Libri di Alfonso Reyes
La regione più trasparente dell'aria. Saggi di cultura ispanoamericana
Alfonso Reyes
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2019
pagine: 330
Questa ampia antologia si propone di introdurre nel nostro Paese uno dei maggiori rappresentanti della letteratura messicana del Novecento, tuttora quasi sconosciuto a gran parte del pubblico italiano. Alfonso Reyes (1889-1959), pur ricoprendo prestigiosi incarichi politico-istituzionali, si dedicò a innumerevoli attività culturali, frequentando i più disparati generi letterari, ma privilegiando il genere del saggio, il più adatto ad esprimere immediatamente sulla carta le sue viscerali riflessioni sulle radici messicane e sull'identità americana, le sue descrizioni dei personaggi contemporanei, dei Paesi e degli amici lontani, le sue considerazioni sugli eventi storici - il tutto spesso sintetizzato in poche caustiche e acute righe. Indubbiamente, l'opera di Reyes meriterebbe d'esser conosciuta nella sua totalità, ma, grazie alla selezione proposta in questo volume, il lettore italiano potrà almeno cominciare a gustare la qualità della scrittura di un autore fondamentale, del quale Borges apprezzava l'"ammirevole prosa castigliana".
Ultima Tule
Alfonso Reyes
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2015
pagine: 157
Prima di essere scoperta, l'America è stata immaginata da poeti, intellettuali e viaggiatori. È questa l'idea che Alfonso Reyes sviluppa attraverso una serie di saggi scritti tra il 1920 e il 1941 e raccolti in questo volume. L'Ultima Tule, luogo mitico tracciato da imprecise notizie geografiche, ci rimanda a quella intuizione letteraria contenuta nei versi finali dell'Atto II della Medea di Seneca, fondamento poetico dell'esistenza del Nuovo Mondo come utopia inventata dall'Europa. L'America ha da sempre incarnato un ideale e, nonostante i secoli che ci separano dalla sua mitica creazione, continua a rappresentarlo. In queste pagine lo scrittore e diplomatico messicano ci aiuta a riflettere sull'identità del Continente latinoamericano, a riconoscerne la vocazione cosmopolita e riscoprirne le radici attraverso una tesi alquanto innovativa. Se l'America deve il suo senso come entità storica all'immaginazione e alla poesia, non alla scienza, allora solo i poeti e gli scrittori possono assumere la guida spirituale della comunità culturale iberoamericana, l'unica in grado di opporre resistenza alle ideologie di matrice anglosassone prodotte dall'America del Nord e, quindi, di tessere un dialogo costruttivo con l'Europa. È questa, dunque, la vocazione dell'intelligenza americana. Rileggere oggi Ultima Tule ci permette di rivalorizzare una prospettiva culturale propria e non subalterna, al fine di indagare in profondità il significato dell'identità ispano-americana.

