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Crocetti: Poesia

Le più belle poesie di Emily Dickinson

Le più belle poesie di Emily Dickinson

Emily Dickinson

Libro: Libro in brossura

editore: Crocetti

anno edizione: 2024

pagine: 96

Harold Bloom ha scritto che “con l’eccezione di Shakespeare” Emily Dickinson dimostra più originalità cognitiva di qualsiasi altro poeta occidentale dopo Dante, e che i critici quasi sempre sottovalutano la sua sorprendente complessità intellettuale. Forse anche per questa complessità, quasi un prisma che moltiplica immagini, luci, sensi, la poetessa che dalla sua stanza ha inviato una “lettera al mondo” colma di verità distillate in solitudine, continua ad attirare ovunque “biografi, filologi, docenti, studiosi, traduttori, critici” (Vivian Lamarque). E soprattutto lettori, catturati e conquistati dall’enigma di Emily, “piccola come lo scricciolo” e vestita sempre di bianco. I suoi versi concisi, intensi e misteriosi ritraggono ciò che la circonda: animali, fiori, piante, voci di una poesia spesso definita oracolare. Da un isolato punto di osservazione lo sguardo acutissimo di Emily ha saputo individuare e ampliare i limiti dell’espressione e della comprensione, indicare nuovi significati, vedere oltre la vita. Ha saputo creare un linguaggio nuovo per suggerire sensi inediti, pause come improvvise deviazioni nel volo degli uccelli: forse indecifrabili, ma ipnotiche, libere.
7,00

Ascolterò gli angeli arrivare. Testo originale a fronte

Ascolterò gli angeli arrivare. Testo originale a fronte

Jon Fosse

Libro: Libro in brossura

editore: Crocetti

anno edizione: 2024

pagine: 216

Narratore e drammaturgo tra i più rappresentati al mondo, Jon Fosse in più occasioni ha affermato che la poesia è il fondamento di tutto ciò che scrive. Essenzialmente poeta, dunque, e autore di una vasta opera che condivide una lingua poetica fatta di ritmo, musica, pause, confronto con il silenzio: “In poesia e in prosa ho cercato di scrivere ciò che solitamente – nel linguaggio parlato comune – non può essere espresso a parole” (dal discorso tenuto da Fosse in occasione del conferimento del Premio Nobel). La scrittura di Fosse è preghiera, ascolto di qualcosa che proviene da posti misteriosi e non meglio identificati. I suoi testi poetici, composti in una lingua scarna ed essenziale, in cui i piani temporali si sovrappongono, e passato e presente coesistono, sono colmi di riferimenti religiosi e hanno un ritmo che riproduce quello dell’acqua, delle onde. Tra i suoi temi più frequenti, la morte e la religione ed è costante la presenza dei luoghi e dei paesaggi geografici e culturali, a cominciare dalla lingua utilizzata, della costa occidentale della Norvegia: i fiordi, la rimessa delle barche, il fienile, il vento e, su tutto, la luce, che proviene da fonti innumerevoli, dal buio, da una barca, “e che attraversa i giorni e le notti/ come un cane/ che si fa strada annusando/ è lì che siamo noi/ e che esistiamo”.
17,00

Romanticismo illuminato. Testo originale a fronte

Romanticismo illuminato. Testo originale a fronte

Luis Garcia Montero

Libro: Libro in brossura

editore: Crocetti

anno edizione: 2024

pagine: 400

Nel suo volume Poesía (1980-2005) Luis García Montero scrive che l’intera opera poetica di un autore “è un tracciato di cammini e di frontiere” e che rileggere le proprie poesie scritte in un lungo arco di tempo “richiede un esercizio di memoria e di coscienza”. Da questo esercizio nasce l’antologia "Un romanticismo illuminato", con testi e titolo scelti dall’autore. Nello svolgersi degli anni, seguiamo le tappe di un itinerario esistenziale e poetico i cui temi ricorrenti sono l’amore e il privato sullo sfondo della vita quotidiana, soprattutto cittadina, colma di contatti umani e di riflessioni letterarie e politiche. La poesia di García Montero, infatti, “esplora la presenza dell’io” nel quotidiano e “guarda al viaggio esistenziale che muta” con il tempo “e trasforma la stessa realtà soggettiva” (Gabriele Morelli). E su tutta questa “poesia nuda, stringente” (Octavio Paz) si staglia la fede nel valore delle parole, portatrici di vita e “Più costanti dell’odio e l’avarizia,/ più forti del rancore e delle prigioni,/ più eroiche del sogno di un esercito,/ più flessibili del mare”.
20,00

