Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Salerno

Nuova edizione commentata delle opere di Dante. Volume Vol. 7/1

Nuova edizione commentata delle opere di Dante. Volume Vol. 7/1

Dante Alighieri

Libro: Libro rilegato

editore: Salerno

anno edizione: 2021

pagine: 500

Nella logica di un recupero completo e aggiornato dell'opera di Dante in tutte le sue componenti storiche, uno spazio autonomo non poteva non essere riservato alle Opere di dubbia attribuzione e altri documenti danteschi. Tra quelle, un posto di rilievo spetta a "Il Fiore e il Detto d'Amore": i due poemetti scoperti alla fine dell'Ottocento e subito attribuiti a Dante da una parte della critica. Si tratta - com'è noto - di due parafrasi, parallele e complementari, del "Roman de la Rose", capolavoro del Duecento francese, destinato a grande fortuna in àmbito europeo. Se l'attribuzione resta incerta, ancorché sostenuta da studiosi del valore di Guido Mazzoni, Pio Rajna, Gianfranco Contini, sicuro è il pregio letterario dei due poemetti, probabilmente opera di un unico autore, la cui presenza nel panorama culturale del Duecento italiano è degna di ogni rilievo. Edite criticamente e con ricchezza di apparati filologici ed esegetici da Contini, le due opere vengono ora riproposte in un testo attentamente riveduto e ammodernato nella resa grafica, così da renderne più agevole la lettura, corredato di un ampio commento che riunisce i dati utili a una valutazione puntuale: dai riscontri col romanzo francese, per la prima volta affiancati da una traduzione italiana, ai raffronti più significativi con l'opera di Dante e la poesia italiana del Duecento. L'edizione è preceduta da un'ampia Introduzione che ripercorre l'intricata questione attributiva.
49,00

Nuova edizione commentata delle opere di Dante. Volume Vol. 7/2

Nuova edizione commentata delle opere di Dante. Volume Vol. 7/2

Dante Alighieri

Libro: Libro rilegato

editore: Salerno

anno edizione: 2021

pagine: 540

Questa «Nuova Edizione commentata delle Opere di Dante (NECOD)» è stata concepita – unitamente al «Censimento» e alla «Edizione Nazionale dei Commenti danteschi», che la integrano – come massimo omaggio a Dante nel Settimo Centenario della morte: 1321-2021. A distanza di cento anni dalla «Edizione del Centenario» de Le Opere di Dante, il volume che nel 1921, in occasione del Sesto Centenario della morte, offrì ai lettori di tutto il mondo quello che è rimasto fino ad oggi il testo di riferimento dell’opera dantesca, frutto del lavoro pluriennale di un’équipe di insigni studiosi coordinati da Michele Barbi, sono sembrati maturi i tempi per un decisivo passo avanti: non solo un nuovo testo di tutte le opere, riveduto e aggiornato ai progressi più significativi della filologia internazionale, ma finalmente un commento di grande respiro, integrato ove occorra da appendici di documenti utili a meglio illustrare il discorso storico e critico, in grado di scavare a fondo nel dettato dantesco e cogliere tutte le valenze comunicative di un messaggio estremamente complesso, talvolta studiatamente criptico, ancora in parte da scoprire e capace di suscitare emozioni forti anche nei lettori di sette secoli più tardi. La selezione attenta dei Curatori e la supervisione di una Commissione scientifica che include alcuni tra i maggiori specialisti italiani e stranieri, un rigoroso sistema di controlli, idoneo a garantire un margine minimo di sviste o errori, insieme con un ricco apparato di indici e repertori che consenta un’agevole fruibilità dei volumi, distinguono questa «Nuova Edizione» come una proposta senza precedenti nella storia degli studi danteschi. In coincidenza con i centocinquant’anni di Roma capitale nel 2021, l’omaggio più degno della Patria al suo grande Poeta che ne ha presentito il destino di nazione, plasmandone la lingua e l’identità culturale.
49,00

