Einaudi: I millenni
Antologia palatina. Testo greco a fronte. Volume Vol. 4
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: 534
Il sogno della camera rossa. Romanzo cinese del secolo XVIII
Tsao Chan
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
"Il sogno della Camera Rossa" è uno dei grandi classici della letteratura cinese: un romanzo d' amore, celebrato per il suo saporoso realismo, la finezza psicologica e la ricchezza di fantasia. L'autore è identificato con certezza (almeno per i primi ottanta capitoli) in Ts'ao Hsüeh-Ch'in (1719-1763), un mandarino che passò la gioventù nell'agiatezza (la sua famiglia sovrintendeva alle fabbriche tessili imperiali), ma in seguito, per un'improvvisa confisca dei beni familiari da parte dell'imperatore Ch'ien Lung, cadde in miseria e si ritirò a scrive- re l'immenso romanzo, dove nella decadenza della famiglia di Pao-Yü espresse l'amarezza della propria esperienza. Il sogno, l'allegoria metafisica s'affacciano due volte: nel prologo e nell'epilogo del romanzo; il resto è tutto intreccio di caratteri, sapienza psicologica, pittura d'ambiente, Nella grande villa di Shiht'ou la vita di Pao- Yü, il giovane nato con una pietra di giada in bocca, scorre felice, benché il suo cuore sia diviso tra le due cugine: Gioiazzurra e Pao-Ch'ai. Ma la rovina s'abbatte sulla famiglia e su Pao-Ch'ai, che ha perduto la sua giada. Un triste destino attende le due ragazze, mentre Pao-Yü s'incamminerà per la via della pedezione taoista. Lin Yutang, presentando il romanzo in America, ha scritto: «I cinesi, uomini e donne, hanno letto quasi tutti il romanzo sette o otto volte da cima a fondo, e si è creata una vera e propria scienza, la "rossologia", paragonabile, in mole e dignità, ai commenti shakespeariani o goethiani. Il sogno della Camera Rossa rappresenta probabilmente il sommo dell'arte di scrivere romanzi nella letteratura cinese, ma rappresenta anche un tipo unico di romanzo».
De' veri precetti della pittura
G. Battista Armenini
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: 292
Harmonium. Poesie (1915-1955)
Wallace Stevens
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: 699
Elogio della follia
Erasmo da Rotterdam
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: 336
La celeberrima operetta di Erasmo immagina che la Follia sia una dea, la quale davanti a una piccola folla meravigliata mostra quanti e quali benefici riceva dalla sue mani, e come senza il suo intervento nulla nella vita sia piacevole, conveniente o sopportabile. Dall'alto del suo podio, la Follia delinea così un quadro immortale dell'umanità, passando in rassegna tutti i vizi incarnati in varie categorie di persone e personaggi, non risparmiando né re né papi, con una satira feroce che colpisce ogni tempo, con un brio, un'ironia e un divertimento che potevano essere soltanto di uno dei più grandi umanisti europei.
Antologia palatina. Testo greco a fronte. Volume Vol. 2
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: 546
Viaggio di un naturalista intorno al mondo
Charles Darwin
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: 491
Pittori moderni
John Ruskin
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: 2000
L'opera fondamentale del critico inglese, uno dei più famosi saggisti dell'Ottocento, instaurò un dialogo fecondo fra pittura e letteratura, esercitando una forte influenza su gran parte della cultura artistica e letteraria europea fra Ottocento e Novecento. Questa traduzione è curata da Giovanni Leoni ed è accompagnata da un saggio introduttivo del critico Giuseppe Leonelli.
Viaggio in Oriente
Gérard de Nerval
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: 608
Se il tema del viaggio verso Occidente evoca l'idea avventurosa di uno sviluppo progressivo della civiltà, il viaggio verso Oriente è piuttosto un itinerario a ritroso, una discesa nel tempo, un viaggio alla ricerca di se stessi, e di una millenaria sapienza che altrove s'è perduta. Instancabile viaggiatore, Nerval è stato davvero in Oriente, ha visitato Il Cairo, Beirut, Costantinopoli, ma senza mai credere troppo a quel che vedeva. Per lui città e paesaggi sono altrettante lampade di Aladino, da cui far sprigionare il meraviglioso. Il suo itinerario è un lento e incantato calarsi nel mito, nel sogno, nella scrittura: per lui l'attenuazione della realtà è la premessa della verità e della poesia.

