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Prova d'Autore

Milo

Milo

Lorenzo D'Agata

Libro

editore: Prova d'Autore

anno edizione: 2021

pagine: 124

«Catania, fine anni Ottanta. Milo è sul treno delle 7:30 in partenza per Pisa, irrigidito e travolto da mille emozioni ma inconsapevole che quel viaggio darà uno scossone alla sua vita, ma soprattutto gli insegnerà ad avere coraggio. Una parola, che seppur assente letteralmente, racchiude il senso del motto della scuola di fanteria, a Cesano di Roma, che non dimenticherà mai: Fortior ex adversisresurgo - Risorgo più forte dalle avversità. Milo è diverso dai suoi colleghi, non accetta che si parli dell'amore e delle donne in modo apatico e volgare, piuttosto il suo essere nostalgico, riflessivo e sentimentale lo contraddistinguono, rendendolo forte e protetto dal cinismo e dalla svalutazione collettiva. Potremmo definirlo un uomo "fuori epoca". Non molto estroverso, fa fatica ad esternare ciò che prova perché le emozioni pareva ingombrassero qualsiasi spinta ad un'esternazione verbale da lui percepita come estremamente riduttiva della magnificenza e della complessità interiore. Solamente la ragazza dalle scarpe gialle, per lui un mistero difficile da comprendere, espressione di dolce malizia e di una tremenda femminilità, sarà l'unica a rendergli spontaneo il fluire delle parole e a rendere nota, con un cambio di linguaggio, una seconda personalità di Milo, e dello stesso scrittore, sul finire delle ultime pagine. Pagine in cui troviamo un Milo più uomo, più saggio, arricchito dalle mille sfaccettature che albergano nell'animo delle persone e dei luoghi incontrati tra treni in transito, Piazza di Spagna, Campo Italia a Messina e il bar di Federico in Via Umberto a Catania. Alcune cose però non cambiano mai, il senso di insoddisfazione e quella nostalgia permangono, nostalgia di ciò che è stato, di ciò che è, di ciò che sarà,quasi a voler ripescare fuori, per necessità, quei momenti, quei luoghi, quei volti, quelle espressioni, anche ciò che ha procurato dolore per poterli abbracciare, viverli ancora più intensamente e ripartire da lì, come unico svago che resta per chi è diffidente verso il futuro; cita Carlo Verdone in La grande bellezza(2013). Milo non sceglie ciò che è più semplice ma piuttosto sceglie la via libera, slegandosi da gradi e obblighi serrati come quelli a cui ha dovuto adempiere per lungo tempo. Attraverso le sue parole Lorenzo D'Agata da vita a un ritratto dalla scrittura estremamente essenziale in cui cambiano i luoghi, gli strumenti, le strutture, i protagonisti, ma i fatti sempre quelli sono, quasi a voler rivolgere un invito: quello di smuovere le proprie abitudini per dare spazio a nuovi stati d'animo e scoperte consone alla propria personalità, ma di cui forse non si è ancora consapevoli.» (Catherine Vaccaro)
12,00

La fiaba del lupo e del mago

La fiaba del lupo e del mago

Francesco Nicolosi Fazio

Libro

editore: Prova d'Autore

anno edizione: 2021

pagine: 120

«Potremmo definire questo libro un romanzo, il copione di una commedia, una raccolta di versi, un esperimento letterario. Una chimera. Un gioco letterario di quelli che, al di là delle mode e degli umori del lettore, spingono a riflettere sulla differenza tra mercato editoriale e letteratura, tra artigiano e artista.(...) Nicolosi Fazio è un artista, perché non somiglia a nessuno e ama divertirsi. Non si prende troppo sul serio e non si autoimpone canoni estetici. È uno sperimentatore. Questo libro racconta la storia dell'estinzione dei lupi dell'Etna, in concomitanza all'incedere della presenza umana col teatro tragicomico che essa comporta. Questa potrebbe essere un'estrema sintesi e sarebbe già abbastanza per farci annuire dinnanzi alla novità rispetto a un tema mai trattato. Ma si aggiunge il come, la scelta di stili che ci fanno immaginare l'Autore all'opera in un laboratorio amatoriale, dove è sempre presente il rischio di un'esplosione ma alla fine, per qualche ragione misteriosa, viene fuori un prodotto armonioso. Il lettore è immerso in una narrazione corale, che si sposta da una prospettiva all'altra e che, ogni volta, deve necessariamente adottare un registro e un genere letterario diverso, che possa anche formalmente rappresentare l'essenza di quel personaggio.(...)» (dalla prefazione di Giulia Letizia Sottile).
13,00

