Donzelli: Saggi. Storia e scienze sociali
Acqua, Stato, nazione. Storia delle acque sotterranee in Italia
Antonio Bonatesta
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2023
pagine: 240
Le acque sotterranee sono una componente fondamentale delle riserve idriche del nostro pianeta, eppure questa risorsa è sottratta alla nostra percezione a differenza di quanto accade con fiumi, laghi e sorgenti. Questa condizione di «invisibilità» – che significa anche difficoltà ad averne una conoscenza quantificabile e misurabile – ha inciso sui sistemi di regolazione e persino sull’immaginario collettivo, sul nostro modo di rapportarci al suo consumo, generando una complessa interazione tra saperi esperti, tecnicalità, pratiche, tradizioni, pregiudizi e credenze. Tracciare una storia delle acque sotterranee da metà Ottocento fino al fascismo significa ripercorrere, da un’angolazione peculiare e per larghi tratti inesplorata, la storia del nostro paese. È in questo periodo, compreso tra le grandi rivoluzioni tecnico-scientifiche, industriali e agronomiche ottocentesche e la «grande accelerazione» di metà Novecento, che emerge e si definisce quel complesso intreccio di innovazioni tecnico-produttive, trasformazioni economiche ed energetiche, mutamenti culturali e conflitti sociali e politici che renderà le riserve idriche del sottosuolo quella risorsa così fondamentale per le società contemporanee. La crisi agraria e l’urbanizzazione di fine Ottocento, l’industrializzazione di età giolittiana, la mobilitazione bellica e i disegni di modernizzazione autoritaria del regime fascista fanno da sfondo al lento configurarsi dei poteri dello Stato e delle tecnocrazie nelle politiche idrauliche, alle trasformazioni agrarie e urbane, all’«anarchismo» degli usi civili e irrigui, fino alla comparsa dei primi sintomi di degrado ecologico delle falde acquifere, che si accompagnano a contraddittori esperimenti e forme di tutela. Nel complesso, il volume ricostruisce un’avvincente storia politica delle acque sotterranee, incrociando lo studio delle dinamiche sociali ed economiche con le indagini tecnico-scientifiche, in un confronto serrato con un ampio ventaglio di metodologie e discipline.
Nostalgia d'Oriente. Genova, Roma e il Mediterraneo nel Cinque e Seicento
Alessia Ceccarelli
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2023
pagine: 320
Il legame tra Genova e il Levante è un tema di grande fascino e di notevole complessità. Quando, nel 1475, a seguito della conquista ottomana di Caffa, i Genovesi persero l’ultima colonia sul Mar Nero, si chiuse una stagione che li aveva visti protagonisti nel Mediterraneo orientale. Da quel momento in poi, e soprattutto nel corso del Seicento, il tentativo di tornare a Oriente divenne un elemento cardine della politica e della cultura genovese. Per questo ceto di governo, il Levante non fu solo un nostalgico richiamo ai perduti possedimenti d’Oltremare – una dimensione mitica, in cui ritrovare l’essenza della propria identità e della propria grandezza – fu soprattutto sinonimo dell’agognato ritorno al mare (del rilancio della sua marineria, mercantile e militare). Questo volume – i cui protagonisti sono diplomatici e alti prelati, mercanti, uomini d’arme, corsari, rinnegati, intellettuali e missionari – esplora e racconta ciò che il Levante evocò e significò nella visione dei Genovesi d’età moderna: una somma di reliquie, memorie, immagini, valori, progetti e ambizioni di cui essi seppero in vario modo servirsi, dalla sfera pubblica a quella privata, nel tentativo di ridefinirsi e di essere riconosciuti da un Oriente che a sua volta non li aveva affatto dimenticati.
