Marsilio Arte
Miles. Maglificio italiano lana e seta. Ediz. inglese
Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2024
pagine: 216
Tessuti pregiati, maestria artigiana, tecnologie sofisticate all’insegna dell’eleganza e del lusso, come testimoniano le collaborazioni con le più importanti maison dell’alta moda quali Alaïa, Armani, Yves Saint Laurent, Chloé, Sonia Rykiel, Marc Jacobs, Valentino. Sono questi i tratti distintivi di Miles – Maglificio italiano lana e seta – raccontato nel volume curato da Cristina Beltrami ed edito da Marsilio Arte in occasione del sessantesimo anniversario di attività, celebrato nel 2022. Fondato dalla giovanissima Silvia Bocchese nel 1962, anni in cui si lavorava con schizzi a mano, telefono e fax, il maglificio Miles ha saputo evolvere con i tempi, con costante attenzione all’innovazione, restando fedele all’eleganza e alla scelta di materie prime di altissima qualità, realizzando capi spesso complessi, in lana e seta destinati alle più importanti collezioni di moda di tutto il mondo. Il successo e il prestigio di Miles sono indissolubilmente legati a quello della fondatrice, Silvia Bocchese, una donna di grande intuito, tenacia ed emancipazione, che nella Vicenza degli anni Sessanta è riuscita ad imporsi all’interno del panorama imprenditoriale italiano, lasciando il segno nella storia della manifattura e della moda. Arrivata nel vicentino da Zurigo durante l’infanzia, appena maggiorenne Silvia Stein sposa Giuseppe Bocchese, imprenditore locale del tessile, fondando la Miles due anni dopo, nel 1962. Tre erano le dipendenti al momento dell’apertura, con cui Silvia Bocchese collaborava in prima persona, cercando di ripartire il tempo tra lavoro e famiglia: un esempio quanto mai attuale di indipendenza e determinazione femminili. «Mi interessava realizzare i desideri dei creativi» rivela ella stessa, «raccogliere la sfida e risolverla al meglio, cercando di fare dei prodotti artigianali a livello industriale». Grazie all’incontro con la modella e stilista Lison Bonfils, Miles fa il suo esordio in Francia. Il sodalizio con Bonfils rappresenta il punto di svolta per la carriera di Silvia e del suo maglificio, una chiave d’ingresso al mondo dell’alta moda internazionale, da Céline a Yves Saint Laurent, da Karl Lagerfeld a Sonia Rykiel. È con Azzedine Alaïa la collaborazione però più stretta e continuativa – “Azzedine non l’ha mai considerata come un accessorio: capiva la maglia, sapeva come interrogarla e raggiungere risultati grandiosi, anche per capi di alta moda” – quegli stessi capi che sono stati protagonisti di mostre alla Galleria Borghese di Roma o al Palais Galliera di Parigi. "Miles. Maglificio italiano lana e seta" racconta la straordinaria storia imprenditoriale dell’azienda, attraverso interviste, testi, immagini iconiche delle collezioni e materiali d’archivio che testimoniano la nascita e lo sviluppo di un tassello fondamentale nella narrazione della manifattura italiana.
