Libri di Antonio Spallino
Le regole del gioco
Carlo Ferrario, Antonio Spallino
Libro
editore: NodoLibri
anno edizione: 2006
pagine: 128
Il volontariato nello sport giovanile. Atti del XV Congresso del Panathlon International (Parma, 2-4 giugno 2005). Ediz. italiana e inglese
M. Emilia Alvarez, Lucio Bizzini, Antonio Spallino
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2006
pagine: 160
Parlare di volontariato oggi nello sport significa parlare di un aspetto della realtà sportiva nazionale che da anni ha costituito, e costituisce ancora oggi, la spina dorsale della quasi totalità della pratica sportiva. Tutto lo sport di base e grandissima parte dello sport di competizione si sostiene sull'esistenza di un esercito di volontari che dedicano parte del loro tempo a operare all'interno di una quantità enorme di società sportive. Il motivo principale di questo fenomeno va ricercato nell'impossibilità da parte delle società sportive di poter sostenere oneri finanziari per poter affidare tutto il lavoro fatto dai volontari ad operatori regolarmente retribuiti. Il volontario che opera nella società sportiva è poi sostenuto da motivazioni personali che vanno dalla passione per lo sport alla gratificazione che questo "lavoro" può dare all'interno della comunità di riferimento dell'operatore sul territorio, soprattutto in piccoli paesi, per finire all'affiancamento dei figli che, in un certo periodo della vita, fanno gli atleti all'interno della stessa società.
Cultural differences sport. Proceedings of the XV Congress of Panathlon International (Parma, 2-4 giugno 2005)
Aldo Aledda, Luigi Fabbris, Antonio Spallino
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2006
pagine: 128
Multiculturalità e sport. Atti del XV congresso del Panathlon International (Parma, 2-4 giugno 2005)
Aldo Aledda, Luigi Fabbris, Antonio Spallino
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2006
pagine: 128
150 milioni sono gli immigrati che oggi, secondo le definizioni dell'Onu e i calcoli degli esperti, si muovono tra i diversi paesi del mondo. Per questo il problema occupa uno dei primi posti nelle agende politiche dei governi e delle istituzioni internazionali, più di tutti in Europa e in Italia, dove i flussi migratori da effetto divengono, a loro volta, motore dei processi di globalizzazione. Lo sport è stato uno dei più potenti fattori di internazionalizzazione quando, dalla fine dell'Ottocento, il mondo era ancora 'locale'. Gli anglosassoni che si recavano nelle più lontane aree della terra divulgavano, come soldati, colonizzatori e imprenditori, il loro costume sportivo. Eppure mai, come in epoca moderna, i due fenomeni si sono tanto ignorati tra loro. Le politiche dei migranti adottate dai vari governi difficilmente prevedono il ricorso allo sport come strumento di inclusione sociale, per quanto esso venga riconosciuto da tutti come una lingua franca capace più di ogni altra di favorire il dialogo e l'incontro tra le persone. Questa ricerca del Panathlon International, un'organizzazione non governativa riconosciuta dal Cio (Comitato olimpico internazionale) che ha come finalità la promozione dell'etica e del fair play nello sport mondiale, si ripropone appunto di colmare questa lacuna.