Il razzismo in cattedra. L'Università di Milano e la persecuzione degli ebrei
Emanuele Edallo
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2023
pagine: 224
La persecuzione fascista contro gli ebrei fu una pagina tragica della storia italiana, a lungo rimossa dalla memoria collettiva. Si diffuse l'idea che la legislazione antiebraica fascista non fosse troppo dura e che la responsabilità degli arresti e delle deportazioni fosse esclusivamente dei nazisti. Solo con gli anni sono emersi la radicalità dell'antisemitismo fascista e il decisivo ruolo di Mussolini. Il settore da cui nel 1938 si avviò la politica persecutoria fu quello dell'istruzione, ritenuta il cardine attraverso cui plasmare la mentalità degli italiani, e un ruolo di primo piano, per elaborare e propugnare il razzismo di Stato, sarebbe stato occupato dall'università. Il libro ricostruisce l'applicazione della legislazione antiebraica all'Università di Milano, dove la svolta antisemita fascista colpì quaranta tra professori, aiuti e assistenti. In molti casi erano illustri studiosi, che avevano messo a disposizione della causa fascista il proprio sapere; personalità diverse, per età ed esperienze, le cui vite vennero tragicamente accomunate dalla persecuzione. L'autore ne ripercorre le storie, raccontando le loro carriere, l'adesione al fascismo e il rapporto con l'ebraismo; ma anche l'allontanamento dall'accademia, le scelte di vita, la ricerca della salvezza e il ritorno a guerra finita. Sono storie di privazione, di fuga, di resistenza e, purtroppo, anche di deportazione. Al termine del conflitto, molti decisero di riprendere il proprio posto, spesso al fianco di chi li aveva sostituiti, in una sorta di continuità con il passato. Così fu anche per gli studenti, il cui ritorno fu segnato dall'indifferenza con cui ripresero gli studi. Come nota Michele Sarfatti nella prefazione, il libro intreccia la storia generale alle storie dei singoli, mettendo in luce il processo di rimozione che ha caratterizzato la realtà italiana del dopoguerra e contribuendo così all'adozione di uno sguardo «democratico e sincero su quel passato». Presentazione di Massimo Castoldi.
Il senso dei luoghi. Memoria e storia dei paesi abbandonati
Vito Teti
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2022
pagine: 620
Contro ogni apparenza, i luoghi abbandonati non muoiono mai. Si solidificano nella dimensione della memoria di coloro che vi abitavano, fino a costituire un irriducibile elemento di identità. Vivono di una loro fisicità, di una loro corposa e materiale consistenza. Si alimentano di uno spessore doppio e riflesso. Pretendono non la fissità, ma al contrario il movimento, il percorso fisico e mentale di una loro continua riconquista. In questo libro, scritto con la sapienza fine e distillata dell’antropologo, con la tenacia del testimone e con la passione dello scrittore, Vito Teti porta ad evidenza e ricompone per intero tutti i suoi percorsi di vita. L’oggetto – ma sarebbe più proprio dire «il soggetto» – sono i paesi abbandonati di Calabria, ripercorsi col passo lento e misurato della riappropriazione in ogni loro più densa e nascosta sfumatura: case capanne e grotte, alberi sabbie e pietre, acqua nuvole e vento. Ma si sbaglierebbe a chiudere questo libro entro una dimensione angustamente geografica. I paesi abbandonati, osserva Predrag Matvejevic nella postfazione a questo volume diventato di culto e giunto alla sua quarta edizione, «sono un luogo assai più vasto della regione a cui questo libro è dedicato. Sono il luogo di una poetica». È una poetica dell’abbandono e della riappropriazione che ha l’effetto di una potente memoria di ogni luogo comune. Vige, a proposito dei paesi abbandonati, uno strano sentimento, superficiale e compassionevole. Questi luoghi, si pensa in genere, non hanno senso: non hanno più senso, se mai ne hanno avuto uno. E invece, c’è un senso in questi luoghi. Un senso per sentirli. Un senso per capirli. Un senso per percorrerli, che è quello doppio del partire e del tornare.
