Libri di Alessandra Murgia
Il mare addosso. L'isola che fu Atlantide e poi divenne Sardegna
Nicola Betti, Luciano Melis, Alessandra Murgia
Libro: Libro in brossura
editore: Arkadia
anno edizione: 2016
pagine: 208
Atlantide, isola del mito, invenzione di Platone o realtà? La storia del mondo e dell’umanità è quella che abbiamo studiato nei libri di scuola? Le narrazioni sul diluvio universale, comuni a tanti popoli, sono solo una strana coincidenza oppure vi è un fondo di verità? Per quali ragioni gli storici continuano a difendere teorie che stanno mostrando tutta la loro fragilità? Nuove scoperte, avvenute soprattutto negli ultimi anni, stanno portando alla luce una realtà assai diversa rispetto a quella che vorrebbe la nascita della civiltà in Medio Oriente. Grazie all’appassionato lavoro di un team di ricercatori, proprio in Sardegna, a partire dal 2013, sono state rinvenute le tracce di un evento finora solo ipotizzato: la caduta di meteoriti nel Mediterraneo. E proprio a questo evento catastrofico si dovrebbe imputare il violento megatsunami che avrebbe distrutto la civiltà intorno al 9700 a.C., data in cui Platone colloca la fine di Atlantide. Un’isola a occidente dell’Egitto. Un’isola che sembra essere proprio la Sardegna. Con dovizia di particolari, testimonianze archeologiche e scientifiche, gli autori delineano uno scenario che cambia per sempre il volto della storia.
La zavorra
Alessandra Murgia
Libro: Copertina morbida
editore: Gruppo Albatros Il Filo
anno edizione: 2010
pagine: 245
È il 1977. Caterina, poco meno che ventenne, sogna la città, la libertà, la rivoluzione. Disprezza la vita che conduce in un paesino di provincia, detesta la famiglia di agiati allevatori cui appartiene. Con la rabbia dei suoi anni descrive l'ambiente in cui è cresciuta. Riuscirà ad allontanarsene, s'illuderà di essere libera, di aver trovato l'amore. La sua voce monologante si avvicenda a quella dei suoi familiari. Della madre, che si crogiola in un delirio ipocondriaco e vittimistico; del padre, marito infedele e amante tormentato; della zia, ossessionata dall'amore colpevole per il cognato. Sullo sfondo, muta, dispotica, la personalità della nonna, cui ciascuno attribuisce la colpa della propria insoddisfazione. Tutti si dibattono inutilmente, prede di un'infelicità senza scampo. Fra loro soltanto Caterina, abbandonate le ingenue illusioni dell'adolescenza, riuscirà a leggere con cinica lucidità, disperatamente, la propria storia, a riconoscere il peso che le impedisce di essere veramente libera.