Storia di un catanese: Vincenzo Bellini

Storia di un catanese: Vincenzo Bellini

Salvatore Emanuele Samperi

Libro

editore: Prova d'Autore

anno edizione: 2021

pagine: 328

«Il tenore catanese Salvatore Emanuele Samperi con questo suo lavoro propone un resoconto divulgativo su Vincenzo Bellini. Dopo la reiterata lettura dell'epistolario belliniano e delle più apprezzate biografie, giunge ad alcune garbate riflessioni che si spingono persino a formulare una convincente teoria sulle cause che avrebbero condotto alla morte il biondo catanese in linea con le odierne conoscenze mediche. (…) A lui il merito di aver ritrovato il manoscritto della composizione giovanile di Bellini i Nove Versetti per due tenori, custodita a tutt'oggi presso collezione privata. Direttore artistico del progetto culturale "Bellini tra i giovani" da lui fondato, patrocinato dal comune di Catania in collaborazione con l'Assessorato alla Scuola, lo pone all'attenzione delle nuove generazioni di studenti attraverso un concerto lirico itinerante presso gli istituti scolastici. (…) Un volume nutrito, puntuale e definitivo sulla vita, la personalità e le opere del famoso compositore catanese. La storia della vita di Vincenzo Bellini sicuramente autentica e più completa tra quante ne sono state pubblicate, questa scritta dal tenore catanese Salvatore Emanuele Samperi. Qui viene ripercorso con precisione che rispecchia documenti inoppugnabili, amore e competenza, ogni momento del percorso biografico artistico e della critica riguardante il genio belliniano, a iniziare dall'adolescenza fino all'ultimo giorno di vita : Inoltre il lettore troverà nel corpus delle descrizioni, svolte con grazia narrativa partecipe e avvincente, una messe di informazioni che appartengono alla storia bibliografica e completano di serietà e codificazione scientifica quanto l'acribia di Salvatore Emanuele Samperi ha compendiato armonicamente per ogni lettore, da quello appassionato a quello specialistico.»
20,00

Trieste giardino delle Esperidi. Omaggio alla città

Trieste giardino delle Esperidi. Omaggio alla città

Mario Grasso, Laura Rizzo, Giulia Letizia Sottile

Libro

editore: Prova d'Autore

anno edizione: 2021

pagine: 108

Venezia Giulia e Sicilia le due regioni italiane tra loro più lontane, estremo confine Nord ed estremo confine Sud. Quest'ultimo con l'aggiunta del mare divisorio. Una realtà geografica che leggendo le dense pagine di questo libro, si manifesterà inesistente. Un documento sui generis quanto affabile e per molti suoi significati ulteriori, che giungono esemplari in questo momento di privazioni e negazioni. Buon segno e nuovo che fa augurare una proliferazione spontanea di altrettante iniziative del genere che unisce le istanze più autentiche di una civiltà, di un Paese dalle tradizioni esemplari, per la sua storia e la osmosi armonica di culture regionali, dai dialetti alla lingua della comunicazione nazionale. L'Italia della letteratura, delle Scienze, delle Belle Arti, dei valori umani, dell'amicizia. In questo sorprendente libro tre scrittori siciliani di diverse generazioni si approssimano, ciascuno a modo proprio, a cogliere momenti palesi e subliminali della città di Svevo, Saba, Cergoly, Mattioni, e oggi di Claudio Magris; la patria dei precursori italiani degli studi della psicanalisi, dell'Operetta, del lieto vivere e del cosmopolitismo. Al capitolo delle memorie storiche, delle testimonianze sull'attualità e delle dediche di Mario Grasso, il novantenne decano dei poeti italiani, segue nel secondo capitolo una empatica, puntuale quanto affabile rivisitazione storica che Laura Rizzo svolge ripercorrendo il capitolo leggendario della Trieste di Saba, e della sua "Libreria Antiquaria"; chiude il trittico dei contributi, Giulia Letizia Sottile, che ha allusivamente intitolato il proprio scritto facendo simbolicamente propria una nota e incisiva frase di Joyce. Sottile conclude con una poematica sinfonia di letterarie consonanze, spontanea esaltazione dell'anima cosmopolita, libera e gioiosa della gente giuliana. Una scelta di foto inedite, quasi tutte scattate dalla medesima Sottile, evoca atmosfere e anima le testimonianze dei tre momenti di omaggio. Singolare quanto significativa complementarità artistica è l'illustrazione di copertina, scatto del maestro fotografo triestino Pierfrancesco Fontana. Immagine di uno storico singolare evento che ha procurato a Trieste il Guinness dei primati nel 2015, (la coperta a uncinetto più grande del mondo) e che qui propizia, con i suoi colori e il riverbero delle architetture monumentali della piazza Unità d'Italia, nella quale era stata esibita, significati ulteriori a complementarità di questo omaggio alla città giuliana, moderno giardino europeo delle mitiche mele doro. (r.c.) Il testo è corredato da una scelta di 38 immagini inedite, tra fotografie, disegni e dipinti, che evocano le atmosfere della città.
13,00

