Stampa Alternativa: Grande sconcerto
Transmission. Vita, morte e visioni di Ian Curtis, Joy Division
Alessandro Angeli
Libro: Copertina morbida
editore: Stampa Alternativa
anno edizione: 2014
pagine: 118
Non un libro storico sulle minuzie biografiche dei Joy Division, non un calco dell'icona macabra e maledetta di Curtis, non una ricerca sulle cause che lo spinsero alla fine, piuttosto un racconto scritto da dentro, alla ricerca dell'uomo, lontano dalle facili e stereotipate mitizzazioni dell'industria musicale. Un romanzo di immagini che ci consegna le fragilità e la solitudine di un ragazzo nella Manchester spettrale e arrabbiata degli ultimi anni '70. Una città di ferro e ombre, quelle stesse che attraversano l'animo di lan e che egli cerca di rivelare nelle sue canzoni, fino alle estreme conseguenze, snudando il male alle radici dell'Occidente. La voce di un poeta moderno, che alle rassicuranti promesse della fama ha anteposto la sua autenticità.
Io se fossi Dio. L'apocalisse secondo Gaber
Mario Bonanno
Libro: Copertina morbida
editore: Stampa Alternativa
anno edizione: 2013
pagine: 118
"Io se fossi Dio" è un disco fantasma, pubblicato all'alba degli Ottanta e mai più ristampato nella sua forma originale. Non è un caso: "Io se fossi Dio" è il disco più enfio e scomodo, irriverente, coraggioso, virulento, sincero, che Giorgio Gaber abbia mai prodotto. Il disco di cui nessuno ha mai parlato - e parla - volentieri. Perché negli anni bubble gum della Milano da bere, del craxismo imperante, dell'Italia che andava a puttane, fuori e dentro metafora, "Io se fossi Dio" è stato l'Ip (ancorché anomalo, mini 33?, maxi 45?) che nessuno voleva. Non lo voleva la casa discografica che ha finito, difatti, col tirarsi indietro. Non lo volevano i giornalisti di Palazzo, e nemmeno i partiti politici, mossi dallo sdegno per la lesa maestà del martire Aldo Moro. Meno che mai lo volevano stampa e televisioni, già genuflesse al benpensantismo di facciata e all'euforia di dovere. A trent'anni (e passa) dall'uscita della canzone e a dieci dalla morte di Gaber, questo libro rompe il silenzio, commentandola strofa per strofa, intersecandone la storia ufficiale e i retroscena. Con il supporto di diverse fonti dell'epoca e le interviste inedite a Sergio Farina e Sandro Luporini.
Il tempo della musica ribelle. Da Cantacronache ai grandi cantautori italiani
Salvatore Coccoluto
Libro: Copertina morbida
editore: Stampa Alternativa
anno edizione: 2012
pagine: 114
Siamo nel dopoguerra. In campo musicale, nel 1951 partiva il Festival di Sanremo: nasceva un tipo di canzone leggera, improntata principalmente sul tema dell'amore. Ma intanto, nella Torino degli anni Cinquanta, un gruppo di musicisti - oltre a dedicarsi allo studio del canto sociale - lavorava a un modello di canzone diversa, che raccontasse la realtà circostante. Nasceva così, nel 1958, Cantacronache, da un'idea dei musicisti Michele L. Straniero e Sergio Liberovici. In seguito il baricentro si sposta su Milano con la nascita del Nuovo Canzoniere Italiano, in cui confluirono, dal '62 in poi, i membri del gruppo torinese e musicisti di diverse parti d'Italia: Giovanna Marini e Paolo Pietrangeli da Roma, Gualtiero Bertelli da Venezia, Ivan Della Mea da Milano, la mondina Giovanna Daffini, Caterina Bueno dalla Toscana. Al Folkstudio di Roma avverrà l'incontro tra Giovanna Marini e Ivan Della Mea, appartenenti all'ala più intransigente della canzone sociale, con un giovanissimo Francesco De Gregori e altri musicisti della nuova generazione dei cantautori. Si raccontano i sodalizi artistici, i contrasti e le chiusure nei rapporti tra i protagonisti del Nuovo Canzoniere Italiano e quelli che diventeranno i più grandi cantautori italiani. Si analizza infine quanto è successo dal 1980 in poi, ovvero dopo la fine del Nuovo Canzoniere Italiano, con il contributo dell'Istituto Ernesto de Martino, ancora oggi punto di riferimento per lo studio, la raccolta nell'ambito del canto sociale.