Come si studiano le mafie? La ricerca qualitativa, le fonti, i percorsi
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2022
pagine: 232
La criminalità organizzata, soprattutto di tipo mafioso, è un oggetto di analisi che impone ai ricercatori uno sguardo critico. Come si può, infatti, studiare un fenomeno segreto, oscuro, illegale, pericoloso? Un fenomeno che non si presta a essere osservato direttamente, che risulta sovraccarico di immagini di senso comune e che risente di rappresentazioni sociali diffuse, profondamente legate alla prospettiva istituzionale? Gli studi sulle mafie assistono a una crescita costante, testimoniata dalla vivacità del confronto scientifico a livello internazionale, dall'avvio di progetti di ricerca interdisciplinari e dall'emergere di centri di ricerca specializzati fuori e dentro l'accademia. Ma a fronte di una sempre maggiore rilevanza del dibattito, la riflessione riguardante gli strumenti, il metodo e le tecniche utilizzati non ha ricevuto un'attenzione altrettanto sistematica. A partire dalla ricerca di studiosi provenienti da diversi ambiti disciplinari – dalla sociologia al diritto, dall'antropologia alla storia, dalla geografia alla criminologia – questo volume si pone come strumento utile per coloro che non solo vogliono interrogarsi su tecniche di ricerca, fonti e approcci disciplinari, ma sono anche interessati ad approfondire e affinare la consapevolezza delle implicazioni etiche e politiche delle proprie scelte e farsi carico degli esiti che i processi di conoscenza sono in grado di innescare, sia sul piano delle rappresentazioni del fenomeno che su quello delle decisioni pubbliche.
Essere Marta nel medioevo. Le donne, le guerre, gli amori
Massimo Oldoni
Libro: Libro rilegato
editore: Donzelli
anno edizione: 2022
pagine: 336
Questo libro segue la traccia lasciata da Marta di Betania che, nella tradizione evangelica, accoglie nella sua casa un ospite inatteso e straordinario. Marta non è solo colei che rassetta in cucina; Marta è il simbolo della vita attiva e a Marta quell'ospite rivela cose mai dette a nessuno. Come Teresa Batista, che accompagna i capitoli del libro, Marta è donna di amori e di guerre, di fedi e di scelte dove la donna del Medioevo celebra Dio e la propria personalità. Essere Marta vuol dire essere dentro le cose, esserne vittima oppure ordinatrice, caritatevole o vendicativa, ma significa anche essere colei che accoglie: l'impegno personale, le aspirazioni, il misurarsi con i molti disagi e con il rischio dei sentimenti. Il Medioevo non lascia molte alternative al grafico sociale della donna chiusa in ruoli subalterni o soltanto familiari. Invece esistono comportamenti femminili che eludono questa geografia e prendono la scena. Si tratta di vere protagoniste, donne famose, anonime o dimenticate, personaggi che letteratura, storiografia e poesia raccontano tra colori, voci e silenzi. Nell'immagine di copertina Vermeer dipinge Marta che offre il pane: è una donna che rappresenta, oltre il tempo, la vita attiva; è una donna che agisce, nutre, prega e s'impegna. Tutte le donne della storia sono modi di essere Marta e reggono il mondo. Nell'universo sociale così mutevole e difettivo la vita attiva si esprime nell'amore, ma anche nelle guerre, nelle rivalità per il potere, nella gestione della carità e delle accoglienze, nelle devozioni e nei tradimenti. La vita febbrile e la facile morte: sono le due estremità di un segmento di esistenze dove regine, devote e assassine, affiancano le solitudini drammatiche di principesse emarginate, e le donne virtuose e sapienti, monache o laiche, non si meravigliano ai licenziosi abbandoni di chi segue l'illusione di sentirsi diversa per non essere inquieta. Marta opera in un teatro di scene incessanti dove si muovono indimenticabili fisionomie di un modo d'essere donna nel Medioevo.
