Electa: Documenti di architettura
Felipe Assadi. Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro in brossura
editore: Electa
anno edizione: 2025
pagine: 240
Il volume è dedicato all'opera dell'architetto cileno Felipe Assadi (1971), figura di spicco dell'architettura contemporanea latino-americana, noto per la sua capacità di fondere in modo magistrale estetica minimalista e soluzioni strutturali innovative. Il suo lavoro si distingue per un uso espressivo di materiali come il cemento e il vetro, attraverso i quali crea architetture che sembrano sfidare le leggi della gravità, dando vita a un linguaggio architettonico che è allo stesso tempo potente e raffinato. L'opera di Assadi si caratterizza inoltre per un forte dialogo con il contesto paesaggistico in cui i suoi progetti si inseriscono. Le sue costruzioni si fondono con l'ambiente circostante pur mantenendo una presenza imponente e scultorea. L'architetto cileno gioca costantemente con i concetti di peso e leggerezza, sviluppando progetti in cui la massa costruita sembra sfidare equilibri visivi e strutturali. Il volume è introdotto dai saggi di Fabián Barros e Michelangelo Pivetta che offrono letture inedite sul percorso e sull'evoluzione del lavoro di Assadi. La struttura del volume documenta una ricca selezione delle opere realizzate da Assadi, ciascuna accompagnata da dettagli tecnici, planimetrie e fotografie. La monografia non si limita a descrivere le opere, ma esplora anche il processo creativo e le sfide architettoniche incontrate durante la realizzazione di ciascun edificio. Tra quelle presenti nel volume, oltre al famoso Hotel Awasi Patagonia, numerose residenze private, tra le quali Casa Schmitz, Casa H e Casa Caruz che incarnano, più di ogni altra, il suo stile distintivo fatto di forme monolitiche e trasparenze che dissolvono i confini tra interno ed esterno. Volume bilingue in italiano e in inglese, traduzioni di Guido Musante, Richard Sadleir e Nicole Soek con Anita di Marco.
Toni Follina architetto. Ediz. italiana e inglese
Roberto Dulio, Rosanna Alberti
Libro: Libro in brossura
editore: Electa
anno edizione: 2025
pagine: 272
Questa nuova monografia - dopo quella pubblicata sempre da Electa del 1988 - offre una panoramica dei sessant'anni di attività professionale di Toni Follina, con testi di Luca Massimo Barbero, Guido Beltramini, Manlio Brusatin, Roberto Dulio. Il volume ripercorre il lavoro svolto dall'architetto dal 1964 al 2024, illustrando con fotografie, schizzi e disegni, i progetti di edilizia residenziale privata; le commissioni pubbliche: le pensiline dell'Autostrada Serenissima, il Palazzo Municipale di Nervesa della Battaglia, la ristrutturazione dell'Ambasciata della Repubblica del Sud Africa a Roma, la nuova sede della Provincia di Treviso a Sant'Artemio; i progetti: le torri di Al Kobar, il concorso per Ca' Venier dei Leoni a Venezia, lo stadio di Treviso; i concorsi internazionali: il Museo dell'Acropoli di Atene, il New National Museum of Corea di Seoul, il GEM del Cairo; gli interventi urbanistici cittadini: la Piazza Grande di Oderzo, le riqualificazioni dei centri storici di Carpi, Possagno e Mogliano Veneto. Oltre alla produzione architettonica, il volume si sofferma anche sull'opera scultorea ispirata alla natura e alla sequenza di Fibonacci, installazioni concettuali che si rielaborano geometrizzandosi e si traducono in strutture floreali quasi in simbiosi tra scultura e architettura. Le immagini fissano i punti cardine dell'attività progettuale di Toni Follina: l'attenzione ai particolari, l'uso dei materiali reperibili nel territorio; gli accostamenti delle strutture in metallo, leggere e robuste allo stesso tempo, con la pietra, il legno e l'acqua, sublimati dagli effetti che la luce produce colpendo i marmi lavorati, attraversando le trasparenze, specchiandosi.
