Franco Angeli: Geostoria del territorio
Energia e territori di montagna. La produzione idroelettrica e il ruolo dei Consorzi dei BIM. Problemi e prospettive
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2014
pagine: 128
Per secoli l'acqua impetuosa di fiumi e torrenti di montagna è stata causa di disastrose alluvioni, ma ha rappresentato anche una risorsa importante per l'economia montana, irrigando i campi, azionando macchine idrauliche e consentendo il trasporto tanto del legname quanto di vari tipi di merci. A partire dalla fine del XIX secolo diede accesso a una fonte energetica che contribuì a ridurre il divario tra l'economia alpina e quella delle aree circostanti più sviluppate. Attraverso la produzione e distribuzione di energia idroelettrica trassero infatti impulso diverse attività economiche, con il conseguente miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni di montagna. La presenza di impianti di generazione idroelettrica ha però anche ridefinito diverse quinte del paesaggio alpino, segnandolo profondamente in diversi casi. Nel volume si pone la questione delle ricadute che quest'uso dell'acqua ha prodotto sulle comunità alpine che più di altre hanno dovuto sopportare il peso di significativi mutamenti, che non hanno semplicemente segnato il paesaggio, ma hanno inciso anche su una serie di attività che tradizionalmente erano praticate nei territori di montagna.
La Chiesa dal «basso». Organizzazioni, interazioni e pratiche del contesto parrocchiale alpino alla fine del Medioevo
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2013
pagine: 192
A partire dal XIV secolo una serie di profondi cambiamenti trasforma l'impostazione e le forme dell'assistenza spirituale al populus cristiano, toccando non solo l'universo urbano, ma anche quello periferico, rurale e montano, al sud e al nord delle Alpi. Fra gli impulsi decisivi spicca la forte domanda "dal basso" di strutture e di personale decentrato, in grado di offrire le condizioni adatte per l'esercizio delle pratiche rituali, assistenziali e di preghiera: agli occhi dei fedeli, come a quelli dei chierici, si impone la concezione della parrocchia di villaggio come quadro organizzativo e come spazio privilegiato della vita religiosa - concezione destinata a perdurare per l'intera età moderna. L'approccio adottato dalla recente storiografia del sud delle Alpi ha considerato principalmente le trasformazioni nel sistema di amministrazione della cura d'anime, con le sue implicazioni istituzionali, religiose, sociali ed economiche, mentre nella ricerca in ambito germanofono si è posto soprattutto l'accento sulla fondazione di cappellanie e benefici curati come espressione del principio organizzativo comunitario e sul ruolo dell'"uomo comune" nei mutamenti delle pratiche e delle esigenze spirituali. Il volume raccoglie interventi che accostano le due impostazioni, riuscendo in questo modo a gettare nuova luce su molti aspetti del fenomeno e sull'ampiezza delle sue ripercussioni sul mondo premoderno.
Impresa, enti locali, welfare company in Lombardia. Intervento municipale e iniziativa privata tra XIX e XX secolo
Valerio Varini
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 224
I contributi raccolti nel volume sono l'esito di un percorso di ricerca intrapreso nel corso degli anni e sostanzialmente indirizzato alla comprensione della mutazione economica e sociale manifestatasi a livello internazionale durante il XIX e il XX secolo, così come realizzatosi entro i confini della Lombardia. La proficua combinazione di molteplici fattori ha permesso alla regione indicata di compiere la sua modernizzazione industriale caratterizzandosi per l'originale percorso intrapreso, segnato dal peculiare apporto di molteplici attori istituzionali. Tra questi, rilievo prioritario ha avuto l'impresa che nelle sue molteplici configurazioni si è rivelata in grado di valorizzare appieno le potenzialità di crescita presenti nell'area. Nella molteplicità delle sue forme si è centrata l'attenzione su alcune specificità quali le imprese municipali perché nella loro esperienza seppero congiungere l'intervento pubblico con la modernizzazione delle aree urbane coinvolte. Non di meno l'intraprendenza privata si mostrò capace di inserirsi nella globale mutazione della società e dell'economia dando vita a combinazioni altamente competitive e innovative, quali il caso illustrato della Campari. Nel contempo l'impresa è indagata quale istituzione dalla natura sociale, come evidenziato nella costruzione del sistema di welfare sorto in uno dei principali poli industriali italiani: Sesto San Giovanni. Il Welfare aziendale è ulteriormente approfondito in prospettiva storiografica.
