Libri di A. Parmeggiani
Gli orologi nella stanza di mia madre
Tanja Stupar Trifunovic
Libro: Copertina morbida
editore: Voland
anno edizione: 2021
pagine: 160
Una scrittrice in crisi - in bilico tra due vite, due amori, due libri incompiuti - tenta di ritrovare il proprio passato facendo ritorno nella casa dell'infanzia sulla costa dalmata. In un flusso di coscienza penetrante e amaro, i ricordi della protagonista e del suo alter ego Ana, personaggio di uno dei suoi romanzi, si fondono nel racconto poetico del rapporto tra madre e figlia. Relazioni personali, esperienze romantiche e piani temporali si intrecciano e scambiano, mentre la memoria si ricompone come un mosaico. Un romanzo intimo ma al tempo stesso universale, una voce nuova e coraggiosa della letteratura contemporanea.
La cena. Avanzi dell'ex-Jugoslavia
Bozidar Stanisic
Libro: Copertina morbida
editore: Marotta e Cafiero
anno edizione: 2021
pagine: 248
Ora di cena. Milano. Periferia. Tavola bandita. Sono tutti in attesa di brindare: la polacca Paulina; i Brambilla, italiani; i Milenkovic, "serbi della Serbia"; i Fazlic, musulmani bosniaci e un ospite inatteso. Nessuno pronuncia una parola intollerabile: guerra. I più piccoli non la ricordano; i grandi invece fumano, piangono, ridono di un posto che chiamavano "casa". Bozidar Stanisic ci regala una testimonianza, il vuoto, la perdita, la sconfitta di chi è costretto a strappare le proprie radici verso i campi profughi. Si brinda, ma a chi? A chi accoglie? A chi si sente straniero in un'altra patria? A chi non c'è più? Agli "avanzi" dell'ex Jugoslavia? Nei bicchieri di cristallo fragili non c'è vino, ma nostalgia, rabbia e una flebile voce che desidera un'identità che non esiste più.
Processi di convergenza e differenziazione nelle lingue dell'Europa medievale e moderna
Libro: Libro in brossura
editore: Forum Edizioni
anno edizione: 2000
pagine: 432
Dai saggi pubblicati nel volume emergono due processi che si ripresentano ciclicamente nello spazio europeo medievale e moderno: la convergenza e la differenziazione, vale a dire la dialettica tra l'integrazione linguistica e culturale e la contrapposta tendenza alla caratterizzazione e alla frammentazione.
Goetz e Meyer
David Albahari
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2006
pagine: 120
A Belgrado un professore di lettere ebreo indaga negli archivi della seconda guerra mondiale per capire come mai l'albero genealogico della sua famiglia sia ridotto a un unico ramo, quasi secco. Nel corso delle sue ricerche trova traccia di Götz e Meyer, due giovani delle S.S. che furono mandati nell'estate del 1942 da Berlino a Belgrado con un compito preciso: trasportare gli ebrei dentro un camion ermeticamente sigillato, uccidendoli durante il tragitto tramite i gas di scarico. Sterminarono così 5000 ebrei serbi. Un romanzo di evidente matrice autobiografica che cerca di ricostruire un passato indicibile, di far fronte alla necessità di dare una figura, un corpo, agli esecutori del Male.
Il padre di mia figlia
Nenad Velickovic
Libro
editore: Forum Edizioni
anno edizione: 2008
pagine: 192
Il romanzo racconta le vicende di una famiglia di Sarajevo i cui legami sentimentali, sopravvissuti al tormento della guerra, si infrangono nella desolata quotidianità di una pace senza più speranze e illusioni. La vita di una città umiliata dalle bombe e avvilita dal 'rinnovamento' della transizione è filtrata dallo sguardo ironico e disincantato del protagonista, un giovane pubblicitario ossessionato da fantasie di tradimento e problemi di salute, figlio egocentrico e 'creativo' frustrato. Trasformando letterariamente il proprio dialogo con la figlia questo padre nevrotico - una variante mitteleuropea di Woody Allen, verrebbe da dire - cerca una via d'uscita dalle delusioni affettive e sociali, senza naturalmente riuscire a trovarla. Un romanzo pervaso di satira sociale, ironia e humor nero.
Mongolski bedeker
Svetislav Basara
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2009
pagine: 156
Il protagonista riceve una lettera da un amico che si è appena suicidato e che gli propone di andare al suo posto in Mongolia a scrivere una guida turistica. A Ulan Bator incontra un vescovo olandese portato lì da un sogno in cui è rimasto impigliato, incontra un ufficiale dell'armata rossa diventato buddista e gran lama, uno zombie francese dal passato lubrico, uno psicoanalista italiano di nome Andreotti, un'attrice di cinema che tutti dicono essere Charlotte Rampling. Come si intuisce la guida non sarà una guida secondo le norme turistiche. Tutto avviene all'hotel Gengis Khan, dove la vodka scorre a fiumi alimentando discussioni metafisiche sui tre tipi di tempo interiore, sulle teorie cosmologiche e sul mondo che probabilmente è un ologramma. Intanto i morti sembra abbiano formato un sindacato, e arditi accostamenti vengono fatti tra i labirinti vaginali e i caccia sovietici MIG 21. "Mongolski baedeker" (cioè guida della Mongolia) è una specie di romanzo semi-filosofico e semi-comico sull'incertezza di tutte le cose (parole comprese).
