Audino: Voci e volti dello spettacolo
Il dettaglio è il segreto. Due scritti sull'artigianato teatrale
Peter Brook
Libro: Libro in brossura
editore: Audino
anno edizione: 2020
pagine: 104
Questo libro riunisce in un unico volume i due ultimi scritti di Peter Brook: "Tip of the Tongue. Reflections on Language and Meaning" (2017) e "Playing by Ear. Reflections on Music and Sound" (2019). A parte la contiguità cronologica, cosa hanno in comune questi due titoli per essere presentati insieme? Un filo li unisce, e può essere ricondotto a un tema, una domanda che percorre e sostiene le riflessioni raccolte: cos'è la qualità? Capitolo dopo capitolo i saggi, scanditi da domande sempre diverse, ci mostrano come i dettagli delle pratiche teatrali - il suono di una parola, il silenzio in una frase musicale, una danza eseguita attraverso il fremito delle dita e degli sguardi - siano i "custodi dei segreti", quegli elementi che, se li scrutiamo con cura e nel rispetto delle loro forme, possono cambiare la natura della nostra esperienza del teatro. Per questo, nelle parole di Brook si cercheranno invano ricette o precetti. I suoi brevi saggi, infatti, non si chiudono mai in una definizione, ma tendono piuttosto a scivolare fuori dalla pagina, in un invito all'esperienza. Da consumato narratore, con un abile artificio retorico, nelle sue conclusioni Brook indica invariabilmente un altrove che il lettore deve scoprire da sé. Come è detto nella chiusa di Suonando a orecchio, «la cosa più preziosa è: custodire il silenzio», perché nessuna esperienza è possibile se non ci si predispone al silenzio per poterla compiere. La qualità, che è il momento in cui visibile e invisibile si compenetrano, si trova solo nei dettagli. Nei dettagli è custodito il segreto.
Un sogno di passione. La nascita e lo sviluppo del metodo
Lee Strasberg
Libro: Libro in brossura
editore: Audino
anno edizione: 2019
pagine: 159
È l'estate del 1974 quando Lee Strasberg, poco più che settantenne, comincia a mettere finalmente per iscritto una descrizione organica del Metodo. Ne. nasce Un sogno ,di passione.— citazione di un celebre verso dell'Amleto —, che costituisce uno dei libri fondamentali nella pedagogia teatrale del Novecento. Il libro è una biografia del Metodo che si intreccia con l'autobiografia dell'autore. Non dell'uomo Strasberg, ma del teatrante, dell'attore, dell'insegnante, del regista, del teorico. E, ancor prima, dello spettatore, dell'attore non professionista e dell'allievo. Si assiste così agli spettacoli del Teatro d'Arte, della Duse e di Giovanni Grasso. Si leggono pagine degli appunti alle lezioni presso l'American Laboratory Theatre, primo vero punto di incontro con il Sistema Stanislavskij, al quale è dedicato un intero capitolo che ne mette in luce lo sviluppo pioneristico senza tralasciare di sottolinearne alcuni limiti. A Stanislavskij si torna, poi, in molteplici luoghi del libro in cui si declinano sia i punti di continuità che di divergenza tra Metodo e Sistema. Si riflette inoltre sull'attività.di regista e insegnante presso il Group Theatre e l'Actors 'Studio, ma soprattutto si va dal problema di base della recitazione — cioè quello di riuscire a produrre emozioni a comando quando si è sulla scena — a quello di liberare - gli attori dalle abitudini di comportamento che ne bloccano il talento. Si approfondiscono quindi il lavoro sull'improvvisazione e sulla memoria affettiva, e si scoprono gli esercizi "leggendari" del momento privato e del song-and-dance. Grazie alla voce e alla straordinaria vita artistica di Strasberg, in "Un sogno di passione" si assiste alla genesi e alla messa a punto del Metodo, il più discusso ma indiscutibilmente efficace training per attori che esista oggi in circolazione.