I tre memorabili insulari

I tre memorabili insulari

Grazia Dormiente

Libro

editore: Prova d'Autore

anno edizione: 2021

pagine: 68

Un approfondimento della scrittrice modicana su tre importanti voci della letteratura italiana di autori siciliani: Leonardo Sciascia, Vincenzo Consolo, Gesualdo Bufalino. «Garbo intellettuale, impronta storica e bruciante attualità rendono questo volume, come scrive Mario Grasso in prefazione, un atto di amore per la propria terra, l'ennesimo che compie Grazia Dormiente, da poetessa e operatrice culturale che è sempre stata dedita alla testimonianza e alla valorizzazione della cultura siciliana, a cominciare dall'attività per il Museo del Cioccolato di Modica.»
10,00

Bolo

Bolo

Renata Governali

Libro

editore: Prova d'Autore

anno edizione: 2020

15,00

L'enigma sulla cetra. Una filosofia di superficie
12,00

Il «giallo nordico» e i suoi dintorni
15,00

Dammi carta e pensa

Dammi carta e pensa

Emanuele Fiore

Libro: Libro in brossura

editore: Prova d'Autore

anno edizione: 2020

pagine: 92

«Le sorprese in questo libro sono nascoste tra un cortocircuito e l’altro del gioco fonosemantico che Emanuele Fiore brevetta. Poesia quasi scheda d’identità dei nostri giorni di astanti-assenti, e ipocrisie. Fulminanti metafore che la grazia della poesia colora di affabilità e delicatezza letteraria. (…) Cerca complici perché è Letteratura la chiave di volta di tutta la silloge, la Letteratura in veste di cerimonia tutta ludica e di una originalità che esige ricerca di sodali disposti a intrattenersi fino a partecipare e lasciarsi allenare al gioco del cambio di vocali o di consonanti, al massacro delle locuzioni usurate, impiccate a confronto con sostituzioni che le deridono: “Niente è come sempre”; “L’eterno al lotto”; “Minuto in un secondo”. A occasioni dove viene mimato un refuso che non c’è: “È qui distante”. Il palleggiare con la stessa parola nelle sue diverse accezioni in dipendenza degli accenti: “L’ascia lascia la scia”. E questo come regola quasi costante con i titoli, quasi altrettanti aperitivi per le sontuose portate di innovazioni condotte con magistrale abilità e padronanza di significati e significanti. (…)» (dalla pref. di M. Grasso)
12,00

L'io che non c'è

L'io che non c'è

Silvia Costanzi

Libro

editore: Prova d'Autore

anno edizione: 2020

15,00

Il guardiano del bosco

Il guardiano del bosco

Orazio Italia

Libro: Copertina rigida

editore: Prova d'Autore

anno edizione: 2020

pagine: 192

Un guardiano insolito per un bosco che lo è altrettanto con i suoi tesori botanici e la fauna che al suo interno vive. Un mondo a sé stante in un angolo della Sicilia, che potrebbe essere un altrove idealmente universale. Dopo la lettura di questo romanzo ecologico pieno di sorprese, ciascuno dirà che il bosco narrato da Orazio Italia lo ha suggestionato al punto da fargli desiderare di esserne guardiano e andare ad abitarvi, infatti ai suoi margini c'è la vita di un paese dove tutti si conoscono e vivono ordinarie umani passioni sentimentali, civili, sociali e politiche. Spesso soprattutto politiche, perché spetta alla politica custodire i tesori del bosco e del suo lago naturale.
15,00

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