Libri di Alfonso M. Palomba

"Bisogna anche avere il coraggio di andare oltre il contingente, di coltivare qualcosa che vada al di là del presente, di costruire una narrazione di quello che possa esistere dopo la forma sociale, economica e politico-amministrativa del territorio che abbiamo: un cambiamento come quello che tutti attendono, in vero, si fa pensando all'avvenire, provando ad essere lungimiranti e, nel contempo, costruttori di futuro." Inserto fotografico a colori con itinerari storico-archeologici e artistico-religiosi: dalla Via Francesca ai Reali Siti, da Ordona ad Ascoli, da Rocchetta S.Antonio a Candela.

La politica, fedele al valore della categoria della possibilità, deve imparare a volare in alto e deve imparare a pensare "ciò che non c'è ancora", a cogliere la speranza come attesa del nuovo, a percorrere i sentieri e i labirinti del "non essere ancora", a immaginare scenari possibili nell'interesse della collettività di oggi e di domani, ad abbattere i muri dell'indifferenza e della paura, a recuperare, in altri termini, i valori fondamentali della creatività, della progettualità e della fiducia nel futuro. Per questo cambio di prospettiva, però, necessita che tutti gli "attori in campo" interiorizzino tre parole calde, senza delle quali si continuerà a girare a vuoto: utopia, creatività e impegno.

Il libro è dedicato a Carapelle (Fg) e ai cinquant'anni della sua autonomia da Orta Nova. Foto dei protagonisti del passato, documenti ed interviste si alternano nel testo a ricordare il cammino percorso e a testimoniare l'impegno di chi nel tempo ha dato slancio alla comunità. Originale, poi, risulta la seconda parte del libro, consegnata ad un Dvd, che raccoglie tutta una serie di fotografie e di filmati storici, dall'autore acquistati direttamente dalla Rai.

Intrigante e pungente il nuovo libro di Alfonso Maria Palomba realizzato dal sindaco di Carapelle nonché preside dell'I.T.C. "Giannone" di Foggia, incentrato sulla realtà politico-amministrativa di Carapelle (Fg) - offre una rappresentazione aspra e dura del "teatrino delle vanità umane" e delle ambizioni personali dei tanti personaggi che hanno frequentato i corridoi del palazzo municipale del piccolo centro, con particolare riferimento alla compagine di governo che ha operato tra il 2004 e il 2008. La rappresentazione negativa è, tuttavia, vivacizzata da appropriati riferimenti letterari ed attraversata da una visione infernale di ispirazione dantesca. Nel contempo il libro indica una prospettiva di cambiamento per il futuro. Ridare speranza, infatti, alle nuove generazioni diventa, secondo l'autore, un imperativo categorico per la politica, quella nobile e bella, capace ancora, per dirla con Walter Veltroni, di riscaldare i cuori fornendo suggestioni e passioni, che volti finalmente pagina rispetto a quanto accade oggi e che sia in grado di scegliere la via del confronto, del dialogo ravvicinato, della mediazione alta come le sole strade per produrre soluzioni mature.

"In cammino verso Itaca", patria ideale verso la quale ogni uomo si muove, è un libro di memorie personali, che intrecciano, però, la dimensione privata e la dimensione pubblica in un arco di vita pubblica, sociale e culturale di Carapelle dagli anni 1975-2007. Trentaude anni attraversati dall'autore sine ira et studio, nell'ottica della testimonianza diretta.