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Libri di Carlo Belli

Il volto del secolo. La prima cellula dell'architettura razionalista italiana

Il volto del secolo. La prima cellula dell'architettura razionalista italiana

Carlo Belli

Libro: Libro in brossura

editore: Giometti & Antonello

anno edizione: 2022

pagine: 144

In questo libro Carlo Belli ci restituisce un ritratto sorprendentemente vivido e realistico, nonostante le venature a tratti persino epiche, di una fase cruciale della vita culturale italiana fra la Prima e la Seconda guerra mondiale. Un gruppo di giovani architetti facenti capo al Politecnico di Milano – il cosiddetto «Gruppo 7» – propone un manifesto teorico e una serie di progetti che verranno esposti sia in Italia che in varie sedi internazionali, in cui si contemperano una versione radicale del razionalismo e un richiamo originalissimo alle radici «mediterranee» della nostra tradizione. Gli architetti in questione sono Luigi Figini, Gino Pollini, Guido Frette, Sebastiano Larco Silva, Carlo Enrico Rava, Giuseppe Terragni e Ubaldo Castagnoli, quest'ultimo poi sostituito da Adalberto Libera. Si tratta di coloro che attraverso le loro opere faranno uscire l'architettura italiana dalle secche del provincialismo per portarla all'avanguardia rispetto all'Europa e al mondo. Tutti i grandi architetti italiani ancora oggi celebrati nel mondo – dai vari Fuksas, Renzo Piano, Boeri ecc. – si possono considerare epigoni rispetto a quei pionieri, le cui opere, dal quartiere EUR a Roma alla Casa del Fascio di Como, sono forse gli ultimi grandi frutti prodotti in campo artistico dall'Italia.
22,00

Riflessioni sul pensiero di Omraam Mikhaël Aïvanhov

Riflessioni sul pensiero di Omraam Mikhaël Aïvanhov

Franco Martini

Libro: Libro in brossura

editore: Stella Mattutina Edizioni

anno edizione: 2019

pagine: 144

9,50

Kn

Kn

Carlo Belli

Libro: Copertina morbida

editore: Giometti & Antonello

anno edizione: 2016

pagine: 200

Il saggio-pamphlet-manifesto Kn fu pubblicato per la prima volta nel 1935 presso le Edizioni della Galleria il Milione di Milano. La sua tesi di fondo sta nell'indicare l'arte astratta come il punto d'arrivo di ogni tentativo di fare arte, mèta, in pittura, ormai quasi raggiunta grazie a figure come Paul Klee ma soprattutto con Kandinsky, e nelle altre arti con i vari Le Corbusier, Mies van der Rohe, con gli architetti "razionalisti" come Giuseppe Terragni, e con molti musicisti che hanno Bach come capofila - il cui nome non a caso ricorre diverse volte nelle argomentazioni dell'autore, il quale, grazie alle sue notevoli competenze musicali, attinge dal campo della musica una gran varietà di materiali argomentativi. Il testo ha un effetto dirompente nel panorama spesso paludoso e arretrato della cultura italiana; e anche in virtù del suo andamento apodittico e categorico, suscitò grande scalpore e diede adito per diversi anni da un lato ad adesioni incondizionate, dall'altro a sprezzanti confutazioni. In questo agone scesero personaggi come Bontempelli, Anceschi, Marchiori, Bragaglia e moltissimi altri. Ma Kn, in realtà, ha un effetto di apertura e di chiusura, è sì un manifesto, ma qualcosa come un "manifesto retroattivo", in quanto, analiticamente, passa in rassegna con singolare pertinenza tutte le maggiori avanguardie artistiche. Con una nota di Manuel Orazi.
22,00

Le notti dei perdoni ovvero la velocità umiliata

Le notti dei perdoni ovvero la velocità umiliata

Carlo Belli

Libro: Copertina morbida

editore: Edita Casa Editrice & Libraria

anno edizione: 2016

pagine: 48

Taranto ebbe, nei secoli remoti, ammiratori illustri che la amarono e lasciarono pagine memorabili con le loro descrizioni. Da Virgilio e Orazio. Diversa cosa per Taranto moderna, che fu attraversata, sì, da stuoli di studiosi e viaggiatori, ma tutti interessati solo a ricercare le vestigia del passato. E sono queste, anche principio di terzo millennio che stiamo vivendo, l'unica vera risorsa culturale che Taranto vanta e che trova il punto di forza nel Museo nazionale e nei pochi monumenti sopravvissuti alla distruzione e allo scempio dei secoli. E fu proprio quel patrimonio archeologico ad attrarre l'attenzione di un personaggio che resta centrale nella storia culturale recente della città: un personaggio che non era certo meridionale ma che anzi era nato nel lontano Trentino, a Rovereto, nel 1903, e che a Taranto era giunto per caso, come inviato del quotidiano nel quale lavorava, "Il Tempo" del mitico Angelillo. Stiamo parlando di Carlo Belli, la cui impronta più importante è in quei Convegni internazionali di studio sulla Magna Grecia, che furono da lui ideati e che dal 1961, anno della prima edizione, rappresentano l'incontro annuale di studi archeologici più importante.
6,00

L'angelo in borghese. Saggio sopra un ignoto contemporaneo
8,26

Visita al castello

Visita al castello

Carlo Belli

Libro

editore: Editoriale Jouvence

anno edizione: 2003

pagine: 230

12,00

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