Louise Bourgeois. L'inconscio della memoria
Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2024
pagine: 220
Un dialogo tra l’arte classica, barocca e contemporanea è ciò che scaturisce dall’accostamento delle opere di Louise Bourgeois ai capolavori conservati nella collezione della Galleria Borghese di Roma, le cui sale ospitano la mostra storica Louise Bourgeois. L’inconscio della memoria, aperta al pubblico dal 21 giugno al 15 settembre 2024. In occasione dell’esposizione, Marsilio Arte pubblica il catalogo a cura di Cloé Perrone, Geraldine Leardi e Philip Larratt-Smith. Louise Bourgeois. L’inconscio della memoria pone l’accento sul profondo contributo dell’artista alla scultura, in dialogo con la storica collezione e l’architettura della Galleria Borghese. Louise Bourgeois, scomparsa nel 2010 a New York all’età di 98 anni, è tra le artiste più influenti degli ultimi decenni. Iniziò a lavorare in Italia nel 1967, soggiorno, questo, che segnò una svolta significativa nella sua carriera, ispirandola a plasmare nuove forme e a sperimentare nuovi materiali come mezzi creativi, realizzando alcune delle sue opere più innovative e iconiche. La mostra esplora i temi della memoria, della metamorfosi e dell’emotività, creando un ponte tra passato e presente attraverso l’accostamento di opere contemporanee e classiche. Le emblematiche sculture e le installazioni Cells, le sue iconiche strutture-involucro, metafore dello spazio e della nostra stessa esistenza, in bilico tra il “dentro” e il “fuori”, visibili alla Galleria Borghese e parte dell’ultima produzione di Bourgeois – riflettono la continua esplorazione di complesse questioni personali e collettive. Il catalogo è dedicato ad alcune tra le sue Cells più emblematiche: elementi architettonici che Bourgeois realizza a partire dal 1991, capaci di coniugare le dimensioni monumentali con il microcosmo individuale. L’artista crea grandi gabbie metalliche che custodiscono sculture e oggetti tratti dalla vita quotidiana e manufatti realizzati appositamente: le Cells divengono in tal modo dispositivi di una memoria individuale e collettiva, dove sfera privata e dimensione sociale s’intrecciano. Le sculture di Bourgeois entrano in relazione con i capolavori della Galleria Borghese, instaurando un legame profondo e suscitando una possibilità per un confronto tra arte antica e contemporanea. Il catalogo, arricchito da un corposo inserto di installation view scattate da Agostino Osio, include i saggi delle curatrici Leardi e Perrone, insieme a quelli di Ester Coen e di Emilie Bouvard, un’intervista di Carolina Sprovieri a Jerry Gorovoy e la cronologia dell’artista curata da Anastasia Diaz della Vittoria Pallavicini.
Louise Bourgeois. Unconscious memories
Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2024
pagine: 220
Un dialogo tra l’arte classica, barocca e contemporanea è ciò che scaturisce dall’accostamento delle opere di Louise Bourgeois ai capolavori conservati nella collezione della Galleria Borghese di Roma, le cui sale ospitano la mostra storica Louise Bourgeois. L’inconscio della memoria, aperta al pubblico dal 21 giugno al 15 settembre 2024. In occasione dell’esposizione, Marsilio Arte pubblica il catalogo a cura di Cloé Perrone, Geraldine Leardi e Philip Larratt-Smith. Louise Bourgeois. L’inconscio della memoria pone l’accento sul profondo contributo dell’artista alla scultura, in dialogo con la storica collezione e l’architettura della Galleria Borghese. Louise Bourgeois, scomparsa nel 2010 a New York all’età di 98 anni, è tra le artiste più influenti degli ultimi decenni. Iniziò a lavorare in Italia nel 1967, soggiorno, questo, che segnò una svolta significativa nella sua carriera, ispirandola a plasmare nuove forme e a sperimentare nuovi materiali come mezzi creativi, realizzando alcune delle sue opere più innovative e iconiche. La mostra esplora i temi della memoria, della metamorfosi e dell’emotività, creando un ponte tra passato e presente attraverso l’accostamento di opere contemporanee e classiche. Le emblematiche sculture e le installazioni Cells, le sue iconiche strutture-involucro, metafore dello spazio e della nostra stessa esistenza, in bilico tra il “dentro” e il “fuori”, visibili alla Galleria Borghese e parte dell’ultima produzione di Bourgeois – riflettono la continua esplorazione di complesse questioni personali e collettive. Il catalogo è dedicato ad alcune tra le sue Cells più emblematiche: elementi architettonici che Bourgeois realizza a partire dal 1991, capaci di coniugare le dimensioni monumentali con il microcosmo individuale. L’artista crea grandi gabbie metalliche che custodiscono sculture e oggetti tratti dalla vita quotidiana e manufatti realizzati appositamente: le Cells divengono in tal modo dispositivi di una memoria individuale e collettiva, dove sfera privata e dimensione sociale s’intrecciano. Le sculture di Bourgeois entrano in relazione con i capolavori della Galleria Borghese, instaurando un legame profondo e suscitando una possibilità per un confronto tra arte antica e contemporanea. Il catalogo, arricchito da un corposo inserto di installation view scattate da Agostino Osio, include i saggi delle curatrici Leardi e Perrone, insieme a quelli di Ester Coen e di Emilie Bouvard, un’intervista di Carolina Sprovieri a Jerry Gorovoy e la cronologia dell’artista curata da Anastasia Diaz della Vittoria Pallavicini.
