Youcanprint: ARTI RAPPRESENTATIVE / TEATRO

Introdotto da una premessa che racconta l'origine della passione per la recitazione, il libro contiene esempi pratici e suggerimenti utili per affrontare il mestiere di attore; offre altresì una panoramica dei metodi più famosi e insiste sulla necessità per ogni attore di andare oltre la tecnica e lo studio, e di concentrarsi invece sulla versatilità e sulla credibilità, sulla gestione degli imprevisti e sull'improvvisazione. Arricchito da aneddoti e considerazioni personali, di facile lettura, è adatto a chi si avvicina per la prima volta a quest'arte.

Ombre: dramma tra il grottesco e il noir, il reale e l'incredibile, tra nobiltà e ipocrisia. Un vivace caleidoscopio di stati d'animo, di suggestioni, sospetti e pregiudizi, al limite del plausibile e del normale vivere comune, costituiscono l'impalcatura portante di questo lavoro teatrale ambientato agli albori della rivoluzione industriale. I protagonisti, vittime della loro testarda intransigenza, sembrano provenire da un mondo parallelo, sotterraneo, rispetto al mondo reale in cui si diffonde la luce e si manifesta la dimensione umana. Sono personaggi non comuni, martiri dell'orgoglio e dell'ingordigia, "ombre" coinvolte nel medesimo dramma esistenziale.

Prima stesura di "Un giro di vite" composta sotto lo pseudonimo Vando Giniucci e pubblicata nel febbraio 1996 da Nuova Cultura Edizioni.

In Italia la maternità surrogata non è consentita, tale pratica medica è considerata reato penale. L'utero, in base alle leggi vigenti, non si presta, né si vende né si affitta. Qui non è consentita nemmeno "la commercializzazione di gameti o di embrioni", pena la reclusione. Nel dramma proposto, "Una vita per noi due", è la madre, sotto richiesta e desiderio del suo compagno, a chiedere tale prestazione alla propria figlia. La storia proposta prende spunto proprio da questa atipica situazione vissuta all'interno delle stesso nucleo familiare. Qui si vuole evidenziare soltanto il dramma umano, psicologico e morale vissuto dai protagonisti, non facilmente risolvibile nella sua evoluzione emotiva e nella sua variegata problematica socio-individuale. La tematica proposta in questo dramma fa riferimento al profondo desiderio di una coppia di avere un figlio, all'incredulità della giovane Marisa, la protagonista, di trovarsi in dolce attesa e sapere che il feto che vive nel suo grembo non appartiene a lei, madre surrogata. Ma il forte senso di maternità la induce a pensare che lei non stia per dare la vita ad un bambino qualsiasi, ma al proprio figlio, un figlio che sente crescere, un figlio che sente scalciare dentro.

"Amleto solo" da William Shakespeare. Il pensiero costante del suicidio è per troppa debolezza o per troppa forza? Le paure, le ansie, le difficoltà a vivere in un mondo senza onestà e senza valore nell'amicizia e nell'amore sono situazioni che vive solo Amleto?! Forse no. Forse Amleto è un qualsiasi uomo comune, come noi. Un uomo comune solo, ma pronto a coinvolgerci in 65 minuti di riflessioni e colpi di scena, per interrogarsi sul significato dell'esperienza drammaturgica così come è concepita ai giorni nostri. Per interrogarci sul suo mondo, sul nostro mondo.

Il presente volume è stato creato per racchiudere l'intero lavoro sinestetico che ruota intorno al progetto discografico "Oniric Chopin ProsiMeloMetro N°1" ideato dallo scrittore-cantautore Luciano Vanardi Ceriello e inciso insieme al cantautore Juri Camisasca, al maestro Giuseppe Giulio di Lorenzo e alla vocalist Vera Mignola. Il volume contiene i testi in prosa e in poesia del "ProsiMeloMetro N°1", gli spartiti con i testi in partitura dei nove notturni di Chopin contenuti nell'album, il Manifesto con le regole da seguire per comporre un ProsiMeloMetro e nove tavole pittoriche che la pittrice Amelia Musella ha dipinto ispirandosi ai testi dello scrittore Luciano Vanardi Ceriello.

"Non esistono sogni né segni premonitori. Nessuno conosce, né conoscerà mai, il futuro. Nessuno è diventato ricco né lo diventerà mai solo perché in sogno gli sono stati dettati i numeri della lotteria da un parente o da un conoscente morti chissà quanto tempo prima".

