Luiss University Press
Texts, terms and tasks. Academic english for students of the social sciences
Libro: Copertina morbida
editore: Luiss University Press
anno edizione: 2018
pagine: 226
Internet of things. Persone, organizzazioni e società 4.0
Stefano Za
Libro: Libro in brossura
editore: Luiss University Press
anno edizione: 2018
pagine: 144
Dal telefono all'automobile, dall'orologio alla carta di credito, il web è uscito dai computer per entrare negli oggetti che utilizziamo ogni giorno. L'Internet of Things sta trasformando il mercato, il lavoro e il modo stesso in cui viviamo. Dalle origini di un'idea alle sue infinite potenzialità future, una mappa del mondo delle cose interconnesse.
La scienza inutile. Tutto quello che non abbiamo voluto imparare dall'economia
Francesco Saraceno
Libro: Libro in brossura
editore: Luiss University Press
anno edizione: 2018
pagine: 160
Viviamo anni di dissesti economici e finanziari, ma per fortuna lo studio della storia economica aiuta i leader politici a evitare errori già commessi in passato. Giusto? Sbagliato: questo libro mostra proprio come la negligenza dei policy makers e persino degli stessi economisti nello studio delle vicende economiche mondiali sia uno dei fattori dell'aggravarsi dei momenti di crisi. "La scienza inutile" ripercorre la lotta delle idee lungo tutta la storia del moderno pensiero economico, dalla Grande Depressione alla crisi attuale, fino ad arrivare alla politica economica di Donald Trump e ai deludenti e tardivi risultati del Jobs Act, dimostrando come i tanti interventi sbagliati a livello politico e istituzionale rientrino tutti all'interno di un ciclo di corsi e ricorsi storici che si ripetono più volte, e ogni volta peggio. Con un saggio di Martin Wolf.
Decisioni pubbliche e disaccordo. Giustificazioni e compromessi tra pari epistemici
Federica Liveriero
Libro: Copertina morbida
editore: Luiss University Press
anno edizione: 2018
pagine: 256
Le teorie liberali che si interfacciano con la questione della legittimità dell'autorità e delle decisioni politiche devono affrontare quello che John Rawls definì il "fatto del pluralismo". Un contesto istituzionale democratico che rispetti fino in fondo l'eguaglianza e l'autonomia agenziale dei membri del demos, infatti, condurrà inevitabilmente a un ampio pluralismo valoriale e a disaccordi profondi tra agenti. Ne consegue che un adeguato modello democratico e liberale per la legittimità delle scelte collettive deve essere in grado di strutturare processi decisionali che garantiscano sia la definitività che la giustificabilità pubblica delle decisioni politiche e, contemporaneamente, non sviliscano le prospettive minoritarie che, considerato l'ampio spettro di disaccordo presente in politica, necessariamente vi saranno. All'interno di questo paradigma teorico, questo libro presenta e discute due linee di ricerca, tra loro interconnesse. La prima si interroga sulla possibilità di fornire adeguati argomenti pubblici per la giustificazione dei principi politici che dovrebbero regolamentare il disegno istituzionale di una società politica. Il secondo versante d'indagine, invece, si preoccupa di stabilire quali processi di decision-making collettivi possano condurre a scelte politiche condivise, nonostante i disaccordi profondi tra cittadini. Nel tentare di sciogliere alcune tensioni intrinseche al modello della legittimità liberale, questo libro promuove un'analisi delle circostanze epistemiche reali giungendo a sviluppare un argomento normativo secondo cui la legittimità democratica dipende, in parte, dalla ascrizione dello status di pari epistemico a ogni membro del demos, indipendentemente dalla valutazione specifica delle competenze intellettuali di ognuno. Il modello della legittimità liberale che ne deriva sostiene che i cittadini coinvolti nei processi di decision-making condividono sia l'autorità epistemica - in quanto pari epistemici - che l'autorità pratica - in quanto co-autori delle scelte collettive.