Picasso a Palazzo Te. Poesia e salvezza-Poetry and salvation
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2024
pagine: 144
Pittore, disegnatore, scultore, ma anche fotografo, incisore, scenografo teatrale, ceramista, Picasso eccelle in ogni genere, feconda arti «nobili» (pittura e scultura) con tecniche mutuate dalle arti «minori» (artigianato), fa esplodere con gioia gerarchie e tradizioni, creando un’opera nella quale longevità, profusione e virtuosismo sono sconcertanti. Chi di noi sapeva, però, che fu anche l’illustratore di innumerevoli libri di scrittori e poeti come Guillaume Apollinaire, Max Jacob, Pierre Reverdy e Michel Leiris, oltre che di Honoré de Balzac e Ovidio? Chi sapeva che, per tutta la vita, rimase legato al mondo dei poeti e degli outsider, coloro che lo accolsero a Parigi nel 1900 quando aveva solo diciannove anni? Che trent’anni dopo divenne scrittore, drammaturgo e poeta, scrivendo in francese nonostante non conoscesse una parola della lingua al suo arrivo nel paese? A lungo respinto dalle istituzioni ufficiali francesi e marchiato come «straniero», «presunto anarchico» o artista d’avanguardia, forse non è un caso se Picasso divenne un artista-Mercurio mascherato, e se il suo percorso di artista si svolse negli interstizi della società, ai confini della poesia, della mitologia e della metamorfosi. È nella commedia dell’arte che scoprì la figura di Arlecchino, nella mitologia antica che riprese quella del Minotauro, i suoi alter ego. Con Arlecchino e il Minotauro, attraverso la pratica dell’autoritratto celato, Picasso esprime abilmente i suoi dubbi, le sue ansie e la sua vulnerabilità. Oltre alla leggendaria personalità dell’artista, la mostra Picasso a Palazzo Te. Poesia e salvezza rivela oggi un affascinante dietro le quinte, popolato dai suoi amici, dai suoi doppelgänger, e dalle sue meraviglie.