Da un secolo all'altro. Profilo storico del mondo contemporaneo 1980-2022
Massimo L. Salvadori
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2022
pagine: 520
Sulla scia dei numerosi storici che nel corso dei secoli, con esiti naturalmente assai diversi, si sono posti lo scopo di scrivere la storia del proprio tempo, Massimo L. Salvadori in questo saggio ricostruisce le vicende che dall’avvento del governo di Margaret Thatcher in Gran Bretagna e della presidenza di Ronald Reagan negli Stati Uniti e dal profilarsi della crisi strutturale culminata nel crollo dell’impero guidato dall’Unione Sovietica giungono ai giorni nostri. Un quarantennio che, in un quadro segnato dalle accelerate trasformazioni provocate sia dagli straordinari progressi scientifici e tecnologici sia dalla globalizzazione dell’economia, ha dato un nuovo volto alla storia del mondo. Caratteristica precipua del secolo XX è stata infatti la rapidità dei mutamenti in ogni settore dell’attività umana: senza precedenti per quantità e qualità. Si è assistito a radicali sconvolgimenti, poi a guerre e rivoluzioni che hanno ridisegnato in maniera profonda la mappa geopolitica, la dislocazione della potenza politica, economica, militare degli Stati e delle alleanze tra di essi. La fine della guerra fredda aveva suscitato negli Stati Uniti l’illusione che al grande scontro epocale potesse seguire una globalizzazione politica posta sotto il segno della democrazia liberale e da una globalizzazione economica ispirata ai principî del capitalismo, entrambe sotto la tutela di quella che nell’ultimo decennio del secolo si presentava come l’unica superpotenza. Ma la «globalizzazione democratica» ha fallito, e anche quella economica, dopo un primo periodo di successo, è entrata in una fase involutiva. Un grande libro di scenario, necessario più che mai in un momento come quello attuale, per comprendere come le vicende geopolitiche degli ultimi quarant’anni abbiano condotto a una nuova recrudescenza dello scontro tra due blocchi, e come l’Europa abbia in larga parte mancato la sua funzione storica di unione e di pace.
Nelle braccia del Duce. Breve storia d'Italia dalla Grande guerra al fascismo (1917-1923)
Luca Falsini
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2022
pagine: 224
Come fu possibile che uno Stato liberale si consegnasse nelle mani di un dittatore? Di chi furono le responsabilità? Quali i disagi, quali le aspirazioni e le tensioni di cui il fascismo seppe approfittare? L'analisi di Luca Falsini rintraccia le radici di questo capovolgimento nelle inquietudini di inizio secolo, in una congerie di fattori – politici, economici e culturali – alimentati da una cultura nazionalista e imperialista esasperata poi dallo scoppio del conflitto. Furono anni gravati da fragilità economiche, da incertezze su come governare il passaggio da una società agricola a una moderna, con un ruolo di primo piano svolto dai partiti e dalle loro ideologie; con aggregazioni politiche che nascono e altre che muoiono, con diversi modelli di eversione, con pezzi dell'esercito che disertano e altri che flirtano con i sovversivi. Nuove pulsioni di cui il fascismo seppe farsi interprete meglio degli altri contendenti politici. I partiti di massa, accecati dalla conflittualità interna, persero la visione complessiva di quanto stava accadendo ed ebbero responsabilità importanti sulla mancata creazione di un fronte antifascista, ma le leve del comando erano altrove.
Valchirie rosse. Le rivoluzionarie dell'Est Europa
Kristen R. Ghodsee
Libro
editore: Donzelli
anno edizione: 2022
pagine: 224
Cinque ritratti di rivoluzionarie socialiste che hanno cambiato la storia politica, sociale e culturale delle donne in Europa e nel mondo. L'aristocratica Aleksandra Kollontaj, protagonista della Rivoluzione bolscevica; la pedagogista radicale Nadezda Krupskaja, che fu moglie di Lenin; la passionale Inessa Armand, che fu stretta collaboratrice di Lenin e forse sua amante; l'infallibile cecchina antinazista Ljudmila Pavlicenko; la partigiana bulgara Elena Lagadinova, scienziata e leader del movimento globale delle donne: attraverso le vite di queste attiviste vissute a cavallo tra Otto e Novecento, Kristen R. Ghodsee traccia un'affascinante storia alternativa del movimento femminista. Le Valchirie rosse furono promotrici di un femminismo originale, e in parte inesplorato, che si sviluppò nell'Europa dell'Est, distinguendosi, per modalità e fini, da quello occidentale. Convinte, come scrive Noemi Ghetti nella prefazione al volume, che «l'auspicato avvento dell'uomo nuovo non ci sarebbe mai stato senza la formazione di una nuova donna», queste rivoluzionarie ripensarono radicalmente il ruolo della donna nella famiglia e nella società, spesso scontrandosi con le resistenze dei compagni maschi, che consideravano la questione femminile un obiettivo secondario rispetto alla rivoluzione e all'edificazione dello Stato socialista.
