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Linguicismo e potere. Discriminare attraverso la lingua

Linguicismo e potere. Discriminare attraverso la lingua

Rosalba Nodari

Libro: Libro in brossura

editore: Eris

anno edizione: 2025

pagine: 80

Il linguaggio è una capacità umana che si manifesta e influenza le nostre vite in diversi modi, di conseguenza la lingua che parliamo e come la parliamo può essere causa di discriminazione e proprio questo meccanismo è quello che si definisce linguicismo. L'autrice ci parla di quelle che oggi sono le discriminazioni linguistiche attraverso esempi e storie di molteplici Paesi del mondo con un focus specifico sull'Italia. Un accento, una lingua o un dialetto, incidono sulla possibilità di affittare una casa o avere un lavoro, comportano un certo giudizio per chi li parla, come nel caso della problematizzazione dei soli dialetti del sud Italia figlia dell'antimeridionalismo; possono essere causa di una discriminazione giudiziaria, in fondo è attraverso la lingua che si testimonia o si decreta l'innocenza-colpevolezza della persona imputata. Sapere o meno una lingua ha a che fare con la sfera economica, i Paesi non anglofoni investono grandi cifre per l'insegnamento dell'inglese e dal punto di vista accademico chi fa ricerca ma non è madrelingua impiega ingenti somme di denaro, in traduzioni o corsi di lingua, per poter garantire la pubblicazione e il riconoscimento dei propri studi. Da un punto di vista geopolitico una lingua può diventare il principale punto di dibattito e di lotte per l'indipendenza di un territorio, come in Catalogna. E ovviamente l'autrice pone l'attenzione anche sul tema del linguaggio inclusivo e delle discriminazioni di genere il quale si manifesta anche attraverso il parlato, non per questioni biologiche ma per le aspettative sociali. Questo testo è un punto di partenza fondamentale per riflettere sul linguicismo, sulle sue implicazioni e sulle ingiustizie che avvengono ogni giorno solo perché quando si parla non si rispecchia uno standard che si è imposto socialmente nel corso degli anni.
8,00

Aboliamo il carcere. Immaginare un futuro senza prigioni

Aboliamo il carcere. Immaginare un futuro senza prigioni

Giulia De Rocco

Libro: Libro in brossura

editore: Eris

anno edizione: 2025

pagine: 60

L'abolizione del carcere non è un'utopia ma un progetto. Non significa solo pensare al superamento degli istituti di detenzione, ma soprattutto smettere di usare la punizione come risposta al reato. Ovvero costruire percorsi che rinuncino alla punizione e alla violenza e che scelgano la trasformazione, l'incontro, il benessere e la cura. Giulia De Rocco ci spiega chiaramente che questo progetto può iniziare ora, che lo possiamo immaginare e concretizzare, riguarda la nostra intimità, le nostre relazioni, le nostre comunità. È un processo di trasformazione di assunti che ci sembrano irrinunciabili come il binomio vittima/carnefice, innocente/colpevole. Questi assunti sottendono la logica punitiva che guarda solo alla violenza privata, interpersonale, soggettiva, senza guardare al contesto, alle cause, alle strutture di potere di cui le istituzioni e i mercati hanno bisogno per sopravvivere e di cui ci dobbiamo occupare se vogliamo pensare a una giustizia che trasforma e guarisce. Abolire il carcere significa lavorare per il superamento delle oppressioni e il punto di partenza è la decostruzione dei sistemi di potere: per abolire il carcere dobbiamo ripensare la distribuzione della ricchezza, decolonizzare spazi, pratiche e pensieri, liberarci dalla violenza di genere, privata e sistemica. Gli istituti di pena, costruiti sempre più lontani dai centri delle città, sono luoghi in cui la povertà viene resa produttiva, la razzializzazione è un criterio che organizza gli spazi e giustifica gli interventi repressivi nelle sezioni, la violenza di genere è costitutiva. E soprattutto lottare per l'abolizione del carcere significa supportare le persone che stanno in carcere. L'abolizione non può che iniziare dall'alleanza tra chi è dentro e chi sta fuori. Per rendere quei muri sempre più sottili e permeabili sino a farli sparire.
7,00

Decolonizzare lo sguardo. Riflessioni di una donna nera, spunti per sfidare gli stereotipi razzisti

Decolonizzare lo sguardo. Riflessioni di una donna nera, spunti per sfidare gli stereotipi razzisti