Il capolavoro veneziano di Giorgio Vasari. Un soffitto rinascimentale ricomposto
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2024
pagine: 128
Pubblicato in occasione della straordinaria ricomposizione del soffitto vasariano di Palazzo Corner Spinelli, il volume ripercorre le intricate vicende collezionistiche della ricostruzione e dell’allestimento museale delle tavole dipinte dal celebre pittore e storico dell’arte Giorgio Vasari (Arezzo, 1511 - Firenze, 1574). Realizzata nel 1542 su commissione di Giovanni Corner, appartenente a una delle famiglie più influenti e nobili di Venezia, l’opera si compone di nove tavole dipinte: le cinque principali raffigurano le Allegorie delle Virtù (Carità, Fede, Speranza, Giustizia e Pazienza), mentre sui quattro comparti angolari, di dimensioni inferiori, l’artista dipinge Putti con tabelle. Già nel corso del XVIII secolo i vari comparti dell’apparato decorativo vennero rimossi dalla loro collocazione originaria e trasferiti altrove, ma nel XIX secolo iniziò una vera e propria diaspora in collezioni italiane ed estere. A partire dagli anni Ottanta del XX secolo, gli elementi componenti il soffitto Corner sono stati riacquistati per iniziativa del Ministero della Cultura e degli istituti veneziani, in primo luogo delle Gallerie dell’Accademia. La piccola pubblicazione, riccamente illustrata, comprende saggi di Manieri Elia, che ripercorre le vicende critiche e collezionistiche delle tavole fino alla riunione e all’allestimento museografico attuale alle Galleri dell’Accademia; di Rossella Cavigli, dedicato al restauro dell’opera; di Luisa Caporossi, che si concentra sulla lettura iconologica del soffitto Corner. Arricchiscono la pubblicazione il testo firmato da Roberto Saccuman, che analizza l’intervento sui supporti delle tavole del soffitto Corner e il contributo di Serena Bidorini, Ornella Salvadori e Silvia Salvini, relativo al disegno preparatorio dell’opera.
The Venetian masterpiece by Giorgio Vasari. A re-assembled Renaissance ceiling
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2024
pagine: 128
Pubblicato in occasione della straordinaria ricomposizione del soffitto vasariano di Palazzo Corner Spinelli, il volume ripercorre le intricate vicende collezionistiche della ricostruzione e dell’allestimento museale delle tavole dipinte dal celebre pittore e storico dell’arte Giorgio Vasari (Arezzo, 1511 - Firenze, 1574). Realizzata nel 1542 su commissione di Giovanni Corner, appartenente a una delle famiglie più influenti e nobili di Venezia, l’opera si compone di nove tavole dipinte: le cinque principali raffigurano le Allegorie delle Virtù (Carità, Fede, Speranza, Giustizia e Pazienza), mentre sui quattro comparti angolari, di dimensioni inferiori, l’artista dipinge Putti con tabelle. Già nel corso del XVIII secolo i vari comparti dell’apparato decorativo vennero rimossi dalla loro collocazione originaria e trasferiti altrove, ma nel XIX secolo iniziò una vera e propria diaspora in collezioni italiane ed estere. A partire dagli anni Ottanta del XX secolo, gli elementi componenti il soffitto Corner sono stati riacquistati per iniziativa del Ministero della Cultura e degli istituti veneziani, in primo luogo delle Gallerie dell’Accademia. La piccola pubblicazione, riccamente illustrata, comprende saggi di Manieri Elia, che ripercorre le vicende critiche e collezionistiche delle tavole fino alla riunione e all’allestimento museografico attuale alle Galleri dell’Accademia; di Rossella Cavigli, dedicato al restauro dell’opera; di Luisa Caporossi, che si concentra sulla lettura iconologica del soffitto Corner. Arricchiscono la pubblicazione il testo firmato da Roberto Saccuman, che analizza l’intervento sui supporti delle tavole del soffitto Corner e il contributo di Serena Bidorini, Ornella Salvadori e Silvia Salvini, relativo al disegno preparatorio dell’opera.
