Biblion: Universale
Il Gufo bruno: una fiaba
Ford Madox Ford
Libro: Libro in brossura
editore: Biblion
anno edizione: 2025
pagine: 284
The Brown Owl, la prima opera scritta da Ford, uscita nel settembre del 1891, è un risultato notevole per essere un’opera giovanile. Nata come una storia raccontata a voce alla sorella Juliet, che in quell’anno aveva dieci anni, The Brown Owl fu in seguito trascritta da Ford, il quale la mostrò a suo nonno, il pittore preraffaellita Ford Madox Brown. Quest’ultimo ne fu così entusiasta che realizzò immediatamente due illustrazioni, costringendo Edward Garnett a farla pubblicare da Fisher Unwin per poi spedire copie a tutti i suoi amici. L’Inghilterra tardo-vittoriana era l’epoca d’oro delle fiabe letterarie (qui si pensi a Alice di Carroll e a The Princess and the Goblin di MacDonald). All’epoca, la distinzione tra letteratura per adulti e per ragazzi era meno rigida di quanto non sia oggi, e scrittori come Dickens, Thackeray, Wilde e Christina Rossetti scrivevano tutti storie fiabesche. Nella nota introduttiva a Christina’s Fairy Book (1949), Ford scrisse: “Da bambino vedevo lupi e demoni: riesco ancora a sentire parte delle agonie che provavo allora. Ho voluto risparmiare alle mie figlie alcune di quelle paure, popolando le loro ombre di piccoli esseri amichevoli…”
Pontiformi infratuazioni. Racconti brevi dalla Nuova Zelanda sull’amore, Venezia e l’Ulisse di Joyce
Libro: Libro in brossura
editore: Biblion
anno edizione: 2024
pagine: 168
«Questa antologia nasce nel segno di due anniversari: la fondazione di Venezia, che nel 2021 tocca i 1600 anni (421), e la pubblicazione dell'Ulisse, che nel 2022 raggiunge i 100 anni (1922). Due elementi accomunano quindi ogni racconto: una vicenda d'amore ambientata a Venezia e il richiamo a uno dei 18 capitoli dell'Ulisse. E in contrasto con la scoraggiante lunghezza – 265.000 parole – del "maledettissimo romanzaccione", come Joyce definì il suo livre monstre, questi esempi di flash fiction sono di invitante brevità – 421 parole. Un cortocircuito che esalta le potenzialità della narrativa in tutte le sue forme e la creatività d'ispirazione e d'espressione dei suoi interpreti» (dalla Prefazione di Marcella Zanetti)
Bugie. Testo gaelico e inglese a fronte
Ní Ghríofa Doireann
Libro: Libro in brossura
editore: Biblion
anno edizione: 2024
pagine: 112
Quando una poesia dice la verità? Quando è una bugia? Momenti intimi attentamente rivalutati (primi appuntamenti, rotture, esperienze di giovani genitori) sono la materia prima di queste poesie vivaci e coinvolgenti, qui costruite in una partitura in cui due lingue madri, il gaelico e l’inglese, vengono chiamate a “portare” e contemporaneamente a svelare i sensi di un quotidiano umano e femminile che si pone in costante dialogo con i temi del nascere e del morire e con la materia terrena dei loro correlativi oggettivi. Gran parte della forza dell’opera di Ní Ghríofa deriva dal modo in cui la sua storia personale la collega al mondo più ampio, agli incontri immaginativi che danno vita a molte delle poesie, a un’acuta consapevolezza della natura inquieta del linguaggio stesso e, non da ultimo, alle donne che l’hanno preceduta e che rimangono una presenza costante e guida in tutta l’opera.
