frontiera in transito, quella voce ha significato anche inquietudine, tentazione e perfino silenzio stesso: quali cambiamenti ha portato la contemporaneità all'identità del femminile? Questi cambiamenti sono trasversali lungo le sponde del mare Nostrum? Non è il mero diritto alla parità di genere a imporre oggi l'ascolto del femminile, ma una intrinseca necessità epistemologica perché, a conti fatti, si potrebbe dire che la donna sia l'anima stessa del Mediterraneo. Prefazione di Barbara Zecchi.
Quadri per un'esposizione e frammenti di estetiche contemporanee
Marino Biondi
Libro: Libro in brossura
editore: Società Editrice Fiorentina
anno edizione: 2017
pagine: 452
In un tempo di crisi della lettura, la letteratura e gli autori sono stati collocati, come fossero dipinti, in esposizione, secondo una teoria di Maria Gregorio che ha avuto larga applicazione soprattutto in Germania per le Case museo di Goethe a Weimar e di Thomas Mann a Lubecca. Il costume delle esposizioni d'arte ebbe inizio nel Seicento a Firenze e Roma, come racconta Francis Haskell in “La nascita delle mostre” (2008). Poi quella moda dilagò. Esporre è diventata una norma, una mania. Che anche la letteratura debba mostrarsi è la nuova frontiera dell'esporre. Il libro rivisita queste modalità espositive e ne aggiunge altre, fra le quali il turismo. Frequenti le incursioni in archivio, mantra di una modernità smemorata. L'archivio, dall'accogliente luminoso Vieusseux-Bonsanti, con le sue squisite vestali, agli archivi di politici e misteri, di poteri e di stragi, di colpe e ricatti, di fatuità ma anche di oggetti desueti e maledetti, sono l'altra dorsale del libro. L'arte vista da un anatomopatologo, Giorgio Weber, è in “Mirabilia weberiane”, autopsie di capolavori. Il mondo di un'economia disastrata è rivisitato nel capitolo su Paolo Volponi. Se la “recherche” industriale celebra il mito di Adriano Olivetti, l'altra “recherche” vola alle dimore dei Lampedusa, dove un tempo fu il paradiso, come tutti i paradisi, perduto. Agli atti resta il presente. Un Capo Horn delle tempeste. Si tratta solo di non fare naufragio.
La voce e le parole. Studi sulla letteratura del Medioevo e del Rinascimento
Marco Villoresi
Libro: Libro in brossura
editore: Società Editrice Fiorentina
anno edizione: 2016
pagine: 271
"Chi mi darà la voce e le parole?" Questo suggestivo verso del Boiardo viene enfaticamente riproposto dall'Ariosto. Tra i tanti legami che tengono ben stretti "L'Orlando innamorato" e "L'Orlando furioso", quel verso condiviso ci dice che la poesia cavalleresca gioca la sua partita artistica più importante nel rapporto di mutua collaborazione tra la voce e le parole. Ci dice, a noi che siamo abituati a leggerli in silenziosa solitudine, che questi testi hanno un'intima propensione alla resa spettacolare: vennero composti anche per essere cantati e, di conseguenza, ascoltati da un pubblico presente e partecipe, quello che, nelle sale di corte come nelle piazze, godeva dell'arte performativa dei cantastorie. I percorsi affrontati in questo volume, spesso disponibili alla divagazione, ci aiutano a osservare vasti orizzonti culturali e letterari. Incentrate sulla realtà fiorentina nel periodo che va dal tardo Trecento al primo Cinquecento, altre libere perlustrazioni ci orientano nei singoli generi (quello comico, oltre a quello cavalleresco), agevolano la mappatura di contenuti, modalità espressive e formali, consentono l'incontro con scrittori capaci di dare una forte impronta al codice letterario entro cui operano, come Burchiello e Andrea da Barberino. Viene più facile, poi, incontrare anche Pulci, Lorenzo o Machiavelli, riascoltare le loro voci, rileggere le loro parole.
«Al suon di questa cetra». Ricerche sulla poesia orale del Rinascimento
Luca Degl'Innocenti
Libro: Libro in brossura
editore: Società Editrice Fiorentina
anno edizione: 2016
pagine: 158
Perché mai, se un poeta del Rinascimento dice «leggi quel che scrivo» crediamo che faccia sul serio, ma se dice «ascolta quel che canto» pensiamo a una figura retorica? Forse perché a quel tempo la circolazione scritta della poesia era normale e quella orale invece no? O forse perché sembra così a noi oggi, che i testi di allora li leggiamo soltanto ma non li ascoltiamo ormai più? Questo libro mostra che di solito la risposta giusta è la seconda. Partendo dal caso dell'Altissimo, celebre canterino improvvisatore, e arrivando a quello di Machiavelli, riscoperto improvvisatore anch'egli, vi si incontrano strada facendo umili cantimpanca e grandi editori, autori cavallereschi e artisti inventori, illustri letterati e oscuri ciarlatani, tutti accomunati dalla pratica orale della poesia. Una poesia "orale" non certo perché estranea alla scrittura, con la quale anzi dialoga fittamente, ma perché diffusa e goduta comunemente attraverso voci, suoni, musiche e presenze. Le analisi testuali, le ricerche iconografiche, le indagini biografiche e le scoperte bibliografiche che si alternano in queste pagine rivelano che questo era il caso di gran parte della poesia narrativa, lirica e morale del Rinascimento, e che per molti poeti del tempo cantare «al suon di questa cetra» non era affatto una finzione retorica, ma un modo reale di fare poesia.