Conversazioni con gli artisti del Bol'soj. Il testo stenografico delle trenta lezioni sulla recitazione
Konstantin S. Stanislavskij
Libro: Libro in brossura
editore: Audino
anno edizione: 2019
pagine: 174
Curato da Fabrizio Cruciani e Clelia Falletti, con una nuova introduzione di Lorenza Codignola, Conversazioni con gli artisti del Bol ́šoj contiene il testo stenografato delle trenta conversazioni – vere e proprie lezioni – che Stanislavskij tenne tra il 1918 e il 1922 e durante le quali furono ripercorsi gli aspetti più significativi del suo Sistema: non un insegnamento che «soffoca le persone di talento ed è adatto solo ad attori mediocri che non sanno dove andare» ma un approccio alla recitazione che nasce, innanzitutto, dalla gioia nei confronti dell’arte, dall’attenta osservazione e dallo studio delle energie creative degli uomini. In queste pagine ritroviamo dunque, approfonditi, alcuni tra i concetti-chiave più tipicamente stanislavskiani: quello di “circostanze date”, di “magico se”, di “cerchio creativo di solitudine pubblica”. Concludono la raccolta i venti capitoli dell’Etica. All’interno di questa breve opera rimasta incompiuta, Stanislavskij espone le proprie idee in merito ai comportamenti che ciascun attore dovrebbe osservare, non soltanto per garantire la migliore efficacia interpretativa sul palcoscenico, ma anche per far sì che durante la preparazione di una messinscena si venga a creare un’atmosfera quanto più produttiva, serena e collaborativa possibile. Ecco quindi una serie di preziosi consigli (attuali ancora oggi) che vanno dalla necessità di svolgere esercizi quotidiani all’importanza di saper gestire correttamente il proprio tempo; dall’esortazione a dare il meglio di sé alle prove, al monito di non cedere all’impulso di criticare i colleghi ma, al contrario, di saper prendere da ognuno «ciò che è utile e importante», nella consapevolezza che «i difetti si apprendono facilmente, i pregi no».
È l'inconscio che crea. La transizione da Stanislavskij all'Avanguardia. Dalla immedesimazione alla distanze del ruolo
Evgenij B. Vachtangov
Libro: Libro in brossura
editore: Audino
anno edizione: 2018
pagine: 238
Questo libro racconta, attraverso testi e soprattutto testimonianze di attori e allievi, il veloce e travolgente percorso di Evgenij Vachtangov, una delle figure più rilevanti della scena, russa del Novecento. Allievo di Stanislavskij, regista del Primo Studio del Teatro d'Arte, amico di Michail Cechov che diresse come attore, affine a Mejerchol'd per la sensibilità registica dei suoi spettacoli post-rivoluzionari, Vachtangov ha avuto una funzione importantissima: quella di traghettare il Sistema Stanislavskij in un ambito stilistico lontana, dal realismo. Passo, questo, fondamentale e fondante nello sviluppo delle avanguardie teatrali più tarde e tutt'ora capace di ispirare molti pensieri e procedimenti lavorativi tanto per gli attori quanto per i registi e gli animatori dei gruppi teatrali. Grazie al lavoro di compilazione, di sistemazione, di introduzione e di traduzione di materiali per lo più inediti in Italia, questo volume permette di avere un quadro chiaro della rivoluzione operata da Vachtangoy tanto nel pensiero registico e attoriale quanto nell'ideazione e nella gestione di un ensemble teatrale la cui struttura va considerata ancora oggi innovativa è virtuosa.
Tra due silenzi. Domande e risposte sul teatro
Peter Brook
Libro: Libro in brossura
editore: Audino
anno edizione: 2018
pagine: 78
A più di vent'anni dalla visita di Peter Brook al campus della Southern Methodist University di Dallas, "Tra due silenzi" offre ai lettori italiani le risposte ai quesiti posti al grande regista teatrale in quella occasione da studenti e colleghi. Le riflessioni racchiuse in queste pagine non risentono in alcun modo del passare del tempo ma, al contrario, conservano forza e vitalità, continuando a ispirare interpretazioni sempre nuove. Durante le dodici ore di intervista Brook, stimolato dalla curiosità degli interlocutori, affronta con passione e chiarezza gli argomenti più disparati, dalle sue produzioni più celebri al rapporto con gli altri grandi del teatro come Grotowski e Artaud, fino all'impronta multiculturale che caratterizza i suoi lavori più recenti. Il lettore non si troverà di fronte a messaggi o verità impartite, bensì a un botta e risposta spontaneo e orientato al continuo scambio di prospettive, in quel rispetto della diversità che, per Brook, è la vera garanzia di un teatro ricco e autentico. Un teatro che può nascere soltanto nello spazio che si crea fra il silenzio della noia e quello della partecipazione.
