Yanez

Alberi sacri, oggetti magici, credenze arcaiche, luoghi, cammini, sapori, uomini e donne forti, animali. Sono alcuni degli incontri e delle scoperte del Nepal, raccontati dallo sguardo di un uomo europeo che con sua moglie e i loro figli, partono per il Nepal per un progetto educativo nell’estate del 2018. Si aggiunge lo sguardo di una viaggiatrice e pittrice che esplora il Nepal da un quarto di secolo. Il libro si compone di un diario dove le vicende quotidiane e le sorprese, sono raccontati e approfonditi grazie alla presenza colta di Lila kant un nepalese che condivide il viaggio con la famiglia. La seconda parte è la descrizione di luoghi e scene, dipinte ad acquarello, nelle zone remote del paese, della terra rurale dei Newar, degli interni delle case e delle costruzioni popolari.

Un decennio, quello dal 1945 al 1955, non molto studiato. La ricerca si è trasformata perciò in un vero e proprio viaggio all'interno di un periodo intenso e tormentato, che ha portato a tante scoperte e sorprese. Più ci si allontana, più si consolida un giudizio meno influenzato dal vissuto dei protagonisti. Ciò non vuol dire sminuire la passione, l'impegno, il sacrificio delle militanti, dei militanti e del gruppo dirigente del Partito comunista di Faenza. Anzi, quei valori positivi ne escono rafforzati. Non solo: si va oltre. La storia del Partito comunista di quel decennio era conosciuta più come storia di un collettivo, di una comunità politica e poco si sapeva delle donne e degli uomini che ne sono stati protagonisti. I comunisti sono stati protagonisti del loro tempo, appunto nella loro dimensione umana, in un'epoca di lotta politica e sociale senza soste, anche violenta: hanno temuto di essere cacciati nell'illegalità e tanti hanno pagato col carcere. Questo vale anche per i comunisti faentini. Non raggiunsero mai la forza organizzativa e le percentuali elettorali dell'Emilia-Romagna. Eppure, nei primi difficili anni post-Liberazione riuscirono a costruire una sua solida struttura organizzativa e politica iniziando un lento, ma costante, incremento del peso elettorale del Pci. Essi sono stati protagonisti di quel periodo molto di più di quanto sia stato raccontato e scritto.

«Il Gruppo delle Dolomiti di Brenta è difficile da definire. Da qualunque punto lo consideri mi sembra abbia qualcosa di speciale. Sarà per le sue dimensioni, sarà per la sua bellezza o perché per noi originari di quella zona è come il "cortile di casa", o forse perché il mio battesimo in cordata è stato qui. Sicuramente le albe e i tramonti passati in mezzo alle crode rimangono un ricordo indelebile. Il Brenta ha insegnato e dato tanto a me, vecchio alpinista. Parlo di comportamenti in montagna, di rinunce, di impegno, infine di emozioni e grandi soddisfazioni. Così anch'io voglio rendere qualcosa, magari solo qualche spunto o racconto di sensazioni provate su questo o quell'altro itinerario e spero che chi legge possa essere incentivato dalle descrizioni a farne la conoscenza. Ho riordinato i miei appunti di 20 anni di attività in roccia, di 40 anni di scialpinismo e infine di 15 anni di mountain bike e trekking. Ne è nato un libro ibrido che, con aneddoti e ricordi, racconta uno spaccato di vita alpinistica in Brenta e suggerisce sessanta itinerari per le diverse specialità. Questo libro è rivolto a tutti gli amanti della montagna, dei suoi panorami, del suo ambiente e degli sport che essa può offrire».

In questo libro non troverete solo il racconto e le immagini di quei drammatici giorni e di quelle notti del maggio 2023, ma anche il tentativo di inquadrare dal punto di vista storico e scientifico le ragioni di quanto accaduto, perché è accaduto e quante altre volte è accaduto. E, se è successo altre volte nei secoli che ci stanno alle spalle, perché questa volta è stato così maggiormente devastante per la popolazione. I migliori studiosi su piazza, di geologia, meteorologia, storia locale, idrografica e urbana, e i migliori giornalisti e fotografi tra coloro che hanno più accuratamente documentato gli avvenimenti, provano a rispondere a queste domande.

Il libro racconta le vicende che videro protagonista Virgilio Neri, notaio faentino, dagli anni giovanili fino al termine della Seconda guerra mondiale. Appassionato scalatore e valente sciatore, è stato un personaggio di primo piano a cavallo fra gli anni '20 e '30, passando da prime ascensioni nelle amate Dolomiti a eccellenti risultati sportivi nello sci alpino di cui fu anche ideatore di nuovi tracciati e scopritore di validi talenti. Con l'approssimarsi della guerra, il viscerale antifascismo lo portò a ricoprire incarichi di primissimo piano nella Resistenza, in stretto contatto con le varie organizzazioni politiche di opposizione al regime e fornendo un indispensabile supporto ai gruppi di Partigiani che operavano sul territorio romagnolo, riuscendo a sfuggire agli arresti, alle condanne a morte e alla deportazione. Un uomo straordinario, da riscoprire. Prefazione di Beppe Matulli.

Dagli antipasti ai dolci (compresi quelli caratteristici del carnevale) 60 ricette note e meno note della tradizione culinaria romagnola. Passo dopo passo, dagli ingredienti alla preparazione, una guida per un menù tipicamente casalingo.

Un reportage di un viaggio partito da Saigon che, dopo aver portato l'autore nel vasto Delta del Mekong e nelle regioni centrali, è risalito all'estremo nord al confine con la Cina e si è chiuso a Hanoi. Un percorso di oltre un mese lungo una terra dai cinquemila anni di storia e mille di ribellione, nel blues di un popolo che avanza sull'onda, residua, di un comunismo marxista che la recente metamorfosi capitalista soffocherà. Un lento on the road tra templi e pagode, risaie e bellezze naturali, religioni, filosofie, fede politica, antropologia, contraddizioni, amicizie, ironia e caos urbano. Sempre in compagnia del fantasma di una guerra, l'americana, che è rimasta al suolo, nel dolore sempre a mezz'aria e tra le generazioni. Dall'autore ancora una scrittura in movimento, che riportata quotidianamente su una vecchia moleskine ha dato vita a questo suo settimo libro di strada.