Con i miei occhi-With my eyes
Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2024
pagine: 172
Arte, poesia, umanità e diritti si intrecciano e si condensano nel volume Con i miei occhi, edito da Marsilio Arte, dedicato alla partecipazione del Padiglione della Santa Sede alla 60. Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia. Si tratta di una realtà inedita e senza precedenti con l’apertura fisica e concettuale della Casa di Reclusione Femminile di Venezia – Giudecca, che vede il coinvolgimento e la partecipazione attiva delle detenute. Questo progetto apre prospettive nuove sulle dinamiche sociali e artistiche, sfidando pregiudizi e convenzioni, riflettendo sulle strutture di potere nell’arte e nelle istituzioni. Curato dal direttore di Palazzo Grassi Bruno Racine e da Chiara Parisi, direttrice del Centre Pompidou-Metz, e realizzato sotto la direzione artistica di Irma Boom, il catalogo documenta il dialogo attivo che si è instaurato tra le donne detenute che abitano questo luogo e gli otto artisti di fama internazionale coinvolti nel progetto: Maurizio Cattelan, Claire Fontaine, Bintou Dembélé, Simone Fattal, Sonia Gomes, Corita Kent, Marco Perego e Zoe Saldana, Claire Tabouret. Il titolo della pubblicazione è tratto da un frammento di poesia che riprende un antico testo sacro e una poesia elisabettiana. “Io non ti amo coi miei occhi” (Shakespeare, Sonetto 14) risuona con i versetti 42.5 del Libro di Giobbe “I miei occhi ti hanno veduto”, in una dissolvenza incrociata, che sfuma in un’azione dove il vedere è sinonimo di toccare con lo sguardo, di abbracciare con l’occhio, di far dialogare la vista e la percezione. Il volume si apre con una prefazione di Papa Francesco e ospita un contributo del Cardinale José Tolentino de Mendonça, dal titolo Quando ti abbiamo visto? Prosegue, poi, con un ricco testo curatoriale che sviscera il progetto avvalendosi delle testimonianze degli artisti coinvolti, di Olivian Cha e Nellie Scott (Corita Art Center, Los Angeles), delle detenute e dello staff del carcere: «Scegliendo un carcere in attività», scrivono i curatori, «si è voluto andare oltre una proposta artistica che avrebbe raggiunto solo il pubblico internazionale dell’arte contemporanea; il nostro obiettivo è stato quello di impegnarci in un’esperienza umana ricca e complessa, in cui gli esclusi dalla società fossero protagonisti. In breve, dimostrare fattivamente come l’arte possa cambiare la vita, cambiare il modo in cui i visitatori guardano questo universo in linea di principio impenetrabile e il modo in cui le detenute guardano sé stesse. Il titolo proposto, Con i miei occhi, evoca questa riflessione, una conversione dello sguardo a cui l’arte ci invita e a cui conferisce la sua piena dimensione». Una conversazione inedita tra Hans Ulrich Obrist e Julia Kristeva affronta invece i temi dell’arte come «contaminazione di significato e sensi di trionfo dell’esperienza soggettiva del mondo», ma anche dell’epifania come punto di fuga dell’incontro con l’arte. A completare il catalogo, un ricco apparato iconografico include le fotografie di Marco Cremascoli, che narrano i luoghi dell’esposizione e le opere in mostra, e le fotografie di Juergen Teller, il quale ha documentato la storica visita di Papa Francesco al Padiglione della Santa Sede; la testimonianza di questo evento è arricchita dal testo che lo stesso Papa ha letto durante l’udienza del 28 aprile 2024 alla Casa di reclusione.
