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Libri di Antonluca Di Paola

L'urbanistica coloniale in Libia. I piani delle città e dei villaggi agricoli (1921-1945)urbanistica coloniale in Libia. I piani delle città e dei villaggi agricoli (1921-1945)-The colonial urbanism in Libya. The plans of the towns and villages (1921-1945)

L'urbanistica coloniale in Libia. I piani delle città e dei villaggi agricoli (1921-1945)urbanistica coloniale in Libia. I piani delle città e dei villaggi agricoli (1921-1945)-The colonial urbanism in Libya. The plans of the towns and villages (1921-1945)

Antonluca Di Paola

Libro: Copertina morbida

editore: Aracne (Genzano di Roma)

anno edizione: 2022

pagine: 232

Il testo fa parte degli studi che si occupano dell'architettura e dell'urbanistica italiane tra le due guerre mondiali, e in particolare nelle colonie, dove è noto si è determinata una maggiore libertà di espressione rispetto alla madre patria. L'architettura e l'urbanistica coloniale saldamente ancorate al dibattito più generale che si svolge in Italia sono, tuttavia, contaminate sia dalla ricerca della monumentalità connaturata all'idea stessa dell'Impero sia dalla necessità di attuare la separazione razziale tra nativi e colonizzatori. Temi che, se pur presenti, non risultano determinanti nelle realizzazioni urbanistiche delle colonie. Soprattutto in Libia, dove a Bengasi e a Tripoli, i redattori dei piani urbanistici, manifestano una visione ampia dei problemi inerenti al paesaggio, alla conservazione delle preesistenze locali, oltre che alle necessità di mobilità, di rappresentatività propria di una città moderna; in consonanza con le più recenti acquisizioni delle teorie urbanistiche in voga. Nell'operare da parte degli architetti si manifesta, inoltre, l'assimilazione di alcuni paradigmi presenti nella nascente cultura architettonica razionalista italiana, come la riscoperta dei manufatti semplici e privi di decorazioni dell'architettura spontanea del Mediterraneo. La ricerca delle radici classiche, negli architetti che operano in Libia, non si rivolge al solo monumentalismo dei manufatti del Regime, né ad un'architettura totalmente estranea al contesto originario. I progetti di Di Segni, Di Fausto ed altri, realizzano villaggi agricoli improntati alla semplicità e razionalità mediterranea. La bonifica dei territori, assieme alla riforma agraria e l'insediamento di centri rurali si collocano all'interno delle contemporanee esperienze nel solco della corrente di pensiero della "dissoluzione urbana", aleggiante nel Novecento in Occidente, e sperimentata nelle città giardino e città satelliti. In Italia la desertificazione delle campagne, assieme alla presenza del latifondo e della malaria, spingono verso la "disurbanizzazione", intesa come "ruralesimo", in risposta alla crescita delle città. Nei borghi italiani della bonifica agraria, e negli insediamenti agricoli coloniali, l'estensione dell'appoderamento fondiario, porta ad altri borghi più o meno equidistanti costituendo il tessuto connettivo tra gli insediamenti; dove si svolge la produzione la trasformazione del prodotto agricolo e lo scambio, all'interno dell'articolazione di una comunità ispirata al lavoro e alla mutualità tra coloni.
24,00

Città e porti. Green Port: pianificazione portuale e rigenerazione urbana

Città e porti. Green Port: pianificazione portuale e rigenerazione urbana

Antonluca Di Paola

Libro: Libro in brossura

editore: Aracne (Genzano di Roma)

anno edizione: 2021

pagine: 328

La maggior parte dei porti europei e mediterranei hanno dato inizio a un vero e proprio processo di conversione verso un maggior rispetto ambientale e sociale. Il "Codice di buone pratiche per l'integrazione sociale dei porti" e la "Green guide", e nuovi argomenti come la questione del cambiamento climatico, hanno assunto validità generale di indirizzo in materia di sostenibilità portuale. Il testo estrapola alcuni principi generali da applicare per l'attuazione del "green port" e del rapporto tra porto e città. Tali problematiche, sono state in parte affrontate in Italia nella normativa di istituzione delle Autorità di Sistema Portuale, e nei relativi Piani Regolatori Portuali di Sistema. Il testo ne fa un'analisi attraverso la schedatura delle 16 Autorità di sistema, con un approfondimento dell'attività svolta nel settore della sostenibilità ambientale e dell'integrazione porto-città-territorio, attraverso tre casi riferiti al Nord al Centro e al Sud Italia (Trieste, Livorno e Gioia Tauro). L'aspetto ambientale, economico e sociale, in rapporto alla rigenerazione urbana, viene inoltre analizzato attraverso lo studio della città-porto di Livorno. La catalogazione e valorizzazione del patrimonio storico gioca un ruolo determinante ai fini della ricomposizione della frattura porto-città. Il porto crociere di Livorno e la sua incidenza sulla rigenerazione urbana è infine visto attraverso il confronto con due esempi significativi: il porto crociere di Barcellona e il Yokohama International Port Terminal.
42,00

