Neri Pozza
La forma e l'intelligibile. Scritti sul Rinascimento e l'arte moderna
Robert Klein
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2025
pagine: 688
Anche se non ha forse ricevuto il riconoscimento che gli spettava, "La forma e l’intelligibile" è un classico delle scienze umane del secondo Novecento. Come ogni classico di questa specie, il libro sconta innanzitutto l’impossibilità di definire la mente dell’autore, al quale si potrebbe riferire la caustica battuta che aveva egli stesso coniato per Aby Warburg, creatore di «una disciplina che, all’opposto di tante altre, esiste ma non ha nome». Se, come quella di Warburg, la «scienza senza nome» di Klein sembra ricalcare i confini disciplinari della storia dell’arte, ciò che ogni volta li smentisce non è, com’era avvenuto per Warburg, l’interesse per la psicologia e l’antropologia, quanto piuttosto un’urgenza genuinamente filosofica. Il giovane intellettuale ebreo che aveva vissuto ventenne in Romania gli anni atroci della dittatura fascista di Antonescu e della Guardia di Ferro, che aveva portato allo sterminio di metà della popolazione ebraica del paese, dopo la caduta del regime si laurea nel 1947 in filosofia all’università di Bucarest. Esule in Francia, l’incontro con André Chastel segna l’inizio di una lunga collaborazione, che lo spingerà a spostare maggiormente le sue ricerche sul terreno della storia dell’arte. È questa filosofia dislocata al di là dei suoi confini che ha permesso a Klein non soltanto di rivoluzionare per molti aspetti la storia dell’arte del Rinascimento, ma anche, col saggio Spirito peregrino, di gettare una nuova luce sulla poesia di Dante e dei poeti d’amore e, con lo studio su L’eclisse dell’opera d’arte, di descrivere con trent’anni di anticipo il destino dell’arte contemporanea. Fino agli studi che concludono il libro, in cui l’etica si definisce attraverso l’ardua dialettica fra appropriazione e alienazione, esser-sé ed essere altro. La nostra edizione aggiunge un testo sul riso, ritrovato dopo la prima pubblicazione del libro. G.A L’idea che il desiderio suscitato dalla bellezza è un desiderio di possesso (eterno)... La bellezza formale è ciò che rende mio il contenuto... La radice comune tra possesso e bellezza formale è il paradosso del godimento che non altera né consuma il suo oggetto... Spiegare l’aspetto «carezza», la finezza d’una esecuzione musicale, il timbro d’una voce, il vellutato di un (dipinto). In un certo senso questo compie l’oggetto; è l’«ultima mano» che elimina l’idea stessa della traccia d’una mano. Vedere la frase sulla bellezza che corrisponde a un desiderio così sottile che non si è potuto nemmeno concepire o sentire prima che sia esaudito: l’oggetto accarezzato è così il soggetto stesso.
La danza delle effimere
Matthias Jügler
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2025
pagine: 144
Dintorni di Lipsia, Repubblica democratica tedesca, 1979. Per Katrin e Hans, l’incubo di ogni genitore si è avverato: hanno perso il loro unico figlio subito dopo la nascita. Lei non può rassegnarsi alle parole dei medici, una madre certe cose le sente: il pianto di Daniel era il pianto di un bambino sano. Incapace di accettare l’ineluttabilità della perdita, Katrin si rinchiude nell’ossessione che suo figlio sia vivo. Hans però non può assecondarla, deve trovare, almeno lui, un modo di guardare avanti. Finché anche Katrin e Hans si perdono. Nei lunghi anni che seguono, mentre il mondo fuori crolla su sé stesso, Hans si è ricostruito una vita attorno a quel dolore seppellito nel profondo, alla sensazione di aver commesso un errore in un momento decisivo, al rimpianto di non aver lottato contro istituzioni omertose e ostili per conoscere il destino di quel figlio perduto. In una sorta di rito privato di guarigione, un giorno dopo l’altro si è recato al fiume a pescare, come faceva da bambino con suo padre. La serenità delle acque in movimento, la paziente attesa della preda, il momento frenetico e trionfante della cattura hanno lenito le ferite. Fino alla sera in cui, rientrando dal fiume, la voce di suo figlio, fantasma dal passato, squarcia quel silenzio anestetizzato dal tempo con la sua verità sconvolgente. Potranno i due uomini colmare un abisso di quarant’anni creato da uno Stato inumano, quarant’anni non vissuti da padre e figlio? Ispirato a uno dei capitoli più oscuri della storia della Germania orientale, quello dei “bambini rubati”, "La danza delle effimere" è il racconto universale di una perdita traumatica, di come il rimpianto possa plasmare un’esistenza intera. Ma è anche celebrazione della speranza figlia di ogni nuovo inizio, elegia del potere taumaturgico della natura.