Andrea Bruno. Opere e progetti
Roberto Dulio, Giuseppe Martino Di Giuda, Fabio Marino
Libro: Libro rilegato
editore: Electa
anno edizione: 2024
pagine: 224
La monografia ripercorre l'ampia e articolata attività professionale dell'architetto torinese Andrea Bruno, dai primi progetti degli anni sessanta fino alle ultime realizzazioni del nuovo millennio, mettendo in luce le opere più significative che ne hanno caratterizzato l'attività pluridecennale. Fin dagli esordi, Andrea Bruno ha saputo operare tra conservazione e progetto, ricercando la sincronia e la coesistenza tra le memorie del passato, il presente e l'utopia del futuro. Un atteggiamento operativo si è consapevolmente collocato oltre la disciplina accademica del restauro, animato da una riflessione critica e teorica secondo la quale il patrimonio storico, lungi dall'essere oggetto di una cieca deferenza, merita al contrario di essere riqualificato, fruito e perfino modificato. Nell'opera di Andrea Bruno la trasformazione è intesa quindi come unica garanzia di conservazione delle memorie attraverso l'architettura. Tra gli interventi più noti e significativi il restauro del Castello di Rivoli e della sua Manica Lunga (1978-2000). Andrea Bruno è stato a lungo docente di Restauro Architettonico, inizialmente presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, dove si laurea nel 1956, e dal 1991 sia presso il Politecnico di Milano che all'Università Cattolica di Lovanio. A partire dagli anni settanta si è distinto a livello internazionale per l'attività di consulente dell'Unesco per la salvaguardia del patrimonio monumentale in Medio ed Estremo Oriente.
Caruso Mainardi Architetti. Abitazioni-Housing
Giancarlo Consonni, Jacques Gubler, Luca Ortelli
Libro: Libro in brossura
editore: Electa
anno edizione: 2023
pagine: 144
Il libro illustra i progetti di abitazioni realizzate da Caruso Mainardi Architetti, studio milanese attivo fin dagli anni Settanta. Alberto Caruso ed Elisabetta Mainardi si dedicano a molti temi, ma le residenze collettive rappresentano il centro della loro ricerca, rivolta agli aspetti tipologici e morfologici dell'abitazione. La parte iniziale del volume illustra i progetti di residenze di tipo economico costruite nei comuni dell'area metropolitana, progetti diretti a organizzare in modo ordinato un territorio, che fin da quegli anni era compromesso da una disordinata diffusione insediativa. Il modo di progettare di Caruso Mainardi Architetti può essere sinteticamente definito con la formula "fare città", cioè, realizzare edifici che, per la loro forma e la loro dimensione, perseguono l'obiettivo di riprodurre condizioni spaziali cittadine, finalizzate a favorire l'incontro sociale. Un concetto di città pensata come il modo più evoluto di abitare, che deve essere oggetto di manutenzione e di trasformazione attenta alla continuità con la sua storia. Il volume è introdotto dai saggi di Jacques Gubler e di Giancarlo Consonni e presenta una intervista a Alberto Caruso e a Elisabetta Mainardi a cura di Luca Ortelli.
Guicciardini & Magni Architetti. Exhibition Design National Museum, Oslo
Claudia Conforti, Karin Hindsbo, Mai Britt Guleng
Libro: Libro in brossura
editore: Electa
anno edizione: 2023
pagine: 288
Nel nuovo Museo Nazionale di Oslo, inaugurato l'11 giugno 2022 e considerato oggi il più grande museo della Scandinavia, sono confluite le collezioni provenienti da quattro musei diversi, il Museo di arti decorative e design (Kunstindustrimuseet), la Galleria Nazionale (Nasjonalgalleriet), il Museo d'arte contemporanea (Museet for samtidskunst) e il Museo di Architettura (Nasjonalmuseet - Arkitektur). La squadra di lavoro per l'esposizione permanente nelle sale del Museo è costituita da Guicciardini & Magni Architetti per l'Exhibition Design, Rovai Weber Design per il Graphic Design, Massimo Iarussi per il Lighting Design e da Alain Dupuy, Innovision, per gli aspetti multimediali. Questo gruppo di progettisti è stato impegnato in un lungo percorso di confronto con gli esperti del Museo, attraverso tutte le fasi del progetto museografico. Il volume documenta il progetto di allestimento, che ha messo in scena seimilacinquecento oggetti all'interno di ottantasei sale espositive organizzate in cinque sezioni espositive, su una superficie di oltre 10.000 metri quadrati. La ricchezza di opere negli spazi del museo, la diversità nella creazione di istallazioni oggettuali e illuminotecniche, il comfort visuale e fisico delle soluzioni proposte, costituiscono gli elementi di base del repertorio di quelle variazioni che consentono di trasformare la visita al museo in una straordinaria esperienza individuale e collettiva. Volume in inglese, traduzioni dall'italiano di Gregory Conti, traduzioni dal norvegese di Peter Cripps