Sulla sottile linea della follia, in una realtà fra sogno e immaginazione, i personaggi dell'atto unico "Chi è folle?" mettono a nudo ciò che vi è di più recondito. Si muovono, si rincorrono in uno spazio scenico dove la comunicazione diviene incomunicazione e solitudine. I loro gesti, le loro parole, gli stessi oggetti contribuiscono a rendere rarefatto, quasi evanescente, qualunque possibile relazione fra loro. "Jeanne Hébuterne, la donna che amò Modigliani" racconta gli ultimi giorni dell'artista italiano attraverso la voce di Jeanne, la sua donna la sua amante. La vicenda si svolge nella Parigi d'inizio secolo, nei luoghi che videro nascere e morire un grande amore. In "Luci e ombre longobarde", durante la traduzione di manoscritti longobardi, due paleografi si imbattono nell'omicidio di un guerriero, considerato un dio dalla sua gente. Eppure nulla si sa di lui. Tutto è avvolto nel mistero. La loro archeo-indagine si perde in uno spaziotempo senza confini.

"H-ombre-s" è la versione teatrale dell'omonimo romanzo dell'autore. la vicenda prende l'avvio da k., protagonista del romanzo "il Castello" di F. Kafka, rimasto incompiuto. Egli, a differenza di quanto avviene nel romanzo kafkiano, sarà accolto nel castello che, qui, rappresenta il luogo della scrittura, dove incontrerà molti altri personaggi di opere di autori famosi. Essi acquisteranno coscienza di essere delle "ombre", frutto della creazione umana e tenteranno, allora, il salto dal mondo della scrittura al mondo della realtà, per vivere una vita vera, autentica e migliore, della quale vogliono essere gli artefici, fuori dal sogno dei loro rispettivi autori. Rimarranno a lungo sospesi tra il sogno e la realtà, desiderosi di realizzare il loro progetto.

Tre testi teatrali, tre viaggi diversi verso l'esterno. Un solo punto in comune: la ricerca di una personale indipendenza, sofferta, disillusa. La fine di una favola è l'inizio di una favolosa realtà o l'inizio di una nuova favola? Cosa succede quando ti esponi?

Il titolo è ironico, tratto dalla commedia dello stesso autore, "messa in scena" dove un autore sconosciuto, alla messa in scena di un suo lavoro, si sente l'erede di Eduardo, tanto da cambiare il suo nome "in Eduardo del 2000"; sentendosi perseguitato dai fantasmi dei De Filippo, gelosi del suo successo, finisce in una casa di cura per malati mentali. L'originale "Eduardo del 2000" è il titolo del volume "Commedie", "Eduardo 2.0" è il titolo riservato al presente volume. Nei suoi lavori l'autore rivisita i temi classici della commedia napoletana, mettendo in mostra l'inventiva di un popolo, sempre dominato da "forestieri" a iniziare dai greci a finire ai Savoia, passando per normanni, svevi, spagnoli, francesi, per sopravvivere qualunque sia il padrone di turno.

Dall'introduzione: "Rosalba Vangelista porta sul palco il dolore di Pietro e Massimiliano, due ragazzi omosessuali costretti a 'nascondersi come due topi di fogna' a causa dei pregiudizi delle persone che li circondano. I due giovani, infatti, si ritrovano soli a combattere contro un mondo che non li vuole". "Pietro: E come te, dolce creatura addolorata, dovrei chiudere il mio amore dentro un mondo irreale? Fatto di vetro e di sogni, che galleggiano portati via dall'alito di vento dei battiti di questo mio cuore ferito? La tua dolcezza mi disarma, ma la consapevolezza mi uccide. Non esiste, in questo mondo di pietra, pietà per le anime come la mia. Siamo al mondo per cosa? Per amare ciò che gli altri decidono per noi? Non posso cessare di essere quello che sono. Solo la morte potrà lavare via da me ciò che questo mondo ha purgato. E se è la pazzia che viene a farmi visita, io non le aprirò. Perché non ci sarà né più un'anima né più un corpo ad attenderla. Nulla può dissacrare quello che le mie lacrime hanno sigillato, perché se viene la morte avrà il suo nome, le sue labbra e il suo respiro. E io morirò con il suo amore tra le braccia, e sarà impossibile ed eterno, come solo l'amore degli amanti afflitti sa essere."