Schnell & Steiner

Finora si pensava che il giardino e la città in rovina di Ninfa, a sud di Roma, con alcune eccezioni come Ferdinando Gregorovius, avessero ricevuto attenzione solo dopo la sua trasformazione nell'attuale Giardino, a partire dagli anni Venti del secolo scorso. Infatti, il luogo, eccezionale sia per la sua storia che per il suo aspetto attuale, divenne una meta ambita da molti nel corso del lungo XIX secolo. Questo processo di scoperta ed esplorazione è descritto nel volume con un approccio interdisciplinare (storia, letteratura, storia dell'arte, storia della fotografia, storia della medicina e della farmacia). Esemplare è la dimostrazione di come, nel contesto dell'estetica romantica della rovina e al di là dei percorsi popolari del poeta principe Goethe, si sia percepito un paesaggio culturale italiano fino ad allora inosservato.

Il fulcro di questa indagine è costituito dalle fonti archeologiche relative ai culti domestici nell'Italia di VI eV sec. a.C. Questi ultimi vengono distinti in diverse tipologie sulla base dei rinvenimenti e consentono, da un lato, di acquisire una visione problematica del fenomeno religioso nelle abitazioni di tale epoca, conducendo ad una definizione complessa di esso, dall'altro, di individuare diverse tipologie di riti, dalle cerimonie di fondazione, p. es., a quelle di obliterazione, dal culto articolato attorno al focolare della casa a pratiche di profilassi dal fulmine. Ogni insediamento costituisce un caso da analizzare singolarmente per tracciare una storia, a grandi linee, dell'evoluzione religiosa domestica del periodo preso in esame. L'Etruria, il Lazio e l'Italia meridionale anellenica appaiono, inoltre, accomunati dalla presenza di complessi polifunzionali, nei quali il potere religioso si lega a quello politico e si fonda sul prestigio della stirpe. Anche le manifestazioni cultuali delle colonie greche del Sud Italia vengono analizzate con le loro peculiarità.