Medusa Edizioni
Scrittori «contro». La rivolta nella letteratura francese tra secondo Ottocento e Novecento
Giuliano Vigini
Libro: Libro in brossura
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 152
Il tema esaminato in questo saggio è uno dei più interessanti della letteratura contemporanea. Dopo un'introduzione generale che esamina i fattori di cambiamento che hanno determinato un nuovo scenario economico e politico-sociale in Francia e in Europa, il saggio esamina alcuni aspetti significativi (il male di vivere, la tragicità della condizione umana, la noia, la stupidità, le ingiustizie, l'avidità di denaro, i tradimenti ecc.) che motivano i perché della "rivolta" messa in atto da alcuni romanzieri, poeti e intellettuali francesi tra Ottocento e Novecento: da L'autré amont a Baudelaire, da Flaubert a Hugo, da Bloy a Péguy e Bernanos... A questi scrittori "contro" se ne affiancano altri che cercano di attuare la "rivoluzione del reale", ossia gli aderenti al movimento naturalista (i Goncourt, Zola, Huysmans...), che si oppongono alla "falsa letteratura" che li ha preceduti, convinti che l'arte nuova che incarnano debba essere fondata esclusivamente sui "documenti umani". Non meno ricchi di suggestioni sono i capitoli dedicati alla "rivolta cattolica", testimoniata dai suoi scrittori più rappresentativi (come Veuillot, Barbey d'Aurevilly, Villiers de l'Isle-Adam), e alla "ragione in rivolta" (Anatole France, Gide, Camus, Sartre), con cui si completa questo quadro della storia letteraria francese fra secondo Ottocento e Novecento, colta in alcuni suoi tratti caratteristici, ma anche nelle sottili differenze che distinguono e talvolta contrappongono per finalità e pensiero gli stessi scrittori qui presi in considerazione.
La chiave dell'Apocalisse. Le origini iberiche del popolo giudaico
Oscar Vladislas Milosz
Libro: Libro in brossura
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 126
«"Milosz, in transe mi annuncia che Dio gli ha permesso di divulgare le rivelazioni trovate nell'Apocalisse. Poi cade in ginocchio e ringrazia per la grazia ricevuta. Tutto questo gli porta terribili tormenti di giorno e di notte che gli danno l'impressione di essere assediato dalla follia. Le sue argomentazioni, però, scorrono lucide e ragionevoli. Nell'Apocalisse tutto è previsto: è l'America, l'impero del diavolo e di Satana, che ha rinchiuso il mondo in una rete di sortilegi diabolici. 666 è la sua cifra, lo confermano l'ebraico e il basco, lingue che svelano il nome nascosto dietro quel numero: America". Così scrive Petras Klimas il 13 maggio 1933. Le parole riportate dal diplomatico lituano descrivono il furor che, negli ultimi anni di vita, si impadronisce di colui che, fino alle soglie del Primo conflitto mondiale, era per molti solo un poeta e uno scrittore. E così rimarrà nella mente di amici e ammiratori anche quando Oscar Vladislas de Lubicz Milosz si spegnerà a seguito di un'embolia, il 2 marzo del 1939, dopo aver tentato, invano, di riportare il suo canarino nella gabbia da cui era appena fuggito. Sulla lapide, al cimitero di Fontainebleau, sarà inciso "Poeta e metafisico". Per una ristretta cerchia di studiosi, era scomparso un grande scrittore a cui non era stato tributato il meritato riconoscimento forse anche a seguito di una presunta scomunica decretata dall'influente André Gide. Ma O.W. Milosz, come si firmava prima del 1914, oppure O.V. de L. Milosz, come preferiva chiamarsi negli ultimi anni di vita, non è stato solo un poeta. La sua quête non si esaurisce nella produzione di versi o nella ricerca spirituale condotta sulla scia della Cabala, di Swedenborg, di Meister Eckhart ma prosegue in una produzione intellettuale difficile da classificare e che grazie a questa traduzione di "Le origini iberiche del popolo giudaico", L'Apocalisse di San Giovanni decifrata e La chiave dell'Apocalisse in Italia si comincia solo oggi a scoprire.» (Simone Paliaga)