Adorate creature
Amy Twigg
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2025
pagine: 320
Iris ha trentadue anni e dalla vita vuole solo una cosa: sapere cosa vuole dalla vita. I suoi giorni sono un desolante panorama di cose rotte o vuote: la casa dell’infanzia, in cui è tornata dopo la separazione da Nathan, cade a pezzi sotto i colpi dell’incuria; la madre vedova, alla disperata ricerca di relazioni con uomini inadeguati, è sopraffatta dalla propria infelicità; il lavoro, perso o abbandonato chissà dove, è stato sostituito da un banale impiego da commessa. Un futuro ordinario attende Iris, un’esistenza asfissiante per cui non sa immaginare un diverso finale. Poi, un giorno, un’amica le parla di Breach House, una fattoria immersa nella campagna dove le donne che hanno bisogno di un cambiamento possono vivere e lavorare insieme. Una comunità isolata e rigidamente femminile, dove affrancarsi dalla violenza del mondo degli uomini, ritrovare la libertà o, nel caso di Iris, trovarla per la prima volta. Qui Iris incontra Hazel, sfuggente nel suo corpo di ninfa appesantita: una creatura di eccessi, priva di grazia ma piena di fascino. Poi c’è Blythe, la matriarca della comune, dalla filosofia inflessibile, le grandi mani coriacee e – così credono tutte – il tocco taumaturgico. All’apparenza perfetto eppure sottilmente fragile, l’equilibrio di Breach House tuttavia cova ossessioni e un malcelato desiderio di trasgredire. Basterà un ospite sgradito a far vacillare le poche certezze comuni, a spingere le donne a un passo imprevisto, inimmaginabile.
La verità su Josie Fair
Lisa Jewell
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2025
pagine: 432
Alix Summer e Josie Fair sono nate lo stesso giorno, nella stessa città, addirittura nello stesso ospedale. Sono “gemelle di compleanno”, come si potrebbe definirle, ma le loro esistenze sono tutt’altro che simili. Alix è una famosa podcaster, ha setosi capelli biondi che catturano la luce, abiti costosi e un uomo perfetto al suo fianco. Josie invece è sempre in jeans, ha due figlie quasi adulte e un marito molto più grande di lei. È una fantastica coincidenza che Alix e Josie si siano incontrate la prima volta proprio nel giorno del loro quarantacinquesimo compleanno, e non è l’unica: hanno festeggiato nello stesso pub, alla stessa ora, e i loro figli hanno frequentato le stesse scuole, lo stesso parco giochi. Non serve altro perché Alix proponga a Josie di registrare insieme una puntata del suo podcast: vuole raccontare la vita dell’altra, così straordinaria nella sua ordinarietà. E poi c’è qualcosa di oscuro nel matrimonio di Josie, che stimola la passione giornalistica di Alix e il suo desiderio di aiutare un’altra donna che, così crede, è vittima di un legame tossico. Ma quando Alix comincia a sospettare che il passato di Josie sia ben più violento di quanto lei sia disposta a confessare, tutto precipita. Josie ormai è coinvolta talmente a fondo nella sua vita che per Alix tornare a quando tutto è cominciato non solo è difficile, può essere letale. Con "La verità su Josie Fair", Lisa Jewell ci regala un thriller sorprendente, che racconta il lato oscuro di ogni quotidiano in un crescendo di tensione tanto più minaccioso e incalzante quanto più simile alla vita vera. La nostra.