Grace Fainelli

Libro: Libro in brossura

editore: Eris

anno edizione: 2025

pagine: 96

Questo saggio parte dal corpo di donna nera dell'autrice, che lo sguardo e l'immaginario dominante intrappolano nelle nozioni di genere e razza. Il biografismo si intreccia a un percorso individuale e collettivo, comune a molte persone afrodiscendenti e con origini migratorie, che inizia con il riconoscimento del colonialismo interiorizzato e trova nella decolonialità il modo per rivendicare l'autodeterminazione e il riposizionamento fuori dagli schemi preconfezionati. Per comprendere il quadro dell'immaginario italiano di oggi, Fainelli ripercorre le tappe storiche fondamentali che hanno creato "la bianchezza", costruita come una categoria di superiorità e utilizzata per giustificare il dominio politico, economico e culturale delle persone di origine europea sulle altre popolazioni in epoca coloniale. Lo stereotipo colonialista dei corpi non bianchi è arrivato fino ai nostri giorni ed è ancora utilizzato come arma di propaganda per aumentare xenofobia e razzismo anti-nero. Influenza le rappresentazioni mediatiche, dove domina la narrazione pietistica dell'Africa povera che ha bisogno di essere salvata dall'uomo bianco, come quella degli "sbarchi" e l'ipersessualizzazione dei corpi neri. Un immaginario che tocca ogni aspetto della vita quotidiana e relazionale delle persone nere. Questo immaginario va cambiato: l'autrice suggerisce di passare a un modello pluriversale, cioè capace di una pluralizzazione della conoscenza e riconsiderazione dei saperi e delle culture ritenute storicamente subalterne per decostruire lo sguardo dominante nel quale viviamo fin dalla nascita. Smantellare quello che sappiamo e ricostruirci partendo da nuove basi, dal non detto della storia che studiamo a scuola, dal fuori campo della cultura occidentale e occidentalizzata.
8,00

Cattivi selvaggi. Come decostruire gli stereotipi sulle popolazioni indigene e perché ci riguarda

Cattivi selvaggi. Come decostruire gli stereotipi sulle popolazioni indigene e perché ci riguarda

Olga Maira Zannoni

Libro: Libro in brossura

editore: Eris

anno edizione: 2025

pagine: 64

Quando si parla di popolazioni indigene, si sente l'argomento come qualcosa di lontano e che non ci tocca. Eppure la questione interessa circa 5 mila popolazioni per un totale di 370 milioni di persone sparse per tutti i continenti del pianeta Terra. Nei loro confronti si usano ancora termini umilianti, razzisti e discriminatori. È invece fondamentale che questa tematica faccia parte dei nostri orizzonti perché ha a che fare con le lotte per la terra, con un serio percorso decoloniale, con l'ecologia, l'estrattivismo e la presa di coscienza delle connessioni che ci sono tra l'esplorazione dei territori indigeni e l'Europa. Il testo si concentra sul continente americano e nello specifico sulle lotte, le rivendicazioni e i temi che girano attorno alla questione indigena brasiliana. Dobbiamo sempre ricordare che quando vediamo il "polmone del mondo che brucia" mettendo in serio rischio il nostro futuro, non siamo noi i soggetti più a rischio, ma coloro che vivono lì, ovvero le popolazioni indigene stesse, che di quel polmone ci vivono. Includere la questione indigena nei nostri discorsi e portare la loro voce nelle nostre lotte è un altro modo per dare supporto e comprendere che, senza di loro, la foresta amazzonica non ci sarebbe più. L'autrice decostruisce l'immaginario stereotipato basato sulle rappresentazioni letterarie coloniali di '500 e '600 e poi cinematografiche, come con il grande cinema Western o classici della Disney come Pocahontas. L'indigeno è il "selvaggio": "buono" quando si arrende al bianco colonizzatore, "cattivo" quando gli resiste. In Brasile dall'inizio del colonialismo si sono estinti migliaia di popoli indigeni, una violenza che si perpetua da secoli senza sosta, un genocidio infinito che ha lasciato segni indelebili nella società. Parliamo di popolazioni sterminate, schiavizzate (il Brasile è stato l'ultimo Stato del continente americano ad abolire la schiavitù nel 1988), cacciate dalle proprie terre per poter accaparrarsi le materie prime presenti nei loro territori, oppure assoggettate tramite forme di assimilazione forzata alla cultura bianca dominante. Oggi la Costituzione brasiliana sancisce che le popolazioni indigene devono essere protette e avere i propri diritti e le proprie culture, che devono essere riconosciute e rispettate dalla nazione. Tuttavia le immagini dei roghi della foresta amazzonica ci dimostrano come la lotta per la terra e contro l'estrattivismo prosegua e quanto sia urgente conoscere e comprendere le loro lotte per diventare persone alleate, anche se ci troviamo dall'altra parte del mondo.
7,00