Le più belle poesie di Dino Campana

Le più belle poesie di Dino Campana

Dino Campana

Libro: Libro in brossura

editore: Crocetti

anno edizione: 2024

pagine: 96

Nell’erranza e nel tormento, nella solitudine e nella follia che segnano tutta la sua vita, Dino Campana compone versi tra i più alti e disperati della letteratura italiana. È irta di ostacoli anche la strada che porta alla pubblicazione della sua raccolta, Canti Orfici, nata da una prima versione, Il più lungo giorno, che Campana consegna a Giovanni Papini nel dicembre 1913. Papini la passa per un parere ad Ardengo Soffici, che la smarrisce nel corso di un trasloco. Campana chiede più volte la restituzione del manoscritto, poi si rassegna: nel 1914 fugge sui monti vicino a Marradi e in qualche mese scrive i Canti Orfici. Grazie a una colletta, nell’agosto 1914 stampa il libro, che non è “una semplice ricostruzione, ma il ripensamento più intenso e originale del poeta di Marradi” (G. Cacho Millet), destinato a diventare un testo capitale della lirica del Novecento. Molti anni dopo, nel 1971, il manoscritto de Il più lungo giorno sarà ritrovato in un baule dalla figlia di Soffici, Valeria, e venduto all’asta nel 2004 per 213.000 euro.
7,00

Le più belle poesie di Edgar Lee Masters

Le più belle poesie di Edgar Lee Masters

Edgar Lee Masters

Libro: Libro in brossura

editore: Crocetti

anno edizione: 2024

pagine: 96

Nella primavera 1914 l’avvocato Edgar Lee Masters riceve una visita della madre a Chicago. Con lei, come ricorderà tempo dopo, rievoca il passato “facendo rivivere personaggi ed eventi che avevo dimenticato... […] Dopo averla accompagnata al treno […] tornai a casa stranamente soprappensiero. […] Andai nella mia stanza e scrissi subito La collina e due o tre dei ritratti dell’Antologia di Spoon River”. Nasce così quest’opera corale, perfetta miscela di narrativa e lirica, nuova nella forma e senza tempo nell’essenza, a cui ancora oggi è legata la fama internazionale di Masters. I protagonisti sono i morti di un immaginario villaggio dell’Illinois, voci che ancora “continuano ad avvincere il lettore” (Daniele Piccini) per la straziante sincerità con cui rileggono le loro vite e rivelano amori, tradimenti, fallimenti, corruzione, ingiustizie, pregiudizi e debolezze umane e, dall’oltre dove ora sono, sembrano finalmente comprendere il senso dell’esistenza.
7,00

Le più belle poesie di Ghiannis Ritsos

Le più belle poesie di Ghiannis Ritsos

Ghiannis Ritsos

Libro: Libro in brossura

editore: Crocetti

anno edizione: 2024

pagine: 96

“Nulla dies sine linea”: nessun giorno senza aver scritto almeno un verso. A questo motto Ghiannis Ritsos sembra aver improntato l’intera sua vita. Perfino nei dieci anni trascorsi in carcere, al confino o nei campi di prigionia delle isole-lager come Makrònissos, Ghiaros, Aghios-Efstratios, Ikarià, Leros. È così che è riuscito a mettere insieme e a pubblicare 150 raccolte di poesia, senza contarne altre cinquanta da lui volontariamente distrutte. Una produzione sterminata, decine di migliaia di versi, che testimoniano una dedizione totale, assoluta alla poesia. […] Il quaderno, il taccuino, una busta, perfino il retro del pacchetto di sigarette, arabescati dalla sua scrittura da calligrafo, sono la tela infinita del disegno prodigioso che nello scheggiato frammentarsi del canto persegue un tema armonioso e compatto: la vita e la dignità dell’uomo. La sua smisurata produzione, essenzialmente di natura lirica, è un’appassionata affermazione di speranza, un ardente atto di fede nel potere di riscatto e di immortalità della poesia. (Nicola Crocetti)
7,00

Grido, non serenata. Poesie di lotta e di resistenza

Grido, non serenata. Poesie di lotta e di resistenza

Libro: Libro in brossura

editore: Crocetti

anno edizione: 2024

pagine: 132

Questa raccolta risponde all’insindacabile opera del caso che qui si è manifestato in forma di scaffali affastellati di libri di poeti accumulati da mio padre, poi da me. Li ho sfogliati in cerca delle pagine da offrire, non più di qualche poesia per ogni poeta. La parola per me comprende femminile e maschile. L’ho imparato da Anna Achmatova che si dichiarava poeta e non poetessa. In russo le due parole sono uguali alle nostre. Sono pagine da condividere leggendole alla tavola di una sera che si prolunga e che lubrifica col vino le corde vocali. Sono poesie da dire, pronunciare aggiungendo il proprio fiato. Evito il verbo recitare che in parte le falsifica. Tra i dischi di mio padre alcuni erano incisioni di versi letti da attori. Calcavano coi toni della voce impostata, appunto: recitavano. Chi dice un verso muove anche le labbra di chi lo ha scritto. La poesia permette questa coincidenza e quella di ispirazione politica accomuna i sentimenti di giustizia di chi ha scritto e di chi legge.
16,00