L'amore che non osa dire il suo nome. James Pratt e John Smith: una storia di pregiudizio e morte
Chris Bryant
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2025
pagine: 368
L’ultima, drammatica vicenda di condanna a morte per sodomia nella “civilissima” Inghilterra del 1835. James Pratt e John Smith vennero sorpresi in atteggiamento intimo in un locale dove si erano appartati. Spiati da una fessura che si apriva sul tetto, vennero denunciati, arrestati e a lungo detenuti prima di essere processati e condannati alla pena capitale. Nonostante le molte proteste e le prese di posizione a favore di un gesto di clemenza, i due furono impiccati per «reato contro la natura». Il processo fu una farsa, senza alcun rispetto per la loro sfera privata, senza un avvocato difensore. La vicenda riassume in modo drammatico le contraddizioni dell’Inghilterra di metà Ottocento, perché la loro esecuzione ebbe luogo proprio mentre la società britannica andava incontro a grandi cambiamenti. Sono anni di svolta nella vita sociale del Regno Unito: il governo pose fine alla schiavitù, bonificò i quartieri malfamati delle grandi città, regolò il lavoro minorile, aprì alle associazioni operaie, riconobbe il matrimonio civile e riformò il Codice penale, derubricando quasi duecento reati considerati capitali. Si aprì addirittura un dibattito sulla liceità della pena di morte e vi furono centinaia di condannati graziati. Con Pratt e Smith, tuttavia, la giustizia e l’opinione pubblica rimasero inflessibili: il boia tornò in attività dopo due anni e il loro trasferimento al patibolo venne accompagnato da urla e gesti di scherno. Attraverso una accurata ricerca d’archivio, Bryant offre un appassionante quadro della vita degli ultimi due giustiziati per sodomia, che diviene anche l’occasione per riflettere sul difficile percorso dei diritti civili. "Ecco il motivo per il quale ho scritto questo libro: per ricordare come non sia affatto scontato che le libertà di cui oggi godiamo siano irreversibili. Ricostruendo il mondo nel quale James Pratt e John Smith vissero, spero di restituire loro la vita, ma soprattutto di denunciare l’ingiustizia che hanno subito".
L'ultima fuggitiva
Tracy Chevalier
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2025
pagine: 320
È il 1850 quando Honor e Grace Bright si imbarcano sull’Adventurer: direzione America. La meta ultima delle due sorelle è Faithwell, villaggio dell’Ohio in cui Grace andrà in sposa a Adam Cox, un austero fattore parecchio più anziano di lei. Determinata a lasciarsi alle spalle la vita angusta della loro comunità di quaccheri nel Dorset, Grace ha infatti instaurato una fitta corrispondenza con Adam, culminata nella proposta di matrimonio. Ma, appena giunte in Ohio, la tragedia si abbatte sulle sorelle Bright: Grace si ammala di febbre gialla e muore a un passo dalla tanto agognata nuova vita. Honor si ritrova così da sola in un Paese sconfinato ed estraneo. A turbarla profondamente, però, non è l’accoglienza fredda dei Cox, ma qualcosa di più grande, che riguarda l’America tutta: lì i neri sono ancora ridotti in schiavitù. Faithwell, infatti, è un crocevia fra le rotte dei coloni diretti all’Ovest in cerca di terra da coltivare, gli schiavi in fuga dalle piantagioni e i cacciatori di schiavi, pagati per trascinarli indietro. Tra questi spicca Donovan: occhi duri color nocciola, viso squadrato. Per non venir meno ai saldi principi di rettitudine con cui è stata educata in Inghilterra, Honor decide di aiutare gli schiavi ribelli. Una condotta a dir poco imprudente nella conservatrice Faithwell, e ancor più imprudente è la tentazione che si risveglia in Honor ogni volta che incrocia lo sguardo di Donovan: la promessa di un’emozione intensa, inaspettata, proibita.
La ragazza con l'orecchino di perla
Tracy Chevalier
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2025
pagine: 288
Delft, Fiandre, XVII secolo. Il destino di Griet, figlia di uno dei decoratori di piastrelle più rinomati in città, cambia il giorno in cui alla sua porta compaiono due sconosciuti: un uomo dal viso spigoloso, occhi grigi come il mare ed espressione ferma, e una donna, riccioli biondi e sguardo sfuggente, che sembra portata dal vento. Sono Johannes Vermeer, il celebre pittore, e sua moglie Katharina, gente ricca e influente del Quartiere dei Papisti, vicino eppure lontanissimo dal piccolo mondo di Griet. Lei ha sedici anni e quel giorno apprende dalla madre che sta per prendere servizio presso i Vermeer per otto stuiver al giorno: oltre a tutte le mansioni quotidiane, dovrà prestare particolare attenzione allo studio del pittore, in cui occorre muoversi con delicatezza, senza toccare né spostare nulla. Nella casa dei Vermeer, tuttavia, tra l’artista e la serva, l’uomo potente e la giovane donna che possiede solo la sua incantevole innocenza, nasce ben presto un’intesa fatta di sguardi, sospiri, frasi non dette. Griet vede la luce, il colore, come nessun altro, e questa sensibilità la rende preziosa a Johannes e invisa a Katharina, gelosa di quel legame che la esclude. Il sorprendente amore di Griet per l’arte la spingerà a varcare soglie proibite, oltre le quali, lei non può immaginarlo, si spalancano secoli di immortalità. La ragazza con l’orecchino di perla è una storia trascinante di coraggio e passione, il romanzo iconico di una scrittrice amatissima: un classico moderno che attraversa le generazioni.