Poetica. Ad uso di sceneggiatori, scrittori e drammaturghi
Aristotele
Libro: Libro in brossura
editore: Audino
anno edizione: 2018
pagine: 159
Da duemilatrecento anni la Poetica di Aristotele costituisce il riferimento base per tutti coloro che si occupano di drammaturgia. Pochi testi antichi hanno avuto sulla cultura occidentale un'influenza paragonabile a quella che questo libro ha esercitato ed esercita ancora oggi. Citato da tutti i manuali di sceneggiatura come antecedente imprescindibile, è in realtà, un,testo poco letto e poco conosciuto oltre la cerchia dei classicisti. Per questo intendiamo proporlo al lettore contemporaneo, nella storica traduzione di Manara Valgimigli, con un commento originale pensato innanzitutto per sceneggiatori, drammaturghi e scrittori, e poi per tutti gli appassionati di cinema, che potranno così entrare nell'officina delle idee di una delle menti più geniali di tutta la cultura occidentale. Nata come promemoria delle lezioni, e redatta quindi in forma di appunti, la Poetica ha una vicenda editoriale complessa e avventurosa che,ha aumentato tanto il suo fascino quanto la sua autorevolezza. Nel Novecento, ha trovato forte consonanza con il pensiero strutturalista e con l'idea di una scienza della letteratura, ma "soprattutto ha riscosso massimo interesse presso i'creativi che, prima a Broadway e poi a Hollywood, erano alla ricérca dei meccanismi di funzionamento dei grandi-racconti. Alcuni suoi concetti sono, ancora oggi, al centro della teoria letteraria: l'opera d'arte come modello di mondo, la reazione estetica del pubblico, il ruolo centrale della narrativa nell'esperienza umana; e alcune norme orientative, come la struttura in tre atti, sono tuttora principi fondamentali della costruzione di film'e serie televisive. L'elaborazione di racconti appare oggi quanto mai cruciale: l'"homo sapiens" ha ceduto il posto all'"homo narrans". Su queste basi la Poetica di Aristotele è un libro che merita di essere esplorato e compreso dal lettore contemporaneo.
Viewpoints. Il libro dei punti di vista scenici
Anne Bogart, Tina Landau
Libro: Libro in brossura
editore: Audino
anno edizione: 2018
pagine: 160
Questo libro costituisce la traduzione italiana del volume "The viewpoints book", scritto da Anne Bogart insieme alla drammaturga Tina Landau nel 2005. Al cuore della pedagogia di Bogart, una delle maggiori teoriche del teatro contemporaneo, c'è la visione dell'attore come autore della propria presenza, capace di vivere attivamente la scena come spazio in cui esercitare la propria libertà. Da questa prospettiva, il lavoro sui punti di vista scenici e sulla composizione si inserisce in quella che può essere considerata come la grande corrente dei registi pedagoghi che, a partire da Stanislavskij passando per Grotowskij per arrivare a Peter Brook, hanno rinnovato il teatro dalle fondamenta. Ma l'approcciò di Bogart raccoglie anche, ed è questa la sua peculiarità, l'eredità della stagione dell'avanguardia americana, con figure come il pittore Robert Rauschenberg e il musicista John Cage, e soprattutto le innovazioni della nuova danza americana. Punti di vista scenici e composizione offrono un vocabolario comune a cui il regista, gli attori e i diversi collaboratori possono fare riferimento per identificare aspetti principi del movimento che esistono da sempre, avvalendosi così di una solida base dialogica per l'analisi del lavoro condotto sulla scena. Come conseguenza e sviluppo di questa premessa dialogica, le procedure dei punti di vista scenici e della composizione, presentate in questo libro sotto forma di esercizi, offrono un efficace strumento di formazione degli interpreti a cui poter tornare quotidianamente nel training. Diviene così possibile lavorare in maniera implicita su quella componente invisibile del lavoro attoriale, indicata di solito con i termini ascolto, apertura e disponibilità, che si traduce nella qualità della presenza scenica dell'attore nell'atto della performance.
