Arbor Sapientiae Editore: ArcheoNutrizione
Falerno. Il vino dei Cesari
Giuseppe Nocca
Libro: Libro in brossura
editore: Arbor Sapientiae Editore
anno edizione: 2022
pagine: 222
Premessa di Marisa De' Spagnolis. Introduzione I. Il Falerno nella letteratura classica; II. Il vino Falerno nell'antica Roma; III. Il commercio del Falerno; IV. Il Falerno nei secoli successivi; V. Le indagini genetiche sul Falerno; VI. Dall'ampelografia del 900 all'odierno Falerno; Conclusioni; Abbreviazioni; Bibliografia.
Alieutica. Biodiversità ittica e pesca ecosostenibile nel Mediterraneo antico da Oppiano ad Aquileia
Giuseppe Nocca
Libro: Libro in brossura
editore: Arbor Sapientiae Editore
anno edizione: 2021
pagine: 360
La nuova traduzione del testo poetico di Oppiano redatto in greco nel II secolo d.C. apre inedite prospettive nella ricerca delle tipologie di prodotti ittici che comparivano sulla tavola romana in epoca imperiale. La lettura delle tecnologie di pesca e la disponibilità stagionale delle specie ittiche riesce meglio a circoscrivere le preferenze gastronomiche rispetto alle possibili indicazioni dei ricettari romani del tempo. Ne emerge un contesto di completa sostenibilità dell'attività di pesca accanto al consapevole consumo di un elevato numero di specie, molte delle quali ascrivibili al gruppo del pesce azzurro.
Palmula. I datteri nell'antichità. Indagine antropologica e archeologica
Giuseppe Nocca
Libro: Libro in brossura
editore: Arbor Sapientiae Editore
anno edizione: 2020
pagine: 110
Un lungo viaggio nell'antropologia del cibo che percorre, in modo trasversale, anche l'archeologia, la letteratura classica e l'arte, e ci rivela aspetti del tutto inediti sulla palma in quanto tale e sul dattero quale suo frutto. Il dattero era, ed è, un vero e proprio integratore alimentare, poiché privo di proteine e grassi e ricco di molte vitamine, dunque è in grado di dare una vera e propria sterzata energetica oltre ad essere un potente remineralizzante del metabolismo. L'osservazione poi sulle caratteristiche vegetative della palma e sulla longevità delle sue foglie, rispetto ad altre essenze sempreverdi, proiettano nel tempo una condizione atemporale che trova la sua sintesi più perfetta nel concetto di immortalità. L'immortalità affonda la sue radici nella condizione umana della lotta e del superamento della sofferenza che sempre oscilla tra la fatica ed il ristoro, il dolore e la gioia, la lotta e la vittoria, la sconfitta ed il trionfo. La palma allora viene assunta sia come segno di un traguardo terreno raggiunto che come speranza ed augurio di un successo, di una vittoria, ove il futuro è intravisto some sublimazione dell'essere presente. In epoca romana la dolcezza del dattero era così apprezzata da costituire non solo un ingrediente delle ricette aristocratiche, ma anche un diffuso dono per gli auguri di inizio anno; nel dattero la dolcezza si coniuga all'incertezza del futuro nel tentativo di travalicare l'angoscia della quotidiana sofferenza. Nella dolcezza del dattero l'uomo ritrova il suo desiderio di serenità e di immortalità, poiché la dolcezza appartiene solo a Dio e, nel cingersi la testa con le foglie di palma, l'uomo tenta di proiettare in una dimensione soprannaturale una condizione squisitamente umana. I datteri permeano la cultura italiana non solo nelle espressioni artistiche e nella gastronomia, ma in modo più silente nella evoluzione degli antroponimi con radice semitica tamar, come Tammaro, dal termine tamr (dattero) di origine indeuropea.
Galeno. Le proprietà degli alimenti
Giuseppe Nocca
Libro
editore: Arbor Sapientiae Editore
anno edizione: 2019
pagine: 490
Galeno osserva e descrive lo scibile alimentare della sua epoca con un taglio squisitamente medico. Il testo analizza con molta elasticità le denominazioni degli alimenti senza trascurarne la diffusione, il valore nutrizionale e il diverso impatto sull'apparato digerente in funzione dei diversi metodi di cottura. Ne emerge in tutta la sua freschezza un'istantanea dello stile alimentare diffuso nell'ambiente mediterraneo nel corso del II secolo dopo Cristo e che costituisce già un primo nucleo consolidato della futura dieta mediterranea.