Postporno. Corpi liberi di sperimentare per sovvertire gli immaginari sessuali

Postporno. Corpi liberi di sperimentare per sovvertire gli immaginari sessuali

Valentine aka Fluida Wolf

Libro: Libro in brossura

editore: Eris

anno edizione: 2025

pagine: 64

La pornografia può avere un valore politico e sociale? Si può pensare una pornografia diversa da quella da uomini per uomini, basata su ruoli e corpi nettamente definiti e sull'immagine della donna unicamente come strumento del piacere maschile? Una pornografia rivolta al desiderio e al piacere di tutte e tutti? La risposta è sì. A partire da Annie Sprinkle, attrice e regista anticipatrice del post-porno, arrivando ai casi più recenti nell'era di internet, in cui la pornografia diventa l'unico strumento di educazione sessuale accessibile a tutti fin da età molto precoci – Valentine aka Fluida Wolf ci racconta di come la post-pornografia metta in discussione e combatta l'immaginario sessuale del porno mainstream, accogliendo la diversità dei corpi, delle pratiche, dei desideri. Una nuova strada per il femminismo a partire da uno degli argomenti ancora oggi considerati tabù.
7,00

Mai farsi arrestare di venerdì

Mai farsi arrestare di venerdì

Caterina Casiccia

Libro: Libro in brossura

editore: Eris

anno edizione: 2024

pagine: 144

Questo testo parla di carcere, di misure repressive, di corpi femminili e corpi che non sono liberi di muoversi, ma anche di lotta, di voglia di usare un linguaggio diverso per raccontare tutte queste esperienze perché a volte certe parole sono fredde e non riescono a rappresentare il proprio vissuto. È così che la saggistica si mescola con la poesia. Un modo per condividere il senso di solitudine, il sentirsi intrappolate, la sensazione di esilio che si vive quando non si è libere di spostarsi perché libere non lo si è completamente. Questo è soprattutto un racconto autobiografico, tra prosa, poesia e saggistica. Un memoir che parte da un'esperienza personale in carcere, in Spagna, non per far conoscere solo la propria storia, ma soprattutto quella delle altre persone che l'autrice ha incontrato tra le mura della prigione. Allo stesso tempo questa è una riflessione su che cos'è il carcere e cosa vuol dire starci dentro, riflessioni politiche, ma soprattutto umane ed empatiche. Con la voglia di raccontare in un modo altro e con un linguaggio altro, che come poetessa Tzarina ha sempre usato e che l'ha vista portare in giro le sue parole per tutta la Spagna perché, "No estamos todas, faltan las presas" (Non ci siamo tutte, mancano le prigioniere).
10,00

E se i troll mangiassero i cookie? Spunti per sopravvivere nell'era digitale

E se i troll mangiassero i cookie? Spunti per sopravvivere nell'era digitale

Cristina Iurissevich

Libro: Libro in brossura

editore: Eris

anno edizione: 2024

pagine: 64

Si sente parlare frequentemente di autodifesa digitale eppure spesso e volentieri si incappa in problematiche che non si erano previste. Nell'epoca tecnologica in cui viviamo, dobbiamo necessariamente passare attraverso un'analisi dei rischi effettivi in cui incorriamo perché questi strumenti sono ormai entrati a far parte della nostra vita e il minimo che possiamo fare è ragionare sull'utilizzo che ne facciamo e su quali pericoli si nascondono più o meno bene dietro questo utilizzo. Lo scopo di questo testo non è dare delle risposte specifiche per ogni esigenza ma capire quali tipologie di rischio esistono e in che modo possiamo affrontarle. Senza considerare casistiche troppo complesse o particolari, i rischi principali derivano dalla non facile tutela della riservatezza, della libertà e dei propri beni. Di conseguenza in questo piccolo saggio si analizzano i possibili problemi legati all'uso dei dispositivi e del web e le buone pratiche che si possono attuare per cercare di "nascondere" almeno qualcosa al mondo che ci circonda. L'autrice parla di privacy, di VPN e Tor, di password e Cookie, dei rischi legati a phishing e malware, per passare a Social media e applicazioni, e delle condizioni d'uso che sottoscriviamo quando decidiamo di attivare un account, dei funzionamenti di chat e Instant messaging sino ad arrivare alla questione delle molestie online e del cyber bullismo. Perché se il Sexting ci piace, abbiamo il diritto di farlo con meno rischi possibile.
7,00