L'eloquenza delle lacrime
Jean-Loup Charvet
Libro: Libro in brossura
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 132
«Le lacrime sono gravi eppur lievi - scrive nella Prefazione, il cardinale Ravasi -, intrecciano tragedia e grazia; anzi, presiedono al dolore e alla gioia perché se «il gemito è l'urlo del silenzio», è altrettanto vero che est quaedam flere voluptas, che c'è piacere nel piangere, come osservava Ovidio nei suoi Tristia (IV, 3, 27). Anzi, come diceva sant'Agostino, «nessuna cosa è talmente unita alla felicità quanto il pianto». Le lacrime, insomma, sono la «calligrafia dell'anima e dell'emozione». Lo sono anche per la stessa esperienza di fede. Il Salmista in un verso di straordinaria efficacia afferma che il Pastore supremo delle nostre anime, Dio, raccoglie nell'otre - che è quasi lo scrigno del nomade - le perle delle lacrime umane, registrandole una per una: «Le mie lacrime nell'otre tuo raccogli: non sono forse scritte nel tuo libro?» (Salmo 56, 9). Per questo il maestro chassidico rabbi Mendel di Kotzk era convinto che «Dio preferisce le lacrime più delle preghiere», mentre il Bellarmino le considerava «il condimento della preghiera». Perché, come si scrive nelle pagine che si aprono davanti a noi, «la lacrima spegne il fuoco del peccato e attizza quello della grazia, è una cera che purifica l'anima incendiando il cielo». Purificato il cuore con il pentimento, «l'occhio vede bene Dio solo attraverso le lacrime» (V. Hugo). Queste e altre (molte altre) sensazioni, emozioni, riflessioni, intuizioni Charvet fa balenare nelle sue poche, dense eppur lievi pagine. La sua attenzione si fissa in particolare sull'amata "sensibilità barocca che ama dipingere i tratti di un viso che oscilla tra riso e pianto, gravità e leggerezza, esteriorità e interiorità". Soprattutto la musica lo aiuta a esprimere maggiormente la muta eloquenza del pianto. Il sontuoso apparato di citazioni - necessarie in un testo di questo genere - raggiunge il suo apice nell'armonia del linguaggio musicale, forse ancor più nitido di quello, pur decisivo, della visione pittorica».
Il primo ritratto della Luna e le incisioni impossibili di Claude Mellan
Massimo Pulini
Libro
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 84
Tra tutti i corpi celesti che ruotano sopra le nostre teste la Luna è quello che ha raccolto il maggior numero di sguardi, lungo la storia dell'umanità. Eppure, malgrado i milioni d'anni che la Luna vanta, il ruolo riservatole nei riti di ogni cultura, i suoi ritratti sono per lo più ricondotti a una sintesi simbolica, a una banale riduzione geometrica. Si dovette attendere Galileo Galilei e il suo cannone occhiale per riuscire a scoprire i dettagli di quel volto di sfinge, ma solo nel 1635 venne compiuta un'impresa che permise la realizzazione di tre meravigliose e profetiche immagini a stampa. Il più grande incisore del secolo XVII, il francese Claude Mellan, venne chiamato da due studiosi e amici di Galileo a trascorrere due mesi in cima a un monte della Provenza per osservare al telescopio il nostro satellite. Da quel suggestivo soggiorno e dal confronto con due luminari del mondo scientifico dell'epoca nascono tre splendide incisioni che, nel risolvere quesiti di ordine tecnico, giungono a un risultato di straordinaria modernità. Chi era Claude Mellan il pigmalione della Luna che le carpì il ritratto e poi si dedicò a svelare anche quello di Cristo? Questo saggio ne svela la figura e i segreti artistici. Massimo Pulini, grande conoscitore della pittura del Seicento e amico di Denis Mahon, porta alla luce la singolare corrispondenza fra le più antiche incisioni che documentano le fasi della Luna al tempo di Galileo, e un misterioso ritratto di Cristo realizzato con un unico segno a spirale continua. Un enigma che gli storici dell'incisione non sapevano spiegare, di cui lo studioso romagnolo presenta gli aspetti più oscuri e la soluzione.