Girolamo Genga. La pala di Cesena e il suo restauro nel laboratorio della Pinacoteca di Brera
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2024
pagine: 192
Databile tra il 1513 e il 1518, la pala per l’altare maggiore di Sant’Agostino a Cesena è il dipinto più ambizioso e spettacolare di Girolamo Genga (Urbino, 1476-1551). Attraverso i saggi di Cristina Quattrini, Matteo Ceriana e Corinna Tania Gallori, questo volume riccamente illustrato ne approfondisce la storia, gli aspetti formali e iconografici e la tecnica esecutiva. Un’intera sezione è inoltre dedicata al restauro dell’opera, realizzato fra il 2021 e il 2024 nel laboratorio della Pinacoteca di Brera: l’operazione, preceduta da un’accurata campagna diagnostica e resa visibile al pubblico durante tutta la durata dei lavori, è documentata dai contributi di Paola Borghese, Roberto Buda, Andrea Carini, Sofia Incarbone, Ilaria Negri (restauro); Stefano Caronni, Margo Gargano, Emanuela Grifoni, Nicola Ludwig (imaging multibanda); Letizia Bonizzoni, Michele Caccia, Simone Caglio, Anna Galli, Nicola Ludwig, Marco Martini, Jacopo Orsilli (indagini spettroscopiche); Fabio Frezzato, Elena Monni, Chiara Sotgia (analisi microstratigrafiche). Arricchisce la pubblicazione un apparato documentale curato da Corinna Tania Gallori. Per Girolamo Genga, la pala di Cesena segnò il punto d’approdo di una serie di viaggi che lo videro spostarsi da Urbino a Cortona, dove frequentò la bottega di Luca Signorelli ed ebbe incarichi che lo portarono anche a Siena, Firenze e Roma. Nel corso della sua attività fu a contatto con i principali pittori dell’Italia centrale, tra cui Fra Bartolomeo, Raffaello, Perugino, Michelangelo, Lorenzo Lotto: incontri molteplici e ben visibili nelle sue opere, in particolare nella pala di Cesena, in cui l’artista reinterpretò i suoi contemporanei in chiave originale e anticlassica. Nella pala, i riferimenti espliciti a opere celebri sono molti, e giustificano la definizione di «album di studi della maniera moderna» attribuita da Alessandro Morandotti. Il linguaggio peculiare dell’arte di Genga riserva tuttora a questo artista un posto di rilievo tra i pittori più eccentrici e anticlassici del primo Cinquecento.
Tintoretto e Giovanni Grimani. Ritratti a confronto
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2024
pagine: 120
Un inedito e raffinato dialogo fra alcuni ritratti del patriarca Giovanni Grimani, collezionista di antichità e mecenate di importanti artisti del Cinquecento, è il protagonista del piccolo ma prezioso catalogo Tintoretto e Giovanni Grimani. Ritratti a confronto, pubblicato da Marsilio Arte in occasione della mostra a cura di Toto Bergamo Rossi, Daniele Ferrara e Valeria Finocchi allestita a Palazzo Grimani fino all’8 settembre 2024. «L’esposizione – sottolineano i curatori Ferrara e Finocchi – segna una nuova tappa nel percorso di “ricucitura” tra il Palazzo Grimani di Santa Maria Formosa e la sua storia, le sue collezioni, il suo ruolo dal Cinquecento a oggi». Il Ritratto di Giovanni Grimani attribuito a Domenico Tintoretto, già nelle collezioni del museo grazie alla donazione di Venetian Heritage, viene accostato ad altri due dipinti del padre, Jacopo Tintoretto: il Ritratto del patriarca Giovanni Grimani di proprietà della Schorr Collection di Londra e il Ritratto del patriarca Giovanni Grimani, un olio su tavola di piccole dimensioni, recentemente riscoperto in collezione privata dalla Galleria Colnaghi ed esposto per la prima volta al pubblico in occasione della mostra. Questo inedito confronto, oltre a testimoniare lo sviluppo iconografico dell’effige del prelato veneziano tra la seconda metà del XVI secolo e i primi anni del XVII, contribuisce a delineare una più accurata storia del ritratto veneziano tra Cinquecento e Seicento. Il catalogo, grazie alle ricche illustrazioni e ai testi di Daniele Ferrara, Valeria Finocchi, Francesco Trentini e Giorgio Tagliaferro, permette di aggiornare la lettura iconografica e iconologica di questi ritratti dal punto di vista storico-artistico. Le vicende biografiche, il contesto storico-politico e il rapporto di committenza con Tintoretto offrono lo spunto per una più ampia riflessione sulle modalità con cui l’immagine di Giovanni Grimani è andata definendosi attraverso la sua effige, portatrice di significati diversi e talvolta allegorici.