Fondamenti di urbanistica. Conservazione e città

Fondamenti di urbanistica. Conservazione e città

Francesco Di Paola, Antonluca Di Paola

Libro: Libro rilegato

editore: Aracne

anno edizione: 2018

pagine: 464

Il volume illustra l'evoluzione della disciplina urbanistica nel segmento che riguarda l'aspetto tecnico della conservazione attiva della città storica. Anche in questo caso, come nel precedente "Fondamenti di urbanistica". Teorie e storia le tappe fondamentali sono trattate attraverso l'analisi di piani significativi assieme a cenni dello sviluppo urbano e dell'apparato concettuale della disciplina.
38,00

Le città del petrolio. Pianificazione urbanistica in Libia e città nuove (1970-2000). Ediz. italiana e inglese

Le città del petrolio. Pianificazione urbanistica in Libia e città nuove (1970-2000). Ediz. italiana e inglese

Antonluca Di Paola

Libro

editore: Alinea

anno edizione: 2011

pagine: 252

Il merito principale del libro è di renderci più familiari i nomi New Brega, e Ras Lanuf Town, le città del petrolio in senso stretto. Ma anche Gaser Amhed, città satellite di Misurata, terzo centro urbano della Libia dopo Tripoli e Bengasi, che dopo essersi specializzato nella produzione agricola ai tempi della colonizzazione italiana (il geologo Desio tra il '29 ed il '36 aveva scoperto ricche falde acquifere, su cui furono impiantate colture di ulivi e palme da dattero), viene scelto nella seconda metà degli anni Settanta come sede di un importante centro siderurgico. O Assarir, progetto di città nuova della star internazionale giapponese Kisho Kurokawa, allo scopo di sfruttare le risorse idriche della regione desertica del Calanscio nel Sud della Libia, importante come modello anche se mai realizzato nella sua integralità. E Sirt New Town, sulla costa libica del Golfo della Sirte. Realizzazioni e progetti convergono nell'indicare modelli insediativi abbastanza compatti, autosufficienti, dove le tipologie insediative adattano le tipologie occidentali al modo di abitare arabo, caratterizzato dall'affaccio delle abitazioni piuttosto su interni che sull'esterno.
30,00

Città di fondazione. Dall'occidente al Nord Africa

Antonluca Di Paola

Libro: Libro in brossura

editore: Aracne (Genzano di Roma)

anno edizione: 2023

pagine: 332

Il tema delle città di fondazione in Nord Africa viene affrontato considerando i casi di tre nazioni, Marocco Libia ed Egitto, che sono emblematici per i caratteri che assumono la progettazione urbanistica e le stesse città realizzate. I modelli che vengono veicolati nella progettazione urbanistica provengono dalla tradizione delle città di fondazione che il testo ripercorre a partire da quelle più antiche; in queste le forme regolari degli impianti urbani e dei maggiori edifici, in prevalenza figure geometriche semplici, erano connesse a significati simbolici religiosi e magici. Percorrendo gli sviluppi dei secoli successivi, sino al XX, il testo perviene alla concezione delle città satelliti nella pianificazione regionale di riequilibrio metropolitano. Concezione che assieme all'assemblaggio delle residenze in unità di vicinato aggregate ai servizi di base, principalmente quelli scolastici, e al modello funzionalista della Città Industriale ideata da Garnier, sono gli archetipi utilizzati dai progettisti spesso occidentali che redigono i progetti urbanistici delle città di fondazione in Marocco Libia ed Egitto. Con delle differenze, tuttavia, che vedono in Libia un totale adeguamento al modello occidentale, ibridato da influenze urbane e abitative della tradizione locale, e nelle altre due nazioni una iniziale adesione allo stesso modello che nel tempo, però, evolve verso forme urbane e abitative totalmente diverse, per pervenire ad un approccio urbano globalizzato. Sia in Marocco che in Egitto, infatti, il coinvolgimento di aziende private ed estere, tra cui quelle della Cina, nella realizzazione delle città nuove, introduce sistemi di progettazione e gestione che si dirigono verso utenze di maggiore reddito, e addirittura turistiche, escludendo i ceti provenienti dalle periferie degradate e dagli slums che si intendeva recuperare. Le città di fondazione, del Marocco e dell'Egitto, allontanate dal quel modello, vedono incrementare progressivamente la previsione di abitanti da insediare, dalle centinaia di migliaia ai diversi milioni, ed hanno il proprio culmine nella Nuova città Amministrativa (la NUCA) egiziana che dovrebbe ospitare sei milioni e mezzo di abitanti. Una città dalle dimensioni e dal costo colossale che ha anche una morfologia inedita che veicola figure geometriche dal cerchio e dal rettangolo, quasi a voler rievocare significati simbolici religiosi e magici, chiudendo in se stesso il ciclo millenario delle fondazioni urbane. Una ricercata monumentalità, architettonica e morfologica, inoltre, richiama i fasti dell'antico Egitto, e sembra che intenda legare ad essi la memoria del presidente Al Sisi, che della città è il promotore, come le piramidi hanno fatto con i faraoni dell'antico Egitto.
40,00

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