Dante con l'Espositione

Dante con l'Espositione

Bernardino Daniello

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Salerno

anno edizione: 2021

pagine: 1512

Il Dante con l'espositione del lucchese Bernardino Daniello (Venezia, 1568) contiene l'ultimo commento integrale e continuo del Cinquecento, dando conclusione a un percorso esegetico che si era ininterrottamente protratto lungo i due secoli precedenti, a partire dalle note di Jacopo Alighieri. Tale posizione cronologica rende la lettura di Daniello interessante per capire quanto fosse rimasto, e come, delle interpretazioni precedenti, all'alba di un nuovo periodo - il Seicento - in cui gli interessi danteschi avrebbero subito una drastica flessione negli studi. A più riprese tacciate di plagio e di scarso acume dalla critica otto-novecentesca, le chiose danielliane vengono sottoposte nell'Edizione Nazionale a un'analisi obiettiva, che ne rivela le peculiarità e i tratti originali. L'opera di Daniello è importante però non solo a livello contenutistico ma per la sua particolare storia editoriale. Nel volume, pubblicato postumo, la versione della Commedia cui si affiancano le note del lucchese è diversa da quella (o quelle) che lesse per compilarle. Le discrepanze rilevate fra la forma del poema fissata dall'editore e quella desumibile dalle chiose, sono state esaminate in più di trenta fra incunaboli e cinquecentine, al fine di risalire alle fonti di Daniello e di ricostruirne le modalità di impiego.
160,00

Introduzione a La Divina Commedia

Introduzione a La Divina Commedia

Enrico Malato

Libro: Libro rilegato

editore: Salerno

anno edizione: 2020

pagine: 68

Vengono riconosciute due nervature profonde che attraversano tutto il percorso narrativo dell'opera, conferendole uno spessore e un valore semantico passati finora del tutto inosservati: da un lato un nascosto lacerante conflitto ideologico con Guido Cavalvanti, che, esploso dopo la dedica a lui della Vita nuova, effetto di quella dedica, trova il suo esito poi nella Commedia; dall'altro una velata ma progressivamente scoperta ambizione di dare all'opera una valenza per cui essa sia non soltanto il messaggio, pur altissimo, di un poeta, ma il contributo di un uomo di fede che, sostenuto dalla grazia di Dio, intenda adempiere a una missione di salvezza dell'umanità. Perciò l'appello al «sacrato poema», il «poema sacro, / al quale ha posto mano e cielo e terra», che potrà meritargli «l'amato alloro», l'incoronazione poetica, convalida e sigillo del felice compimento della sua “missione”.
12,00

Retorica e narrazione del viaggio. Diari, relazioni, itinerari fra Quattro e Cinquecento

Retorica e narrazione del viaggio. Diari, relazioni, itinerari fra Quattro e Cinquecento

Sergio Bozzola

Libro: Libro in brossura

editore: Salerno

anno edizione: 2020

pagine: 144

Le "Navigazioni atlantiche" di Alvise Da Mosto, il "Diario de a bordo" di Colombo, la "Relazione del primo viaggio attorno al mondo" di Pigafetta, le lettere di Vespucci, la magnifica "Histoire d’un voyage fait en la terre du Bresil" di Jean de Léry: non sono che alcuni dei testi esaminati in questo libro sotto il profilo della lingua e delle forme discorsive (iperboli, amplificazioni, similitudini e metafore, strutture del racconto). Attraverso un’analisi puntuale il lettore è condotto a scoprire non anonime, asciutte pagine di diario, o cronache essenziali, o maldestre registrazioni di eventi e paesaggi, ma narrazioni nelle quali cerca espressione lo stupore primigenio di fronte a scenari perturbanti. Ed è proprio quando l’ignoto assume tutte le forme del sensibile (suoni, odori, colori) che il mezzo linguistico dei narratori si rivela costituzionalmente povero e deve torcersi nel tentativo di descrivere. Nelle pieghe di queste incrinature sono gli indizi di un’impensata meraviglia.
16,00