La luce laggiù
Sara Fruner
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2025
pagine: 320
"La luce laggiù" è un romanzo che fa male al modo in cui fanno male le ossa quando si cresce. Ma è anche un coro di storie che congiungono vari angoli di mondo – Italia, Stati giungono Uniti, Giamaica, Svizzera – e convergono in un finale potente dove casa, amore e cura trovano uno spazio inaspettato in cui coesistere. Oltre alla fama internazionale, Moreno Mondo ha trovato nella fotografia un modo per fare silenzio intorno a sé e dialogare con la luce. Lo troviamo in una stazione. Ha appena fatto qualcosa di importante e ha perso il treno. Seduto su una panchina, aspetta il successivo, che però sembra non arrivare mai. In quel luogo sospeso, irraggiungibile per gli altri e lontano da dove dovrebbe essere, il tempo dell’attesa gli si spalanca di fronte come un dono: la possibilità di riguardare la propria vita e di soffermarsi su ciò che non ha potuto dimenticare. Il maledetto agosto del lago che lo ha sprofondato nel lutto e nella colpa. I primi passi con la macchina fotografica tra le mani. La madre, che plasma in statuette il dolore per trovarvi un senso. La fragile violenza del padre, intrappolato tra Far West e inadeguatezza. E poi la ventata di nuovo portata da Didi, con il suo bagaglio di traumi, sogni furiosi e abbandoni. Didi che è carnevale laddove Moreno è quaresima. Didi che in lui vede sempre quello che trova la luce nascosta nelle cose, il cercatore dei punti di rottura – la vera bellezza del mondo.
Vento forza 17
Caroline Wahl
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2025
pagine: 256
Il computer nello zaino, un trolley blu sgangherato con dentro qualche vestito, AirPods nelle orecchie e la disdetta dell’affitto nel marsupio: Ida esce da Fröhlichstraße 37, isola infelice di un’infanzia felice, la sua casa che ora casa non è più. La mamma è morta, e sua sorella Tilda le ha comprato un biglietto per raggiungerla ad Amburgo. Sembra che tutti le impongano la voglia di ricominciare. Ma mentre il treno corre, Ida si chiede se sarà mai in grado di iniziare una nuova vita, ripartire da zero, lei che non riesce mai a prendere una decisione. E pensa a Tilda. Che farebbe sua sorella, che invece sa sempre cosa fare? Tilda così determinata e metodica, Tilda che, così quando Ida era piccola, ogni giorno faceva le sue 22 vasche in piscina. Eppure Tilda non era lì, alla fine, quando tutto è crollato. Il treno corre, Ida corre, non si ferma. Prosegue oltre Amburgo e scende a Rügen, l’isola dalle scogliere trasparenti e i venti selvaggi, austera e algida come un quadro di Caspar Friedrich, come il suo cuore indurito. Un luogo che però l’abbraccia come una figlia perduta: Knut, gestore dell’unico pub, e sua moglie Marianne la accolgono senza esitazione nei loro giorni. E poi c’è Leif. Fiamme zione negli occhi e tormento dentro, dolce, imprevedibile, sfuggente. Solo davanti a quel mare, amico sconfinato, Ida può affrontare i venti del passato che vogliono trascinarla via. Qualcosa ora la trattiene, la àncora a terra, le insegna di nuovo a sperare.
Ne scriverai?
