Transeuropa: Transeuropa Lab

Uno spermatozoo in corsa verso l’ovulo. L’amicizia tra due bambini, uno dei quali ashkali. Un esperimento politico di omogeneizzazione. Una coppia delle montagne albanesi che, durante le rivolte per l’indipendenza, compie un gesto inatteso, lontano dalla lotta di liberazione. Un femminicidio. E molte altre storie. Racconti scritti nell’arco di vent’anni, in un’altra lingua e poi distillati in italiano dall’autore stesso. Testi corrosivi e ironici, capaci di restituire con humour l’ostinata resilienza necessaria per affrontare la vita. Cosa accade quando si è vissuto in più sistemi sociali ed economici, in più paesi e in più lingue, come l’utero errante degli antichi greci che attraversava il corpo, insinuandosi in cellule e organi diversi? Si impara a sorridere con autoironia e a raccontare tutto da un punto di vista unico e irripetibile.

Un memoir ironico, spietato e visionario. L’infarto e l’Alzheimer sono due avversari spietati. L’io narrante lo sa bene, e con loro gioca una partita senza regole: li sfida, li ignora, li analizza con feroce lucidità. In “Appunti di un demente”, Rolando Lambiase orchestra un racconto che è al tempo stesso un memoir, un flusso di coscienza e un’indagine sull’identità e sul tempo. Tra lampi di ironia e improvvisi sprofondamenti nella memoria, il libro racconta il declino della mente con un linguaggio mai banale, oscillando tra cronaca e visione, tra razionalità e abbandono. Un’opera che sorprende e scuote, capace di trasformare la fragilità umana in letteratura.

Tre racconti, tre stazioni emotive lungo il viaggio della perdita: un dialogo sospeso tra una nonna e un nipote alle soglie del fiume Lete; una cronaca lirica e affettuosa del decadimento della memoria; un testo teatrale che trasforma l’aldilà in un’azienda distopica e grottesca. Myosotis è una raccolta onirica e affilata, che unisce poesia e ironia, lutto e immagini.

“La storia delle nostre vite” è il racconto in prima persona di Luigi, un giovane carabiniere morto in un incidente stradale la sera del 24 dicembre. Dal limbo in cui si trova, osserva i propri cari e i suoi amici affrontare il dolore, le domande senza risposta, le crepe e le verità che emergono solo quando tutto sembra finito. Un romanzo che parla di giovinezza, amicizia, amore, famiglia e spiritualità, con una scrittura limpida, diretta, in grado di commuovere senza retorica. Un'opera che ci invita a riflettere sul senso dell'esistenza e su quanto resta quando la vita si interrompe all'improvviso.

In “Il facente funzione”, Giacomo Cuoghi ci conduce in un viaggio affascinante tra arte, identità e finzione. Con un linguaggio raffinato e una narrazione profondamente immersa nelle riflessioni filosofiche, il protagonista Tommaso ci invita a ragionare sul confine sottile tra ciò che siamo e ciò che ci sforziamo di apparire. Mentre si destreggia tra un amore tormentato e il peso di una finzione che lo trascina sempre più a fondo, il lettore viene coinvolto in una storia densa di emozioni e dilemmi morali. Un romanzo che esplora l'arte come espressione dell'anima e riflette sulle ambiguità della vita contemporanea, ideale per chi cerca una lettura intensa e ricca di spunti di riflessione.

Patrick Perrin ha 56 anni, una carriera da architetto affermato e una vita apparentemente stabile a Cremona. Ma qualcosa dentro di lui non torna: un'ansia latente, sogni inquieti, un'infanzia che sembra avvolta nel silenzio. Alla morte della madre, eredita una casa sconosciuta in Valle d'Aosta. È l'inizio di una discesa nel buio: una gemella dimenticata, un padre anaffettivo, una verità rimossa da troppo tempo. “La verità è una condanna” è un romanzo psicologico teso e profondo, costruito come un thriller dell'anima. Una storia di memorie sepolte e identità smarrite, dove ogni dettaglio può ribaltare tutto ciò che credevamo di sapere.

Jonny ha diciassette anni, un’inalatore in tasca, una t-shirt dei Nirvana che non ha mai voluto, e un cuore che non riesce a stare zitto. “Tienila sempre carica” è il romanzo di formazione crudo e lucidissimo di un ragazzo che attraversa l’inferno dolce e tragico dell’adolescenza tra Udine, la scuola, i parchetti e le feste in provincia. Denis Pantanali racconta il disagio con una lingua magnetica e scalpitante, dove ogni battuta è un colpo di nervi, ogni dialogo una corsa senza fiato tra sarcasmo e abbandono. Una voce autentica e fulminante che riporta la letteratura italiana ai margini, lì dove davvero pulsa il desiderio.

