21 Editore
La rivoluzione americana
John Ferling
Libro: Libro in brossura
editore: 21 Editore
anno edizione: 2018
pagine: 576
John Ferling narra la storia incredibilmente complicata del progressivo abbraccio delle idee di indipendenza da parte dei coloni americani. Le opportunità economiche offerte dai vasti territori ricchi di risorse naturali spinsero i coloni a mettere in discussione la relazione con la madrepatria. Essi furono anche indispettiti dalla tassazione dovuta al cronico stato di guerra della Gran Bretagna, dall'obbligo di fornire soldati e dalla "fredda indifferenza" dell'Inghilterra per i loro "interessi vitali". Poco alla volta emersero alcuni leader passati alla storia come padri dell'indipendenza americana: il virginiano Patrick Henry, Samuel Adams di Boston, John Dickinson con le sue "Lettere da un contadino in Pennsylvania" e Benjamin Franklin, che si barcamenò tra le due parti in lotta schierandosi alla fine con i rivoluzionari. Il popolo si mobilitò organizzando e addestrando milizie, accentuando l'egualitarismo e le pratiche di autogoverno. Le ostilità contro la Gran Bretagna provocarono un "odio radicato" per la madrepatria e un "crescente senso di identità come americani", sebbene il risultato finale della lotta che infuriava non fosse affatto scontato. Per molti anni, l'esito della sanguinosa guerra rivoluzionaria rimase incerto, finché l'intervento della Francia e di altre potenze europee al fianco dei rivoluzionari e alcuni importanti successi militari decretarono l'indipendenza degli Stati Uniti d'America.
Id-entity. Marco Bennici
Marco Bennici
Libro: Libro in brossura
editore: 21 Editore
anno edizione: 2018
pagine: 40
Catalogo fotografico dell'artista Marco Bennici.
La battaglia dei giganti. Nazisti e sovietici in lotta per il Baltico
Prit Buttar
Libro: Libro in brossura
editore: 21 Editore
anno edizione: 2018
pagine: 528
Durante la Seconda guerra mondiale, Estonia, Lettonia e Lituania si trovarono al centro della spietata lotta tra due giganti: la Germania nazista da una parte, l'Unione Sovietica dall'altra. Nel corso del conflitto le ex Repubbliche baltiche vennero ripetutamente occupate dagli eserciti delle due grandi potenze e tutti, dai governi locali fino all'ultimo dei cittadini, furono costretti a scegliere tra la collaborazione con gli invasori tedeschi o l'adesione alla resistenza antinazista. Devastati dall'invasione, i Paesi baltici divennero il campo di battaglia di alcuni tra i più sanguinosi combattimenti avvenuti sul fronte orientale, in special modo durante il contrattacco sovietico che permise poi all'Armata Rossa di giungere fino a Berlino. Molti sarebbero caduti nella dura lotta e in particolare nel corso dell'operazione Bagration in Curlandia, quando centinaia di migliaia di soldati combatterono e morirono nell'ultimo anno di guerra. Alla fine della guerra, morte e deportazione costarono agli Stati baltici il venti per cento della popolazione totale e, in seguito, l'occupazione sovietica fece scendere una cortina di ferro su quei territori per quattro interi decenni. Utilizzando fonti di prima mano, diari e resoconti di coloro che vissero quei tragici avvenimenti e attraverso dettagliate ricerche d'archivio, Prit Buttar ci offre un racconto magistrale delle lotte epocali che si svolsero tra il 1941 e il 1945 nei tre piccoli Stati baltici che, come volle il fato, furono travolti dalle alterne fortune di quell'immane conflitto.
La guerra d'indipendenza americana. Una breve storia
Stephen Conway
Libro: Libro in brossura
editore: 21 Editore
anno edizione: 2018
pagine: 254
La guerra di indipendenza americana fu la prima grande rivoluzione popolare al mondo. Prese inizio dalla dichiarazione di indipendenza del 1776, che le diede una identità ideologica ben precisa e quasi mitica. Dal Boston Tea Party alla cavalcata di Paul Revere, dall'eroica resistenza della milizia dei Minutemen nelle battaglie di Lexington e Concord, al famoso attraversamento del fiume Delaware da parte di George Washington e fino alla umiliazione dell'esercito britannico a Yorktown (1781), l'intero conflitto divenne l'emblema dell'identità nazionale americana. Stephen Conway mostra come, al di là del mito, questa guerra fu ben più di uno scontro locale, assumendo fin dall'inizio le caratteristiche di un conflitto globale tra Francia e Gran Bretagna per assicurarsi il predominio di vasti territori e di redditizie rotte commerciali marittime. La guerra di indipendenza americana fu certamente una rivoluzione, ma situata all'interno di una vera e propria guerra mondiale tra le grandi potenze europee dell'epoca.