La vera apologia di Socrate. Il monologo di Momo

La vera apologia di Socrate. Il monologo di Momo

Kostas Varnalis

Libro: Libro in brossura

editore: Crocetti

anno edizione: 2024

pagine: 168

Il discorso pronunciato da Socrate nel processo che lo condurrà alla morte non è qui l’Apologia scritta da Platone né quella scritta da Senofonte. Il vero Socrate si prende gioco della stoltezza degli ateniesi, che lo condannano a bere la cicuta senza capire quanto egli sia loro indispensabile, sia come capro espiatorio di ogni male sia come puntello per il loro modello sociale classista e discriminatorio. Al termine del discorso Socrate si dichiara pentito delle proprie dottrine, e smaschera menzogne e ipocrisie del regime democratico, esortando gli oppressi alla rivoluzione. Da fine conoscitore del mondo antico, da seguace del materialismo comunista, e da cittadino di un Paese dilaniato da dittature, colpi di stato militari e lotte civili, Kostas Vàrnalis offre qui la lettura di Socrate più dissacrante del Novecento: e se ne serve, socraticamente, per provare a illuminare gli uomini di oggi sul loro presente e sul loro futuro. Fa più o meno lo stesso nel Monologo di Momo, un dialogo in cui i due presunti “liberatori dell’umanità”, Prometeo e Cristo, entrambi sulla croce, vengono smascherati dal dio della critica, Momo, come latori insinceri di messaggi sbagliati: l’uno interessato a sostituire il proprio potere a quello di Zeus, l’altro votato a distogliere gli uomini dalla realtà delle loro condizioni materiali dirigendo il loro sguardo e le loro speranze verso un incerto aldilà. Chiunque giunga al potere teme il cambiamento: mentre chi è in disgrazia lo desidera e lo prepara in ogni modo. Il popolino sta nel mezzo e paga i danni: è infelice sia con i governi legittimi che con quelli illegittimi, sia con la tirannide che con la libertà. Affinché non capisca e non si opponga, gli raccontate bugie e lo minacciate. Ci sono popoli che vivono nei boschi, non hanno leggi, mangiano i loro pidocchi, e tuttavia amano la libertà. Popoli barbari! Noi viviamo nella città più bella del mondo, abbiamo le leggi più sagge, non mangiamo i pidocchi e amiamo i mascalzoni che ci mangiano.
16,00

Non scusarti per quel che hai fatto. Testo arabo a fronte

Non scusarti per quel che hai fatto. Testo arabo a fronte

Mahmud Darwish

Libro: Libro in brossura

editore: Crocetti

anno edizione: 2024

pagine: 208

Mahmud Darwish nasce nel 1941 ad al-Birwa, nell’alta Galilea. Con l’espulsione di massa dei palestinesi, e la costituzione dello stato di Israele (1948), il suo villaggio viene distrutto. La sua famiglia si rifugia in Libano e rientra clandestinamente in Palestina dopo un anno. Da allora Darwish vive nella condizione di profugo e “clandestino” nella sua stessa terra governata da Israele. Per il suo attivismo politico è più volte incarcerato e condannato agli arresti domiciliari. La sua vita è segnata dall’esperienza dell’esilio in Europa e, nel mondo arabo, in Egitto, in Libano e a Tunisi al seguito dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina, del cui consiglio esecutivo fa parte dal 1987 al 1993. Dopo gli accordi di Oslo (1993) rientra nella sua terra e vive tra Ramallah, in Cisgiordania, e Amman, in Giordania. Spesso definito “il poeta nazionale della Palestina”, Mahmud Darwish si dichiarava “cantore universale dell’amore e della libertà”. I suoi versi, conosciuti e amati in tutto il mondo arabo, in ogni contesto sociale, sono stati musicati da alcuni tra i maggiori compositori arabi. Le sue opere sono state tradotte in più di venti lingue e in tutto il mondo gli sono stati assegnati numerosi premi. Quando Mahmud Darwish muore dopo un’operazione al cuore a Houston (Texas), il 9 agosto 2008, l’Autorità Palestinese proclama tre giorni di lutto nazionale. Ai funerali di stato, a Ramallah, partecipano decine di migliaia di persone.
17,00