Elvis in concert 1945-1977
Sebastiano Cecere
Libro: Copertina morbida
editore: Stampa Alternativa
anno edizione: 2012
pagine: 797
Elvis è vivo. Non perché - come alcuni fan sono disposti a giurare - inscenò la sua morte il 16 agosto 1977. Elvis vive perché la sua figura, la mitologia che si è creata intorno alla sua persona, la sua influenza sul mondo del pop e del rock, sulla società tutta sono immortali. Elvis è stato l'incarnazione stessa dello spirito dei tempi. Più rilevante a fini storici per la seconda metà del Novecento di molti personaggi della politica e della cultura cosiddetta alta, è stato l'icona della gioventù che negli anni Cinquanta reclamava il suo diritto di esistere, divertirsi, spendere e amare in America (e nel mondo). Poi, è diventato il simbolo stesso dello show business fino agli anni Settanta inoltrati, quando, tra l'altro, il rock cambiò definitivamente faccia. Questo libro è un resoconto dettagliato dell'attività concertistica di Elvis, e ci accompagna giorno per giorno nella vita del performer Presley. Consultando migliaia di fonti e raccogliendo pazientemente negli anni testimonianze dirette e indirette, Sebastiano Cecere ha portato a termine un lavoro immane: ha setacciato la stampa locale americana, interpellato decine e decine di persone che hanno assistito ai concerti di Elvis, ascoltato tutte le registrazioni emerse, letto e messo a confronto la sterminata bibliografia "elvisiana", rintracciando le contraddizioni e facendo emergere nuove interpretazioni, nuovi dati.
Rosso è il colore dell'amore. Intorno alle canzoni di Pierangelo Bertoli
Mario Bonanno
Libro
editore: Stampa Alternativa
anno edizione: 2011
pagine: 110
Questo libro non è una biografia, e nemmeno l'apologia di un uomo - prima ancora che artista - esemplare; è il racconto per frammenti (recensioni, testimonianze, interviste) dei suoi pensieri. Uscito di scena quasi in silenzio ormai dieci anni fa: con dignità estrema, così come aveva vissuto. Invece di sfruttare il facile pietismo, puntare al cuore e alla lacrima in punta di ciglio, strizzare l'occhio a chierici e perpetue con l'ansia di samaritanesimo (poverino, però che bella voce). Un marxista che non ha mai abiurato. Nemmeno quando conveniva farlo. Un cantautore in trincea. Un cantautore politico. Ma Pierangelo Bertoli è stato anche un musicista autentico. Amava il blues. Veniva dal blues. Credeva che il contenuto di una canzone non dovesse passare per forza dalle ballate in minore. Una sorta di dovere nei confronti di chi ascolta. Per cui spazio alla bossanova, alle chitarre elettriche, alla batteria, al rock. Possibile cantare cose serie senza piangersi addosso: solidarietà di classe, emigrazione, sfruttamento, e farlo attraverso strofe e incisi che restassero appiccicati addosso. Pierangelo Bertoli passava per duro. In realtà era solo sincero. Diretto. Colloquiale. Votato al giusto e al vero, come le canzoni che scriveva e che cantava. Il DVD allegato raccoglie il meglio del suo repertorio live, filmato nel corso dell'Italia d'oro tour (1992), e una lunga intervista inedita in cui vengono ripercorsi i momenti salienti della carriera.
Che mi dici di Stefano Rosso? Fenomenologia di un cantautore rimosso
Mario Bonanno, Stefania Rosso
Libro
editore: Stampa Alternativa
anno edizione: 2011
pagine: 110
"Che mi dici di Stefano Rosso?" nasce dal desiderio di colmare una "lacuna storica". Di compensare la rimozione collettiva di cui è stato fatto oggetto uno dei cantautori più originali della scena italiana anni Settanta (e a seguire). Rosso fa parte della mitologia di quegli anni. Per ciò che il suo look da tardo hippy, i suoi baffoni alla tartara, i suoi cappelli e i suoi capelli arruffati e - ovvio - le cose più famose che cantava e suonava, sanno evocare. Impegnato (come si diceva una volta), caustico e intelligente più di quanto possa apparire a prima vista. Appassionato di metafisica, tiratardi, grande stornellatore e virtuoso del fingerpicking. Frainteso prima, quindi rimosso, per eccesso di autenticità. Nel CD allegato un suo concerto al Folkstudio di Roma del 1993: l'atmosfera migliore per (ri)ascoltare i suoi pezzi più belli e famosi, come Letto 26 e Una storia disonesta.
Lelio Luttazzi. Lo swing nell'anima
Marco Ranaldi
Libro: Copertina morbida
editore: Stampa Alternativa
anno edizione: 2010
pagine: 276
Uomo dal multiforme ingegno e dall'ironia elegante, Lelio Luttazzi ha attraversato - con uno stile unico e una professionalità altissima - più di sessantanni di storia dello spettacolo in Italia. Conduttore di trasmissioni epocali come Studio Uno e Hit Parade!, compositore per le più importanti riviste degli anni Cinquanta, attore in numerosi film, direttore d'orchestra, autore di successi quali II giovanotto matto e Souvenir d'Italie e di colonne sonore. E nonostante tutto ciò, Lelio Luttazzi era soprattutto un musicista: un jazzista innamorato e appassionato dello swing, di uno stile musicale a cui aveva dedicato tutta la vita, e l'intera sua anima. Nato a Trieste in umili condizioni, si sposta ovunque lo portino la sua creatività e la sua musica: a Milano, poco dopo la guerra, poi Torino, e infine Roma. Ed è a Roma che si consuma la sua tragedia umana: un giorno sfortunato del 1970, per un errore giudiziario acclarato in breve tempo, il popolare showman viene tradotto in cella, dove trascorre ventisette giorni di carcere preventivo. Un'esperienza che lo segnò per sempre, e che lo portò a preferire l'anonimato e a sprofondare in una consapevole - e vigile - pigrizia. Da quella pigrizia fu infine tirato fuori, molti anni dopo, grazie all'aiuto di vecchi amici e nuovi fan, per vivere in un nuovo stato di grazia, culminato nella partecipazione a Sanremo, come accompagnatore di Arisa, nel 2009.
