Libri di Andrea Micocci
Il fabbisogno nel territorio dell'agro romano. Una analisi sociologica
Nicola Ferrigni, Andrea Micocci, Paolo Gramiccia
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2014
pagine: 167
Il territorio dell'Agro Romano, vasta zona rurale di difficile perimetrazione che circonda Roma, ha subito negli ultimi cento anni cambiamenti epocali che ne hanno ridefinito contorni e attività. Il cambiamento della campagna romana, analizzato alla luce delle nuove forme di produttività e della ruralità, così come dei problemi ecologici ed ambientali che hanno influito sulla fertilità del suolo, rappresenta il punto di partenza del lavoro qui presentato che si sostanzia in un'indagine socio-economica realizzata dalla Link Campus University. La ricerca si struttura in due sezioni. La prima ha visto il coinvolgimento di oltre 1000 cittadini intervistati e residenti nelle aree di indagine con lo scopo di analizzarne le caratteristiche sociali, la conoscenza del territorio e della produzione tipica, nonché l'opinione su possibili azioni di valorizzazione del territorio. La seconda sezione vede invece coinvolti circa 200 imprenditori agricoli chiamati a rispondere sugli elementi di difficoltà e criticità delle aziende che operano nel settore, sui servizi attualmente offerti da Roma Capitale e sugli interventi auspicabili. Tale studio ha dunque inteso individuare e delineare un efficace strumento di analisi territoriale capace di fornire un ausilio nella definizione delle politiche di governo dei territori periurbani, al fine di valorizzare e tutelare il territorio Agro Romano come elemento strategico del sistema integrato città-campagna.
Moderatismo e rivoluzione
Andrea Micocci
Libro
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2011
pagine: 472
Nell'intellettualità del capitalismo vi sono due maniere alternative di concepire la realtà: quella moderata, di mediazione dialettica, e quella rivoluzionaria, che comprende anche rotture con scomparsa. La prima è conforme alla metafisica del capitalismo stesso, la seconda al modo di procedere della natura in generale, e forma la base del materialismo. Le posizioni moderate tendono ad essere intolleranti perché non riconoscono l'altro, che viene costantemente costretto a mediare. Le posizioni rivoluzionarie invece, riconoscendo l'altro, sono tolleranti ed intrinsecamente non violente. Nel capitalismo così come lo conosciamo il liberalismo, il marxismo e l'anarchismo sarebbero potenzialmente rivoluzionari. Ma sono stati trasformati in modi di pensiero moderati, simili per esempio a nazionalismo, razzismo, communitarianism, dottrine cristiane, fascismo, socialismo. Così il capitalismo è divenuto un mondo intollerante che sembra costruito per bloccare, attraverso le mediazioni, la propria evoluzione storica.