L'officina dello sport. Le squadre, la ricerca, la tecnologia, la passione e i valori sociali
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2024
pagine: 320
Lo sport come partecipazione, coinvolgimento, comunità e impegno civile. È l’ideologia identificativa dell’antico legame che unisce il mondo Pirelli e la cultura sportiva, raccontata nel volume L’Officina dello sport. Le squadre, la ricerca, la tecnologia, la passione e i valori sociali, pubblicato da Marsilio Arte. Il rapporto tra lo sport e l’azienda è infatti quasi contemporaneo alla nascita di quest’ultima, nel lontano 1872. La Fondazione Pirelli dedica la pubblicazione a tutti gli aspetti che stanno attorno al fondamentale momento della competizione sportiva. I laboratori di ricerca, le tecnologie, la preparazione degli atleti e i cantieri di lavoro diventano quindi i protagonisti di questo volume, corredato da fotografie e documenti provenienti dall’Archivio Storico Pirelli e impreziosito da tavole inedite realizzate dall’illustratore Lorenzo Mattotti. Un vero e proprio viaggio nel dietro le quinte delle competizioni, in cui idee e testimonianze di istituzioni sportive, protagonisti dell’economia e dello sport, scrittori e giornalisti trovano voce in un racconto corale che Marco Tronchetti Provera, presidente della Fondazione Pirelli, definisce «uno stimolo per continuare a far crescere la cultura d’impresa e la cultura sportiva come pilastri dello spirito di comunità». In apertura del volume i testi istituzionali di Tronchetti Provera, del presidente del CONI Giovanni Malagò, della presidente del Museo Egizio di Torino Evelina Christillin e di Stefano Domenicali, presidente e amministratore delegato Formula Uno. Le parole di queste personalità, esperte delle discipline sportive legate al mondo Pirelli e della storia di Pirelli nello sport, si concentrano sui campioni come metafora di competitività, record e conquista. Completano la parte introduttiva i contributi di Antonio Calabrò, direttore della Fondazione Pirelli, e dello scrittore statunitense Joe R. Landsdale, che offrono sguardi inediti sullo sport inteso come comunità, sfida e superamento di sé. Segue Storia delle nostre esperienze, una sezione narrativa che, attraverso le parole di Mario Isola, direttore Motorsport Pirelli, del velista oceanico Ambrogio Beccaria e dello scrittore Daniele Pirola, racconta alcune tappe fondamentali della cultura sportiva promossa dalla Fondazione Pirelli. Una successiva sezione saggistica indaga il “dietro le quinte” del mondo agonistico: dalle officine ai laboratori, dalle manifatture di prodotti sportivi al backstage delle competizioni. E ancora, il racconto dello sport dall’arte alla fotografia, dal teatro al cinema, dal giornalismo alle celebri cronache sportive della Rivista Pirelli. Tutte queste sfaccettature emergono in Parlando di campioni: musiche, tecniche, immagini, in cui testi firmati da celebri scrittori e giornalisti come Eva Cantarella, Emanuela Audisio, Giuseppe Lupo, Giuseppe Di Piazza, Darwin Pastorin, Massimo Sideri e Sandro Modeo raccontano la disciplina sportiva come stile di vita, tra passato e presente. Completano il volume schede tematiche sugli ambiti sportivi che hanno visto protagonista Pirelli nel corso della sua storia – soprattutto Formula I, rally, motociclismo, ciclismo, vela, atletica e calcio.