Studio Monestiroli. Opere e progetti di architettura
Libro: Copertina morbida
editore: Electa
anno edizione: 2022
pagine: 240
Il volume documenta le opere e i progetti dello Studio Monestiroli. Nel 2002 Antonio e Tomaso Monestiroli fondano lo studio Monestiroli Architetti Associati che nel 2018 cambia denominazione in Studio Monestiroli. Il lavoro dello studio si svolge nella continua interazione tra attività di ricerca ed esperienza professionale. Lo studio si occupa di tutte le fasi della progettazione architettonica e urbana, partecipando a numerosi concorsi di progettazione nazionali e internazionali, in collaborazione con istituzioni pubbliche e committenti privati. Tra le principali realizzazioni degli ultimi venti anni ci sono il quinto ampliamento del cimitero maggiore di Voghera, la nuova stazione ferroviaria di Pioltello, il complesso parrocchiale di San Carlo Borromeo a Roma e il Planetario e Museo della scienza della città di Cosenza. Il lavoro dello Studio Monestiroli è stato esposto in numerose mostre collettive nazionali e internazionali tra cui la Biennale di Venezia e la Triennale di Milano, e oggetto di mostre monografiche nelle principali sedi universitarie europee come Berlino, Delft, Venezia, Napoli, Roma, Firenze, Siracusa, Pisa, Mantova e Milano. I progetti e le opere dello studio sono stati pubblicati sulle riviste nazionali e internazionali oltre che raccolti anche in varie pubblicazioni monografiche.
Campus Firenze. Un progetto di Ipostudio
Marco Mulazzani
Libro: Copertina morbida
editore: Electa
anno edizione: 2021
pagine: 96
Dal progetto alla costruzione: la casa dello studente dell'Università di Firenze, un'architettura di qualità come primo passo per favorire il diritto allo studio. Corredato da tutti gli elaborati grafici che consentono di comprendere la concezione architettonica e strutturale dell'edificio, nonché da un'ampia selezione di fotografie scattate da Pietro Savorelli, il libro di Marco Mulazzani presenta una delle opere più impegnative realizzate dallo studio fiorentino Ipostudio, il Campus Firenze. Commissionato dall'Università di Firenze nel 2015, su un superficie di 12.800 mq, il complesso ospita le residenze per gli studenti dell'Ateneo. Come spiega Marco Mulazzani, si tratta di un intervento inusuale, suscettibile di venire preso a modello per i sempre più urgenti interventi che si dovrebbero realizzare in Italia per favorire il diritto allo studio. Anche da questo punto di vista è significativo il fatto che i progettisti fiorentini avendo suddiviso il complesso in due separati corpi di fabbrica abbiano inserito tra di essi un nuovo spazio pubblico e abbiano concepito i volumi utilizzando un linguaggio essenziale, senza però dimenticare come in questo settore , pur trascurato della produzione architettonica, la cultura progettuale italiana abbia saputo produrre modelli innovativi e universalmente riconosciuti.
Giovanni Tortelli e Roberto Frassoni. Architettura, storia e memoria
Libro: Copertina morbida
editore: Electa
anno edizione: 2019
pagine: 251
Allievi di maestri nell'arte allestitiva come i BBPR e Franco Albini, Giovanni Tortelli e Roberto Frassoni, con l'attività svolta dallo studio, tengono fede agli insegnamenti ricevuti senza cedere alle facili seduzioni dell'architettura di tendenza. Nel volume sono documentati progetti e architetture che, in oltre trent'anni, rendono un omaggio costante alla nostra storia e alla nostra memoria collettiva. Sono opere esemplari, che si fondono con i contesti nei quali intervengono e con i "monumenti" che sono chiamate a proteggere, allestimenti museali e restauri capaci di ricucire tracce e frammenti spesso illeggibili e perduti, architetture del nostro tempo nate dall'esperienza dei maestri italiani del '900 chiamate a riqualificare importanti contesti in Italia (a Genova, Brescia, Aquileia, Cremona e Firenze, solo per dirne alcuni), in Spagna e a Gerusalemme.