Dante, Beatrice e l'ideale femminile. Scritti sulla poesia amorosa
Rémy de Gourmont
Libro: Libro in brossura
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 136
Remy de Gourmont, definito da Apollinaire "Herpes Trismegisto" a causa di un lupus che lo aveva sfigurato costringendolo a un isolamento forzato, è una di quelle figure atipiche di cui è costellato il firmamento letterario francese a cavallo tra Ottocento e Novecento. Amico di Mallarmé, Huysmans, Mirbeau, Jarry, con il quale condivise l'esperienza della rivista "L'Ymagier", fondò con Alfred Vallette il "Mercure de France"”. Nel primo dei tre testi qui presentati, Dante, Beatrice e la poesia amorosa, uscito nel 1908, Gourmont passa in rassegna alcune espressioni della lirica medievale, soffermandosi in particolare sul rapporto tra l'autore della Commedia e Beatrice. Quest'ultima non viene considerata una donna in carne e ossa ma rappresenta l'archetipo della donna angelicata, con tratti che ne fanno una «statua aureolata», a cui idealmente viene contrapposta l'immagine di Francesca che, nonostante si trovi come ombra che vaga «per l'aere maligno» con il suo Paolo, ancora rimpiange «il tempo de' dolci sospiri». Viene qui raccolto in volume anche il saggio Dante, Beatrice e Platone del 1883, dove si possono cogliere sottili differenze interpretative rispetto al primo scritto. Il libro si chiude con Le donne e il linguaggio del 1902 in cui Gourmont, senza rinunciare ad alcuni tipici pregiudizi dell'epoca, riconosce alla donna un ruolo primario nello sviluppo linguistico umano.
Libertà per la storia. Inquisizioni postmoderne e altre aberrazioni
Pierre Nora, Françoise Chandernagor
Libro
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 92
I testi presenti in questo libro che sono stati scritti e pubblicati nel 2008 dagli studiosi Pierre Nora e Françoise Chandernagor, costituivano all'epoca una sorta di risposta ufficiale dell'associazione "Liberté pour l'histoire" alle azioni legislative allora in corso in Francia, divenute note come "leggi memoriali", dove per legge memoriale si può definire una legge che dichiari, persino imponga, il punto di vista ufficiale dello Stato su alcuni avvenimenti storici. La storia di queste leggi particolari ha avuto inizio con la legge del 13 luglio 1990, detta Legge Gayssot, che prevedeva sanzioni per chi contestava l'esistenza di alcuni crimini contro l'umanità. Grazie all'azione dirompente esercitata da questa legge, che molti hanno considerato lesiva del "delitto d'opinione", si è giunti alla decisione quadro 2008/913/GAI per gli stati membri dell'Unione Europea che ricorre nello stesso anno in cui vedeva la luce in Francia questo libro, che pubblichiamo con un'accurata riflessione dello storico Franco Cardini dal titolo più che eloquente: "Inquisizioni postmoderne e altre aberrazioni. Il tema in discussione è attualissimo e costituisce una minaccia per la libertà di espressione di chi lavora sui documenti e sulle nuove informazioni che se ne possono trarre. La direttiva, che suggerisce sanzioni per l'apologia, la negazione o la minimizzazione dei crimini contro l'umanità, compare sulla "Gazzetta ufficiale dell'Unione europea" di 23 paesi per lo più dell'Unione Europea. Il 28 febbraio 2012 il Consiglio costituzionale francese ha dichiarato la decisione quadro contraria alla Costituzione della Repubblica francese.
Cantafavole e cantafiori da cantare su non importa che aria
Robert Desnos
Libro: Libro in brossura
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 98
Dopo aver riscoperto Robert Desnos come poeta e critico d'arte, ora il lettore italiano scoprirà anche la sua vena di scrittore di filastrocche e storielle per grandi e piccini. Una piccola strenna per bambini e per adulti che non hanno perduto il dono della leggerezza, per sorridere e cantare insieme "su non importa che aria". Età di lettura: da 5 anni.