Perché il femminismo serve anche agli uomini

Perché il femminismo serve anche agli uomini

Lorenzo Gasparrini

Libro: Libro in brossura

editore: Eris

anno edizione: 2024

pagine: 64

Il principale inganno che la società crea nei pensieri e nei gesti degli uomini è l'illusione della loro libertà. Gli uomini non si riconoscono come vittime di stereotipi o costrizioni. La cultura dominante dice che c'è un solo modo di essere uomini. L'uomo deve essere sicuro di sé, autorevole, non deve mai manifestare emozioni e debolezza, può fare quello che vuole senza dover chiedere mai. Ma la verità è che esistono tanti modi di essere uomini, e sono tutti migliori di questo. L'autore ci propone un'alternativa a partire dalle riflessioni fondamentali dei movimenti femministi: la maggior parte dei problemi personali, relazionali, professionali che gli uomini hanno derivano da quello stesso sistema patriarcale e gerarchico che i femminismi per anni hanno descritto e analizzato. E ci mostra come questi possano essere utili anche agli uomini per riconoscere e decostruire le dinamiche di forza che li costringono in questa situazione.
7,00

Sia dannato l'algoritmo. Perché pensiamo censurato e come combatterlo

Sia dannato l'algoritmo. Perché pensiamo censurato e come combatterlo

Morgan Lo Bracco

Libro: Libro in brossura

editore: Eris

anno edizione: 2024

pagine: 80

La censura può sembrare qualcosa che riguarda un lontano passato, invece non è mai stata così in forma, ha trovato una nuova casa: i social network. La censura online può contare sulle forze di un silenzioso esercito: algoritmi addestrati a bannare e oscurare perché nutriti di bias razzisti, omolesbobitransfobici, abilisti e sanisti, esattamente gli stessi del mondo offline. Basta pensare al fatto che solo alcune persone possono postare i propri capezzoli, senza correre il rischio di essere oscurate. A supervisionare gli algoritmi ci sono le "lasche" policy delle piattaforme, che si basano su leggi di un paese lontanissimo, la California, a cui dobbiamo sottostare anche se viviamo addirittura in un altro continente. Sono leggi che vogliono regolamentare l'oscenità sui social, secondo definizioni del secolo scorso e che rispecchiano una società lontana dalla nostra, anche dal punto di vista temporale. Questo saggio ha come obiettivo la decostruzione della censura online legata al mondo dei social e delle piattaforme. Per capire in che modo qualsiasi individuo è influenzato nel postare qualcosa, l'autore ci spiega come funzionano gli algoritmi che regolano la moderazione dei social network, ci porta alla scoperta di come funzionano le policy delle piattaforme e di come questi portino inevitabilmente a un meccanismo di autocensura quando ci troviamo in prima persona a postare qualcosa, perché, senza darlo troppo per scontato, per non incorrere nella censura, ci autocensuriamo.
8,00

Vegan antispecista. Per la liberazione animale e umana

Vegan antispecista. Per la liberazione animale e umana

Marco Reggio

Libro: Libro in brossura

editore: Eris

anno edizione: 2024

pagine: 64

Oggi l’essere vegan è ormai abbastanza sdoganato. E grazie anche al vegan washing le corsie di molti supermercati, e non solo, abbondano di prodotti in linea con questa scelta etica. Eppure, allo stesso tempo, spesso le persone vegan si ritrovano nella posizione di essere criticate e di subire veri e propri episodi di vegefobia. Com’è possibile che coesistano questi due differenti atteggiamenti? Marco Reggio partendo proprio dalle basi storiche del veganismo e da un’analisi della situazione attuale ci porta al cuore della questione. Esistono molti modi di essere vegan, il veganismo può essere apolitico, normalizzante e rassicurante, oppure, al contrario, politicizzato. Una visione del mondo che mira a sovvertire i rapporti violenti fra le specie, appunto antispecista. L'antispecismo è un movimento per l’abolizione dello sfruttamento animale, una filosofia che promuove un ideale di eguaglianza radicale fra tutti gli animali, compresi gli animali umani. Questo significa che in quanto tale dovrebbe anche essere sensibile alle lotte contro le oppressioni che si manifestano all’interno della nostra specie e quindi applicare anche in questo ambito un’ottica trasnfemminista, queer e decoloniale. L'antispecismo è intrinsecamente intersezionale e non può che essere contro ogni forma di razzismo, di abilismo, e profondamente anticapitalista. Perché può esistere un diverso modo di stare al mondo, un diverso modo di stare in relazione con chi abita il pianeta insieme a noi, ma anche in grado di costruire delle soggettività meno antropocentriche, a partire dalla comprensione e dal riconoscimento del nostro privilegio umano.
7,00