Mostre e musei di Guicciardini & Magni Architetti. Ediz. inglese
Libro: Libro in brossura
editore: Electa
anno edizione: 2019
pagine: 274
Esce per Electaarchitettura la monografia che affronta sistematicamente il complesso degli allestimenti espositivi progettati dallo studio Guicciardini & Magni Architetti. Il volume raccoglie una dettagliata rassegna di 26 tra i maggiori allestimenti espositivi temporanei e permanenti, progettati e realizzati dallo studio nell'arco degli ultimi 25 anni, arricchita da utili apparati documentari, a cominciare dal regesto completo. Dal 1990 lo studio ha progettato circa settanta allestimenti di musei (quaranta dei quali realizzati) e altrettante mostre temporanee, in Italia e all'estero, confrontandosi con tutti i tipi di esposizioni, dall'archeologia all'arte contemporanea, dall'industrial design all'arte classica, dall'etnografia alla moda. La mostra "Giotto", allestita nella Galleria dell'Accademia a Firenze nel 2001 e di poco successiva alla mostra "In Terrasanta" (2000) a Palazzo Reale a Milano, mantiene tuttora il record di affluenza per mostre temporanee in Italia, mentre tra le successive si segnalano "I marmi vivi. Gian Lorenzo Bernini" (2009) al Bargello a Firenze, "Il tessuto è tutto" (2012) e "Gianfranco Ferré" (2014) al Museo del Tessuto di Prato, l'"Omaggio a Giovanni Pisano" (2017) a Pistoia e "Ambrogio Lorenzetti" (2017-18) a Santa Maria della Scala a Siena. Dei musei in cui sono intervenuti per la progettazione espositiva, molto spesso congiunta al restauro, vanno ricordati il Museo del Tessuto (2002-03) di Prato, il Museo Galileo (2007-10) e il Museo dell'Opera di Santa Maria del Fiore (2009-15) a Firenze (ambedue con Adolfo Natalini), il Museo diocesano (2014-17) di Volterra e il Polo culturale dei Bottini dell'olio (2012-18) a Livorno. Attualmente lo studio è impegnato in un'ampia serie di cantieri, che, tra altri, vanno dal restauro e allestimento del Museo dell'Opera Primaziale di Pisa, al restauro e allestimento del Museo delle collezioni di Topkapi a Istanbul, fino all'allestimento del Museo nazionale per l'arte, l'architettura e il design di Oslo e delle Gallerie della Biblioteca nazionale Richelieu a Parigi. Si rinnova così in uno dei campi di attività di Guicciardini & Magni Architetti, l'allestimento a fini espositivi, una tradizione marcante dell'architettura italiana del Novecento (da Albini ai BBPR, da Scarpa ai Castiglioni, per non citare che alcuni tra i molti), in grado di coniugare l'intervento di restauro dell'edilizia storica con una sofisticata capacità di esporre artefatti artistici o utilitari. Edizione in lingua inglese.
Mostre e musei di Guicciardini & Magni Architetti
Libro: Copertina morbida
editore: Electa
anno edizione: 2019
pagine: 280
Esce per Electaarchitettura la monografia che affronta sistematicamente il complesso degli allestimenti espositivi progettati dallo studio Guicciardini & Magni Architetti. Il volume raccoglie una dettagliata rassegna di 26 tra i maggiori allestimenti espositivi temporanei e permanenti, progettati e realizzati dallo studio nell'arco degli ultimi 25 anni, arricchita da utili apparati documentari, a cominciare dal regesto completo. Dal 1990 lo studio ha progettato circa settanta allestimenti di musei (quaranta dei quali realizzati) e altrettante mostre temporanee, in Italia e all'estero, confrontandosi con tutti i tipi di esposizioni, dall'archeologia all'arte contemporanea, dall'industrial design all'arte classica, dall'etnografia alla moda. La mostra "Giotto", allestita nella Galleria dell'Accademia a Firenze nel 2001 e di poco successiva alla mostra "In Terrasanta" (2000) a Palazzo Reale a Milano, mantiene tuttora il record di affluenza per mostre temporanee in Italia, mentre tra le successive si segnalano "I marmi vivi. Gian Lorenzo Bernini" (2009) al Bargello a Firenze, "Il tessuto è tutto" (2012) e "Gianfranco Ferré" (2014) al Museo del Tessuto di Prato, l'"Omaggio a Giovanni Pisano" (2017) a Pistoia e "Ambrogio Lorenzetti" (2017-18) a Santa Maria della Scala a Siena. Dei musei in cui sono