Un paradiso portatile. Testo inglese a fronte
Roger Robinson
Libro: Libro in brossura
editore: Biblion
anno edizione: 2022
pagine: 214
È facile perdersi tra le montagne di oggetti che Roger Robinson ti costruisce attorno con i versi: oggetti quotidiani, ma anche oggetti insoliti; cibi dai profumi estranei o familiari; suoni e colori affastellati con un ritmo rapido e un effetto psichedelico. In questo labirinto della vita di ogni giorno è facile perdersi, ma non è facile nascondersi: le verità più scomode ti scovano e ti parlano con immagini talmente semplici che non è possibile fraintenderle. Come quella con cui, per raccontare lo smarrimento dovuto a un lutto improvviso, Robinson descrive una lingua che si insinua nel vuoto lasciato da un dente caduto: estremamente dolorosa, nella semplicità di un gesto così comune e comprensibile che acquista ancora maggiore significato. Scombussolati dall’umanità condivisa, dalla verità che ha il sapore amaro del senso di colpa, dalla tragicità della bellezza, non si esce indenni da questo labirinto di oggetti: presenze (per usare un termine montaliano) che sembrano muoversi all’unisono per chiedere un rinnovato senso di umanità, una nuova immanente possibilità di paradise. (Alessandra Nanna)
Narratives of displacement
Libro: Libro in brossura
editore: Biblion
anno edizione: 2021
pagine: 178
Un'abitudine a scrivere
Helen Jacobs
Libro: Libro in brossura
editore: Biblion
anno edizione: 2021
pagine: 102
Dovendo scegliere un aggettivo per descrivere la poesia di Helen Jacobs, la scelta non può non cadere su “ordinary” – ordinaria, comune, normale. Ce lo dice apertamente l’autrice, del resto, in una delle poesie di questo libro, “Flying”: «I am being ordinary». Qualsiasi dizionario etimologico definisce ordinario ciò che sta all’ordine delle cose, che si fa regolarmente, che avviene di solito – definizioni rassicuranti, soprattutto in momento come quello attuale in cui anche le cose più “normali” sono diventate difficili da raggiungere, persino da evitare. In italiano, però, questo aggettivo ha una connotazione talvolta negativa. Helen Jacobs è qui a testimoniare il contrario. Con le sue parole mostra come dall’ordinario nessuno di noi possa prescindere, come sia necessario mettere a fuoco il reale ordinario con uno sguardo, quello sì, stra-ordinario. È la parola, infatti, la chiave per compiere questo processo. È la parola il mezzo con cui osare avvicinarsi al sole («I am flying on a word/ to meet the sun», dice sempre in “Flying”): ovvero a una chiarità che possa illuminare di senso la nostra comune esistenza. È quell’abitudine a scrivere invocata fin dal titolo.
La situazione linguistica a Gibilterra. Due casi studio a confronto
Claudia Colantonio
Libro
editore: Biblion
anno edizione: 2021
pagine: 446
In un mondo in continua e rapida evoluzione, i diversi eventi storici e politici hanno sempre avuto la capacità di influenzare la vita quotidiana delle persone, andando a incidere anche sulla concezione stessa che vi è alla base dell'identità culturale di un popolo. È questo il caso di Gibilterra, una società cosmopolita e multiculturale situata sulla punta meridionale della Spagna, nelle cui vie sventola fieramente l'Union Jack. Intrappolato nel mezzo di una contesa secolare mai risolta tra Spagna e Regno Unito, questo piccolo territorio britannico vanta un mosaico variegato di codici linguistici, tra i quali figurano lo spagnolo, l'inglese e il yanito, frutto della storia e delle peculiari vicende politiche che hanno caratterizzato il popolo gibilterrino. Il volume analizza gli effetti di tale compresenza, tramite l'osservazione degli atteggiamenti linguistici e del comportamento messo in atto dagli abitanti di Gibilterra.
L'arte della scrittura. Testo inglese a fronte
Robert Louis Stevenson
Libro: Libro in brossura
editore: Biblion
anno edizione: 2019
pagine: 234
Stevenson ha cercato per tutta la vita un tesoro nascosto, vale a dire l'idea originale e sconvolgente su cui imbastire le sue trame, caratterizzata da una nobile e scarna semplicità, ideale per lo scrittore che adora creare le ambientazioni e sviluppare il carattere dei personaggi. In questi sette contributi, il lettore può ritrovare le verità sull'arte stevensoniana e sul mestiere dello scrittore, di non facile realizzazione, ma investito di una delle più nobili missioni: donare piacere e forgiare le menti con grandi ideali. Stevenson ci lascia la sua personale mappa del tesoro per riuscire a orientarsi nei vasti oceani della letteratura, offrendoci indizi spazio-temporali e indicandoci punti di riferimento letterari, al fine di condurci alla scoperta dei nostri personali tesori e doni intellettuali. Introduzione di Eleonora Sasso.