La guerra di Lincoln
James M. McPherson
Libro: Libro in brossura
editore: 21 Editore
anno edizione: 2018
pagine: 350
Durante la guerra civile, Lincoln dovette affrontare problemi assai complessi. Commise, immancabilmente, degli errori ma da essi seppe imparare. E svolse al meglio le funzioni militari e politiche del comandante in capo: dominò il dibattito politico a Washington, definì una strategia di guerra per la nazione, contribuì alla scelta delle tattiche militari da applicare. Anche l'abolizione della schiavitù divenne un passaggio della strategia militare e politica di Lincoln. Il presidente si dimostrò anche in grado di far fronte alla trasformazione del conflitto: dal tradizionale bellicismo caratterizzato da obiettivi e mezzi limitati alla prima guerra totale della storia, che distrusse la vecchia Unione e ne costruì una nuova e migliore sulle sue ceneri.
Giustiniano. Il sogno di un impero cristiano universale
Pierre Maraval
Libro: Libro in brossura
editore: 21 Editore
anno edizione: 2017
pagine: XII-432
Giustiniano divenne imperatore romano d'Oriente nel 527. Nel corso di circa quarantanni, il sovrano di Costantinopoli perseguì un unico obiettivo: riformare, espandere, unire il suo impero nella stessa confessione cristiana e farne la maggior potenza del mondo mediterraneo. Imperatore infaticabile, Giustiniano unificò il diritto con il Codice giustinianeo e numerose leggi (le Novelle); edificò importanti monumenti, tra i quali la basilica di Santa Sofia a Costantinopoli, capolavoro d'arte bizantina. Imperatore cristiano, egli adottò una politica religiosa punitiva nei confronti dei dissidenti, pagani o eretici che fossero, impegnandosi nella definizione di una dottrina ortodossa, organizzando concili ed emanando editti. Con l'aiuto di generali di valore come Belisario e Narsete difese l'impero efficacemente dagli attacchi dei Persiani e di numerosi popoli barbari. La riconquista dell'Africa settentrionale e dell'Italia, che i Vandali e gli Ostrogoti avevano occupato, fu uno dei suoi maggiori successi. Se il suo lungo regno non fu privo di ombre - persistenza delle divisioni nella Chiesa cristiana, riconquista effimera in Occidente - Giustiniano condusse innegabilmente l'impero romano d'Oriente al suo apogeo.
Teodato. La caduta del regno ostrogoto d'Italia
Massimiliano Vitiello
Libro: Libro in brossura
editore: 21 Editore
anno edizione: 2017
pagine: 350
Educato in filosofia platonica anziché nell'arte della guerra, Teodato non faceva parte dei piani di successione di Teodorico. La sua nomina inattesa a coreggente da parte di Amalasunta, sua cugina, lo trascinò negli intrighi della corte gotica. Teodato avrebbe presto cospirato con i nemici della regina per liberarsi di lei, con cui non era mai stato in buoni rapporti. Tuttavia, una volta sul trono d'Italia, le sue carenze in materia politica e militare lo resero un re inefficiente e pericolosamente incompetente. Sconfitto dall'imperatore Giustiniano, Teodato venne presto assassinato e il suo popolo lo rimpiazzò con un re guerriero. In questo libro, Massimiliano Vitiello esplora rigorosamente l'immagine di Teodato e ne ricostruisce la biografia nel complesso quadro della diplomazia e degli intrighi politici del sesto secolo d.C. Ritraendo la figura tragica di un sovrano incapace, il cui breve regno accelerò la fine dell'Italia ostrogota, l'autore fa luce sulla vita di Teodato e sulle dinamiche politiche del mondo mediterraneo di quel periodo. Teodato era il figlio di Amalafrida, la sorella del re ostrogoto Teodorico. Nacque in casa di suo zio in Mesia o forse nei Balcani probabilmente sul finire degli anni '80 del V secolo. Trascorse la sua giovinezza al palazzo di Ravenna, dove ricevette un'educazione di tipo tradizionale romano, appassionandosi di lettere e di filosofia platonica. Sebbene appartenesse alla dinastia degli Amali, non venne mai preso in considerazione per il trono d'Italia, che Teodorico nel 526 lasciò all'appena decenne Atalarico, il figlio di sua figlia Amalasunta. Tuttavia, non appena otto anni dopo il giovane re morì, Teodato venne chiamato a corte da sua cugina, la quale lo nominò coreggente. Non contento di regnare con pari poteri insieme ad Amalasunta, verso la quale serbava vecchi rancori, e fomentato dalla fazione gotica ostile alla regina, Teodato si liberò presto di sua cugina, deponendola e poi mandandola in esilio su un'isoletta nel lago di Bolsena. Qui poco tempo dopo venne assassinata. Macchiandosi di tale delitto, Teodato aveva compromesso la sua immagine di sovrano di fronte ai Romani e Giustiniano trovò in questo episodio il pretesto per iniziare la guerra di annessione al suo impero del regno ostrogoto d'Italia. Sconfitto ripetutamente dall'esercito di Belisario in avanzata, Teodato venne deposto dal suo popolo in armi, che elesse re il guerriero Vitige. Poco dopo sarebbe stato assassinato dai sicari del nuovo re.