Renzo e i suoi compagni. Una microstoria sindacale del Veneto
Alessandro Casellato, Gilda Zazzara
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2022
pagine: 320
Un giovane uomo porta una bandiera, forse più grande di lui. Accanto a sé, i compagni. Orgoglioso di stare in prima fila, allo stesso tempo sembra sovrastato, schiacciato dal compito. Renzo Donazzon è nato in una famiglia di mezzadri al confine tra Veneto e Friuli, è diventato comunista da ragazzino, si è fatto le ossa da operaio nelle piccole fabbriche del territorio, prima di entrare alla Zoppas di Conegliano. Il ’69 lo trasforma in un leader sindacale e da quel momento sale tutti i gradini della Cgil fino a diventare, tra il 1988 e il 1992, segretario regionale del Veneto. Poi succede qualcosa e torna a fare il sindacalista in periferia. Pochi anni dopo muore in seguito a un incidente stradale, senza lasciare scritto nulla di sé. Se l’elezione di Renzo a segretario regionale rappresenta il culmine di un ciclo di mobilità sociale delle classi popolari, la sua rimozione esprime il crollo di un’utopia: l’idea che gli operai possano diventare classe dirigente. Renzo Donazzon è un working-class hero, mandato avanti dal basso, da una comunità di pari, ma anche risucchiato dall’alto, dai dirigenti del sindacato e del partito che lo selezionano, lo allevano, gli fanno coraggio, per poi metterlo da parte.
Storia d'Europa nel secolo decimo nono
Benedetto Croce
Libro
editore: Donzelli
anno edizione: 2022
pagine: 304
L’origine della Storia d’Europa nel secolo decimonono, pubblicata nel 1932, è da rintracciarsi nell’assillo intellettuale di Benedetto Croce di fronte alla constatazione che, in Italia come in tutto il mondo moderno, si stesse diffondendo un sentimento di «rifiuto dell’ideale morale della libertà». Il lungo processo che aveva caratterizzato per un intero secolo lo scenario europeo dalla fine dell’Impero napoleonico aveva visto il progressivo consolidarsi, contro tutte le opposizioni e gli ostacoli, della libertà come supremo valore etico. L’Europa aveva assistito alla nascita e alla diffusione di una fede nuova, di una vera e propria «religione della libertà», figlia del pensiero moderno, legata a una determinata concezione della realtà e portatrice di un’etica ad essa «conforme». La storia dell’Europa del secolo XIX è dunque per Croce la storia della lotta (vittoriosa) della «religione della libertà» contro le altre religioni in campo: da quella cattolica a quella dell’assolutismo monarchico, fino a quella «democratica» e a quella «comunista». I primi tre capitoli, dedicati alla religione della libertà e ai suoi avversari, costituiscono una premessa, a cui segue una disamina degli sviluppi storici dello scenario europeo fino alla guerra.
L'azienda Olivetti e la cultura. Tra responsabilità e creativa (1919-1992)
Cristina Accornero
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2022
pagine: 152
Le vicende editoriali, nate su iniziativa di Camillo e Adriano Olivetti, non sono state ancora oggetto di uno studio complessivo e sistematico. Questo volume raccoglie i primi risultati di una ricerca dedicata alle riviste aziendali dell’impresa eporediese a partire dai primi anni Venti fino agli anni Novanta del XX secolo. Oltre a testimoniare l’impegno politico e una visione innovativa del fare impresa, la peculiarità di questa vicenda culturale sta nella continuità di un pensiero e di una azione, che ha le radici nella storia della famiglia fondatrice e che prosegue oltre la scomparsa di Adriano. Tra gli obiettivi del volume vi è quello di rimettere in discussione la vulgata secondo la quale il suo pensiero e la sua azione modernizzatrice si siano concluse con la sua morte nel febbraio 1960. La continuità del pensiero di Adriano Olivetti si evince da una ricca produzione culturale che si distingue per le pubblicazioni e le iniziative di alto livello, e che si incrocia con l’attività dell’impresa, nel corso del secondo Novecento. Dopo l’era di Adriano, «gli olivettiani della seconda ora» portano avanti una nuova operazione culturale con la stessa determinazione del fondatore. Prefazione di Dora Marucco, introduzione di Anna Maria Viotto.