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Libri di Alice Gonzi

Il festino di Baldassar. Auto-sacramental

Il festino di Baldassar. Auto-sacramental

Benjamin Fondane

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2018

pagine: 150

Filosofo, poeta, sceneggiatore e regista, Benjamin Fondane fu anche drammaturgo. "Il festino di Baldassar" – scritto in Romania nel 1922 e ripreso successivamente a Parigi nel 1932 – fu pubblicato solamente postumo. Egli dedicò grande attenzione alla stesura di quest’opera teatrale, rielaborandola diverse volte, tanto che l’ultima stesura in lingua francese datata 1932 – su cui è stata condotta la presente traduzione – mostra differenze significative rispetto alla precedente. Resta tuttavia, tra le due versioni, un legame essenziale. La scrittura poetica e la riflessione filosofica conservano, come un’incrostazione luminescente tra le righe, la stessa radicale consapevolezza dell’esperienza tragica che, come un fulmine o un terremoto, può improvvisamente innescarsi nella vita di ogni uomo, sia egli uno schiavo, un esiliato o un re. Il mito biblico tratto dal Libro dei profeti, ben lontano dalla sua fonte originaria, converge a innervare e supportare uno sguardo, quello di Fondane, che sa scrutare nella voragine di un mondo assurdo, abbandonato dagli dèi e dagli uomini, popolato da fantasmi. Un mondo che già conosce l’horribile dictu: “Il lavoro rende liberi!”.
14,00

Benjamin Fondane: una voce singolare

Benjamin Fondane: una voce singolare

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2016

pagine: 182

Voce singolare, quella di Benjamin Fondane. Essa riecheggia nella sua poesia, in cui emerge un viso d'uomo, nel suo pensiero esistenziale all'interno del quale si elabora una metafisica del singolare. Contraddistinta e arricchita dall'incontro di tre culture (ebraica, romena, francese) la sua opera polimorfa si articola, oltre che nella poesia e nella filosofia, anche in ambiti come quelli del teatro e del cinema. Attento a tutti gli aspetti innovativi della sua epoca, capace di inoltrarsi entro un complesso dialogo tra i saperi, il suo sguardo penetrante filtra tutti gli elementi attraverso il prisma della sua singolarità. I soggetti dei contributi ivi raccolti variano dalla produzione poetico-critico-filosofica giovanile e romena a quella matura, dalla disamina di temi cardine della scrittura poetico-filosofica fondaniana all'esame delle fonti che hanno condizionato la costruzione del suo patrimonio culturale; dalla relazione che Fondane stesso istituisce con alcune di esse, all'analisi del contesto culturale (tanto romeno che parigino) in cui Fondane si muove e con cui si confronta, sino all'indagine dei rapporti culturali ed umani che in tali contesti si radicano.
18,00

Il lunedì esistenziale e la domenica della storia

Il lunedì esistenziale e la domenica della storia

Benjamin Fondane

Libro: Libro in brossura

editore: Morcelliana

anno edizione: 2014

pagine: 112

Scritto nel 1944, poco prima che Fondane fosse deportato e ucciso ad Auschwitz, questo testo dà voce alla sua particolare declinazione del pensiero esistenziale. Fondane accusa molti autori che si definiscono esistenzialisti tra cui Camus, Jaspers e lo stesso Sartre - di aver abbandonato l'esistente per l'esistenza, contribuendo all'avvento della "domenica della Storia", ovvero il luogo e il tempo in cui la Storia - hegelianamente intesa come suprema razionalità - gode del proprio trionfo sugli individui ridotti a semplici mezzi. Occorre un atto di "irrassegnazione" per realizzarsi come eccezione rispetto alla Storia, sull'esempio di Kierkegaard, Dostoevskij, Nietzsche, esponenti di un nuovo tipo di filosofia capace di riattivare il reale in tutta la sua ricchezza. Capace di inaugurare un "lunedì esistenziale" in cui il singolo riesca a spingersi oltre lo scorrere della Storia, attendendo il tempo in cui potrà porsi pienamente come esistente irriducibile. Un pensiero che, se sembra collassare nella tragedia dell'Olocausto, in realtà proprio di fronte a essa emerge in tutta la sua forza profetica.
11,00

Zarathustra a Parigi. La ricezione di Nietzsche nella cultura francese del primo Novecento

Zarathustra a Parigi. La ricezione di Nietzsche nella cultura francese del primo Novecento

Alice Gonzi

Libro: Libro in brossura

editore: Aracne

anno edizione: 2012

pagine: 364

Questo volume si propone alcuni precisi obiettivi. Ricostruire, in un'ottica storico-critica, la prima fase della recezione francese di Nietzsche (1877-1930). Si tratta di un momento cruciale: vari interpreti tentano di creare, partendo dalla discussione sul pensiero nietzschiano, uno spazio di cultura transnazionale, europea, ricco di problemi, di stimoli e di nuovi spunti entro la filosofia continentale. Pertanto, essa risulta rilevante non solo per le prime traduzioni, ma anche ad un livello di esegesi interpretativa il cui influsso perdura, non solo in Francia, nei decenni successivi. Far emergere, nella complessità di tale contesto culturale, quei temi che, pur sembrando dimenticati o omessi dalla riflessione successiva su Nietzsche, persistono in una modalità carsica, con significative riemergenze, e con rilevanti implicazioni per l'ulteriore sviluppo del pensiero francese. Esaminare l'apporto, fecondo al riguardo, della filosofia dell'emigrazione orientale in Francia: in particolare, Lev Sestov e Benjamin Fondane quali principali rappresentanti di una corrente di filosofia esistenziale, forse storicamente perdente, ma sotterraneamente ben presente nel maturo esistenzialismo francese. Proporre, muovendo da questa analisi e confrontandosi con le più accreditate interpretazioni di Nietzsche, nuove prospettive nella lettura dei suoi testi.
20,00

Jules de Gaultier: la filosofia del bovarismo

Jules de Gaultier: la filosofia del bovarismo

Alice Gonzi

Libro: Libro in brossura

editore: Le Càriti Editore

anno edizione: 2008

pagine: 270

32,00

La mostruosità di Cristo. Paradosso o dialettica?

La mostruosità di Cristo. Paradosso o dialettica?

Slavoj Žižek, John Milbank

Libro: Libro in brossura

editore: Transeuropa

anno edizione: 2010

pagine: X-415

In questo libro il filosofo Slavoj Zizek e il teologo John Milbank si confrontano in un testa a testa per tre round. Il filosofo dà avvio al confronto, il teologo risponde, e poi ancora Zizek: ognuno utilizzando un arsenale di mosse per avvalorare la propria posizione. Il loro dibattito riguarda niente meno che la religione, la laicità, la speranza politica alla luce dell'evento mostruoso: Dio che si fa uomo. Il lettore si trova avvinto nell'incontro dialettico tra un ateo e un teologo circa il significato della teologia, di Cristo, della Chiesa, dell'universalità, dei fondamenti stessi della logica. "La cosa fondamentale che Cristo ha aggiunto al Vecchio Testamento è stata se stesso. Questa è la sua vera "stravaganza"; tutte le altre "stravaganze etiche" si fondano su, e seguono, questa: egli non è un semplice profeta di Dio, ma Dio stesso - è per questo che la sua morte è così sconvolgente, uno scandalo ontologico (non soltanto etico)."
21,00

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