Il manoscritto Saibante-Hamilton 390

Il manoscritto Saibante-Hamilton 390

Libro: Libro rilegato

editore: Salerno

anno edizione: 2020

pagine: CCXVI-622

L’illustre codice Hamilton 390 della Staatsbibliothek zu Berlin (già Saibante), che qui si pubblica in edizione critica, ha destato l’interesse di alcuni tra i più grandi filologi romanzi dell’Otto e Novecento. Realizzato verosimilmente a Treviso nei primissimi anni Ottanta del Duecento, conserva un florilegio di testi latini e volgari di straordinaria importanza: è infatti « il primo manoscritto italiano a proporsi in forma di raccolta coerente, e i testi volgari in esso contenuti (spesso degli unica) rappresentano il più antico corpus di opere di carattere didattico-moraleggiante dell’Italia settentrionale. Le numerose miniature del codice intrecciano un fitto dialogo con i testi e hanno funzione non solo decorativa, ma anche, e ancor più, di complemento esegetico » (dall’Avvertenza, p. v). Il volume raccoglie, per la prima volta, l’edizione critica integrale di questo monumentum delle Origini italiane, accompagnato da uno studio multiprospettico che ripercorre la storia antica e moderna del codice, facendo emergere le particolarità del suo assetto materiale, ma anche i molti – e finora poco valorizzati – pregi letterari, artistici, storico-culturali che ne determinano la fisionomia. L’edizione complessiva, che permette in primo luogo di osservare l’oggetto nella sua materialità e nella sua realtà testimoniale, consente anche, da un lato, la piena intelligenza dei testi che lo compongono, esaminati nella loro peculiare stratificazione testuale e linguistica; dall’altro, offre l’opportunità d’indagare compiutamente il rapporto tra i testi e le illustrazioni che li corredano: un rapporto vistoso ed esplicito, che fa del manoscritto un caso pressoché unico nel panorama della produzione libraria dei primi secoli della letteratura italiana (ma anche europea). Le note introduttive e i commenti puntuali a ciascuna delle opere, insieme al formario analitico completo (volgare e latino) relativo a tutti i testi contenuti, offrono un impianto esegetico il più aggiornato e sistematico possibile; gli studi codicologici e storicoartistici, nonché l’indagine sui paratesti e sull’impianto illustrativo, che alla parte propriamente esegetica si integrano in modo coerente, propongono, nel loro complesso, un nuovo ed efficace paradigma per lo studio dei grandi manoscritti letterari medievali.
148,00