La voce del tango. Il mio Don Carlos Gardel
Diego Moreno
Libro
editore: Stampa Alternativa
anno edizione: 2010
pagine: 150
Carlos Gardel, 'la voce del Tango', ha interpretato più di 1.000 brani, composto 120 capolavori, girato 10 film per la Paramount Pictures. Il 24 giugno 1935, in un incidente fatale a Medellin, in Colombia, è morto il cantante ed è nato il mito, tanto che in Argentina 'Gardel' è diventato un aggettivo: "Sei Gardel!", come dire "Sei il più grande!". E lui, ormai immortale, con il suo eterno sorriso, "Cada dia canta mejor!": "Ogni giorno canta meglio!". Nel 2003 la sua voce è stata riconosciuta dall'Unesco 'Patrimonio dell'Umanità'. Le pagine di questo libro, ripercorrendo la sua vita e la sua opera accompagnate da immagini d'epoca, permettono di entrare nell'universo 'gardeliano'. Nel CD allegato, interpretati da Diego Moreno e dai suoi musicisti: tre capolavori di Carlos Gardel - El dia que me quieras (con la voce recitata di Enzo Decaro), Por una cabeza e Soledad - e due canzoni di Diego Moreno - Vivir! e una milonga dal titolo Muheca, anche in versione filmata, con un videoclip girato a Buenos Aires, nella location più 'tanguera': Caminito, nel quartiere La Boca.
Haile Selassie I. Discorsi scelti 1930-1973
Lorenzo Mazzoni
Libro: Copertina morbida
editore: Stampa Alternativa
anno edizione: 2010
pagine: 212
Una raccolta dei più significativi discorsi ufficiali dell'Imperatore d'Etiopia Haile Selassie I (Ras Tafari Makonnen) - tra il 1930 e il 1973 rivolti al popolo e al Parlamento etiope, alla Società delle Nazioni, alle Nazioni Unite, all'Organizzazione dell'Unità Africana, alla conferenza delle Chiese ortodosse d'Oriente, al Parlamento Giamaicano. Il libro ripercorre il regno di Ras Tafari, documentando non solo la storia d'Etiopia del Novecento, ma anche le dinamiche politiche internazionali del dopoguerra, attraverso il punto di vista dell'unico Impero Africano la cui indipendenza e sovranità è rimasta praticamente ininterrotta per più di tremila anni. Vengono proposti documenti finora inediti in italiano: dal monito antifascista dell'ultimo Negus della Dinastia salomonica all'indomani della guerra italo-etiope (1935-1941), con afflato che va oltre il ruolo di un Capo di Stato per rivolgersi alla coscienza dell'umanità, fino all'intervento al Parlamento Giamaicano che infiammò gli animi dei rasta. Questi discorsi di straordinaria modernità e attualità trasmettono un messaggio di pace valido per i politici e per le popolazioni di tutto il mondo, grazie alla loro lungimiranza profetica.
Abitare il sogno. Vita e musica di Pippo Pollina
Franco Vassia
Libro
editore: Stampa Alternativa
anno edizione: 2010
pagine: 192
Cantautore gentile ma dall'enorme coraggio, artista legato alla sua terra ma dotato di un animo cosmopolita, Pippo Pollina da alcuni anni è tornato a riproporsi all'attenzione del pubblico italiano, reduce da una carriera più che ventennale nei paesi di lingua tedesca. Dopo aver contribuito a fondare gli Agricantus e dopo aver lavorato ne I Siciliani giovani, allegato dell'omonimo storico giornale diretto da Giuseppe Fava, decide di allontanarsi dall'amata Sicilia, e vaga per l'Europa lavorando come musicista di strada. Fino a quando il destino lo porta a incontrare artisti e manager che lo aiuteranno a emergere. Grazie a loro, il sogno di Pippo Pollina diventa una realtà fatta di melodie senza tempo, di versi impregnati di mito e poesia, di rabbia e speranza. Canzoni come Versi per la libertà e Centopassi, o produzioni come Ultimo volo sono "un fascio di luce puntato su inquietanti squarci di realtà". Franco Vassia descrive così l'incrollabile volontà unita all'approccio da sognatore di questo "novello Don Chisciotte armato di chitarra", con un linguaggio che rimane sempre in bilico tra romanzo e biografia.