Contro la democrazia
Jason Brennan
Libro: Libro in brossura
editore: Luiss University Press
anno edizione: 2018
pagine: 333
È stato detto che la democrazia sia la peggior forma di governo, ad eccezione di tutte le altre fin qui sperimentate. Ma se la concezione relativistica dei regimi democratici come "male minore" appare in molte analisi e teorie moderne, da Machiavelli a Sartori, passando per Weber e Schumpeter, nessuno prima di Jason Brennan aveva sottoposto a un processo altrettanto spietato la "miglior forma di governo possibile". A giudicare dai risultati, infatti, il regime che dovrebbe garantire a tutti i cittadini il diritto di essere guidati da leader competenti e capaci di prendere decisioni ponderate, somiglia troppo spesso al regno dell'irrazionalità e dell'ignoranza: molti elettori compiono le loro scelte sulla base dell'emozione o del pregiudizio, non conoscendo neanche, in numerosi casi documentati, la forma di governo vigente o addirittura i nomi dei leader in carica. Inoltre, come dimostra Brennan, che rivolge la sua critica sia alla democrazia rappresentativa che a quella deliberativa, la partecipazione politica tende a rendere le persone peggiori - più irrazionali, arrabbiate e cariche di pregiudizi. Quale alternativa abbiamo, allora? Come superare gli inconvenienti della democrazia se non vogliamo esporci ai rischi che comporterebbe la concentrazione del potere nelle mani di pochi? La proposta di Brennan è di sperimentare una forma di governo "epistocratica" che sia compatibile con parlamenti, elezioni e libertà di parola, ma distribuisca il potere politico in proporzione a conoscenza e competenza. Prefazione di Sabino Cassese. Con un saggio di Raffaele De Mucci.
La conoscenza e i suoi nemici. L'era dell'incompetenza e i rischi per la democrazia
Tom Nichols
Libro: Libro in brossura
editore: Luiss University Press
anno edizione: 2018
pagine: 248
"Se le competenze di settore non sono morte, sono però nei guai. Qualcosa è andato terribilmente storto. Oggi l'America è un Paese ossessionato dal culto della propria ignoranza. Il punto non è soltanto che la popolazione non ne sa molto di scienze, di politica o di geografia (di fatto è così, ma è un vecchio problema). E, in verità, non è neanche un problema, poiché viviamo in una società che funziona grazie alla divisione del lavoro, sistema ideato per liberare ciascuno di noi dalla necessità di sapere tutto. I piloti fanno volare gli aeroplani, gli avvocati dibattono le cause legali, i medici prescrivono farmaci. Nessuno di noi è Leonardo da Vinci, che dipingeva la Gioconda al mattino e progettava elicotteri di notte. E così dev'essere. No, il problema più grande è che siamo orgogliosi di non sapere le cose. Gli americani sono arrivati a considerare l'ignoranza, soprattutto su ciò che riguarda la politica pubblica, una vera e propria virtù. Per gli americani rifiutare l'opinione degli esperti significa affermare la propria autonomia, un modo per isolare il proprio ego sempre più fragile e non sentirsi dire che stanno sbagliando qualcosa. È una nuova Dichiarazione di indipendenza: non riteniamo più ovvie queste verità, le consideriamo tutte ovvie, anche quelle che vere non sono. Tutte le cose sono conoscibili e ogni opinione su un qualsiasi argomento vale quanto quella di chiunque altro. Non siamo di fronte alla tradizionale avversione americana per gli intellettuali e i sapientoni. Sono un professore e lo capisco bene: alla maggior parte delle persone i professori non piacciono. Quel che è peggio, oggi a colpirmi non è tanto il fatto che la gente rifiuti la competenza, ma che lo faccia con tanta frequenza e su così tante questioni, e con una tale rabbia. Di nuovo, forse gli attacchi alla competenza sono più evidenti per via dell'onnipresenza di internet, dell'indisciplina che governa le conversazioni sui social media o delle sollecitazioni poste dal ciclo di notizie ventiquattr'ore su ventiquattro. Ma l'arroganza e la ferocia di questo nuovo rifiuto della competenza indicano, almeno per me, che il punto non è più non fidarsi di qualcosa, metterla in discussione o cercare alternative: è una miscela di narcisismo e disprezzo per il sapere specialistico, come se quest'ultimo fosse una specie di esercizio di autorealizzazione."
Le casse di previdenza tra autonomia e responsabilità
Federico Merola
Libro
editore: Luiss University Press
anno edizione: 2017
pagine: 224
Per autonomie responsabili
Libro: Copertina morbida
editore: Luiss University Press
anno edizione: 2017
pagine: 290
Il volume si propone di prendere sul serio il senso istituzionale delle autonomie regionali e locali, intese come partner e non periferia del sistema nazionale. Dopo la bocciatura referendaria della riforma costituzionale, che ne avrebbe ridimensionato in vario modo ruolo e fisionomia, è ancora più urgente capire come ripartire dai principi autonomistici per dar vita a riforme in grado di ridare slancio effettivo e concretezza a una visione insieme plurale e unitaria della Repubblica, a beneficio di una democrazia più salda e valorizzando il più possibile le potenzialità delle comunità territoriali di diverso livello - comuni, province, città metropolitane e regioni - nella gestione di compiti pubblici. Il filo rosso dei contributi di oltre quaranta studiosi, che dibattono nodi pendenti e prospettive utili oggi per le autonomie della Repubblica, è quello di cercare di mettere a fuoco - con riflessioni teoriche e proposte operative - le condizioni per scelte coordinate e coerenti con il quadro costituzionale vigente e con la Carta europea delle autonomie locali.