Il dualismo nella storia della filosofia e delle religioni. Introduzione allo studio del dualismo platonico, dello gnosticismo e del manicheismo
Simone Pétrement
Libro: Libro in brossura
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 128
Simone Pétrement ha dedicato la sua vita allo studio dello gnosticismo e, più in generale, delle esperienze religiose e filosofiche del mondo antico. È l'esperienza del bene, del carattere enigmatico della sua luce dal punto di vista di chi sia immerso nella mediocrità e nell'oscurità del mondo, a costituire la radice della sua riflessione e, a suo dire, di tutte le concezioni dualiste che alimentano da sempre, a partire dal mazdeismo di Zarathustra e dall'insegnamento di Platone, la vita dello spirito, i cammini delle religioni e delle filosofie. Del dualismo Pétrement ricostruisce i cammini tra Mediterraneo e Oriente; identifica le derive e gli slittamenti che in modo irresistibile lo trasformano e lo deformano nel corso del tempo; evidenzia i caratteri di fondo che lo svelano irriducibile a un sistema, a una metafisica, a un dogma, e più simile invece all'espressione di un sentimento della vita e del mondo, a un annuncio di salvezza - di una salvezza che si aggrappa a una verità incomprensibile e aliena. Nelle sue pagine, dal mondo antico risale viva fino a noi l'idea che le grandi esperienze religiose, la grande filosofia vogliano sempre parlare alla nostra vita, trasformarla, e mai ridursi soltanto a laboriose, intricate costruzioni teoriche.
Il ritorno di Raffaello. Romae Carrus Navalis
Giulio Aristide Sartorio
Libro: Libro in brossura
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 354
L'unico romanzo scritto dal pittore Giulio Aristide Sartorio torna in libreria dopo oltre un secolo. Narra la prodigiosa resurrezione di Raffaello Sanzio: il suo monumento a Urbino, colpito da un fulmine, prende vita. Raffaello rinato si dirige a Roma, dove un pittore, spacciandolo per suo fratello, lo introduce nella società della capitale, nel periodo della guerra coloniale in Africa. Il genio redivivo, però, getta lo scompiglio nel bel mondo romano, ipocrita e corrotto: ed entrano in scena artisti ambiziosi, critici inetti, antiquari spregiudicati, modelle preraffaellite, femmes fatales, politici influenti, nobili decaduti... Nel 1904, nella casa-convento di Francesco Paolo Michetti a Francavilla, la stessa dove D'Annunzio aveva composto Il Piacere, il pittore Giulio Aristide Sartorio, gran protagonista dell'arte preraffaellita e simbolista, completa il suo unico romanzo "Romae Carrus Navalis". Pubblicato nel 1905 da Treves, dopo l'iniziale fortuna il libro cade nell'oblio. Medusa ora lo riscopre dopo oltre un secolo dalla sua edizione. Questa Favola contemporanea (così il sottotitolo) narra la prodigiosa resurrezione di Raffaello Sanzio: il suo monumento a Urbino, colpito da un fulmine, prende vita il giorno della sua inaugurazione (1897). Raffaello si dirige a Roma, dove il pittore Alessandro Brandi, spacciandolo per suo fratello, lo introduce nella società della capitale. Il genio redivivo, però, getta lo scompiglio nel bel mondo romano, ipocrita e corrotto. Attraverso lo sguardo ingenuo di Raffaello e quello disincantato di Brandi, alter ego dell'autore, Sartorio rivela l'enorme distanza che separa l'amato Rinascimento dalla realtà contemporanea, volgare e grottesca, simile a un eterno carnevale.
Ipotiposi. Vagabondare per immagini
Mario Porro
Libro: Libro in brossura
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 214
Ci sono vocaboli che piacciono molto agli scrittori di razza. Non perché s'innamorano delle cose strane o dei termini ricercati, ma perché sentono - con una percezione quasi fisica - che in quelle parole si celano secoli e millenni di esperienza umana. Ma accade che le parole, quelle più dense di significato, scompaiano dalla scena pubblica, dal linguaggio comune, ed entrino in una sfera per palati sensibili al sapore intenso che spesso hanno queste parole. Per esempio: Ipotiposi. Questo libro di Mario Porro è un omaggio a Carlo Emilio Gadda che dell'ipotiposi ha fatto un emblema del suo stile. Un pensare per immagini che Italo Calvino chiamò "dubitosa sapienza". E non ha spazio solo in letteratura l'ipotiposi ma anche nella scienza e la filosofia... Una serie di saggi anticipati sulla rivista "Doppiozero" trovano in questo libro la loro naturale coronazione. La figura retorica dell'ipotiposi consiste nel rappresentare in modo vivido e immediato un oggetto, un gesto o una situazione: la forza plastica della descrizione ri sveglia nell'animo di chi ascolta visiones, phantasiae, rende presente agli occhi quel che la parola esprime, quasi mettendolo in scena. I capitoli del libro costituiscono una sorta di vagabondaggio fra le metafore che si rincorrono nella storia del pensiero. Il libro è l'esito di scorribande nella storia delle scienze naturali ed umane, fra le pagine della letteratura e nelle arti figurative. Seguendo l'invito alla filosofia di Michel Serres: praticare l'erranza fra i saperi, percorrere gli spazi dove transita Ermes, dio degli incroci e delle ibridazioni. Le ipotiposi qui schizzate - la rete e la nuvola, l'acqua e l'ombra, il mare e la foresta - sono le cose stesse a cui dobbiamo tornare per cercare di comprendere quell'oggetto-soggetto che è il mondo.