La struttura dell'argomentazione nella «Retorica» di Aristotele
Simone Fagioli
Libro: Libro in brossura
editore: Società Editrice Fiorentina
anno edizione: 2016
pagine: 124
La Retorica di Aristotele, considerata per molti secoli un'opera minore rispetto all'intero corpus aristotelicum, è la prima sistematizzazione filosofico-razionale della retorica come teoria generale dell'argomentazione, nella storia della filosofia occidentale. Scritta in due diversi momenti della vita del filosofo greco, quest'opera mostra uno spaccato della vita e del contesto socio-politico-culturale dell'Atene del IV secolo a.C., nel periodo in cui si colgono già i segni della crisi imminente. In questo lavoro, si affronta la composizione, la struttura generale, la storia e l'influenza della Retorica. Tuttavia, si è focalizzata l'attenzione soprattutto sulla struttura dell'argomentazione, nelle sue molteplici forme e nei suoi elementi costitutivi, portando alla luce alcuni aspetti originali e inediti. Infine, attraverso una dettagliata analisi, si sono analizzati i punti qualificanti, che legano la retorica alla dialettica, alla politica e alla morale.
Manzoni, Tommaseo e gli amici di Firenze. Carteggio (1825-1871)
Libro: Libro in brossura
editore: Società Editrice Fiorentina
anno edizione: 2016
pagine: XL-244
Il volume raccoglie 96 lettere, in parte inedite, trascritte o ricollazionate sugli autografi, scambiate da Manzoni con dodici corrispondenti legati alla Firenze di Vieusseux, dell'"Antologia", e dell'Accademia della Crusca. Spicca il carteggio tra Manzoni e Tommaseo, dal loro incontro a Milano nel 1825 all'ultima lettera del 1871: testimone di un legame importante, saldo a dispetto delle rade occasioni d'incontro, fondato su un'intima consonanza etica, oltre che sui comuni interessi di studio e d'arte. La cordiale accoglienza del circolo di Vieusseux nel settembre del 1827, l'entusiasmo per le opportunità aperte nell'ambito della ricerca linguistica, si rispecchiano nella corrispondenza con Giuseppe Borghi, Gaetano Cioni, Giovan Pietro Vieusseux, Giovan Battista Niccolini, Gino Capponi, indice della ricchezza intellettuale e umana di un'esperienza che segna l'opera letteraria ma anche, a lungo, i sentimenti e i ricordi. Completano il quadro, sotto l'egida del binomio Firenze-lingua, le lettere scambiate con i segretari dell'Accademia della Crusca, di cui Manzoni è fatto socio corrispondente nel dicembre 1827.
Oltre la consuetudine. Studi su Gian Pietro Lucini
Manuela Manfredini
Libro: Libro in brossura
editore: Società Editrice Fiorentina
anno edizione: 2014
pagine: XI-149
"È un poeta minimo ed oscurato dalle effemeridi effervescenti, reclamate e poco stabili d'Italia nostra e modernissima; un poeta orgoglioso, certo non intonato al coro delle voci rigovernate, ingentilite e direttrici, mal notato per indisciplinatezza anche sui registri delle regie questure del regno, che torna a rappresentarsi anomalo e deciso a rimanerlo. Egli vi assicura che difficilmente potrà rimettersi nel gregge; anzi è più deliberato a combatterlo sopra qualunque prateria lo veda a brucare, [...] perché si pregia di aver 'oltrepassato la consuetudine'". Oltrepassare, sorpassare, andare "oltre la consuetudine": questo il programma poetico che Gian Pietro Lucini lancia dalle pagine del "Verso Libero" contro tutte le Accademie e contro il principio di autorità "delle leggi, delli altari, delle caserme, delle grammatiche, della prosodia"; un programma che, come testimoniano i saggi raccolti in questo volume, trova applicazione nelle sue opere su diversi piani (metrico, linguistico, tematico). Alieno dalla "tabula rasa" dei valori del passato, propugnata dal Futurismo e dal suo cantore Marinetti, Lucini procede lungo le vie dell'estenuazione interna dei generi e degli istituti letterari, dello straniamento e del paradosso, per denunciare l'assunzione acritica delle idee dominanti e per proporre una visione decentrata, emarginata ma libera e violentemente critica.
Con e intorno a Vittorio Alfieri
Arnaldo Di Benedetto
Libro: Copertina morbida
editore: Società Editrice Fiorentina
anno edizione: 2013
pagine: 216
I saggi qui raccolti trattano in prevalenza del maggior poeta italiano, che fu anche uno dei maggiori europei, di fine Settecento: Vittorio Alfieri. Ma non a lui essi sono esclusivamente dedicati. L'esperienza militare dell'illuminista milanese Pietro Verri, l'importanza delle traduzioni per il rinnovamento del gusto nella cultura letteraria di lingua italiana tra Sette e Ottocento, sono anch'essi temi di queste pagine. Ma Alfieri certo domina o almeno autorevolmente affiora in tutte. Con la sua innovativa concezione del poeta; la sua arte bicefala, sublime e anti-sublime; la sua autobiografia (probabilmente la più bella della letteratura italiana); i suoi rapporti con le arti figurative; il suo amore per i viaggi; il suo contributo alla fissazione del canone dei "quattro poeti"; il suo assorbimento nella cultura risorgimentale, forse fonte del declino della sua fama fuori d'Italia. Lo sfondo del discorso di Arnaldo Di Benedetto non è unicamente "nazionale" - in tempi nei quali la stessa nozione di "letteratura nazionale" è palesemente in crisi e si fa sempre più evanescente.