Bei cipressetti, cipressetti miei. Poesie per bambini vecchi e nuovi

Bei cipressetti, cipressetti miei. Poesie per bambini vecchi e nuovi

Libro: Libro in brossura

editore: Crocetti

anno edizione: 2023

pagine: 184

O meglio: poesie per nonni e genitori e bambini. Comincerei dai nonni, i più smemorati forse in “prosa”, ma chi può batterli in fatto di memoria poetica? Le loro infanzie sono state costellate di poesie da studiare a memoria: “me la provi me la provi?”. Le case risuonavano di queste richieste rivolte dallo scolaro a chiunque capitasse a tiro, madri, fratelli sorelle, che finivano per impararle a memoria anche loro. Echi di versi che questa raccolta cerca di risvegliare, così che il sassolino numero uno lanciato nello stagno diventi due diventi tre quattro, stupisca l’acqua e l’aria intorno con i suoi prodigi. Il coro che la scuola ha colpevolmente interrotto (perché? ci dicano almeno perché) magari potesse di nuovo risuonare nelle aule e nelle case, nel silenzio delle case, dei salotti zitti, dei divani-delle-testechine, esseri muti lì seduti, ciascuno stregato dal suo smartphone. Allora ci stregava l’apparizione di nonna Lucia, “alta, solenne, vestita di nero”, e quelle sette paia di scarpe, quelle sette verghe di ferro, quelle sette fiasche di lacrime ci confondevano e incantavano ben diversamente teste e orecchie.
16,00

Dimmi un verso anima mia. Antologia della poesia universale

Dimmi un verso anima mia. Antologia della poesia universale

Libro: Libro in brossura

editore: Crocetti

anno edizione: 2023

pagine: 1260

Non era mai stata tentata finora, con queste dimensioni, una antologia della poesia universale, dai Veda ai poeti odierni, dagli antichi inni egizi a Eugenio Montale, Seamus Heaney, Paul Celan, dai salmi biblici e da Saffo fino a Ezra Pound, Yves Bonnefoy e Mario Luzi. L’intento non è critico, tanto meno compilativo: si tratta di un salto nella meraviglia lirica di ogni paese e di ogni tempo, di un viaggio nella sorpresa e nello smarrimento. Libro per la vita, da tenere sempre sul comodino, a divinare i giorni, l’antologia mira a essere un lavoro imperituro, una sorta di “Mille e una notte” della lirica mondiale. Non è dunque lettura per gli “esperti”, ma per gli ispirati; per quelli che tra le maglie di un sonetto del Seicento o tra gli oscuri canti di un bardo islandese, tra le giaculatorie di uno sciamano dei deserti e negli snodi poetici di un trovatore di Provenza, trovano un conforto di curiosità, hanno il coraggio di sondare la propria anima. La poesia, si sa, è un rischio e un antidoto: leggerla, oggi, un gesto di sorridente sovversione.
50,00

Odissea

Odissea

Nikos Kazantzakis

Libro

editore: Crocetti

anno edizione: 2023

pagine: 840

Iraklio, Creta, 1925. Nikos Kazantzakis si ritira in solitudine in una casetta in riva al mare, presso l’antica Cnosso. Riflette inquieto sulle nubi nere che si profilano all’orizzonte (l’ascesa dei totalitarismi) e sulla scrittura come dovere dell’intellettuale. Cerca la luce di una risposta, per offrire la redenzione a un mondo che si va dissolvendo. L’impresa è ardua, una lotta con le parole, “puledre selvagge”, perché l’anima possa “spiegare liberamente le ali”. All’improvviso, l’illuminazione: davanti ai suoi occhi si staglia la figura fiera del suo eroe, Ulisse astuto e insaziabile, assetato di conoscenza, desideroso di rimettersi in viaggio. Il mondo, le onde del mare si trasformano in tumultuosi decaeptasillabi, e il cerchio soleggiato del suo cervello li accoglie e ride come una spiaggia cretese. Nasce così l’Odissea, prosecuzione fantastica dell’epos omerico e sintesi di tremila anni di storia del pensiero. Sarà completata sull’isola di Ègina, di fronte al mare, dopo 13 anni e mezzo di lavoro e sette stesure autografe. Nella versione definitiva si compone di 33.333 versi suddivisi in 24 canti, lo stesso numero delle lettere nell’alfabeto greco e dei canti dei poemi omerici. Kazantzakis vi riversa tutte le sue esperienze intellettuali e spirituali, sviluppando una dottrina ascetica sincretistica, basata sui principi di diverse religioni e di grandi, utopistici ideali politici. Il vagabondaggio di Ulisse è soprattutto un viaggio alla ricerca della salvezza: la liberazione dalla speranza e dalla paura e, impresa suprema, dalla stessa libertà. Perché “il valore dell’uomo è soltanto uno: vivere e morire valorosamente senza accettare alcun compenso”. "L’Odissea di Nikos Kazantzakis è un inno alla grandezza dell’uomo. Alla fragile grandezza dell’uomo" (Alain Decaux, Accademico di Francia).
25,00

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