Alle origini dell'industria lombarda. Manifatture, tecnologie e cultura economica nell'età della Restaurazione
Maurizio Romano
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 336
Prendendo le mosse da una analitica descrizione dell'evoluzione del tessuto manifatturiero della Lombardia austriaca durante i decenni della Restaurazione, il volume ricostruisce il dibattito occorso sulle riviste economiche milanesi dell'epoca tra i fautori del tradizionale sistema basato sul primato dell'agricoltura e delle annesse attività di trasformazione e quanti assunsero invece un atteggiamento di apertura alle opportunità offerte dal progresso industriale. L'indagine conferma l'esistenza di un duplice ordine di fattori atti a spiegare l'influenza esercitata dalla rivoluzione industriale sulle aree periferiche coinvolte nel processo di sviluppo. Il primo di questi fattori, di carattere materiale, ebbe tra i suoi elementi costitutivi l'intensificazione dei flussi di scambio con i paesi più avanzati, il graduale consolidamento del sistema di fabbrica, l'accresciuta meccanizzazione degli stabilimenti, la strutturazione di un embrionale mercato del lavoro industriale, il rafforzamento di efficienti reti creditizie informali, con ricadute positive sugli investimenti extra-agricoli. Il secondo di tali elementi, di natura culturale, fu caratterizzato dalla maggiore circolazione di idee e informazioni, dalla progressiva affermazione di una nuova mentalità economica e dal valore strategico riconosciuto all'acquisizione delle conoscenze tecnico-scientifiche e alla loro applicazione a fini produttivi.
Il Veneto delle periferie. Secoli XVIII e XIX
Antonio Lazzarini
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 240
Periferie: subregioni considerate remote e marginali negli ambienti cittadini, ma che risultano spesso tutt'altro che isolate ed anzi fortemente interrelate col resto della regione. La storia delle periferie venete è anche storia delle città e di Venezia in particolare. Da un lato i suoi abitanti, prima ancora di acquisire le terre più fertili e di piantarvi l'economia di villa, risalirono le vallate alpine alla ricerca di risorse minerarie e di legna da fuoco e legname da costruzione, attivando le risorse della montagna e instaurando intense correnti di traffico lungo le vie fluviali; dall'altro molti abitanti della montagna scesero nella città lagunare per trovarvi lavoro, esercitandovi i più vari mestieri ed anche attività imprenditoriali di rilievo, particolarmente nel campo del legname. Altri veneziani investirono nell'acquisto di vaste aree paludose, terre strappate all'Adriatico dai sedimenti portati dal Po lungo i rami di foce del suo vasto Delta, ancora paludose e semisommerse, poste in vendita dallo Stato come "onde di mare" man mano che affioravano. Qui non mancò chi ottenne risultati significativi con la bonifica e l'organizzazione del territorio, la diffusione su vasta scala di una coltura per eccellenza "capitalistica" come il riso: non senza aprire la strada a questioni ambientali di grande rilievo, altrettanto gravi di quelle indotte in montagna dai processi di diboscamento conseguenti a prelievi eccessivi nei boschi.
Il credito cooperativo in una realtà marginale. L'esperienza della Vallarsa
Andrea Leonardi
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2010
pagine: 208
L'assetto economico che caratterizzava la Vallarsa - una valle del basso Trentino - nel corso dell'800 presentava i medesimi tratti che era possibile individuare nello stesso periodo come denominatore comune lungo tutta la montagna alpina. L'attività agro-silvo-zootecnica era nettamente prevalente, dando vita ad un assetto economico, il cui equilibrio risultava estremamente precario. Era infatti legato, come in ogni società d'ancien régime, ad una serie di fattori incontrollabili dall'uomo, come l'andamento climatico e meteorologico, che determinava la riuscita o meno di un raccolto e quindi la possibilità di sopravvivere dignitosamente o tra mille difficoltà tra una stagione e l'altra. Di fronte al susseguirsi di elementi critici, generatisi nella seconda metà del XIX secolo, l'assetto economico tradizionale non risultò più in grado di reggere il carico crescente di popolazione che gravava su di esso. La risposta alla crisi venne da un potenziamento e nel medesimo tempo da una ridefinizione del fenomeno migratorio. Nel volume si seguono le vicende economiche di questa valle e con esse quelle della cooperazione di credito locale.
Donne e lavoro. Prospettive per una storia delle montagne europee XVIII-XX secc.