The sports workshop. Team work, research, technology, passion and social value
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2024
pagine: 320
Lo sport come partecipazione, coinvolgimento, comunità e impegno civile. È l’ideologia identificativa dell’antico legame che unisce il mondo Pirelli e la cultura sportiva, raccontata nel volume L’Officina dello sport. Le squadre, la ricerca, la tecnologia, la passione e i valori sociali, pubblicato da Marsilio Arte. Il rapporto tra lo sport e l’azienda è infatti quasi contemporaneo alla nascita di quest’ultima, nel lontano 1872. La Fondazione Pirelli dedica la pubblicazione a tutti gli aspetti che stanno attorno al fondamentale momento della competizione sportiva. I laboratori di ricerca, le tecnologie, la preparazione degli atleti e i cantieri di lavoro diventano quindi i protagonisti di questo volume, corredato da fotografie e documenti provenienti dall’Archivio Storico Pirelli e impreziosito da tavole inedite realizzate dall’illustratore Lorenzo Mattotti. Un vero e proprio viaggio nel dietro le quinte delle competizioni, in cui idee e testimonianze di istituzioni sportive, protagonisti dell’economia e dello sport, scrittori e giornalisti trovano voce in un racconto corale che Marco Tronchetti Provera, presidente della Fondazione Pirelli, definisce «uno stimolo per continuare a far crescere la cultura d’impresa e la cultura sportiva come pilastri dello spirito di comunità». In apertura del volume i testi istituzionali di Tronchetti Provera, del presidente del CONI Giovanni Malagò, della presidente del Museo Egizio di Torino Evelina Christillin e di Stefano Domenicali, presidente e amministratore delegato Formula Uno. Le parole di queste personalità, esperte delle discipline sportive legate al mondo Pirelli e della storia di Pirelli nello sport, si concentrano sui campioni come metafora di competitività, record e conquista. Completano la parte introduttiva i contributi di Antonio Calabrò, direttore della Fondazione Pirelli, e dello scrittore statunitense Joe R. Landsdale, che offrono sguardi inediti sullo sport inteso come comunità, sfida e superamento di sé. Segue Storia delle nostre esperienze, una sezione narrativa che, attraverso le parole di Mario Isola, direttore Motorsport Pirelli, del velista oceanico Ambrogio Beccaria e dello scrittore Daniele Pirola, racconta alcune tappe fondamentali della cultura sportiva promossa dalla Fondazione Pirelli. Una successiva sezione saggistica indaga il “dietro le quinte” del mondo agonistico: dalle officine ai laboratori, dalle manifatture di prodotti sportivi al backstage delle competizioni. E ancora, il racconto dello sport dall’arte alla fotografia, dal teatro al cinema, dal giornalismo alle celebri cronache sportive della Rivista Pirelli. Tutte queste sfaccettature emergono in Parlando di campioni: musiche, tecniche, immagini, in cui testi firmati da celebri scrittori e giornalisti come Eva Cantarella, Emanuela Audisio, Giuseppe Lupo, Giuseppe Di Piazza, Darwin Pastorin, Massimo Sideri e Sandro Modeo raccontano la disciplina sportiva come stile di vita, tra passato e presente. Completano il volume schede tematiche sugli ambiti sportivi che hanno visto protagonista Pirelli nel corso della sua storia – soprattutto Formula I, rally, motociclismo, ciclismo, vela, atletica e calcio.
Nari Ward. Ground break. Catalogo della mostra (Milano, 28 marzo-28 luglio 2024)
Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2024
pagine: 304
Pubblicata in occasione della mostra in Pirelli HangarBicocca, la monografia presenta gli studi più aggiornati sul lavoro di Nari Ward, esplorando a fondo gli aspetti legati all'idea di performatività, collaborazione, suono e pratiche time-based. Il catalogo include un'ampia documentazione fotografica di tutte le opere installate in mostra, insieme a saggi critici della curatrice Jessica Bell Brown, del curatore Dieter Roelstraete e della scrittrice Christina Sharpe. Il volume contiene inoltre contributi tematici che approfondiscono idee e concetti esplorati nella retrospettiva a firma di studiosi e critici internazionali tra cui Naomi Beckwith, Adrienne Edwards, Chiara Lupi, Giovanna Manzotti, Tatiana Palenzona, Teodora di Robilant e Bianca Stoppani. Completa il catalogo un'intervista delle curatrici, Roberta Tenconi e Lucia Aspesi, all'artista e una conversazione fra Ward e il coreografo Ralph Lemon sulla loro collaborazione nel progetto Geography Trilogy (1997–2004).