Malefíci. Da Gilles de Rais alla stregoneria
Joris-Karl Huysmans
Libro: Libro in brossura
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 116
Quest'antologia di Huysmans raccoglie una serie di scritti, per lo più inediti in italiano, basati sulla tematica dell'esoterismo e della stregoneria. Si passa da Gilles de Rais, estrapolato dall'amico Gustave Boucher dal romanzo "L'abisso" (1891) al fine di ricavarne una conferenza tenuta nel Poitu, poi pubblicata in un rarissimo opuscolo, in cui si descrivono le dissolutezze compiute dal condottiero che combatté a fianco di Giovanna d'Arco, in seguito identificato con la figura di Barbablù, all'articolata prefazione scritta per "Il satanismo e la magia" (1895) di Jules Bois. Dopo una scelta di lettere si presenta "Una seduta spiritica a casa di J.-K. Huysmans" dello stesso Boucher, in cui viene rievocata un'esperienza medianica vissuta con trasporto e scetticismo dall'autore di "Controcorrente". Il lettore ha così l'opportunità di misurarsi con un mondo scomparso ma affascinante, popolato di maghi e ciarlatani, di fondatori di sette ed esaltati seguaci delle messe nere, che sconfinerà in situazioni borderline descritte nell'"Abisso". Si chiude così quel processo che portò lo scrittore, partito da una generica ripulsa verso ogni forma di religione, a convertirsi dopo essere stato irretito nelle spire di un satanismo d'accatto, professato da figure singolarissime come quelle dell'abate Boullan, di Louis Van Haecke, di Berthe Courrière, di Stanislas de Guaïta: quasi un passaggio obbligato dal mondo della superstizione alla redenzione che troverà pace solo nel chiostro di Ligugé.
Novecento addio. La Risoluzione europea sui totalitarismi: un dibattito
Libro: Libro in brossura
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 116
"La storia dell'umanità è piena di sentenze collettive. Che spesso lasciano il tempo che trovano. Così come le comparazioni fra epoche storiche o, nel caso che ci riguarda, fra due sistemi totalitari come il nazismo e il comunismo. Che hanno avuto sostanziali differenze ma anche innegabili analogie. La sentenza che in un certo senso ha messo sullo stesso piano nazismo e comunismo, attraverso la Risoluzione del Parlamento europeo approvata il 19 settembre 2019, ha diviso gli storici e i politici ma, seppur carente in vari passaggi, ha avuto il merito di rilanciare la questione di una memoria storica condivisa a livello europeo rispetto ai totalitarismi del Novecento. Varie domande sorgono: se accanto al nazismo si colloca il comunismo si finisce per relativizzare il "male assoluto" della Shoah? Oppure, si sottrae il presunto monopolio della rappresentanza del bene a una parte che partecipò attivamente alla costruzione del "male" del Novecento europeo e occidentale? Si tratta di fare i conti con una mentalità che fino a oggi ha voluto concedere al comunismo una dignità che gli altri totalitarismi non hanno mai trovato nel giudizio storico: un giudizio che fa male a molti ma che può diventare parte del terreno comune che deve condurre l'Unione Europea al necessario superamento del Novecento, anche in vista di ciò che attende l'umanità di fronte ai "nuovi totalitarismi" tecnologici. Sono alcune delle questioni che emergono da questo volume, che ha voluto mettere a confronto un numero cospicuo e rilevante di storici, filosofi e politologi del nostro tempo." (Roberto Righetto)