Diodati

Il Giustiniani ama mettere per iscritto le proprie meditazioni. Ne è profondamente convinto: questa pia pratica apporta un grande giovamento a sé stesso e ai suoi eventuali lettori. Non si stanca di ripeterlo, soprattutto nei suoi soliloqui. Del resto, la sua predilezione per questa particolare forma letteraria, gli eccellenti risultati in essa raggiunti e la teorizzazione cui la sottopone sono argomenti ormai noti. Altrettanto noto è lo sguardo critico cui sottopone ― assai presto ― queste sue personalissime pagine.

Jucki è un sinto di origine austroungarica che oggi vive a Milano con la moglie e i figli. Il suo diario personale, ambientato tra gli anni ‘50 e i nostri giorni, è un intenso viaggio autobiografico attraverso i tempi e gli spazi di un’Italia in trasformazione, ai margini della quale Jucki e la sua famiglia si muovono in una quotidiana lotta per la sopravvivenza. Jucki scrive, lo fa di suo pugno, e il suo racconto è costellato di passioni, dolori, relazioni autentiche, atmosfere surreali. Gli eventi narrati con estrema accuratezza restituiscono al lettore la complessità di un universo culturale denso e scarsamente conosciuto, permettendogli di intuirne prospettive e dimensioni di pensiero. Proprio la possibilità di intrecciare il valore letterario e quello linguistico e storico-antropologico rende "Il diario di Jucki" una lettura insieme appassionante e significativa, un documento unico nel suo genere.