Tre racconti fantastici e filosofici attraversano l’universo interiore di chi è cresciuto con e dentro le bambine e i bambini che eravamo. In “La cintura di Orione”, Marianna Borriello ci guida in un viaggio cosmico e comico alla ricerca della leggerezza, tra governatori in crisi e badesse interstellari, sirene transgender e cavoli a merenda, arcangiole custodi e piche militanti. Una scrittura che è insieme poesia e parodia, spiritualità e comicità surreale, capace di evocare con grazia la densità dei miti e la leggerezza delle fiabe. Una raccolta che racconta la crescita, la cura e il ritorno al proprio sentire come resistenza, come visione, come gesto politico e poetico.

Roma, anni '90. Quartieri borghesi che nascondono il marcio sotto il tappeto, amicizie tossiche che si stringono come catene, e un senso di smarrimento che si trasforma in sopravvivenza. Alessandro Bellomarini ci trascina in una storia senza veli, tra illusioni di grandezza e cadute rovinose, attraverso la parabola di Fabrizio: un'anima nera, un veleno che avvelena tutto ciò che tocca, un'ombra che si allunga fino a divorare il futuro. Ma "Fottuta borghesia" non è solo la storia di Fabrizio. È un romanzo ruvido, cinico, ipnotico, che mescola autobiografia, romanzo di formazione e noir, raccontando senza pietà il volto più oscuro della giovinezza. Uno stile tagliente, un ritmo cinematografico e una scrittura che lascia senza fiato come un pugno alla bocca dello stomaco. Bellomarini dipinge un affresco impietoso di un'epoca e di un ambiente sociale che continua a lasciare cicatrici. Un libro che turba, coinvolge e non lascia scampo.

Tunisia, primavera 1943. L'armata tedesca è sull'orlo del collasso. Il capitano Willem Deckard, veterano della Luftwaffe, riceve un ordine tanto insperato quanto enigmatico: evacuare il generale Von Vaerst e un carico misterioso verso Berlino. Con lui, un pugno di aviatori e un asso della caccia dal destino tragico: Hans Joachim Marseille, la leggendaria "stella d'Africa". Tra duelli aerei, fughe disperate, oro cartaginese e ideali in frantumi, si consuma un'avventura ai margini della Storia ufficiale. Ma ciò che accade allora non resta sepolto per sempre. Decenni dopo, un giovane archeologo italiano si imbatte in un indizio dimenticato, riaprendo le piste sabbiose di un tesoro maledetto. Il passato torna a bussare, e la verità, come l'oro, ha sempre un prezzo. L'oro di Tunis è un romanzo d'avventura serrato e visionario, che intreccia memoria bellica e ossessione contemporanea, guerra e desiderio, mostrando come certi segreti non smettano mai di volare.

Un avvocato livornese, noto per la sua battaglia contro le restrizioni anti-Covid, viene trovato morto nel suo uliveto. Un romanzo che mescola il noir e la cronaca politica, dove il delitto si muove tra rancori personali e retroscena inquietanti. A raccogliere il testimone dell'indagine è l'avvocato Leopoldo Borrani, un personaggio caustico, ironico e disincantato, che si muove tra le strade di Livorno e le colline toscane cercando risposte in una rete di bugie, potere e ipocrisia. Giuseppe Benassi firma un giallo intenso e provocatorio, che unisce la tensione del noir con una riflessione pungente sulla società contemporanea. Cinque più uno è una lettura che incalza, diverte e inquieta, mettendo a nudo le contraddizioni di un'epoca e di una giustizia che spesso oscilla tra verità e potere.

La nostalgia del possibile è un romanzo che esplora la fragilità delle certezze e il fascino delle seconde possibilità. Paolo Bargagli ci conduce nella vita di Andrea, un uomo di trent'anni che, tra il campo da tennis e la crisi della sua azienda informatica, si trova a fare i conti con le scelte del passato e il peso delle aspettative. In un racconto autentico e toccante Bargagli svela come, a volte, perdere tutto sia l'unico modo per ritrovare sé stessi. Un viaggio emotivo fra sport, relazioni e riscoperta personale, che trasforma la sconfitta in un trampolino verso il futuro.