Claudio. Il principe inatteso
Pierangelo Buongiorno
Libro: Libro in brossura
editore: 21 Editore
anno edizione: 2017
pagine: 314
Il colpo di mano con il quale Claudio si impadronì dell'impero arrivò la sera del 24 gennaio 41. Caligola era stato ucciso da poche ore e il senato arrancava sulla decisione da assumere. Tiberio Claudio Nerone Germanico fu salutato imperatore dai pretoriani, che lo condussero al castro. Dopo alcune ore di tensione, il senato dovette cedere e conferirgli formalmente il potere. Iniziava un principato inatteso, ma non imprevedibile. Del resto per formazione, vincoli familiari e legami politici, quella di Claudio era la candidatura più forte per la successione. Di certo una soluzione più credibile del ripristino della libertas repubblicana, che solo pochi idealisti in fondo volevano, ma che nessuno di quanti sedevano in senato aveva mai conosciuto. Claudio governò oltre tredici anni, vissuti sotto ripetute minacce di congiure e rovesciamenti di sorte. Nonostante lo sfavore di Seneca e poi della storiografia senatoria, che ce lo consegnano come un debole soggiogato da donne e liberti, Claudio ampliò i confini dell'impero, ne ammodernò le strutture amministrative e modificò profondamente quelle istituzionali, quasi sempre però in nome di una pretesa continuità con i modelli della tradizione.
La strada per l'inferno
Roger J. Ellory
Libro: Libro in brossura
editore: 21 Editore
anno edizione: 2017
pagine: 499
Resi orfani alla nascita da un insensato atto di violenza, i fratelli Clarence ed Elliott sono allevati in un orfanotrofio. Totalmente ignari del mondo esterno, subiscono una nuova tragica esperienza quando vengono sequestrati e presi in ostaggio dal serial killer Earl Sheridan. Questi è uno psicopatico della peggior specie, ma ha l’involontario merito di imprimere una svolta decisiva nella vita dei due ragazzi, trascinandoli con sé, in fuga dalla polizia, attraverso la California e il Texas. Avvolti da una spirale di violenza e lasciando dietro di loro una scia di sangue, i due orfani saranno ben presto costretti a fare scelte che si riveleranno decisive per i loro reciproci rapporti e le loro stesse esistenze.
L'ultimo romano. Il generale Bonifacio e la crisi dell’impero d’Occidente
Jeroen W.P. Wijnendaele
Libro: Libro in brossura
editore: 21 Editore
anno edizione: 2017
pagine: 287
Nel quinto secolo, l’Impero Romano d’Occidente è sprofondato nel caos, e sta lentamente disgregandosi sotto i colpi delle numerose popolazioni di stirpe barbarica che lo assediano. In questo scenario la figura del “comes Africae” Bonifacio assume un ruolo chiave. Ambizioso e carismatico comandante militare sposerà una principessa Visigota e otterrà così un seguito di guerrieri con i quali formerà una temibile guardia privata. Richiamato in Italia dopo l’invasione dell’Africa da parte dei Vandali, per opporsi al generale Ezio, morirà in uno scontro con quest’ultimo presso Rimini. Lo storico Procopio ricorda Bonifacio (e il suo grande rivale Aezio) con queste parole: «Giunsero a un grado di magnanimità ed eccellenza che se uno li definisse gli ultimi romani non si sbaglierebbe, tanto era vero che tutte le ottime qualità dei romani erano incarnate in questi uomini».
Storie di sangue e fantasmi
Libro: Libro in brossura
editore: 21 Editore
anno edizione: 2017
pagine: 203
Sono qui raccolti dodici racconti di autori italiani interamente dedicati all’horror e al fantastico: Grazia Deledda, “Un grido nella notte”; Salvatore Di Giacomo, “Le bevitrici di sangue”; Iginio Ugo Tarchetti, “I fatali” e “Uno spirito in un; Lampone”; Nino Savarese, “L’allarme dei vivi”; Luigi Pirandello,” La casa del Granella”, “La casa; dell’agonia” e “La camera in attesa”; Luigi Capuana, “Un vampiro” e “Forze occulte”; Camillo Boito, “Il demonio muto”; Giovanni Verga, “Le storie del castello di Trezza”.
Assalto al fronte orientale. L'invasione sovietica della Prussia 1944-1945
Prit Buttar
Libro: Libro in brossura
editore: 21 Editore
anno edizione: 2016
pagine: 624
Tra l'arrivo dell'Armata Rossa sul suolo tedesco e il collasso finale del nazismo trascorsero mesi terribili, un periodo che non si può paragonare a nessun altro della seconda guerra mondiale. L'esercito sovietico intendeva vendicare le stragi che i nazisti avevano compiuto sulla popolazione russa durante l'invasione iniziata nel 1941 con l'operazione Barbarossa. Dalle grandi battaglie con le quali i tedeschi cercarono invano di arginare in Prussia la marea sovietica che avanzava implacabilmente, fino alla resa finale sull'estuario della Vistola, questo libro racconta con dovizia di particolari la lotta disperata di soldati e civili tedeschi. Gli eventi bellici sono narrati vividamente con l'apporto di testimonianze finora sconosciute e, quel che più conta, con un'attenta analisi strategica. Una pagina di storia tra le più sanguinose e meno conosciute della seconda guerra mondiale.