Saggio di una nuova edizione commentata delle opere di Dante. Volume Vol. 2

Saggio di una nuova edizione commentata delle opere di Dante. Volume Vol. 2

Enrico Malato

Libro: Libro in brossura

editore: Salerno

anno edizione: 2020

pagine: 80

Portando avanti il progetto della « Nuova Edizione commentata delle Opere di Dante (NECOD) », concepito come massimo omaggio al Poeta nel Settimo Centenario della sua morte (1321-2021), il Centro Pio Rajna offre una nuova anticipazione del lavoro in corso per l’opera maggiore. È appena il caso di ricordare che il disegno generale dell’impresa venne illustrato in un ampio saggio di Enrico Malato, che ne approfondiva le ragioni e le modalità di attuazione: Per una nuova edizione commentata delle Opere di Dante (in « Rivista di studi danteschi », a. iv 2004, fasc. i pp. 3-160, poi in vol., 1° di questi « Quaderni », 2004, 20162, con una Postfaz.); seguíto poco dopo da uno specimen illustrativo proprio dell’edizione della Divina Commedia, per la quale si prometteva un testo interamente riveduto – assumendo a fondamento quello dell’edizione Petrocchi (1966-’68) – e un apparato esegetico pensato e attuato con criteri nuovi rispetto a quelli tradizionali: Saggio di una nuova edizione commentata delle opere di Dante. 1. Il canto i dell’ ‘Inferno’ (in « Rivista di studi danteschi », a. vii 2007, fasc. i pp. 3-72, poi in vol., 3° di questi « Quaderni », 2007). Negli anni successivi, mentre la NECOD iniziava (nel 2012) e portava avanti le sue pubblicazioni (ad oggi sono usciti 8 dei 15 tomi complessivi previsti, un 9° è in corso di stampa, gli altri avviati al traguardo), il Curatore dell’edizione della Divina Commedia ha pubblicato altri “saggi” del lavoro in corso, per informazione degli avanzamenti e dei risultati via via conseguiti. Basti ricordare un contributo illustrativo del testo riveduto del poema: Per una nuova edizione commentata della ‘Divina Commedia’ (in «Rivista di studi danteschi», a. xvii 2017, fasc. ii pp. 235-300, a. xviii 2018, fasc. i pp. 3-132, poi in vol., 9° di questi « Quaderni », 2018), con l’anticipazione del nuovo testo e analitica giustificazione di ogni intervento innovativo (in sostanza, l’Apparato critico della nuova edizione NECOD); quindi, una edizione integrale del poema in un volume della collana «I Diamanti», con il nuovo testo di cui sopra e un commento essenziale a piè di pagina, quale gli spazi del formato ridotto hanno consentito, integrato però da un Dizionario della ‘Divina Commedia’, che dà corpo a un secondo volume collegato al primo, proposto come strumento utile alla ricerca e al rapido approfondimento di nodi più e meno problematici. Avvicinandosi tuttavia la scadenza del Settecentenario dantesco (settembre 2021) – quando sarà data una congrua anticipazione del lavoro definitivo – è sembrato opportuno esibire un secondo specimen, in funzione non più tanto di prospettiva di un progetto, quanto di documentazione di un processo esecutivo avanzato, ma tuttora in corso di attuazione. Si è scelto il canto x dell’Inferno perché nella “rilettura” complessiva dell’opera somma di Dante è stato focalizzato come uno snodo cruciale di un messaggio poetico che si sa bene estremamente complesso, non meno che affascinante, e tuttavia allo scavo esegetico si rivela portatore di ulteriori spazi di indagine, capaci di nuove comunicazioni e nuove straordinarie emozioni ai suoi lettori. Il lavoro, compiutamente definito nelle strutture fondamentali e in tutte le articolazioni particolari, è ancora in itinere. Si confida che l’anticipazione ulteriore che se ne offre giovi a rendere più agevole il percorso che resta.
12,00

L'equivoco del nome. Rime incerte fra Dante Alighieri e Dante da Maiano

L'equivoco del nome. Rime incerte fra Dante Alighieri e Dante da Maiano

Pasquale Stoppelli

Libro: Libro in brossura

editore: Salerno

anno edizione: 2020

pagine: 104

Nella critica dantesca è opinione consolidata che le prime esperienze di Dante rimatore siano avvenute nel segno di Guittone: lo proverebbero anzitutto i sonetti che il giovane Alighieri avrebbe scambiato con il suo omonimo Dante da Maiano, e attestati unicamente dalla "Giuntina di rime antiche", l'antologia dell'antica lirica toscana pubblicata dai Giunta a Firenze nel 1527. Tuttavia, le rime di corrispondenza con Dante da Maiano attribuite all'Alighieri dalla Giuntina, in particolare i due sonetti della tenzone del «Duol d'amore» (Qual che voi siate, amico e Non canoscendo, amico), evidenziano uno stile che è troppo simile a quello del Dante minore per non far sorgere il sospetto che siano una falsificazione di quest'ultimo al fine di accreditare sé stesso come corrispondente dell'autore della Vita nuova e della Commedia. E da un'indagine sistematica condotta col sussidio del corpus elettronico della nostra poesia dei primi secoli risulta che, oltre a quelle del «Duol d'amore», anche altre rime di impianto guittoniano riconosciute tradizionalmente come dantesche, in particolare Se Lippo amico e Lo meo servente core, potrebbero essere derubricate a dubbie, se non addirittura a spurie. Ne uscirebbe di conseguenza fortemente indebolita l'idea di un Dante giovanissimo che, prima di seguire la maniera di Guido Cavalcanti, avrebbe poetato nello stile di Guittone. I sei capitoli che costituiscono il libro, già pubblicati separatamente in veste di saggi autonomi, rappresentano la continuazione di una ricerca che ha prodotto nel 2011 un saggio dello stesso autore apparso nella medesima collana (Dante e la paternità del 'Fiore'). Lì, sulla base di riscontri stilistici stringenti, si ipotizzava che a scrivere il Fiore e il Detto d'Amore potesse essere stato Dante da Maiano e non l'Alighieri. Qui, oltre alle questioni di paternità di singole rime, l'interesse del volume è anche metodologico, ai fini di una riconsiderazione teorica dell'attribuzionismo letterario e delle pratiche filologiche che lo riguardano.
18,00