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2010
pagine: 432
Si ritiene comunemente che le spinte emancipatrici femminili si siano imposte con maggior vigore nei luoghi contraddistinti da mercati lavorativi più sviluppati e da maggiori opportunità di impiego retribuito, mentre nei contesti periferici caratterizzati da marginalità economica queste spinte sarebbero state più flebili. Il ritardo della modernizzazione di molte regioni di montagna sarebbe quindi responsabile del perdurare di una realtà femminile segnata da dipendenza e "arretratezza" sociale e culturale. Il volume si propone di analizzare in modo critico il nesso tra marginalità (economica, culturale, geografica) e discriminazione femminile, ampliando le prospettive di genere e contribuendo così al dibattito in corso da diversi anni sulle società di montagna del passato e sul loro divenire all'interno della realtà europea. I contributi abbracciano diversi contesti montani europei e prendono in esame alcuni nodi tematici quali i profili dei ruoli femminili, il loro inserimento nel mercato lavorativo e le rappresentazioni che scaturiscono dalle loro attività, delineando alcune tra le innumerevoli prospettive offerte da un approccio comparativo del binomio genere-montagna.
L'opera condivisa. La città delle fabbriche. Sesto San Giovanni (1930-1952). La società
Paolo Tedeschi, Luigi Trezzi
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2007
pagine: 256
Il volume analizza le variazioni più significative nella società e nell'economia di Sesto San Giovanni nella prima metà del '900, gli anni in cui lo sviluppo dell'apparato industriale trasformò un borgo agricolo nella "città delle fabbriche". Si evidenziano il forte incremento demografico e l'evoluzione dei redditi e dei consumi determinati dalla crescita economica. Emerge una città industriale che, pur essendo sede di aspri conflitti sociali, fu in grado di pagare retribuzioni reali capaci di attirare forza lavoro, di far aumentare i consumi di beni e servizi di prima necessità o voluttuari, di garantire strutture di assistenza pubbliche e private a favore dei sestesi meno abbienti.
L'opera condivisa. La città delle fabbriche. Sesto S. Giovanni 1903-1952. L'industria
Valerio Varini
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2006
pagine: 256
L'interesse alla genesi e sviluppo del polo industriale sestese origina dall'essere quest'esperienza posta al centro dell'industrializzazione italiana. La trasformazione avviata alla fine del XIX secolo consente di cogliere appieno i preparativi all'insediamento nel borgo agricolo della Breda nel 1903 che aprì la strada alla Ercole Marelli e alle Acciaierie e Ferriere Lombarde Falck. Nel volgere di un decennio, anche grazie alla "mobilitazione bellica", queste raggiunsero le dimensioni della grande impresa e furono in grado di esercitare un'influenza determinante non solo nella costruzione di una compiuta città delle fabbriche, ma pure nel ricoprire un ruolo rilevante nei rispettivi settori. Lo sviluppo proseguito nei decenni compresi tra le due guerre e approdato alla maturazione dei rispettivi progetti imprenditoriali determinò in misura rilevante la continuità operata negli anni della ricostruzione, rivelando una diversa capacità di reazione alle opportunità di modernizzazione permesse dagli aiuti americani. In questo frangente finale possono però scorgersi anche i limiti e le debolezze del duraturo sedimentarsi della grande impresa. Limiti e debolezze che nei decenni seguenti segneranno per molti versi il declino della grande impresa di Sesto San Giovanni e in controluce anticiperanno quello dell'Italia.
La montagna veneta. Fra rilancio territoriale e nuova identità economica
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2005
pagine: 320
Regole sociali e economia alpina. La «Cassetta dei morti» a Campodolcino tra età moderna e contemporanea
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2005
pagine: 240
La Cassetta o Capitale dei morti nasce da un'antica tradizione religiosa per la quale gli abitanti di Campodolcino in Val Chiavenna, provincia di Sondrio, conferivano donazioni a un "beneficio" i cui proventi venivano utilizzati per il suffragio dei cari estinti e per azioni di carità. Negli anni Settanta del XVIII secolo, l'abate Foppoli, divenuto sacerdote della diocesi di Como, si trasferiva a Campodolcino per la cura pastorale e l'insegnamento su richiesta degli abitanti di un quartiere del borgo della Val S.Giacomo: la "squadra delle Corti". Grazie all'impegno di Foppoli, che destinò la sua rendita al patrimonio della Cassetta dei morti, questa si trasformava in un'associazione per sovvenire ad alcune esigenze della comunità.