intervenuti per la progettazione espositiva, molto spesso congiunta al restauro, vanno ricordati il Museo del Tessuto (2002-03) di Prato, il Museo Galileo (2007-10) e il Museo dell'Opera di Santa Maria del Fiore (2009-15) a Firenze (ambedue con Adolfo Natalini), il Museo diocesano (2014-17) di Volterra e il Polo culturale dei Bottini dell'olio (2012-18) a Livorno. Attualmente lo studio è impegnato in un'ampia serie di cantieri, che, tra altri, vanno dal restauro e allestimento del Museo dell'Opera Primaziale di Pisa, al restauro e allestimento del Museo delle collezioni di Topkapi a Istanbul, fino all'allestimento del Museo nazionale per l'arte, l'architettura e il design di Oslo e delle Gallerie della Biblioteca nazionale Richelieu a Parigi. Si rinnova così in uno dei campi di attività di Guicciardini & Magni Architetti, l'allestimento a fini espositivi, una tradizione marcante dell'architettura italiana del Novecento (da Albini ai BBPR, da Scarpa ai Castiglioni, per non citare che alcuni tra i molti), in grado di coniugare l'intervento di restauro dell'edilizia storica con una sofisticata capacità di esporre artefatti artistici o utilitari.
Pierre-Louis Faloci. Architettura, educazione allo sguardo
Libro
editore: Electa
anno edizione: 2018
pagine: 223
Il volume, edito per la collana Documenti di architettura, illustra il lavoro e la poetica dell'architetto francese Pierre-Louis Faloci, evocando le affinità che legano il cinema alle sue ricerche progettuali. A cura di Marco Biagi e con un saggio critico di Joseph Abram, presenta schizzi di studio e fotografie delle opere realizzate, che documentano i più significativi episodi del lavoro di Pierre-Louis Faloci. Le architetture di Pierre-Louis Faloci sono integrate e radicate nei contesti ambientali in cui si iscrivono, contesti affrontati sempre nella loro duplice valenza storico-strutturale e paesaggistico-naturalistica. Ogni incarico è interpretato come occasione di analisi e scavo nella storia e nelle “storie” dei siti di intervento, alla ricerca di tracce, metriche, logiche e significati dimenticati, da riscoprire e utilizzare come intelaiatura concettuale e compositiva del progetto. E il linguaggio di ogni progetto è nitidamente moderno, astratto, quasi minimalista: travi, pilastri, piani orizzontali e verticali, volumetrie semplici, superfici neutre, astratte, bianche e nere, lucide, opache e trasparenti, raramente materiche, si combinano all’interno di strutture e sistemi di nessi essenzialmente funzionali e sintattici, che non raggiungono mai la pienezza del simbolo, né la complessità dell’allegoria.
Josef Frank. L'architettura religiosa di Leon Battista Alberti
Libro: Copertina morbida
editore: Electa
anno edizione: 2018
pagine: 107
Con Adolf Loos, Josef Frank è forse l'architetto e il teorico che maggiormente contribuisce alla ricchezza e alla complessità del novecento architettonico viennese. La sua acuta critica all'architettura tedesca, durante gli anni venti e trenta, persegue con determinazione la ricerca di un moderno non dogmatico e libero da diktat formali. Il volume indaga un aspetto essenziale di questa critica: il suo debito con una tradizione rinascimentale di matrice italiana. Nella convinzione di una continuità, dell'appartenenza a una tradizione, una convinzione largamente condivisa in ambiente viennese, Frank non teme di utilizzare nel discorso architettonico, aggiornandole, nozioni che dipendono dalla lettura degli scritti di Leon Battista Alberti. La tesi di dottorato sull'architettura religiosa albertiana, discussa nel 1910, e qui in traduzione italiana, si rivela quindi un documento fondamentale per tutta la produzione teorica di Frank e nella definizione del moderno. Ne viene proposta un'analisi che la contestualizza nell'ambiente viennese, all'interno degli scritti di Frank e della ricezione novecentesca dell'architettura rinascimentale, mettendone in evidenza la straordinaria originalità. Frank non cerca nel rinascimento nitidi canoni formali, ma la varietà e la moderazione che definiscono un antropocentrismo sensibile.