Trattati di scrittura. Opera del modo de fare le littere maiuscole antique (Milano 1517. La operina da imparare di scrivere littera cancellarescha (Roma 1522)

Trattati di scrittura. Opera del modo de fare le littere maiuscole antique (Milano 1517. La operina da imparare di scrivere littera cancellarescha (Roma 1522)

Francesco Torniello, Ludovico Degli Arrighi

Libro: Libro in brossura

editore: Salerno

anno edizione: 2020

pagine: 212

Anche molto tempo dopo l'avvento della stampa a caratteri mobili, la scrittura a mano ha continuato a conservare un suo fascino tutto particolare, fino a diventare una vera e propria arte, degna di essere descritta e codificata in appositi trattati. Fu in particolare nel Cinquecento italiano che, accanto al trionfo definitivo dell'editoria, il dibattito teorico sulla scrittura a mano fu più fecondo e serrato. E che a quel secolo appartenga la più gran parte della produzione libraria (anche manoscritta) intorno ai "modi" di scrivere e ai processi del loro apprendimento lo hanno ampiamente dimostrato le ricerche che dalla fine dell'Ottocento a oggi sono state condotte sia in Italia (Giacomo Manzoni, Emanuele Casamassima, Armando Petrucci), sia, soprattutto, nel mondo anglosassone (Stanley Morison, Alfred Fairbank). A questi approcci, di tipo tradizionale, questa Collana intende affiancare altre prospettive di approfondimento che, considerando le piú recenti acquisizioni storiografiche (per esempio i dibattiti intorno all'epistolografia e sulla figura del segretario, o le questioni sollevate dal lessico tecnico e specialistico), hanno come scopo la migliore penetrazione del dettato dei trattati di scrittura di quel secolo. Della stagione cioè nella quale il fenomeno divenne di portata europea. In quell'aureo secolo infatti alla scrittura, anzi al disegno dei caratteri dell'alfabeto, in ogni regione del continente dedicarono cure artisti, cartografi, umanisti, tipografi (tra gli altri Albrecht Dürer, Giovanni Mercatore, Geoffry Tory, Claude Garamond). Tutto era cominciato nel 1514 con la "Theorica et pratica de modo scribendi" dell'ingegnere ferrarese Sigismondo Fanti. Che era il punto d'avvio di una attività editoriale che per varietà di prodotti e particolarità di contenuti merita di essere considerata, minore quanto si vuole, un vero e proprio genere letterario.
35,00