Il marchio della bestia e altri racconti del fantastico
Rudyard Kipling
Libro: Libro in brossura
editore: Biblion
anno edizione: 2018
pagine: 306
La selezione di racconti fantastici di Kipling, presentata nel volume, è funzionale a rivelare la poetica che ha ispirato la scrittura di questo autore. Il nucleo profondo dell'ispirazione letteraria di Kipling si svolge sull'orizzonte della espansione imperiale, avendo come filo conduttore lo sviluppo della potenza coloniale britannica e, al tempo stesso, della cultura della nazione a contatto con le nuove terre, dapprima con i commerci e le esplorazioni, poi con l'integrazione tra culture diverse. Da cittadino nato a Bombay ma naturalizzato inglese, Kipling nutre un forte senso di appartenenza a quel mondo, tuttavia, nei racconti selezionati, si fa portavoce di una crisi del rapporto tra l'Occidente britannico e il mondo coloniale, l'India in particolare. Avverte il presagio di una dissoluzione già in corso che coinvolge la sua stessa identità, duplice e ambigua, di indigeno e dominatore. Tutti i racconti di Kipling, tradotti e selezionati nel volume, mettono in evidenza, nella lettura critica della curatrice, le tante variazioni della fantasia prefiguratrice di quel disfacimento, come punto di impressione originario della poetica dell'autore.
Giacomo, Giacomo, Giacomo... e altre commedie
Renato Fava
Libro: Libro rilegato
editore: Biblion
anno edizione: 2013
pagine: 303
I lavori teatrali di Renato Fava sono testimonianza di una ricerca espressiva incessante, svolta su due piani linguistici, quello della lingua italiana e quello del dialetto veneziano, in diverse declinazioni spaziotemporali. Sono qui proposti alcuni suoi copioni inediti, che restituiscono scorci di vita cittadina e di provincia in epoche diverse, dal Settecento, passando per gli anni delle guerre mondiali, sino al secondo dopoguerra: brevi spaccati di un "piccolo mondo antico" che non c'è più, ma che Fava fa rivivere in queste pagine nei toni vivaci di una lingua sempre attuale. Renato Fava (1906-1980) vinse il premio Gastaldi nel 1949 con la commedia "Il teatro è vita".
Il viaggio a Arzrum
Aleksandr Sergeevic Puškin
Libro: Libro rilegato
editore: Biblion
anno edizione: 2013
pagine: 139
Il Caucaso fu l'ostacolo maggiore all'espansione imperiale della Russia, ma fu anche un luogo significativo per la sua storia culturale. Il fatto che la sua ardua conquista avvenisse in epoca romantica fece di questa regione il primo e principale Oriente russo. La sua presenza nell'immaginario russo, soprattutto letterario, è vastissima. L'opera di Aleksandr Puskin (1799-1837), centrale nella cultura russa, ha un'importanza fondamentale anche in questo ambito. Il "Viaggio a Arzrum" (1835) ha impostato nei confronti di questa regione un rapporto disincantato e realista, svincolato dagli stereotipi orientalisti. Qui il poeta ha fissato gli straordinari paesaggi del Caucaso e i caratteri salienti di alcuni dei suoi molti popoli: circassi, osseti, georgiani, armeni, tatari (gli odierni azeri) e turchi. E questo in un momento decisivo della sua storia millenaria, quando la Russia affermava il suo dominio in sostituzione di quello secolare di ottomani e persiani. Il "Viaggio a Arzrum", qui presentato in una nuova traduzione, costituisce un'opera di fondamentale importanza nel rapporto della cultura russa con l'Asia e i suoi molteplici Orienti.