La bianca scienza. Spunti per affrontare l'eredità coloniale della scienza

La bianca scienza. Spunti per affrontare l'eredità coloniale della scienza

Marco Boscolo

Libro: Libro in brossura

editore: Eris

anno edizione: 2024

pagine: 60

La scienza viene spesso presentata come uno dei frutti più prelibati nell'affermazione della modernità in Europa, ma in questa narrazione mancano interi popoli e intere culture. Alcune scoperte scientifiche fondamentali, che hanno trasformato ogni ambito delle società del nostro continente, si basano su vere e proprie acquisizioni di conoscenze di popolazioni indigene, assimilate dagli europei in epoca imperiale e coloniale. Per mostrare come la scienza occidentale e il pensiero coloniale abbiano un rapporto stretto, Marco Boscolo ripercorre alcuni episodi fondamentali della storia della scienza moderna, dalla sua fondazione ai tempi di Niccolò Copernico, passando per l'epopea coloniale, fino alle proteste del movimento #ScienceMustFall nato all'Università di Cape Town, in Sudafrica nel 2016. L'immagine pubblica che la scienza proietta è ancora edulcorata rispetto al proprio passato coloniale, l'intento del libro è dare spunti significativi per iniziare un ragionamento aperto e franco su come la comunità scientifica possa, e debba, affrontarlo. Un passato che continua a riverberarsi nel presente, perché il divario che permane tra i cosiddetti nord e sud del mondo è in larga parte determinato dal vantaggio costruito con la violenza coloniale.
7,00

Sierocoinvolt. La rivoluzione sessuale riparte dall'HIV

Sierocoinvolt. La rivoluzione sessuale riparte dall'HIV

Libro: Libro in brossura

editore: Eris

anno edizione: 2023

pagine: 137

Conigli Bianchi e PrEP in Italia presentano Sierocoinvolt. La rivoluzione sessuale riparte dall’HIV. Questo è un lavoro di scrittura collettiva, una polifonia di voci sierocoinvolte che racconta un viaggio lungo 40 anni di HIV. Tanti punti di vista diversi per ripercorrere il passato, fotografare il presente e pensare il futuro delle persone sierocoinvolte. Una narrazione dal basso di singoli individui, soggettività e associazioni, per cambiare e decostruire la rappresentazione che ancora oggi si fa dell’HIV. Non prendono parola solo maschi gay bianchi cis, sono state raccolte anche testimonianze che troppo spesso hanno poco spazio come ad esempio quelle di donne che vivono con l’HIV e l’esperienze di attivismo delle donne lesbiche. Il saggio parte dall’abc. Perché c’è l’esigenza di parlare di HIV ancora oggi, cosa si intende per sierocoinvolgimento, le info scientifiche imprescindibili per capire questioni su cui si fa confusione: differenza tra HIV e AIDS, carica virale, trasmissione e prevenzione. Il passaggio successivo è il linguaggio corretto per parlarne e contemporaneamente contribuire al processo di destigmatizzazione per cambiare gli immaginari che da sempre contraddistinguono l’HIV e che veicolano la sierofobia. Viene dato spazio alle battaglie per il diritto alla privacy e al coming out delle persone che vivono con l’HIV. Il focus è sulla situazione italiana, sulla totale assenza delle istituzioni, sullo stato dei fatti nel 2023 e sulle differenze politiche con l’estero. Il lavoro delle associazioni e l’attivismo è fondamentale per la divulgazione di informazioni che non possono essere date per scontate e che troverete anche in queste pagine: dove e come fare i test in Italia, cos’è la PrEP ovvero la Profilassi Pre-Esposizione e soprattutto la centralità delle relazioni e delle reti sociali, perché HIV non è solo scienza. Sono tanti gli spunti per il futuro di queste lotte e la storia dell’artivismo HIV può insegnarci tanto. Per cambiare il paradigma c’è bisogno di tutti perché siamo tutti sierocoinvolti.
10,00

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