Nuova edizione commentata delle opere di Dante. Volume Vol. 1/2

Nuova edizione commentata delle opere di Dante. Volume Vol. 1/2

Dante Alighieri

Libro: Libro rilegato

editore: Salerno

anno edizione: 2019

pagine: 600

Questa «Nuova Edizione commentata delle Opere di Dante (NE-COD)» è stata concepita — unitamente al «Censimento» e alla «Edizione Nazionale dei Commenti danteschi», che la integrano — come massimo omaggio a Dante nel Settimo Centenario della morte: 1321-2021. A distanza di cento anni dalla «Edizione del Centenario» de Le Opere di Dante, il volume che nel 1921, in occasione del Sesto Centenario della morte, offri ai lettori di tutto il mondo quello che è rimasto fino ad oggi il testo di riferimento dell'opera dantesca, frutto del lavoro pluriennale di un'équipe di insigni studiosi coordinati da Michele Barbi, sono sembrati maturi i tempi per un decisivo passo avanti: non solo un nuovo testo di tutte le opere, riveduto e aggiornato ai progressi piú significativi della filologia internazionale, ma finalmente un commento di grande respiro, integrato ove occorra da appendici di documenti utili a meglio illustrare il discorso storico e critico, in grado di scavare a fondo nel dettato dantesco e cogliere tutte le valenze comunicative di un messaggio estremamente complesso, talvolta studiatamente criptico, ancora in parte da scoprire e capace di suscitare emozioni forti anche nei lettori di sette secoli piú tardi. La selezione attenta dei Curatori e la supervisione di una Commissione scientifica che include alcuni tra i maggiori specialisti italiani e stranieri, un rigoroso sistema di controlli, idoneo a garantire un margine minimo di sviste o errori, insieme con un ricco apparato di indici e repertori che consenta un'agevole fruibilità dei volumi, distinguono questa «Nuova Edizione» come una proposta senza precedenti nella storia degli studi danteschi. In coincidenza con il Centocinquantenario dell'Unità d'Italia, che si compirà nel 2021 con i cento cinquant'anni di Roma capitale, l'omaggio piú degno della Patria al suo grande Poeta che ne ha presentito il destino di nazione, plasmandone la lingua e l'identità culturale. La Vita nuova e le Rime sono i primi prodotti dell'impegno letterario del giovane Dante, snodo decisivo nel suo percorso di poeta volgare, fino all'impegno sommo della Commedia. La Vita nuova è il "romanzo autobiografico" in cui, operando una scelta tra i componimenti in rima prodotti fino ai primi anni '90 del '200 e corredandoli di una prosa di commento, elabora una compiuta ricostruzione di quella straordinaria esperienza sentimentale e di poesia — segnata dall'amore per Beatrice — che doveva cambiare la sua vita, connotata come una 'vita nuova', condizionandone le tappe successive, e segna una svolta nella vicenda esistenziale del Poeta. Opera organica compiuta in se stessa, originale e nuova nella sua forma di prosimetro, senza precedenti nella tradizione volgare, la Vita nuova mantiene tuttavia un rapporto problematico con il corpus delle Rime di Dante, dal quale attinge tutti i materiali poetici che la innervano, senza sottrarli ad esso, cui restano intimamente connessi: anche nella tradizione manoscritta medievale e rinascimentale, con problemi ulteriori di lezione e di attribuzione. Alla soluzione dei quali un contributo decisivo ha dato Michele Barbi tra la fine dell'800 e gl'inizi del '900, fino alle esemplari edizioni del 1921, non sovvertite da apporti successivi. Di qui la meditata scelta della Commissione scientifica che presiede alla NECOD e dei Curatori di ripartire dalle edizioni Barbi, rivedute anche alla luce degli studi piú recenti: con l'esito di un'edizione del tutto nuova, anche per l'ampio corredo storico-critico ed esegetico che la sostiene, in cui risultano ben rilevate la natura di opera autonoma della Vita nuova, per un lato, e insieme la profonda sua integrazione con il corpus delle Rime.
49,00