Dove sono in questa storia
Emir Kusturica
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2013
pagine: 352
"Nel millenovecentosessantuno Jurij Gagarin volò nello spazio, e io andai a scuola." Inizia così il primo dei diciassette capitoli con i quali l'istrionico regista Emir Kusturica apre il proprio album di famiglia e racconta la sua storia. Senza risparmiare nessuno, né se stesso né gli altri. Ci sono voluti quindici anni per mettere insieme autobiografia, cronaca e storie degne dei suoi migliori film, e raccontare una vicenda autentica, emozionante, sorprendente e provocatoria, nella quale si riflette la storia della seconda metà del ventesimo secolo. L'infanzia, la Sarajevo degli anni sessanta, Tito e Charlie Chaplin, l'amore per la futura moglie Maja e la scuola di cinema a Praga, Fellini, Ivo Andric' e Dostoevskij, i primi lungometraggi - "Ti ricordi di Dolly Bell?", "Papà... è in viaggio d'affari" e "Il tempo dei gitani" -, l'America, Johnny Depp e "Arizona Dream", "Underground" e la guerra, la fine della Jugoslavia e quella di suo padre, la morte di Dio, quella dei rapporti con i vecchi amici e con Sarajevo, Milosevic' e la malattia della madre. Autobiografia di un artista geniale, "Dove sono in questa storia" è sì il "diario politico di un idiota", secondo le parole dello stesso autore, ma soprattutto il racconto sincero della sua storia personale, l'adattamento letterario del film della sua vita.
Topics in mathematics, Bologna
Libro: Copertina morbida
editore: Unione Matematica Italiana
anno edizione: 2015
Si paga con la vita. Sarajevo 1991-2012. Poesie scelte
Ferida Durakovic
Libro: Copertina morbida
editore: Il Ponte del Sale
anno edizione: 2015
pagine: 132
Si paga con la vita. Sarajevo 1991-2012. Poesie scelte
Ferida Durakovic
Libro: Copertina morbida
editore: Bartolomeo
anno edizione: 2015
pagine: 132
La guerra rivoluzionaria jugoslava(1941-1945). Ricordi e riflessioni
Milovan Djilas
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2015
pagine: 535
La guerra partigiana in Jugoslavia, combattuta tra 1941 e 1945, viene raccontata in questo volume dal punto di vista di chi la visse da protagonista. È il diario di Milovan Djilas, figura chiave del movimento di Liberazione e della scena politica jugoslava nel secondo dopoguerra. L'autore rievoca con grande efficacia eventi di alta drammaticità, approfondendone la lettura con un sapiente lavoro di introspezione psicologica unito a una lucida analisi politica. Il suo resoconto di imprese diventate epiche e di tragedie immani, come la sanguinosa battaglia della Neretva e le drammatiche ritirate attraverso le selvagge montagne del Montenegro e della Bosnia, le rivelazioni riguardanti retroscena ed episodi assolutamente inediti, la testimonianza dell'evoluzione della passione rivoluzionaria al disincanto nei confronti dell'utopia, fanno de "La guerra rivoluzionaria jugoslava" un libro fondamentale per la storiografia novecentesca. Prefazione di Sergio Romano.
Lungo la Via Lattea
Emir Kusturica
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2016
pagine: 202
Sei racconti di Emir Kusturica che ci riportano al mondo affettivo, violento e poetico, della sua adolescenza e dei suoi primi film. Quattro, fortemente autobiografici, raccontano la vita a Sarajevo negli anni settanta e ottanta, attraverso lo sguardo di un ragazzino alle prese con le prime sigarette, i primi libri, i primi amori e le grandi domande dell'esistenza: Aleksa che cerca di salvare il matrimonio dei suoi genitori, il suo ingenuo rispetto per la letteratura e le bravate con gli amici, in viaggio fino a Dubrovnik e alla costiera dalmata. "Cento dolori" racconta la tenera e dolceamara storia d'amore fra Zeko e la piccola Milijana, campionessa di scacchi. E l'ultimo racconto, "Lungo la Via Lattea" - la storia, carica di elementi magici e simbolici, di due giovani uniti da amore e fedeltà assoluti -, costituisce in vitro la sceneggiatura del nuovo film del regista balcanico.