Viella
Comunicazione e propaganda nei secoli XII e XIII
Libro
editore: Viella
anno edizione: 2007
pagine: 678
Ludica. Annali di storia e civiltà del gioco. Volume Vol. 11
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2007
pagine: 192
«Per lasciare di me qualche fama». Vita e viaggi di Amerigo Vespucci
Ilaria Luzzana Caraci
Libro
editore: Viella
anno edizione: 2007
pagine: 316
Nell'affresco della storia della conoscenza del mondo, Amerigo Vespucci è uno dei personaggi di primo piano, ma anche una delle figure più discusse. Da quando, nell'aprile del 1507, alcuni eruditi proposero di dare il suo nome alle terre scoperte da Colombo, è stato descritto dagli apologeti come un eroe solitario senza macchia, e dai detrattori come una spia della Spagna, un mercante avido, un millantatore privo di scrupoli. Sappiamo oggi che non fu nulla di ciò, né un condottiero, né un navigatore. Figlio della cultura umanistica fiorentina, viaggiò con spagnoli e portoghesi senza mai assumere ruoli di comando. E tuttavia fu tra i primi a rendersi conto dell'estensione dell'America Meridionale e il primo a farla conoscere in Europa, divulgando tra un vasto pubblico le caratteristiche del «Nuovo Mondo»: una natura selvaggia e incontaminata, popolata da animali e genti strane, fatta di contrasti, opulenta, seducente. L'immaginario collettivo costruì proprio sulle sue descrizioni le prime visioni dell'America e la cultura europea ne restò affascinata. Il libro ripercorre sulla base delle più recenti indagini storiche e di tutta la documentazione disponibile la vita di Vespucci, dalla giovinezza a Firenze ai viaggi transatlantici, fino agli anni della maturità a Siviglia e alla morte, chiarendo anche - una volta per tutte - i suoi rapporti con Colombo e il ruolo che ebbe in quel momento cruciale della storia che fu l'epoca delle grandi esplorazioni geografiche.
Titulus e tumulus. Epitafi di pontefici e cardinali alla corte dei papi del XIII secolo
Marco Guardo
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2007
pagine: 180
Sopravvissute al naufragio che ha travolto, nel tempo, i monumenti sepolcrali di Curia, le iscrizioni poetiche di pontefici e cardinali gettano nuova luce sulla corte dei papi del XIII secolo. Tramandati indirettamente o incisi su lastre oppure su sarcofagi d'epoca classica, i carmi funerari cantano grandezza e meriti del defunto e, insieme, richiamano la vanitas e il contemptus mundi. Dubbia contesa quella tra il titulus e il tumulus, la carica ricoperta in vita e il nulla che segue la morte. Ora la vanitas rapisce ogni speranza, ora, invece, la Romanitas contrasta vigorosamente l'ora breve dell'uomo, sicché la memoria della stirpe illustre dell'estinto si fa eterna come Roma stessa.
Scoperta e conquista di un mondo nuovo
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2007
pagine: 304
Dieci anni dopo l'impresa compiuta da Cristoforo Colombo, Amerigo Vespucci, che durante i suoi viaggi aveva sentito pulsare nelle vene del mondo iberico la febbre esaltante della conquista dell'Atlantico, s'imbarca verso quel Mondo Nuovo che da lui prenderà nome. Dopo aver tracciato il suo profilo biografico e ricostruito l'ambiente dei mercanti italiani nella città andalusa considerata la porta verso il grande Mare Tenebroso ormai domato, il volume propone alcune letture di quella straordinaria avventura che segnò l'ingresso del quarto continente nella storia dell'Europa e dell'Occidente. Che connotazioni intellettuali assunse in quel tempo l'esperienza della Scoperta? Quali sono state le tappe più significative del cammino verso una sempre più completa rappresentazione dell'America nella cartografia del Rinascimento? Con quali moduli o invenzioni iconografiche la giovane arte della stampa ha cercato di far percepire ai suoi lettori la nuova articolazione delle conoscenze tra Vecchio e Nuovo Mondo? Come l'immaginario sociale ha rielaborato le notizie che giungevano d'Oltremare facendo dei nuovi possedimenti spagnoli una terra d'utopia o di maledizione? In che modo la giovane e ignota natura americana ha riconfigurato usi e costumi europei con le sue nuove piante e i suoi nuovi alimenti? Su questi interrogativi gli autori disegnano, da diverse prospettive, il quadro della "novità americana".
Identità del nuovo mondo
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2007
pagine: 296
La scoperta e la conquista dell'America hanno innescato un processo di profonda trasformazione delle società tradizionali, che vivevano nel continente americano prima dell'arrivo degli europei in diversi livelli di cultura e di civiltà. Tale cambiamento, che oggi ci pone di fronte a un continente di circa 350 milioni di abitanti quasi interamente cattolico e unificato nelle lingue spagnola e portoghese, è passato attraverso fasi complesse, a volte tragiche, che costituiscono un'eredità con la quale l'attuale America Latina si trova tuttora a fare i conti. Attraverso la voce dei diversi autori e i più recenti apporti della storiografia contemporanea questo volume affronta alcuni snodi fondamentali: la crisi demografica del mondo indigeno come conseguenza della conquista e della colonizzazione; la nascita di nuove realtà statuali con proprie istituzioni amministrative e di governo; l'affermazione di una società nuova multietnica (bianca, nera, india e meticcia) con le sue regole, i suoi dinamismi, i suoi conflitti; la "conquista spirituale" delle popolazioni indigene sulla quale si è fondata la moderna idea di missione; la complessa e irriducibile realtà socio-antropologica degli indios rimasti a vivere alle frontiere del mondo ispano-americano e brasiliano; la questione del lavoro indigeno e della schiavitù nell'economia di piantagione. Ne emergono alcuni tratti essenziali dell'identità di un continente, esplorata nelle sue radici storiche.
Studi per le «Sorti». Gioco, immagini, poesia oracolare a Venezia nel Cinquecento
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2007
pagine: VIII-268
Francesco Marcolini, l'editore di Pietro Aretino e di Sebastiano Serlio, nella Venezia del primo Cinquecento era per tutti l'"ingegnoso" per i suoi interessi notori nel campo della meccanica e dell'ingegneria. Nel 1540 a queste competenze affiancò quella di autore, e pubblicò a suo nome Le sorti intitolate giardino d'i pensieri. L'opera, mentre sembrava assecondare una tradizione popolare mai sopita, in realtà offriva al lettore un libro-gioco che poco aveva a che fare con le ansie astrologiche e l'interrogazione dei destini individuali, e molto invece con la passione figurativa e combinatoria. Avevano collaborato all'iniziativa vari artisti, rimasti tutti nell'anonimato salvo l'autore del frontespizio, Giuseppe Porta, e un poeta, Lodovico Dolce, indicato però in cifra. Le ingiunzioni dell'Indice intervennero presto a troncare la vitalità di ogni occasione sortesca, anche non ludica. Ciononostante la fortuna delle immagini sarebbe stata vasta e protratta ben oltre il secolo. I saggi qui raccolti - che in questa collana si affiancano all'anastatica e al tomo dedicato all'edizione delle terzine - approfondiscono la figura dell'autore, illustrano le caratteristiche tecniche dell'iniziativa tipografica e ne ripercorrono le vicende editoriali, si interrogano sui rapporti con la tradizione filosofico-astrologica e sulla fortuna del genere, sull'apparato iconografico, sulla società che in esso si rispecchiava e sulle regole allora prodotte in materia di gioco e astrologia.