«Inchiostro per colore». Arte e artisti in Pietro Aretino

«Inchiostro per colore». Arte e artisti in Pietro Aretino

Libro: Libro in brossura

editore: Salerno

anno edizione: 2019

pagine: 360

Il volume, allestito in coedizione con le Gallerie degli Uffizi in occasione della mostra "Pietro Aretino e l'arte nel Rinascimento" (Firenze, Gallerie degli Uffizi, Aula Magliabechiana, 27 novembre 2019-1° marzo 2020), raccoglie studi che si propongono di recuperare, contestualizzare e penetrare criticamente la parola di argomento artistico dello scrittore. Naturalmente a partire da quella consegnata ai sei libri delle Lettere, che tanto spazio hanno concesso agli artisti e ai dibattiti in materia di arte. Una parola notoriamente sonora e di grande efficacia, in grado di attivare dialoghi ininterrotti sia con i protagonisti della pittura e della scultura del pieno Rinascimento (da Michelangelo a Tiziano, a Sansovino, da Sebastiano del Piombo a Giulio Romano, da Tintoretto a Vasari ...) sia con i loro prestigiosi committenti (i papi Medici e Farnese, Francesco I, Carlo V e Filippo II, il doge Gritti, i duchi di Firenze e di Urbino, il marchese di Mantova). I dialoghi che ne risultano e che sono qui ripercorsi danno vita a una cronaca affidabile dei fatti d'arte del secolo prima che le opere e gli autori diventassero oggetto delle sistemazioni storiche e critiche di Vasari. Riflettere su una parola come quella di Aretino, interessata e di parte come poche altre ma mai scontata e tanto meno banale, vuol dire non solo seguire da vicino nel loro svolgimento i grandi dibattiti artistici del Cinquecento, ma poterlo fare da un punto di vista privilegiato, celebrato da subito per acutezza e perentorietà e confermato nella sua autorevolezza dalla fiducia garantita allo scrittore da artisti di primissimo piano. I saggi ricostruiscono rapporti, verificano affermazioni, discutono categorie estetiche e di poetica, recuperano un lessico critico rimasto in piú di un caso definitivo e destinato sempre a grande fortuna. Di fatto disegnano il profilo di un protagonista della civiltà italiana della prima modernità che per questo specifico aspetto della sua attività non ha subito la damnatio nominis et memoriae che ha colpito invece lo scrittore e l'uomo pubblico: cioè quell'altro Aretino che per secoli ha visto negata la sua grandezza e che è stato indicato all'opinione pubblica di tutta Europa, fino a tempi non lontani, come l'incarnazione del negativo del suo e di ogni tempo.
46,00

Dal Medioevo al Rinascimento. Saggi di lingua e stile

Dal Medioevo al Rinascimento. Saggi di lingua e stile

Pier Vincenzo Mengaldo

Libro: Libro in brossura

editore: Salerno

anno edizione: 2019

pagine: 220

Dedicato ad autori dal Medioevo al Rinascimento, il ricco volume di saggi di Pier Vincenzo Mengaldo propone, a studiosi e lettori di oggi, alcuni dei suoi lavori ormai non più reperibili sul mercato editoriale. L'immagine dello studioso novecentesco, interprete di nodi cruciali della critica, della poesia e della prosa contemporanee, viene qui integrata da contributi che ne hanno egualmente contrassegnato la biografia intellettuale: dai saggi su Dante ai lavori sulla poesia di Boiardo e Sannazaro, riferimenti tuttora imprescindibili dell'interpretazione stilistica dei due poeti quattrocenteschi. Vi si aggiungono scritti più recenti, nei quali il critico misura le implicazioni stilistiche della poesia di Arnaut Daniel resa in italiano, ritorna sull'opera di Boiardo per interpretare aspetti specifici dell'Inamora-mento de Orlando o indaga la prosa mirabile e tragica della Storia d'Italia di Guicciardini. Il volume è corredato da un'Introduzione di Matteo Palumbo: vi è esaminato il metodo di lavoro di Mengaldo in una prospettiva che è insieme quella dello studioso e del sodale. Nel complesso, attraverso saggi a tutt'oggi centrali nel dibattito critico, viene offerto un compatto campione di un metodo qui esemplarmente praticato da un maestro del Novecento. Introduzione di Matteo Palumbo.
24,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.