Il corpo è cultura
Tadashi Suzuki
Libro: Libro in brossura
editore: Audino
anno edizione: 2017
pagine: 141
In questo volume sono raccolti gli scritti, tradotti per la prima volta in italiano, di una delle più grandi voci del teatro nipponico. Il Noh, il Kabuki, la tragedia greca, i classici di Shakespeare e il lavoro di maestri moderni come Cechov e Beckett: è questo l'humus che ha alimentato la profonda consapevolezza di Tadashi Suzuki dell'universalità e del potere trasformativo dell'esperienza teatrale. Dal confronto con le tecniche della tradizione teatrale giapponese e le ricerche di Mejerchol'd, Decroux e Grotowski nasce il suo metodo di formazione degli attori, finalizzato a rendere gli interpreti consapevoli della propria sensibilità fisica attraverso una rigorosa disciplina corporea e vocale.
Il mestiere della regia. La lezione di una grande artista del teatro contemporaneo
Katie Mitchell
Libro: Libro in brossura
editore: Audino
anno edizione: 2017
pagine: 191
Nel quadro della fondamentale ricerca di Stanislàvskij sulle azioni fisiche, riletta alla luce delle recenti scoperte nel campo delle neuroscienze e della biologia delle emozioni, il libro di Katie Mitchell offre una prospettiva metodologica di valore sulle tecniche di composizione di una messinscena teatrale. Fra le voci più autorevoli e creative del teatro contemporaneo, Mitchell illustra e condivide i principali strumenti da lei usati per affrontare il lavoro sul testo, con gli attori e con i collaboratori. Il volume approfondisce, in particolare, l'analisi delle strutture fondamentali del testo teatrale, la preparazione delle improvvisazioni, le dodici regole d'oro per lavorare con gli attori, come gestire il passaggio dalla sala prove al teatro e come perfezionare lo spettacolo durante le repliche.
L'arte della recitazione
Stella Adler
Libro: Libro in brossura
editore: Audino
anno edizione: 2017
pagine: 166
L'arte delta recitazione raccoglie le trascrizioni delle lezioni di Stella Adler e ci permette di conoscere i capisaldi del suo approcciò alla recitazione. Ma, al tempo stesso, è un libro che cattura il fascino dell'attrice e ricrea l'atmosfera delle sue lezioni. Perché, al di là dei segreti del mestiere, ciò che forse più le premeva era inculcare negli attori, la sua concezione del teatro come mezzo in grado di scoprire e far conoscere la verità. «Il teatro è una radiografia spirituale e sociale del suo tempo», diceva.
Metodo o follia? Otto lezioni sulla recitazione da uno dei fondatori del Group Theatre
Robert Lewis
Libro: Libro in brossura
editore: Audino
anno edizione: 2017
pagine: 94
Questo libro, finora inedito in Italia, è uno dei testi fondamentali di chi, negli anni '50., ha introdotto in Occidente il Metodo che ha rivoluzionato la tecnica della recitazione moderna. Membro prima del Group Theatre e poi dell'Actors Studio, Robert Lewis, come i suoi colleghi e compagni, adottò completamente il Sistema di Konstantin Stanislavskij, punto di partenza di varie e celebri "evoluzioni" o interpretazioni, da quella di Stella Adler a quella di Lee Strasberg, creatore di un Metodo che finì per confondersi con quello originale. Il ciclo di otto lezioni tenuto da Lewis nella primavera del 1957 al Playhouse Theatre di New York aveva proprio l'obiettivo di chiarire le idee su Stanislavskij e sui "metodi" di recitazione a quel tempo in voga. A una platea composta da attori, registi, sceneggiatori, Lewis raccontò la vera natura del Sistema stanislavskijano palesando ciò che non era, le sciocchezze, le interpretazioni distorte e i miti sorti intorno a esso. Dalle basi alla "verità" dell'attore, dallo stile della messa in scena al Metodo in sé, nelle sue otto lezioni Robert Lewis affrontò in maniera completa ed esaustiva tutto ciò che di dubbio o confuso c'era nelle teorie del tempo.
Per scelta, per caso. Oltre l'Actors Studio
John Strasberg
Libro: Libro in brossura
editore: Audino
anno edizione: 2016
pagine: 190
A metà strada tra racconto autobiografico e diario di lavoro, il libro di John Strasberg da una parte costituisce una preziosa e sofferta testimonianza su una famiglia famosa ma disfunzionale. Dall'altra è il resoconto appassionato di una metodologia di formazione attoriale che di padre in figlio si evolve e si affina costituendo un momento di confronto tra due epoche, due caratteri e al fondo due modi di intendere il rapporto realtà/teatro. Un testo di grande forza emotiva e di grande lucidità teorica.