Intelligenza artificiale. Guida al futuro prossimo
Jerry Kaplan
Libro: Libro in brossura
editore: Luiss University Press
anno edizione: 2017
pagine: 236
Nel giro di poco tempo, l'intelligenza artificiale avrà sulle nostre vite un impatto pari a quello della rivoluzione industriale o della nascita del web. Macchine superintelligenti e capaci di apprendere e migliorarsi da sole potranno nei prossimi anni produrre enorme ricchezza e crescita, rischiando però di estromettere proprio gli esseri umani dal mercato del lavoro. L'impatto di queste nuove tecnologie sulla società non sarà peraltro limitato all'economia: sistemi capaci di mostrare (e provare?) emozioni saranno in grado di darci assistenza e conforto, oppure non faranno altro che alienarci dai nostri simili? In questo libro Jerry Kaplan si presta a farci da guida attraverso i tanti aspetti tecnologici, economici e sociali dell'intelligenza artificiale, scomponendo i concetti di robot, machine learning e lavoro automatizzato, delineando incredibili scenari del nostro futuro più prossimo.
Capitalismo digitale. Google, Facebook, Amazon e la nuova economia del web
Nick Srnicek
Libro: Libro in brossura
editore: Luiss University Press
anno edizione: 2017
pagine: 180
L'economia come la conoscevamo è finita per sempre. Nel nuovo mercato digitale, dove la merce più preziosa sono i dati degli utenti, vince chi cattura la nostra attenzione. La lotta è senza quartiere, e i volumi di ricchezza generati sono immensi. Ma se nel 1960 General Motors dava lavoro a oltre mezzo milione di persone, oggi i grandi colossi del web impiegano a volte poche centinaia, se non unità, di lavoratori. In questo libro Nick Srnicek analizza la nuova forma di business delle piattaforme, infrastrutture digitali che mettono in contatto utenti diversi e tendono sempre più ad avere un ruolo monopolistico sul mercato. Srnicek descrive il funzionamento del nuovo capitalismo digitale, delineandone il ruolo centrale nell'odierna economia globale e tracciandone i possibili, e spesso inquietanti, sviluppi futuri.
La verità del male. Eichmann prima di Gerusalemme
Bettina Stangneth
Libro: Libro in brossura
editore: Luiss University Press
anno edizione: 2017
pagine: 604
Accolto con clamore in tutto il mondo, e cinquant’anni dopo “La banalità del male”, questo libro capovolge l'immagine di Eichmann e del nazismo data da Hannah Arendt. Il gerarca nazista Adolf Eichmann, dopo la fine della seconda guerra mondiale, fuggì in Argentina e lì visse nascosto finché non venne catturato dai servizi segreti israeliani e portato a Gerusalemme per il celebre processo. Bettina Stangneth, filosofa tedesca esperta di inganno e manipolazione, ne ha seguito le tracce lasciate durante la sua latitanza, rintracciando i suoi nascondigli e portando alla luce documenti segreti e dettagli inediti, svelando così le abili macchinazioni con cui uno dei principali architetti della Shoah, che egli riteneva "il suo capolavoro", definì se stesso "funzionario d'ordine" e "piccolo ingranaggio nella macchina di annientamento nazista". Stangneth dimostra che l'immagine di grigio burocrate, inetto e poco intelligente, della quale si convinse Hannah Arendt, che così lo raccontò a milioni di lettori, fu in realtà studiata a tavolino dallo stesso Eichmann, abile manipolatore sociale che sperava in questo modo di aver salva la vita. Non ci riuscì, ma riuscì - fino a oggi - a perpetrare un inganno ancora più terribile: farci credere che il diavolo non esiste.
L'Europa tradita. Lezioni dalla moneta unica
Giuseppe Di Taranto
Libro: Libro in brossura
editore: Luiss University Press
anno edizione: 2017
pagine: 90
Le premesse che avevano portato alla nascita dell'Euro sono state in gran parte disattese e le promesse mancate di benessere e stabilità hanno influito pesantemente sulla vita dei cittadini europei. Giuseppe Di Taranto, che già all'indomani della creazione dell'Unione Europea denunciava i rischi e gli errori insiti nelle politiche economiche e monetarie in atto, mette a nudo i peccati originali dello Statuto della BCE evidenziando i suoi effetti nel contesto attuale. L'Europa tradita, a 25 anni dal Trattato di Maastricht e a 60 dalla nascita della CEE, invita a riflettere sugli ideali e i valori che hanno ispirato la creazione della moneta unica, sempre più distanti dagli obiettivi sociali ed economici che l'Unione Europea aveva immaginato a cavallo del nuovo millennio.