Herman Koch
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2025
pagine: 256
È la festa per celebrare la pubblicazione del suo romanzo, e nessuno dei presenti nota che Herman Koch si alza ed esce dalla stanza di continuo. A tavola, sorride e conversa animatamente, come sempre. Il giorno prima, un fotografo è stato a casa sua per un servizio, ma appena vede pubblicato il suo ritratto, Koch butta via il giornale. Pensa che sul suo volto si veda tutto. Anche se in realtà solo la moglie e il figlio sanno. Qualche settimana dopo, il suo medico lo convoca per i risultati dell’ultima tac. È il 3 febbraio 2020. «È ovunque» sono le parole choc che aprono quella conversazione. Herman Koch ora deve fare i conti col caos che si è impossessato dei suoi giorni: un autore come lui può dire «No, stasera non vengo alla presentazione, ho il cancro»? No, Koch non vuole lasciare al cancro il ruolo da protagonista. È uno scrittore, e come tale ne scriverà. Da questa ineluttabile consapevolezza nasce una condivisione totalizzante di diagnosi, cure, conseguenze, pensieri, ricordi, speranze. Il racconto segue così una direzione ben precisa, attorno al fulcro di tutto: continuare a vivere e a scrivere, scrivere per vivere. Guardando il mondo che passa come una nave che scivola quieta sull’acqua, restando comodamente seduto al tavolino di un bar, con penna e taccuino, davanti a un bicchiere di birra. Sono impaziente per natura, ma non in questo caso. Il tempo rallenta. Quasi si ferma, ma continua a scorrere alla velocità della nave che passa. È questo, ho pensato spesso mentre ero lì. Questo è tutto quello che c’è. Mi identifico con la nave, non è poi così complicato. Ci capiamo.
Il corpo di Mussolini. Odissea di un cadavere
Ugo Savoia
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2025
pagine: 304
A fine aprile 1945, dopo i fatti di piazzale Loreto, il corpo dell’ex duce del fascismo viene inumato in un campo anonimo del cimitero di Musocco, a Milano. Esattamente un anno dopo, tre giovani nostalgici lo riesumano e di fatto lo rapiscono: chiedono che lo Stato italiano tributi a Mussolini gli onori che, secondo loro, si merita. La notizia piomba nelle redazioni dei giornali italiani e stranieri come una bomba e la stampa sembra fare a gara a chi la spara più grossa. Il cadavere viene segnalato contemporaneamente in vari luoghi del Paese. C’è chi dà per certo che sia stato prelevato per ordine di Churchill e c’è addirittura chi giura di averlo visto vivo aggirarsi per le italiche contrade. In realtà, da quel momento quei resti mortali vagano tra un convento e l’altro della Lombardia, senza che si sappia dove sono nascosti. Il governo della neonata Repubblica, guidato da Alcide De Gasperi, vuole evitare che il luogo della sepoltura si trasformi in una sorta di tempio di fanatica venerazione. I tre protagonisti del trafugamento, guidati da Domenico Leccisi, trovano l’appoggio di padre Enrico Zucca, superiore del convento dei frati cappuccini di piazza Sant’Angelo, e di padre Alberto Parini, fratello dell’ex podestà di Milano. E mentre il ministro dell’Interno Romita muove anche i servizi segreti per scoprire dove si trova la salma, quel che resta del corpo viaggia ancora, in un’odissea degna di un romanzo, che troverà il suo epilogo oltre dieci anni dopo, nel 1957, nella tomba di famiglia a Predappio.
Questa pazza fede. Una stagione con l'Hellas Verona
Tim Parks
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2025
pagine: 528
Stagione calcistica 2000-2001: è l’anno del Giubileo, è l’Italia della campagna elettorale che sancirà la seconda vittoria di Silvio Berlusconi, e la Serie A è il campionato più bello e più ricco del mondo, il più seguito e il più tifato. Uno scrittore e intellettuale nato a Manchester e trapiantato a Verona decide di abbandonarsi completamente alla sua passione per il tifo per l’Hellas Verona, e di seguire la squadra per tutta la stagione, in casa e in trasferta, viaggiando su e giù per la penisola insieme ai famigerati ultras del Verona, da anni accusati – a volte a torto, spesso a ragione – di ogni nefandezza. Tim Parks ha bisogno di una scusa da esibire in famiglia, per giustificare questa sua follia, e non c’è scusa migliore che quella di scrivere un libro: una ricerca sulle radici profonde della “pazza fede” che riempie così tanto le vite dei tifosi, e nello stesso tempo un’esplorazione e un racconto del paese che Parks ha imparato ad amare. Il risultato, come scrive Daniele Rielli nella prefazione a questa edizione, è «uno dei più bei libri della narrativa italiana di realtà», un’opera rutilante, ironica, travolgente, profonda, che trascende l’epoca in cui è stata scritta e gli avvenimenti che narra, ed entra a pieno titolo tra i pochissimi grandi libri che hanno saputo rendere universale la dimensione psicologica del tifo calcistico, da Febbre a 90° di Nick Hornby a I furiosi di Nanni Balestrini.